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Autore: Jendra    20/10/2007    1 recensioni
A volte, per trovare ciò che sidesidera davvero, basta cambiare aspetto...
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Potter, Lucius Malfoy
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Jade green eyes

 

Di Jendra

 

Tradotto da Bran on Hell

 

Cap. 52



La mattina seguente, a colazione c'erano solo i tre ragazzi. Lucius era andato via presto, ma Harry non vi badò troppo, da quando lo svegliò prima di andare via.

“Draco?” Chiese Harry. “Cosa mi puoi dire su una cerimonia di promessa?”

“Chiese?” Chiese Draco in delizia.

“Yep”, disse Harry felicemente, “la notte scorsa.”

“Quello è meraviglioso”, sorrise Draco.

“Aspetta!” Interruppe Ron. “Malfoy ha chiesto una cerimonia di promessa?”

Harry accennò col capo facilmente.

“Quindi, quello che? Non è abbastanza buono per impegnarsi con lui? Evidentemente, non vuole che tu trovi qualcun altro mentre sei a scuola. Qualcuno della tua età.” Ghignò Ron.

Harry e Draco lo guardarono come se fosse matto prima di comprendere. “Oh, si, tu non avevi quel­la detenzione con noi, vero?” Chiese Draco.

“Che detenzione? E che cosa ha a che fare con qualsiasi cosa?” Chiese confuso Ron.

“Una detenzione che noi avevamo con Snape l'anno scorso”, spiegò Harry. “Lui disse che se noi stessimo per rompere le regole di scuola, è meglio che noi si sappia quali sono le regole. Spendem­mo cinque giorni leggendo attraverso i libri di regole della scuola e scrivendole con parole nostre. Una delle regole che abbiamo trovato sorprenderci, era le regole su matrimonio ed appuntamento. Matrimonio non è permesso a Hogwarts. Si dice che è perché non ci sono luoghi per studenti spo­sati. La qual cosa, è ridicola, perché ce ne sono in abbondanza. La regola su appuntamento è sem­plice, nessun studente può essere fidanzato a qualcuno che non è uno studente. Punto. Cosa che vuol dire che uno studente può essere impegnato solamente a qualcuno nel loro anno, perché se il suo fidanzato è un anno più giovane, una volta che tu sei laureato, non ti è più permesso essere fi­danzato con lei.”

“Davvero, non è così irrazionale.” Si disse in disaccordo Draco. “Ci ho pensato, e finalmente ho chiesto a mio padre. C'è un chiarimento logico per le regole. Ricordi quando la tua magia uscì fuori di controllo quelle volte che eri veramente adirato nell'ultimo anno?”

“Si, così?” Harry scrollò le spalle.

“Hogwarts ha custodie che possono contenere problemi come quello, dopo tutto è stato per molto tempo una scuola di adolescenti. Comunque, se tu ti sposassi, o anche ti fidanzassi a qualcuno 'non' a Hogwarts, la magia potrebbe allagare in giù lìobbligazione tra i due ed esplodere te e tuo marito o fidanzato in un luogo dove non ci sono custodie e fa molto danno. In realtà è una misura di sicurez­za.”

“Inoltre, appuntamenti sono notati automaticamente da entrambi il Ministero e i giornali notevoli.” Aggiunse Draco. “Suppongo che se fossero impegnati nel modo muggle, nessuno noterebbe, ma quello è quello che realmente è la cerimonia di promessa.” Lui si girò verso Harry. “Differenza tra una cerimonia di promessa ed un appuntamento è soprattutto dove la magia va. Un appuntamento o sposando, lega la magia dei due insieme. In una cerimonia di promessa la magia viene legata a qual­cosa invece che all'un l'altro. Cerimonie di promesse sono usate anche per cose come maggiori con­tratti. Se padre fosse stato interessato a sistemare un matrimonio per me, lui e madre come i genitori della ragazza, prenderebbero parte in una cerimonia di promessa.”

“Perché sei così preoccupato che le persone sappiano?” Chiese Ron, ancora non disposto a rinuncia­re.

“Pensi che mi preoccupi?” Chiese Harry. “Se loro trovano fuori che io e Lucius siamo impegnati, chiunque con cui lui è visto sarebbe scrutato, che intende niente più Jade. Non sono pronto a rinun­ciarci. Inoltre, non crederai davvero che il mondo magico ci sostenga.”

“Cosa? Pensi che non lo faranno?” Chiese sorpreso Ron. “Tu sei Harry Potter.”

“Giusto”, rispose Harry. “Quale vuol dire io sono aspettato di fare precisamente quello che si aspet­ta il mondo magico. Ci si aspetta che io trovi una bella ragazza e mi sposi con lei. Credo che si vol­teranno contro di me se non lo faccio? Faresti meglio a crederci anche tu. L'hanno fatto abbastanza spesso.” Harry non disse che anche lui l'aveva fatto su più di un occasione, ma dal suo impallidire, era sicuro che il ragazzo aveva trovato l'idea. “Quindi?” Harry si rivolse a Draco. “Non hai spiegato come lavora una cerimonia di promessa.”

“Fondamentalmente, tu dici quello che prometti di fronte a testimoni e poi metti gli incantesimi in qualsiasi oggetto che tu scegli.” Spiegò Draco.

“Quello suona come lo sposarsi muggle”, disse Harry, scioccato.

“E' molto vicino, da quello che capisco.” Si disse d'accordo Draco. “La sola vera differenza è che c'è di solito un periodo di tempo. Matrimoni sistemati cominciano con cerimonie di promessa di so­lito e forse un'obbligazione di appuntamento.”

“Va bene, che cosa sono queste obbligazioni?” Chiese Harry.

“Un'obbligazione di appuntamento allaccia semplicemente la magia di due persone insieme. Un'ob­bligazione di matrimonio allaccia insieme le anime di due persone. L'obbligazione di matrimonio, può esistere solamente quando c'è premura, anche amore per l'altro; obbligazione d'appuntamento non lo richiedono. Dei matrimoni non arrivano mai a quel punto, mio padre e madre non lo faceva mai. I tuoi genitori facevano, come facevano i Weasley. Non c'è nulla come il divorzio nel mondo magico, anche se appuntamenti possono essere rotti senza molti problemi.”

“Quindi...stava realmente chiedendomi di sposarlo?” Disse leggermente Harry.

“Certamente”, si disse d'accordo Draco. “Sebbene sai che non chiederà realmente fino a che tu ti sei laureato.”

C'era silenzio circa la tavola per molti minuti. Draco finalmente lo ruppe.

“Prometterai la discrezione?” Chiese Draco. “Quello è un modo in cui gli anelli si assicureranno nessuno li possa vedere se non era alla cerimonia.”

“Potremmo”, disse pensierosamente Harry. “Prometteremo l'onestà e la fedeltà.”

“Non l'amore?” Ghignò Ron. “Avrei pensato col modo voi due stavate agendo, che tu staresti giu­rando amore eterno, o simile.”

“Lui disse qualcosa circa quello, ma è sciocco.”

Entrambi i ragazzi lo guardarono sorpresi. “Cosa vuoi dire che è sciocco?” Chiese Draco.

“Bene, l'idea che lui potesse amare solo me per il resto della sua vita. Non può promettere quello, nessuno può. Inoltre, lui non ama solo me.”

“Vuoi dire che sta già ingannandoti?” Chiese Ron.

“Chiaramente no. Ma lui ama Draco, no? E Severus. Lui li ama lo stesso modo in cui io amo voi due.”

Draco gemette ed abbassò la testa nelle sue mani. “C'è un mondo di differenza tra mando qualcuno ed essendone innamorato. Lo sai, vero?”

“Bene, chiaramente che lo so”, rispose Harry in seccatura.

“Lo sai che Malfoy stava parlando circa il secondo modo di amare, vero?” Chiese Ron. Non gli po­teva piacere il fatto che i due erano insieme, ma non avrebbe lasciato che il suo miglior amico fosse confuso. Lui lo lascerebbe a Malfoy quello.

“Um, si”, si disse d'accordo Harry.

“Quindi perché, per tutti gli Inferi, non hai appena detto che l'amerai per sempre?”

“Bene, non può dire che mi amerà per sempre, quello che se lui non lo fa?”

Draco e Ron si guardarono in commiserazione silenziosa. Non si erano davvero aspettati che Harry fosse così insicuro. Da dove veniva questo?

“Ti aspetti che smetterai di amarlo?” Chiese Ron.

“No, chiaramente no”, disse Harry.

“Credi che lui ti ami?” Chiese Draco.

“Si”, rispose Harry.

“Pensi di amarlo più che lui ama te?” Continuò Ron nello sforzo di comprendere.

Harry ci pensò per un momento prima di scuotere la testa. “No, non credo.”

“Oh, così stai pensando di lasciarlo”, affermò Draco.

“Da dove ti viene quell'idea?” Ringhiò Harry, occhi che sfolgoravano di rabbia improvvisa.

“Se tu non stai facendo in modo di lasciarlo, e lui ti ama così molto come tu ami lui, lui non ti lasce­rà. Quindi perché non crederai che ti amerà per sempre?”

“Si, Harry, perché non lo vuoi?” Una voce molle venne da dietro lui e i tre si girarono per trovare Lucius che guarda intensamente Harry.

L'uomo aveva incominciato a lavorare solamente per ricordarsi che non aveva ancora spedito Ron a casa sua, così ritornò di nuovo. Era rimasto in distanza ad ascoltare i due ragazzi che l'interrogava­no. Quando lui aveva chiesto la notte prima, la risposta non l'aveva realmente infastidito. Dopo tut­to, era qualche genere di risposta che lui avrebbe usato. Era solamente come ci ripensò dopo che Harry era andato a dormire che si chiese se la ragione per cui Harry aveva risposto così era perché non lo voleva per la vita. Ora sembrava che lui avesse torto su ambo i fronti.

Harry si voltò verso il suo innamorato.

“Perché Harry?” Chiese di nuovo Lucius.

“Perché nulla dura per sempre”, disse quietamente Harry. “Nulla di buono, comunque. Tutto, even­tualmente, finisce.”

“E perché no?” Chiese Ron. “Voldemort è morto, non c'è nessun'altra grande minaccia. Perché non puoi avere quello che vuoi? Tu meriti qualsiasi cosa che desideri, *tutto* quello che vuoi.”

“Pensavo che lui non ti piacesse.” Harry si girò a guardarlo.

“Non mi piace”, rispose risolutamente Ron. “Ma mi piaci tu, e se lui ti fa felice, so che non sarò l'u­nico che farà tutto ciò che è nel suo potere per assicurarsi che voi due lo *facciate* durare per sem­pre, se è quello che vuoi.”

Lucius guardò a Ron in incredibilità. E' probabile che debba ripensare alle sue idee su un certo Wea­sley, se questi continuasse a fare commenti simili.

Harry stava guardando stupito l'amico, ma con un molle sorriso sul viso. In qualche modo dubitava che dovesse mai preoccuparsi del fatto che Ron l'abbandonasse di nuovo. “Ma cosa se lui cambiasse la sua idea, o accade qualcosa?” Chiese Harry.

“Poi, noi lo colpiremo sulla testa e lo trascineremo di nuovo a te”, Draco gli diede un ghigno degno di uno squalo.

Harry rise. Ron e Draco guardarono l'un all'altro e crollarono le spalle. Perché stava ridendo, Harry? Se necessario, lo farebbero.

Lucius sorrise ai due ragazzi che sembravano star diventando amici nonostante tutto, prima di rivol­gersi di nuovo a quello che era importante al momento. “Harry”, disse calmo, aspettando fino a che lui lo guardò. “Mi hai mai sentito dire qualcosa che non volevo?” Gli chiese.

Harry lo guardò, pensandoci. “No”, ammise finalmente.

“E' probabile che sia stato un po' frettoloso, ma non avrei mai chiesto se io non l'intendessi”, Lucius fissò Harry finché lui vide l'accettazione nei suoi occhi. Lucius considerò trasportare questa conver­sazione in un altra stanza, via dagli occhi curiosi di suo figlio e l'amico di Harry, ma in qualche modo lui non pensò che andrebbe bene. Inoltre, Harry avrebbe un tempo più facile nel crederlo se gli altri lo sentissero anche. “Io ti amo, e quello non cambierà mai. Se tu non puoi dire onestamente lo stesso, poi forse dovremmo aspettare finché puoi.”

“No!” Gridò Harry. “Io non voglio aspettare. Io ti amo, e sempre lo farò!”

“Ma credi che *io* cambierò la mia idea?” Chiese Lucius.

Harry aprì la bocca per rispondere, ma esitò.

“Vedo”, disse Lucius, indietreggiando. “Sig. Weasley, è pronto per tornare a casa? Avevo dimentica­to che non aveva nessun modo di tornare indietro.”

“Um...sicuro”, balbettò Ron.

“Lucius, aspetta!” Chiamò Harry, come Lucius condusse la testa rossa fuori della stanza. “Merda!” Gridò lui come Lucius andò via senza uno sguardo indietro. Senza pensare Harry si girò e sbatté il pugno nel muro più vicino.




  
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