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Autore: Kristi 87    19/10/2007    3 recensioni
Titolo banale. Cominciamo bene.
Kanon è imprigionato a capo Sunion, lamorte sembra vicina, eppure il suo destino è un altro..
Genere: Malinconico, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gemini Kanon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salmastra è l'acqua che ovunque si muove, la roccia fende, il corpo intorpidisce gelida.

L'uomo è ritto, in piedi alzato, il volto rivolto verso il soffitto dove ancora c'è respiro. I muscoli si tendono, dolorosamente bruciano, i polmoni protestano, per loro c'è troppo poco ossigeno.

Eppure non cede, la morte non lo tocca ancora, Atropo* ancora il suo filo non taglia, indugiando. Esita la Moira* a tagliare, Lachesi*, di Atropo sorella, scosta la mano, ancora non è giunta l'ora di tagliar quel filo. Ancora molto avrebbe vissuto il giovane umano, dal fuoco della vendetta arso. Atropo si allontana , la forbice ripone, il giovane è salvo, nelle mani di Lachesi il suo destino ripone.

La morte è scampata, per il momento è cosa certa, la vita ancora nel suo corpo, fiera, alberga.

Ma, il fanciullo non sa a cosa la Moira che lo ha graziato, per il tessuto della vita per lui da Cloto filato*, Lachesi, cosa ha destinato. Lontano dall'assolata Grecia verrà mandato, lontano dal fratello amato e odiato.

Ma ancora non si manifesta questo destino, nella prigione resta il tapino. L'acqua del mare lo sfinisce, le forze lo abbandonano, ma lotta tenace contro la morte che crede si avvicini, fino a che il corpo non protesta e i sensi non lo abbandonano.

Lontana una forza lo raggiunge a lenir quel mortifero sonno, una dea che sulla terra sta per tornare, a colui che un suo fedele dovrebbe essere, salva la vita aiutando il giovane, Kanon è il suo nome, a resistere alla crudele marea. Questa placidamente si ritira, il peggio è passato, ma ancora per poco.

Ben presto una forza si sveglierà, Poseidone il potente per fronteggiare Athena tornerà. Questo Lachesi ha deciso, di Kanon è questo il destino: Lo scuotitore di terre* sveglierà dal lungo sonno, ma come un abile marionettista potrà manovrarlo, del suo Generale prenderà le sembianze e il mondo con la sua furia il mondo scuoterà.

Ma ora riposa il giovane reietto, ancora ignaro del suo destino, da Poseidone protetto.


Kanon è un personaggio che mi ha sempre colpito, anche perché viene spesso interpretato o come il buffone/scemo del villaggio, o come il povero stronzo da compatire. Con questo non sto dicendo che sia il più simpatico dei personaggi sia chiaro! Ho voluto riproporre un momento dell'anime e del manga, che se ci si ferma un secondo a riflettere, si capisce sia uno dei più fondamentali: se Kanon non si fosse salvato la storia non avrebbe avuto luogo.

Ora specifico che non ho alcuna pretesta con questa flash fic., oltretutto non ho seguito un vero e proprio stile, non è in alcun modo una poesia, a volte, è vero, ho usato le rime, ma solo per dare una certa musicalità al testo. Ripeto non ho preteso alcun grande stile, perciò chi volesse correggermi, o avesse consigli, se vuole, si faccia avanti, io ne sono ben lieta.

[Note]

*Comunemente le si indica come Parche però per precisione:

Le Parche (in latino Parcae), nella mitologia romana, sono il corrispettivo delle Moire greche.

In origine si trattava di una divinità singola, Parca, dea tutelare della nascita. Successivamente le furono aggiunte Nona e Decima, che presiedevano agli ultimi mesi di gravidanza.

Figlie di Zeus e Temi, la Giustizia. Esse stabilivano il destino degli uomini. In arte e in poesia erano raffigurate come vecchie tessitrici scorbutiche o come oscure fanciulle.

In un secondo momento furono assimilate alle Moire (Cloto, Lachesi ed Atropo) e divennero le divinità che presiedono al destino dell'uomo. La prima filava il tessuto della vita, la seconda dispensava i destini, assegnandone una ad ogni individuo stabilendone anche la durata, e la terza, l'inesorabile, tagliava il filo della vita al momento stabilito. Le loro decisioni erano immutabili, neppure gli dei potevano cambiarle.

Venivano chiamate anche Fatae, ovvero coloro che presiedono al Fato (dal latino Fatum ovvero "destino"). Wikipedia.

*Atropo (in greco:?t??p??) era una delle tre Moire (o Parche), figlia, secondo una versione, della Notte o, secondo un'altra, di Zeus e di Temi (o Mnemosine). Atropo è colei che non si può evitare, l'inflessibile; rappresenta il destino finale della morte d'ogni individuo poiché a lei era assegnato il compito di recidere, con lucide cesoie, il filo che rappresentava la vita del singolo, decretandone il momento della morte. Wikipedia

*Lachesi era la moira che svolgeva sul fuso lo stame della vita e distribuiva la quantità di vita ad ogni umano e ne decideva il destino

*Cloto era la tessitrice, che filava lo stame della vita.

* Scuotitore di terre: Appellativo di Poseidon

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