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Autore: _Eagle    01/04/2013    14 recensioni
Se c'era una cosa che non si sarebbe mai immaginata in vita sua, quella era proprio ciò che stava vivendo. Certo, si era accorta di comportamenti non del tutto nella norma, ma non gli aveva mai dato tanta importanza
-Ora ci sono io. Non ti lascio- Le disse bacandole le testa. Stringendola tra le sue possenti braccia, notò delle lacrime cadere copiosamente dai suoi occhi.
Erano poche parole, ma quelle le trasmisero una sensazione di sicurezza e conforto e sicurezza che la fece addormentare tra le sue braccia.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE! La storia all'inizio può sembrare banale e uguale a mille altre, ma dovete leggere i seguenti capiti per scoprire cosa accade realmente ;)
ps. si capisce dal quarto
CHAPTER ONE

#Jenuaryday
 
Quella sarebbe dovuta essere una domenica mattina tranquilla. Appunto, doveva. Perché bisogna sapere che l'avere come migliore amica Catherine portava a svegliarsi tutti i giorni, compresi i week end, alle 7 per una 'corsetta mattutina' tanto per tenersi in forma.
Ruth, la cameriera di casa, aprì la porta di casa che suonava incessantemente da cinque minuti e subito come una furio Catherine di fiondò sul mio letto, togliendomi tutte le coperte.
-E' tardi, è tardi-
-Vai via, troia- sbottai coprendomi la faccia con un cuscino
-Suvvia sono già le 8,17!- ribadì togliendomi pure il cuscino
 
L'aria di gennaio era veramente pungente, ma ciò non mi fermò dall'uscire solo con un paio di shorts di tuta grigi e una maglia larga bianca. Si, sono una tipa con i calori peggio di quelle in menopausa.
mentre correvamo per le vie di Brighton, io e la mia migliore amica parlavamo del più e del meno
-I tuoi stanno ancora fuori città?- domandò Cath
-Si, fino al prossimo mercoledì- risposi con noncuranza
-COOSA? E me lo dici solo adesso?- sbottò -sai questo che significa? Festafestafestaaa-
-Sei un genio! Non ci avevo pensato. Ora bisogna solo convincere Ruth a non spifferare tutto a madre e padre-
 
I miei genitori sono degli agenti immobiliari molto richiesti e ciò li ha sempre portati a fare viaggi che potevano durare anche mesi. Nonostante ciò nella mia infanzia così come ora sono sempre stati molto presenti e io non mi sono mai imposta sulla loro carriera, perché so quanto ci tengano. 
Io, Emilie (si pronuncia alla francese, accentando l'ultima 'e')  O' Connor, sono una ragazza abbastanza comune: statura nella media, bel fisico solo per le corse mattutine imposte da quella sottospecie di ufficiale della marina della mia migliore amica, capelli castani come gli occhi. L' unica cosa che mi caratterizza da quando sono bambina è una macchiolina celeste nell'occhio sinistro.
La mia migliore amica è invece una tipa molto sportiva dai capelli color cioccolato e gli occhi verdi misto al giallo, fisico atletico e molto socievole. In pratica una figa. 
Siamo amiche dal secondo anno di liceo. Prima ci odiavamo profondamente, ma adesso siamo inseparabili.
 
 
 
 
-Stavo pensando..- 
-Illuminami- rivolsi l'attenzione su Cath
-E se utilizzassimo anche la piscina sabato?- chiese
-Ma se siamo a gennaio!- sbottai
-Futili dettagli- mi rispose accompagnandosi con un gesto della mano
Nel frattempo ci dirigemmo verso l'aula di greco. Si, anche se stavamo in Inghilterra quei geni dei nostri genitori avevano deciso di iscriverci in un liceo Italiano, il "Iulio Gymnasium".
Ci sedemmo al nostro banco tattico, terzo banco fila centrale. Nonostante avessimo molti molto alti, io e Ruth  non studiamo mai. Preferiamo passare i pomeriggi a uscire con altri nostri amici o a fare compere, piuttosto che piegate sui libri. Diciamo che abbiamo tutte e due un animo festaiolo e siamo benvolute da tutta la scuola anche perché con Ruth al comando riuscivamo sempre a dare feste stratosferiche nella mia villa, proprio sfruttando l'assenza dei miei e la complicità della governante.
-In piedi prego- ecco la professoressa Bornisacci, professoressa rigorosamente italiana e fiera della sua nazionalità. Più che a un essere umano assomigliava a un incrocio tra una rana e una balena. Tutti si alzarono.
-Seduti ragazzi-
Diedi uno sguardo in giro e notai un volto nuovo. Le nostre classi erano molto piccole di numero, essendo quello uno dei più prestigiosi licei italiani dell'intero Regno Unito. Non tutti, perciò potevano permetterselo. 
Come avrete notato c'è un ragazzo nuovo. Prego, si presenti pure- disse la prof.
-Erhm.. Ciao, mi chiamo Niall Horan- disse un po' incerto. Non era molto pratico dell'italiano, si vedeva. Mi chiedo come fosse riuscito a passare i test di ammissione.
-E' tutto?- chiese la Bornisacci con aria di sufficienza.
-Si- rispose il biondino lanciandole un'occhiata di fuoco, scocciato dal suo tono.



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Zaaaalve bella gente.
Questa è la prima ff che scrivo e mi rendo conto da sola che è una merdata.
Anyway, spero che non vi abbia fatto tanto schifo .
Mi raccomando recensite per farmi sapere cosa ne pensateeee byeee

!ATTENZIONE! Ripeto: la storia all'inizio può sembrare banale e uguale a mille altre, ma dovete leggere i seguenti capiti per scoprire cosa accade realmente ;) ps. si capisce dal quarto
  
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