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Autore: Yasha 26    01/04/2013    12 recensioni
- I-io non capisco ma… come puoi essere Inu-chan? Eri un cane! Eri morto! E ora sei un ragazzo con delle strane orecchie e… sei vivo! - esclamò sconcertata.
- Veramente non sono né un ragazzo, in quanto il mio corpo non è umano, né vivo, in quanto sono morto! Quello che vedi è un corpo creato dalla mia anima. E per favore, chiamami InuYasha e non Inu-chan. Grazie! - precisò il ragazzo.
- Ma allora… cosa sei Inu-chan? -
- Non chiamarmi cagnolino ti ho detto, stupida femmina umana! – latrò infuriato il ragazzo.
- Stupida a chi? Come osi? - rispose Kagome inviperita e dimenticando quasi completamente lo scenario macabro alle sue spalle.
- Oso eccome, se non vuoi fare la fine di quella lì! - ribatté InuYasha, indicando la donna decapitata dietro di loro.
Quando la ragazza ritornò in sé, guardando quel corpo mutilato, la domanda fatta precedentemente al suo strambo interlocutore le rimbombò forte più che mai nella testa.
- InuYasha, mi dici cosa sei? - chiese ancora una volta con sguardo turbato.
- Io sono un Inugami, Kagome. E da oggi sarò il “tuo’’ Inugami e tu la mia Inugami-mochi, padrona! –
STORIA IN REVISIONE
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 I giorni passavano tranquilli.
Kagome non subiva più attacchi dalle sue compagne, e i ragazzi non le giravano più intorno da quando InuYasha veniva a prenderla tutti i giorni alla fine delle lezioni con l’aspetto di un bellissimo ragazzo, dai lunghi capelli neri, occhi scuri dai meravigliosi riflessi viola, fisico da far girare la testa a tutte le ragazze che lo guardavano, e sguardo ammaliante.
Più volte anche Kagome si perdeva ad osservare quello che presentava a tutti come suo migliore amico.
Avrebbe tanto voluto che fosse un vero ragazzo, a cui poter chiedere magari un appuntamento,, ma sapeva che non era così. Quello era solo il suo inugami!
Che, il più delle volte, trovava a mangiare biscotti per cani al tacchino, i suoi preferiti, e ad abbaiare al loro gatto  Buyo, rincorrendolo per casa.
Eh no! Quello non era un ragazzo umano, anzi, non era proprio un ragazzo!
Eppure…in lui…trovava un certo non so ché, che i ragazzi della sua scuola non avevano.
Le portava lo zaino, l’accompagnava a fare la spesa, l’aiutava perfino a tenere in ordine il tempio. Si mostrava sempre molto gentile ed educato in forma umana con la sua famiglia.
Spesso parlavano dei poteri del giovane, che usava per  divertirsi facendo scherzi ai compagni di scuola di Kagome.
Anche se non la disturbavano più, per InuYasha dovevano subire ancora altre punizioni per come avevano trattato la ragazza.
Ad alcuni tagliava il fondo dello zaino facendo cascare tutti i libri per  terra.
 Alcuni rimanevano chiusi in bagno! Altri prendevano strane pallonate in faccia come avessero lanciato palle ad effetto. 
Chi cascava giù dalle scale, chi scivolava per i corridoi, c’era anche chi si ritrovava la gomma da masticare ai capelli.
Tra gli alunni cominciarono perfino a girare voci che nella scuola ci fosse un fantasma.
InuYasha si divertiva un mondo a fare questi scherzi stupidi, che sì, erano infantili, ma di grande effetto su quegli imbecilli.
Il nonno guardava sempre con sospetto l’amico di sua nipote.  Gli lanciava lo stesso sguardo che lanciava al loro cane.
Non lo avrebbe mai detto, ma suo nonno era più sveglio di quello che sembrava.
Sembrava sapere tutto ma non diceva nulla.
Secondo InuYasha il motivo era  perché il vecchio, così lo chiamava lui, vedeva la nipote più serena e tranquilla da quando c’era lui.
In effetti era vero! In quel periodo Kagome era raggiante, felice e sorridente..
Il periodo delle vacanze natalizie si avvicinava, e un giorno Kagome al rientro da scuola trovò una persona venuta in visita
 
-Mamma sono tornata!-           disse togliendosi le scarpe e avviandosi con Inu-chan in camera sua
-Ehi non saluti il tuo bellissimo zietto?-          le domandò una voce alle sue spalle
-Eh? Ma….sei tu zio Miroku! Che bello rivederti!-             urlò Kagome precipitandosi ad abbracciare lo zio
-Ciao nipotina! Quanto sei cresciuta!-
-Che ci fai qui zio?-
-Sono venuto a trovarvi in occasione delle feste natalizie!-
InuYasha lo guardava curioso. Era un ragazzo sui vent’anni con un vestito da bonzo.
Portava un codino e degli orecchini ad un orecchio.
All’improvviso il monaco si girò a guardare l’inugami.
-E lui?-     chiese Miroku indicando il cane
-E’ il mio cane zio…ti piace? L’ho trovato per strada e ho deciso di tenerlo! Si chiama Inu-chan!-     spiegò la ragazza.
“””Maledetta! Prima o poi ti uccido davvero!”””    pensò InuYasha guardando storto Kagome.
Ma il suo sguardo non sfuggì allo zio, che guardò il cane con fare sospetto.
-Così lo hai trovato per strada eh?-      domandò lo zio avvicinandosi all’animale
-Sì zio! E’ un cane molto dolce, per questo l’ho preso. Mi tiene molta compagnia sai?-
-Non ne dubito!-      disse lo zio accarezzando il cane di fronte a sé
Al contatto con la mano del monaco però, il corpo di InuYasha si sentì trapassare da strane sensazioni gelide, come lame di ghiaccio. Si spostò subito dal contatto della la mano del monaco, che osservandone la reazione disse
-Non devo stargli molto simpatico! Bene Kagome, che ne dici di farmi una bella tazza di te e di fare quattro chiacchiere? Così mi dici come va a scuola e…. coi ragazzi!-     disse malizioso lo zio facendole l’occhiolino 
-Ma…ma quali ragazzi zio! Io penso solo allo studio!-     rispose imbarazzata la ragazza
-Oh andiamo Kagome! La vita è breve e bisogna “divertirsi”! Prendi esempio da me! Lo studio è importante, ma anche vivere lo è! Hai 16 anni eppure non hai mai avuto  un ragazzo!-       
-Zio non cambi mai? Possibile che un religioso come te faccia sempre di questi discorsi?-
-Io sono il cultore delle grazie femminili oltre che degli insegnamenti del Buddha Kagome! E togliersi qualche sfizio ogni tanto non ha mai fatto male a nessuno!-
 
InuYasha ascoltava disgustato questo strano tizio, che di sacrale non aveva nulla se non le vesti..
All’improvviso, con una scusa qualunque, Miroku allontanò la nipote dalla stanza.
Il cane stava per andarle dietro quando lo strano monaco lo fermò
-Ehi “Inu-chan”   o come diavolo ti chiami aspetta! Tu ed io dobbiamo fare quattro chiacchiere!-     esordì Miroku
InuYasha si fermò a guardarlo, chiedendosi perché mai un umano volesse parlare con un cane e perché gli si rivolgesse in modo tanto sprezzante.
-Lo so che non sei un cane! Lo hai dimostrato sfuggendo alla mia forza spirituale quando ti ho toccato! La tua aura maligna si percepisce fin troppo! Cosa ci fa uno shikigami con una miko? Di solito siete dediti alle kuro-miko  (*) ! E dubito che il potere di mia nipote sia cambiato improvvisamente! Che vuoi da lei?-           chiese senza troppi giri di parole
-Bravo bonzo, hai percepito la mia vera natura, anche se dalla testa scapestrata che hai non si direbbe! Tanto per cominciare non sono un semplice shikigami, io sono un inugami! E poi, cosa più importante non voglio nulla da Kagome! Lei è solo la mia padrona!-       spiegò il cane seccato dalle allusioni del bonzo
-!o sono un monaco non un bonzo! Comunque… se tu sei un inugami….vuol dire che ti ha creato Kagome?-        chiese sconcertato il monaco conoscendo la procedura violenta per risvegliare questa creatura
-No zio! Non ne sarei mai capace! Dovresti saperlo!-             intervenne Kagome ascoltando il loro discorso
-Ma…Kagome….allora come….-
-Ti spiego tutto zio.-     
 
Dopo aver raccontato tutta la storia..
-E quindi InuYasha ha deciso di stare con me per difendermi. Tutto qui zio!-  spiegò Kagome che teneva Inu-chan in braccio coccolandolo
-Mmmmmh…..non mi piace questa storia Kagome! Lo dovresti sapere che gli inugami sono esseri pericolosi se si arrabbiano! Sarebbe meglio allontanarlo!-
-Bonzo ..perché non vedi di farti gli affaracci tuoi? Io voglio bene alla mia padrona e non le farei mai del male! Per te invece non garantisco!-         disse ringhiando furioso InuYasha saltando via dalle gambe di Kagome, e ponendosi minaccioso davanti il monaco , mostrando le sue zanne affilate come coltelli
-InuYasha sta buono e vieni qui! Non arrabbiarti o niente biscottini al tacchino oggi! Per quanto riguarda te zio Miroku…InuYasha è un amico fedele per me…non uno spirito vendicativo! Mi ha aiutata a liberarmi da alcuni problemi seri a scuola. Mi difende. Mi aiuta nelle commissioni e mi tiene compagnia. Ci divertiamo molto insieme, e non potrei sentirmi più sicura di così al suo fianco!-               sostenne sicura la ragazza fissando lo zio
-Va bene Kagome se lo dici tu, ti credo! Piuttosto….è vero che voi inugami potete diventare invisibili?-                  domandò improvvisamente Miroku
-Sì, perché?-        chiese InuYasha
-Non è che potresti filmare per me le ragazze di una palestra mentre sono negli spogliatoi? Tanto non ti vedrebbe nessuno!-            disse con bava alla bocca il monaco   
-Ma tu sei un depravato! Che idee ti vengono in mente lurido bonzo?-        esclamò InuYasha sconcertato
-Sono un monaco! Dai.. che ti costa Inu-chan?-      lo pregò lui
-Piantala zio! Non ti vergogni a fare queste domande? Un uomo nella tua posizione poi…-       rispose la nipote stanca delle manie dello zio
-Uffa e va bene! E’ un vero peccato però! Avevo pensato di cogliere al volo questa opportunità! Non accade tutti i giorni di avere un inugami  tanto docile in casa!-      borbottò triste lo zio
-Tzs…. monaco deviato!-               disse a bassa voce InuYasha
-Piuttosto Kagome, cambiando argomento, tuo nonno sa della vera natura di Inu-chan?-      
-Non lo so zio, noi crediamo di sì, solo che non ne ha mai parlato!-
-E’ strano però…tuo nonno è un tipo così avverso alle creature maligne! Mette o-fuda protettivi anche nel bagno!-        
-Già…ma forse ha capito che InuYasha non è un essere malvagio, anzi, è un tenerone!-     disse la ragazza scompigliandogli il pelo della testa con forti carezze affettuose
-Ehi! Io non sono un tenerone!-            replicò offeso il cane
 
Dopo alcune chiacchiere, mirate soprattutto ai poteri dell’inugami, la conversazione cambiò decisamente argomento
-Ma dimmi Kagome, anche quest’anno per natale verrà a trovarti la tua amica Sango?-       chiese curioso il monaco
-Lo sai che viene tutti gli anni….piuttosto zio…non è che sei venuto proprio per incontrare Sango?-          ipotizzò la ragazza, che vedendo lo zio strozzarsi col thè capì di avere indovinato
-Colpito e affondato!-       borbottò InuYasha sghignazzando
-Taci cagnaccio! O ti purifico a suon di calci nel sedere!-     minacciò il monaco prendendo un o-fuda con scritto sopra un potente sutra
-Provaci stupido monaco! Non avrai neanche il tempo di alzare un dito che ti avrò già azzannato per il collo!-  ringhiò l’inugami preparandosi all’attacco
-Basta voi due! La volete piantare? InuYasha sali subito in camera mia!- urlò una Kagome più arrabbiata che mai
-Ma Kagome lui…-  cercò di dire InuYasha
-Niente ma….ho detto sali!-  lo zittì la ragazza con voce spettrale, che di umano non aveva più nulla
-Va…va bene padrona!-  obbedì il cane terrorizzato dall’aspetto poco rassicurante di Kagome
-Ben gli sta! Deve capire chi comanda!-          
-Zio, la cosa vale anche per te! Non stuzzicarlo e non chiamarlo mai più cagnaccio! Hai capito? Come tu stesso mi hai spiegato è meglio non far arrabbiare un inugami….quindi non provocarlo! InuYasha è un bravo ragazzo anche se può non sembrare! Quindi ti sarei grata se non minacciassi mai più di volerlo purificare…anche perché io non te lo permetterei! Sono stata chiara?-        lo  avvertì la ragazza con una sicurezza tale da non ammettere repliche
-Va bene Kagome come vuoi! Comunque vorrei farti notare che quello non è un ragazzo come lo hai definito….e non è neanche il cane affettuoso che sembra guardandolo! E’ uno spirito riportato indietro dal regno dei morti…ricordalo!-              così dicendo il monaco si diresse verso il tempio per pregare
Kagome rimase stupita dall’avvertimento dello zio su InuYasha…è vero, senza neanche pensarci lei lo aveva definito “ragazzo”, ma perché?
Conosceva bene la natura di quell’essere, che adesso osservava fuori dalla finestra della sua camera, ritornato al suo normale aspetto.
“Quanto è bello però accidenti! Anche di spalle!”
-Kagome c’era qualcuno nella tua stanza!-      disse l’inugami interrompendo i pensieri della padrona
-Co-cosa? Come? Ne sei sicuro? Era un ladro forse? Lo hai visto?-        chiese lei spaventata della notizia
-No non l’ho visto….ho solo sentito il suo odore nella stanza! Deve essere uscito prima che salissi in camera tua. Ma non era un ladro, il suo odore non è umano!-  spiegò lui girandosi a guardarla
-Eh? Chi mai potrebbe essere? Oltre te non può esistere nessuno che non sia umano!-     
-Chi ti dice che io non sia l’unico?-
-Come?-           
-Chi ti dice che io sia l’unico essere sovrannaturale che esista? Come esisto io potrebbero esistere altri esseri simili a me, ed ora ne sono convinto!  In questi giorni ho avuto la sensazione di essere osservato! Pensavo fosse una mia immaginazione! Ma non mi è chiaro perché quel tipo fosse nella tua camera! Questo non mi piace per niente! Ho una brutta sensazione!-       
-InuYasha…- quelle parole innervosirono oltre modo Kagome
-Non preoccuparti padrona! Io sarò la tua ombra! Finché ci sarò io non ti accadrà mai nulla Kagome! Te l’ho promesso ricordi?-  disse avvicinandosi alla ragazza, in evidente stato di shock, e accarezzandole una guancia
Kagome portò la sua mano sopra quella del suo inugami.
 I loro occhi si specchiarono gli uni negli altri.
-Grazie InuYasha-  sussurrò dolcemente la ragazza, che grazie a quel gesto e alle sue parole si tranquillizzò
Ma ciò nonostante, le loro mani continuarono a sfiorarsi per un lungo periodo…interrotto poi dalla voce della mamma di Kagome che la chiamava per la cena
-A..arrivo mamma…dai andiamo a mangiare Inu-chan!-  disse la ragazza all’inugami trasformatosi in cane
-Piantala dannata! Sempre la stessa storia! Quasi quasi…invece di proteggerti, potrei ucciderti io! Così mi libero di te, stupida!-           ringhiò minaccioso lui
-Sì sì come no….dai andiamo giù che poi la cena si fredda!-     rispose la ragazza ignorando le sue parole e avviandosi verso le scale
”Dannata mocciosa! Tzs, non ha la minima paura di me! Si fida a tal punto da non credermi nemmeno se la minaccio! E pensare che ero serio! O forse no? Perché mi piace l’idea che questa ragazza si affidi così completamente a me? Eppure mi basterebbe un solo artiglio per ucciderla all’istante! Lei però, non sembra minimamente preoccupata! Mi tiene abbracciato nel suo letto dormendo come un angioletto, come se al posto di un mostro avesse un peluche. Kagome, perché in tua compagnia mi sento così strano? Tranquillo…appagato. Dovrei essere uno spirito malvagio, invece…”
-Inu-chan ti sbrighi? Se non vieni  subito la tua carne la dò  a Buyo!!-      urlò la padrona richiamandolo dalla cucina
”Come non detto Kagome! La voglia di ucciderti è reale! Maledetta te e questo dannatissimo nome!”
 
 
 
-Mio padrone, ho controllato come da voi richiesto quella ragazza…il suo odore è ancora intatto! Lei e quell’inugami non hanno avuto rapporti intimi. Volete che continui ad osservarli?-
-Certamente! Li osserverai finché non te lo dirò io! Ora vai!-
-Sì, mio signore!-
-Stupidi esseri umani! Crearli è stato l’errore più grande che i Kami possano aver fatto! Sempre guidati dai loro istinti! Ma stavolta non permetterò che un altro inugami generi un figlio con un misero essere umano…soprattutto con una miko!-
 



 
 
 
 
 
 
Rieccoci qui ^_^   è arrivato zio Miroku ^_^  per il titolo del capitolo ho messo una mia personale rivisitazione del titolo di una puntata dell'anime ^_^

Forse ora è più chiaro chi possa essere colui che osserva i nostri “ futuri “ piccioncini ^_^   o no?
Comunque….una cosa è chiara…già in passato un inugami ha avuto una relazione con un essere umano…generando perfino un figlio…..la legge che proibisce unioni di questo tipo….avrà a che fare con gli avvenimenti del passato????
Buoni dolcini pasquali a tutti ^_^
Baci baci Faby <3 <3 <3 <3  (*) kuro-miko significa sacerdotessa oscura....come Tsubaki la sacerdotessa nera per intenderci
   
 
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