ANCORA

La mano mi fa male,
le nocche si arrossano.
Sento le ossa pulsanti,
il sangue nelle vene che pompa più veloce.
La mano mi fa male,
ma vedo l’odiato volto che si staglia sul terreno.
Lo sguardo voltato dall’urto,
la mandibola che inizia a gonfiarsi.
La mano mi fa male,
la ignoro, colpendo ancora,
ancora,
e ancora.






LA NINFA NELLA SPIRALE

Tengo il tubicino ripieno di essenza tra indice e medio, come ho visto fare tante volte. La fiamma a contatto con la cartina fa un rumore fino, quasi impercettibile, e una colonnina di fumo chiaro si staglia contro il nero dello sfondo. Sento l’odore di bruciato che mi colpisce piacevolmente le narici. Inspiro un po’ d’aria e faccio un primo convintissimo tiro, tengo il fumo in bocca per qualche secondo, giocandoci con la lingua e sentendo il suo peso sulle papille gustative. Il suo sapore inebriante. Deglutisco il fumo. Tossisco, sento una fitta ai polmoni. Mi fermo, gli occhi velati da una lacrima di sofferenza. Guardo la sigaretta, indecisa sul da farsi. Riporto il nocivo bastoncino alle labbra. Aspiro nuovamente, mando giù, sento sprigionarsi una sorta di calore freddo e luminoso, percepisco l’effetto della nicotina, quel lieve senso di leggerezza. Mando fuori il resto del fumo dal naso.
Sono una figura magica, tra le inebrianti spire del fumo.