Anime & Manga > Lady Oscar
Ricorda la storia  |       
Autore: Karmilla    20/10/2007    34 recensioni
Oscar ed André sopravvivono alla Rivoluzione, ma il Genarale Jarjayes si intromette nuovamente nella loro vita e li separa in maniera drammatica. Si ritroveranno diversi mesi dopo a Palazzo Jarjayes, Oscar sposa di Fersen, André vittima di un'amnesia. Riusciranno a superare ache questo? 19/10/2009 AGGIUNTE FANART
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
rivoluzione1

Parigi, 15 Luglio 1789


Era finita, la rivoluzione era finita e tutt'intorno era solo desolazione, polvere, sangue, lacrime. La Bastiglia era stata espugnata, il coraggio dei parigini aveva finalmente sconfitto la monarchia, una nuova nazione vedeva la luce, fiduciosa che gli ideali di libertà, uguaglianza, fraternità avrebbero creato un mondo migliore.

I soldati della Guardia sopravvissuti venivano considerati degli eroi, avevano tradito il loro incarico e si erano uniti al popolo per vedere realizzato quel sogno comune, gli ideali erano più importanti di qualsiasi ceto, grado, titolo.

Tra quegli eroi, due giacevano in due letti vicini, erano feriti, malconci, privi di sensi ma vivi, grazie al cielo erano vivi. Se un Dio esisteva davvero, non avrebbe mai permesso che due creature così speciali, nate per amarsi, venissero separate proprio adesso che si erano finalmente trovate e si erano giurate amore eterno.

Alain vegliava silenzioso su entrambi, pregando che presto si svegliassero e potessero finalmente godersi quel futuro al quale avevano entrambi contribuito con coraggio e passione, ognuno di loro a suo modo e nelle proprie possibilità. Certo Andrè non avrebbe potuto combattere in quelle condizioni, ormai era quasi cieco ed era impensabile pensare che sarebbe stato in grado di avere un ruolo attivo in campo, ma era solo grazie a lui ed al suo amore che Oscar aveva trovato la forza di rinnegare se stessa, la sua vita, il suo titolo, tutto quello che era stata la sua vita fino a quel momento, e tutti sapevano che senza la grinta di quel valoroso comandante biondo i cannoni del popolo non avrebbero mai sparato.

Non avrebbe mai dimenticato il momento in cui Oscar aveva annunciato al battaglione la sua intenzione di dimettersi da Comandante e unirsi ai rivoltosi:

“Soldati, io ora sono la compagna di André Grandier, rinuncio al mio titolo, al mio grado, al mio nome, per combattere al fianco dell'uomo che amo”.

Tutto il gruppo aveva deciso all'istante di seguire quella coppia così strana, così diversa ma così forte, spinta da un amore assoluto per i loro compagni, per la loro patria, per loro due.

Ma quanto era costato quell'amore? Erano passati solo due giorni da quando André era stato colpito nel tentativo di proteggere Oscar che, in preda ad un attacco di tisi, non si era accorta che un soldato del Royal Allemande le aveva puntato un fucile contro. Maledetta tisi, non bastava l'occhio quasi spento di André, anche quella malattia ci voleva, per rendere la situazione ancora più difficile?

Oscar aveva combattuto come una tigre per portare André al sicuro, faceva paura vedere con quanta forza e determinazione stava cercando di strappare il suo uomo alla morte e se la situazione non fosse stata così drammatica l'unico sentimento possibile nei confronti di André era di pura invidia per quell'amore così grande, per quella donna così tenace e fiera che aveva scelto di passare la vita al suo fianco.

“Oscar, perché stai piangendo? Sto forse per morire?”

Le loro mani strette insieme, aggrappate l'una all'altra, per non lasciarsi mai più.

“No, André, non stai morendo. Il dottore ha detto che la ferita è brutta, ma non letale, stai tranquillo. Piango perché é colpa mia di nuovo, non sono stata attenta e tu ne hai fatto le spese un'altra volta. Sono una buona a nulla, senza di te, senza il tuo appoggio, io non sono nessuno...”

“Oscar, ascolta...ora tu devi andare avanti e combattere per tutti e due, ci sarà tempo dopo per i rimpianti e i rimorsi..”, una smorfia di dolore lo fece smettere di parlare.

“André...”

“Va tutto bene, adesso passa...Oscar, questo è il nostro momento, è per il mondo in cui abbiamo sognato di vivere, combatti per te, per me, perché possiamo avere un futuro migliore.”

“Ma André...io non voglio lasciarti da solo, non adesso...”

“Vai, Oscar, ti prego...lo devi anche a tutti i soldati che ci hanno seguito, il loro sacrificio non deve essere vano. Ricordati che ora siamo considerati tutti dei traditori...Sei un soldato, hai delle responsabilità verso i tuoi uomini. Vai, io ti aspetterò qui.”

Alain si ricordava bene con quanto dolore e con quanto rimorso Oscar si sia allontanata dal capezzale di André, davvero l'ultima cosa che voleva era lasciarlo, ma non se la sentiva di deludere la cieca fiducia che André aveva in lei; in un attimo di debolezza si lasciò andare con Alain, che ormai era diventato il loro più caro amico,

“Alain, se dovesse succedergli qualcosa, io non riuscirei a sopravvivere...”

“Oscar”, ormai si davano del tu da diverso tempo, ma solo quando erano loro tre da soli, “non temere, André è forte, ce la farà. L'ho visto struggersi così tanto per te che sicuramente non si lascerà morire adesso, stai tranquilla”; la strinse forte a sé, accarezzandole i capelli, permettendole di piangere tutta la sua paura “Ti ama più della sua stessa vita, Oscar, non ti abbandonerà, vedrai”.

“Alain, posso piangere ancora un po'?”

Aveva la voce di una bambina spaventata, nessuno avrebbe riconosciuto in lei il fiero Comandante Oscar Françoise de Jarjayes, la donna soldato che non aveva mai avuto paura di nessun nemico.

“Ma certo, piangi quanto vuoi, ma poi si torna a combattere!”

Avevano combattuto, lei si era fatta forza e aveva permesso ai cannoni del popolo di sparare contro la Bastiglia, ma si era esposta troppo, in prima linea davanti al suo esercito era un bersaglio troppo semplice, troppo in vista.

Alain era riuscito a salvarle la vita per miracolo, ma non era riuscito a proteggerla e alcune fucilate erano andate a segno; l'aveva presa in braccio e portata nella piccola infermeria di fortuna ricavata in un vecchio granaio dismesso, cercando ad ogni passo le parole giuste per dire ad André che la sua donna era stata ferita ed era tra la vita e la morte. Era svenuta subito, stava perdendo molto sangue, non riprendeva conoscenza, per la prima volta in vita sua Alain aveva paura, se fosse morta anche lei non ce l'avrebbe fatta, non dopo il suicidio di sua sorella Diane.

Quando entrò nella piccola stanza trovò André seduto sul letto, in realtà sperava di trovarlo addormentato, avrebbe rimandato ad un secondo momento le spiegazioni, ed invece lo vide correre verso di sé, chiamando a gran voce Oscar. A nulla valse il tentativo di farlo calmare, André cercava di togliere il corpo di Oscar dalle braccia di Alain, mentre questi cercava di allontanarlo, temeva che si facesse male, la ferita alla spalla era ancora troppo viva ma non ci fu verso, André prese Oscar e l'adagiò sul letto vicino al suo, cominciando a toglierle la giubba e la camicia per medicarle le ferite mentre Alain, ormai rassegnato, uscì a chiamare il dottore. Solo dopo che Oscar fu medicata e ripulita André cedette, si accasciò sul braccio di Alain e svenne, la ferita si era riaperta e gli aveva provocato un'emorragia.

Erano passate più di ventiquattro ore e Oscar e André non si erano ancora svegliati, la dose di sedativi che il dottore aveva somministrato loro doveva essere stata davvero massiccia per farli dormire così a lungo, ma almeno avevano la possibilità di riposarsi senza sentire dolore. Alain si era allontanato da loro pochissimo, solo quando Rosalie gli aveva dato il cambio, non permetteva a nessun altro di vegliare sui suoi amici, era una promessa che aveva fatto ad entrambi e non voleva in nessun modo venire meno al suo giuramento, così come aveva fatto anche Rosalie, ora che aveva ritrovato Madamigella Oscar, come l'aveva sempre chiamata, non voleva perderla nuovamente.

André fu il primo a svegliarsi, se ne accorse Alain che, mentre guardava fuori dalla finestra, sentì un sussurrato e debole richiamo

“Oscar...”

“André, finalmente!”, disse correndo al capezzale del suo amico “come ti senti?”

“Come se mi fosse passata sopra una carrozza..., ma...dove sono?”

“Sei in infermeria, stai tranquillo! Certo che hai davvero la pellaccia dura, eh amico? Con un colpo in corpo come quello che hai tu anche un toro sarebbe morto, altro che gracile damerino, sei davvero un osso duro tu, eh Grandier?”

“Dai Alain, non farmi ridere, ho male dappertutto...”, un sorriso per stemperare la tensione, poi improvviso il ricordo di Oscar ferita “Oscar! Ma dov'è Oscar, Alain. Portami da lei”

“E' qui, André, è nel letto affianco al tuo, la vedi?”

Aiutò André a sedersi, facendolo voltare verso di lei, che ancora dormiva

“Si...la vedo ancora, per fortuna”

Tese la mano verso di lei, i loro letti erano così vicini che riuscì ad accarezzarle una guancia senza doversi alzare.

“Ma come sta?”

“Non benissimo, André. La ferita è brutta, ma il dottore dice che è fuori pericolo. Ora dovete solo stare a riposo e guarire in fretta, e poi...”

“E poi”, André lo interruppe “nessuno mi separerà da lei, ci sposeremo e lasceremo Parigi per sempre”.

Gli brillavano gli occhi mentre lo diceva, se era rimasto in vita era solo per poter realizzare quel sogno, Alain ne era sicuro.

“Ma certo, amico, ve la meritate un po' di felicità”

André annuì, poi gli chiese di aiutarlo ad alzarsi, voleva sedersi vicino ad Oscar, voleva essere lui la prima persona che avrebbe visto nel momento in cui si fosse svegliata.

“E va bene, principe azzurro, ma non voglio vederti svenire di nuovo tra le mie braccia, non farti male!”

Ma André non lo ascoltava già più, guardava Oscar e le stringeva una mano, sussurrandole di svegliarsi, il suo mondo ora era solo lei, e Alain se ne andò, sentendosi decisamente di troppo in quel quadretto.

Lentamente Oscar aprì gli occhi, e non appena mise a fuoco il viso di André gli sorrise, stringendogli la mano:

“Ciao”.

“Ciao Oscar, ben svegliata”, le disse posandole un lieve bacio sulla fronte. Oscar cercò di alzarsi, ma un dolore lancinante al fianco la bloccò.

“Ma cosa fai? Sei ferita, non puoi alzarti.”

“André, ma cosa è successo?”

“Sei stata colpita durante gli scontri alla Bastiglia, Oscar, ma ora il peggio è passato. Ce l'abbiamo fatta”.

Per la prima volta André realizzò la verità di quel pensiero, era vero, finalmente era tutto passato, potevano davvero concentrarsi su loro due; si sentiva strano, avevano vissuto assieme tutta la vita, ma ora assumeva tutto un significato diverso, il primo ricordo che gli tornò in mente fu la loro notte insieme nella stanza di Oscar e quanto amore lei gli avesse donato; si sentì in imbarazzo, non avevano avuto occasione di parlare di quello che era successo, ma poi cosa c'era da dire, dopotutto? Oscar era stata abbastanza chiara per tutti e due quando si era addormentata sul suo petto ripetendo dolcemente “André, mio marito”.

Alzò lo sguardo verso di lei, la vide arrossire ed abbassare lo sguardo, sicuramente anche lei stava pensando a quella notte e forse aveva bisogno di una conferma che era quello che anche lui desiderava veramente; André non ci pensò due volte, si avvicinò a lei e la baciò, dapprima teneramente, poi sempre più appassionato, cercando di trasmetterle tutto il suo amore ed il suo desiderio, felice finalmente di poter esternare i suoi sentimenti senza il timore di essere scoperti, anche questa era la libertà per la quale avevano combattuto.

Non c'era bisogno di parole, in quel silenzio ed in quel bacio si erano detti tutto ciò che era necessario.

L'arrivo del dottor Lasonne interruppe per un attimo la magia.

“Oscar, Andrè! Sono felice di vedervi svegli. Mi sembra che stiate entrambi piuttosto bene, vero ragazzi?”

I due si guardarono imbarazzati, poi scoppiarono a ridere, coma due bimbi scoperti a rubare i dolci dalla dispensa. Il dottor Lasonne li conosceva sin da bambini, voleva loro bene come se fossero suoi figli e non appena li aveva riconosciuti tra i feriti aveva chiesto di essere lui ad occuparsi di loro, se fosse successo qualcosa di tragico non se lo sarebbe mai perdonato; non si era scandalizzato nel vedere il loro bacio, aveva capito già da molto tempo la natura del legame che univa Oscar ad André, non poteva che sentirsi felice che alla fine il loro amore avesse vinto sui pregiudizi e le difficoltà.

“Allora, ragazzi miei, ascoltatemi bene. Le ferite che entrambi avete riportato sono serie, dovete stare a riposo e non dovete muovervi tanto. Fate come vi dico e vedrete che in un paio di settimane potrete ritornare a casa. Certo sarebbe meglio se poteste andarvene subito, di sicuro guarireste prima e meglio se foste entrambi a Palazzo Jarjayes, ma ho paura che il viaggio possa fare riaprire le ferite. Mi raccomando, ragazzi, fate i bravi e ci vediamo domani”.

“Grazie, dottore”, risposero entrambi, cercando di nascondere lo sgomento che avevano provato a sentire nominare la casa di Oscar.

“André, io non voglio tornare a casa...ho detto addio a mio padre...lui non accetterà mai il mio tradimento, piuttosto mi vorrebbe vedere morta!”

“Lo so, Oscar, e mi ricordo ancora quando ha cercato di ucciderci entrambi...neanche io voglio tornare a casa. Non temere, appena staremo meglio ce ne andremo, decideremo insieme dove, ti va?”

“Certo, lo sai che dove vai tu, vengo io.”

Se ad André poteva essere rimasto qualche dubbio sulla scelta di Oscar, questa sua arrendevolezza lo aveva cancellato definitivamente, Oscar adesso era sua, sua e di nessun altro.

“Bene, allora”, la baciò nuovamente “rimettiamoci a dormire e cerchiamo di guarire il prima possibile. Buonanotte, Oscar”.

“Buonanotte, André”.

Si addormentarono ciascuno nel suo letto, ma tenendosi la mano, temendo forse ancora di non trovarsi più.


Il dottor Lasonne si stava incamminando verso casa, pensava ad Oscar e André, gli dispiaceva che fossero lontani dalla loro famiglia, dai loro affetti, e sicuramente sia il Generale Jarjayes che la vecchia Nanny stavano in pena, probabilmente non sapevano che i loro due ragazzi erano ancora vivi.

“Ma perché non ci ho pensato prima! Devo subito andare ad avvisare il Generale che sua figlia ed il suo attendente sono vivi. Una carrozza, presto!”.

Arrivò a Palazzo Jarjayes in serata, si fece annunciare e fu accolto dal Generale con la solita cordialità:

“Dottore, a cosa devo il piacere di questa sua visita?”

“Generale, sono venuto a portarvi buone notizie. Vostra figlia ed André sono vivi, sono feriti ma vivi!”

Il Generale rimase in silenzio per un attimo, continuando a guardare fuori dalla finestra e stringendo nel pugno la pesante tenda, poi si voltò ed esclamò, cercando di essere convincente:

“Ma è meraviglioso! E dite, dove si trovano adesso?”

“Nel vecchio granaio, che adesso è diventato un' infermeria da campo”.

“Non sapete quale gioia mi date, dottore. Darò subito disposizioni affinché Oscar e André tornino a casa appena possibile, non dubitate”.

“Bene, Generale, ne sono felice.”

“Ora, dottore, dovete scusarmi ma vi devo congedare, mi aspettano a Versailles”.

“Oh, certo! Scusate se ho approfittato della vostra ospitalità. Arrivederci, Generale”.

“Arrivederci, dottore”.

Non appena rimase solo, il Generale diede sfogo a tutta la sua rabbia:

“Maledetti! Non vi permetterò di farla franca. Traditori ed immorali, non sapete cosa vi aspetta, non si beffa il Generale Jarjayes! Vi farò vedere di cosa sono capace!”

Uscì a cavallo di corsa per recarsi a casa di colui che sapeva l'avrebbe aiutato a realizzare il suo folle piano.

“E di André cosa devo farne?”

“Quello che volete, di lui non mi interessa.”

“Come volete, Generale”.

“Girodel, mi raccomando. Riportate Oscar a casa senza che le sia fatto alcun male, lei deve essere risparmiata”

“Non temete, Generale. I miei uomini non sbaglieranno. Riavrete Oscar quanto prima, e non sentirete mai più parlare di André”.



   
 
Leggi le 34 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Karmilla