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Autore: _Cthylla_    01/04/2013    2 recensioni
Un'astronave spezzata in due, due fratelli, i cui destini si incrociano con quelli di autobots e decepticons. Ma...è davvero tutto come sembra?
I buoni sono davvero buoni? Ed i cattivi...lo sono tutti poi così tanto?
Dal capitolo 1:
"Spectra Specter trovava meravigliosa quella sfera di colore azzurro che, seppure in realtà non fosse così, sembrava risplendere di luce propria invece di scippare senza pudore quella di una grande stella non poi così lontana da lei. La giovane cybertroniana, uno scricciolo blu e bianco con grandi occhi azzurri che sembravano abbracciare l’Universo intero, rivolse una fuggevole occhiata al mech blu e nero seduto accanto a lei, apparentemente impegnato a pilotare l’astronave. - più che un pianeta sembra un gioiello - osservò la ragazza. Il suo compagno di viaggio accolse quell’affermazione con un breve sospiro. - può essere. Ma io e te non siamo qui per la sua bellezza…- il tono dell’uomo si raddolcì un po’ - …sorellina. Lo sai, no?"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arcee, Nuovo personaggio, Soundwave
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Specter Bros'- la serie'
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TSB7

- è andata così, stavo combattendo e poi questi due…

- Non ti azzardare a dare tutta la colpa a noi, Specter! - lo interruppe Wheel Jack con un ringhio - Anche tu avresti potuto prendere meglio la mira e colpire Soundwave con quel calcio!

- Sia come sia, quella reliquia è persa - commentò Optimus Prime - Non siete riusciti a identificarne la natura?

Spectrus scosse la testa. - Non abbiamo capito di cosa si trattasse ma secondo me non lo sapeva nemmeno Soundwave.

- Fai tanto il gradasso e poi non combini niente - lo stuzzicò Smokescreen.

- Chi è che ha quasi ammazzato un compagno di squadra qui? - Spectrus si portò la mano vicino ad un recettore uditivo sinistro - Ho proprio bisogno di sentire il nome dell’imbecille in questione. Non che anche in questa missione tu abbia fatto molto, da quel che ho capito.

Riluttante, Arcee si trovò a dover difendere il ragazzo, che effettivamente aveva fatto un buon lavoro. - Smokescreen ha combattuto bene.

L’occhiata gelida di Spectrus le fece venire i brividi.

- Davvero? Allora devo farmi due domande sulle tue capacità di giudizio. Lui - indicò Prime, incurante di come lo stava guardando, alias come se volesse spaccargli la testa all’istante per il tono che stava usando con Arcee - Ha raccontato fatti per i quali non mi sembra che Smokescreen abbia fatto chissà cosa.

- Intanto noi abbiamo portato qui Star Saber e tu niente - disse Bulkhead - Quindi perché non te ne stai zitto una buona volta, Specter?

- E perché tu non vai a farti pestare quasi a morte da un altro insecticon? Sarebbe una liberazione. Sei stato fortunato che la gamba ti sia tornata a posto - lo guardò con sufficienza - Altrimenti saresti stato totalmente inutile. C’è gente che anche da invalida può essere utilizzata ma tu non rientreresti nella categoria.

- La vuoi smettere? - alla fine Arcee sbottò, estremamente irritata - Perché devi sempre litigare con tutti?! Abbiamo già abbastanza problemi senza che…

- Sei sexy quando ti arrabbi, ma di’ un’altra parola e resterai in astinenza da connessione per un bel po’ - disse Spectrus minimizzando le parole di Arcee, e la stessa Arcee, con un gesto annoiato della mano - Non penso che tu voglia questo.

- Spectrus Specter, mi sto pentendo amaramente di averti prestato soccorso - borbottò Ratchet.

- Come se l’opinione del dottorino contasse qualcosa, certo, sicuramente. Allora, questa favolosa Star Saber… che farebbe esattamente? - chiese Specter ad Optimus Prime.

- è un’arma molto potente, il cui potere può essere attivato solo da un Prime, e… - Optimus iniziò a sentirsi strano. Le voci degli altri si stavano facendo sempre più ovattate, ed una luce intensa stava scacciando le loro immagini.

"Optimus Prime, se stai ascoltando questo messaggio significa che Cybertron è caduta, e che hai trovato Star Saber, che io stesso temendo il peggio nascosi su un pianeta alieno molto, molto tempo fa…"

Optimus aveva davanti a sé l’immagine del suo vecchio maestro, l’Archivista, Alpha Trion.

Si chiedeva spesso che fine avesse fatto, dove fosse, come stesse.

“Se sei arrivato a questo punto della tua missione, è il momento che tu venga a conoscenza del modo in cui Cybertron può tornare a nuova vita”.

- Cybertron… tornare alla vita…

“Le quattro Chiavi Omega, Optimus” davanti a Prime comparve brevemente l’immagine di una di esse “Le coordinate da decifrare sono nel database di Iacon. Raccogli quelle chiavi e portale all’Omega Lock. Quando sarai lì capirai cosa devi fare”.

Il messaggio terminò con quelle parole, e ad Optimus Prime iniziò a schiarirsi la visuale.

- Optimus…

Era Arcee quella china su di lui? E cos’era tutto quel baccano?

- …TI HO DETTO DI NON CHIAMARMI DOTTORINO!

- E dai, dottorino, non urlare, altrimenti ti ritrovi come Bumblebee. Anche se Bumblebee è messo così perché tu sei un incapace.

- Lascia in pace Bumblebee! - ringhiò Bulkhead avventandosi su Spectrus.

I loro pugni cozzando provocarono una cascata di scintille.

- Picchi duro ma… attento, schiacci Miko!

A quell’esclamazione di Spectrus il demolitore si distrasse, terrorizzato all’idea di far del male alla sua migliore amica, e Specter ne approfittò per tirargli un potente pugno allo stomaco che lo fece volare ed atterrare parecchio più in là, spaccando un paio di computer.

- Come dicevo, picchi duro, ma purtroppo per te non sei sveglio, e tu - afferrò Bumblebee appena prima di beccarsi un pugno - Non sei veloce come credi di essere - scagliò il piccolo ricognitore addosso a Ratchet - Vedi di ricordartelo!

- Optimus, stai bene? - Arcee sembrava preoccupata, sia per lui che per tutto il disastro che stava succedendo.

Mai in tutto il tempo che erano stati sulla Terra gli Autobots avevano litigato in quel modo.

- Sto bene. Non ti preoccupare per me - Prime le sorrise per poi osservare Spectrus - Se adesso cercassi di dare una calmata al tuo "amico speciale" ti disturberebbe?

Arcee guardò lui, poi guardò Spectrus che si abbassava per evitare l’assalto di Smokescreen, il quale finì dritto addosso a Wheel Jack che lo prese immediatamente a pugni credendo che avesse voluto attaccare lui. Ratchet invece riuscì ad attaccare Spectrus, ottenendo di rimando un calcio allo stomaco che lo fece piegare in due e un gran pugno in testa tanto forte da farlo svenire.

- No. Quando è troppo è troppo.

Optimus annuì, si alzò e con uno scatto felino assestò un bel pugno in faccia a Spectrus, il secondo della serie, divise a forza Smokescreen e Wheel Jack e con un’occhiataccia sistemò anche Bulkhead e Bumblebee che stavano per buttarsi nella rissa.

- Non è il momento per litigare. Noi Autobots dobbiamo rimanere uniti, saltarsi addosso così non è il modo migliore per farlo.

- Per l’appunto, volete finirla di litigare si o no? - Spectrus massaggiandosi il volto si rialzò - E tu piantala con questi diretti a sorpresa.

- Taci. La causa di tutti questi litigi sei proprio tu - Prime gli si avvicinò - Prima che tu arrivassi non succedevano cose come questa. Ti consiglierei di smetterla perché ti stai avvicinando al limite.

Optimus faceva proprio paura, tanto che non voleva una mosca.

- Se supero il limite cos’è che succede? - ebbe il fegato di chiedergli Specter.

- Augurati di non scoprirlo mai.

- Se pensi di farmi paura guarda che questo non è il verso, ci vuole ben altro con me - replicò Spectrus, serissimo, e dicendo per una volta la pura verità. Optimus Prime, per cui perfino Megatron provava una sana inquietudine e anche qualcosa di più ora che aveva Star Saber, non faceva nessunissimo effetto al maggiore dei due Specter.

- Farti paura non è il mio scopo. Questo è un semplice avvertimento.

- Dirti cosa me ne faccio dei tuoi avvertimenti sarebbe estremamente ineducato - disse il mech blu e nero con fare arrogante - E dato che qui c’è una signora non posso cadere in certe grezzate. Piuttosto mi domando cos’è successo quando facevi il bell’addormentato.

Se Optimus Prime fosse stato Megatron, Spectrus Specter sarebbe stato terminato già da un pezzo. Ma Optimus, fortunatamente per Specter, era di idee diverse sul modo in cui trattare i propri uomini.
Una cosa comunque era sicura: adesso capiva Megatron un po’di più. Se il suo avversario doveva avere a che fare con gente simile tutti i santi giorni non c’era da stupirsi che fosse diventato in quel modo.

- Star Saber conteneva un messaggio di Alpha Trion - informò tutti Prime - Specter, la reliquia che Soundwave ha preso era fatta in questo modo?

Fece uno schizzo di una Chiave Omega al computer.

Spectrus annuì. - Proprio. Cos’è?

- è una delle quattro Chiavi Omega - disse cupamente Optimus. Già una ne avevano persa, fantastico - Riunite, costituiscono la nostra ultima possibilità per ridare vita a Cybertron. Alpha Trion le nascose qui sulla Terra, e nel database di Iacon che abbiamo hackerato grazie al virus di Rafael ci sono le coordinate.

- Quindi possiamo riportare in vita Cybertron? - Ratchet si era svegliato appena in tempo per sentire le ultime novità.

- è quel che ha appena detto, dottorino. Stura i recettori uditivi.

- Specter, quale parte di “smettila” non hai capito? - Bulkhead gli si fece minacciosamente vicino.

- Non mi pare di aver detto nulla di che. Arcee - ignorando totalmente Bulkhead Spectrus si avvicinò alla guerriera e la attirò improvvisamente a sé dandole un bacio - Che ne dici se andiamo di là?

- Veramente non me la sento granché - era difficilissimo resistere a quel “qualcosa” che la attirava a Spectrus, ma non se la sentiva di dargli corda in fatto di connessioni finché avesse continuato a comportarsi in quel modo - Ma comunque possiamo stare un po’ins…

- Non avete altro da raccontarmi sulla missione?

Al rifiuto di Arcee, Specter smise di darle ogni considerazione, cosa che la portò a guardarlo ferita. Aveva capito che non era bravo a manifestare le proprie emozioni, però in quel modo sembrava che non volesse altro da lei se non connettersi. Eppure aveva detto che la sua Scintilla la riconosceva, e a volte a connessione finita continuava a coccolarla finché non si addormentava. Inoltre rimaneva ad ascoltarla attentamente quando lei gli parlava del suo passato. Quindi come stavano davvero le cose? Oh, che confusione.

- A dire il vero una cosa ci sarebbe: io non ho ancora capito chi è quella tizia che era con Megatron - disse Bulkhead con aria perplessa.

- Che tizia? - gli domandò Wheel Jack.

- L’abbiamo vista solo da lontano, era seduta su un masso accanto a Megatron - disse Smokescreen - Era piccolina, sarà stata così - indicò un’altezza che arrivava alle ginocchia di Specter - Io l’avevo addirittura scambiata per una protoforma ma Arcee ha detto che è un’adulta.

- Non l’avevo mai vista prima - intervenne la suddetta - Ma dubito fortemente che sia stata in guerra. È vero che noi femme di norma siamo costituzionalmente più piccole di voi mech ma lei era un po'più piccola anche di me. C’è da domandarsi che ci faccia con Megatron.

Negli occhi di Spectrus lampeggiò brevemente una luce di soddisfazione. Spectra era salva, quindi i piani potevano ancora essere messi in pratica! Doveva solo riuscire a contattarla e farle coraggio in modo che affrontasse bene anche la fine di quella missione. Stando con gli ufficiali di grado più alto, se avesse seguito le direttive di Spectrus, quella sarebbe stata l’ultima.
Certo, sapeva di averle chiesto molto quella volta. Non si trattava solo di riferirgli tutto quel che aveva visto e sentito, ma anche di trafugare tutti i dati che poteva. Spectra si era immediatamente rifiutata.

“Un conto è dirti tutto quel che ho sentito e visto, un altro è rubare cose a persone che mi hanno sempre trattata bene! Soprattutto considerando come…come va a finire tutte le volte. Non possono essere tutti cattivi, Spectrus! Non è possibile! Quelli da cui mi hai mandata non lo erano, erano diventati miei amici, e tu… tu li hai uccisi tutti!”

Proprio così.

Spectrus faceva uscire Spectra e la faceva “trovare per caso” al Decepticon di cui gli servivano informazioni. Immancabilmente il Decepticon in questione le si affezionava, e Spectra a lui. Però loro erano suoi amici e Spectrus era suo fratello, lei voleva bene a suo fratello, voleva rimanergli vicina. L’aveva cresciuta lui, le aveva insegnato tutto quel che sapeva, Spectra sentiva di dovergli tutto.
Quando Spectrus giudicava che fosse passato abbastanza tempo contattava sua sorella dicendole di tornare da lui. Spectra diceva di voler andare a fare un giro ed il Decepticon di turno non volendo lasciarla andare in giro da sola l’accompagnava dove Spectra doveva andare, nonostante lei insistesse dicendogli di non venire. Lo aveva fatto tutte le volte, con ogni Decepticon da cui suo fratello l’aveva mandata, perché sapeva bene quale sarebbe stato il loro destino, e ogni volta era dilaniata da quella consapevolezza.
Lo sventurato di turno veniva ucciso, mentre Spectra veniva portata via dal fratello e le sue tracce si perdevano. Così facendo la giovane femme non veniva mai collegata alle varie fughe di informazioni, gli altri Decepticon trovavano il cadavere del loro compagno e non si preoccupavano della ragazza (sempre nel caso in cui l’avessero vista. Diverse volte anche successo che il Decepticon di turno avesse deciso di tenerla tutta per sé), dando per scontato che senza protezione anche lei avesse fatto una bruttissima fine. Poi se ne dimenticavano rapidamente.

è colpa loro se la nostra famiglia è stata distrutta e il nostro pianeta lo stesso, non mi stancherò mai di dirtelo. Quindi è giusto che vengano uccisi. Non capisco perché ti rifiuti di accettare che invece SONO tutti cattivi, nessuno escluso. Fidati di quel che ti dice tuo fratello. Fai come ti ho detto. Con i dati che prenderai faremo finire questa guerra una volta per sempre, i nostri genitori saranno vendicati e avremo la vita che meritiamo”.

Spectra aveva scosso la testa e se n’era andata.

Spectrus ricordò la fugace tentazione che aveva avuto di piantarle una lama nella Scintilla e finirla lì: se la portava dietro come un fardello, che si rendesse utile, almeno!
Ma aveva resistito e a quanto pareva aveva fatto più che bene, perché casualmente era andata a finire proprio dove lui l’avrebbe spedita.

Così credeva, perché invece le cose non erano più così, e sua sorella era in tutt’altro tipo di compagnia!

- Chi se ne importa? - Spectrus si avviò verso l’uscita - Me ne vado a fare un giro, mi sono scocciato.

Il piano era veramente quello, andarsene semplicemente a fare un giro. Ma chissà come sarebbe andata a finire, quell’uscita…

- Se anche non torni va bene uguale - mugugnò Ratchet.

- E tu se anche ti spegni va bene uguale, dottorino - ribatté Specter, uscendo.

***



- Perché stai qui da solo? - chiese Spectra a Starscream - Deve essere triste.

- Macché, io sto benissimo. Tempo fa ho capito che per me è meglio camminare da solo - ribatté il seeker - Starscream, colui che non si schiera, colui che non ha padroni! - disse in tono enfatico.

Ciò la fece di nuovo ridere.

- Ridi sempre, tu - commentò il seeker.

- Non è vero che rido sempre, rido solo quando c’è qualcosa di divertente! - disse Spectra - E tu sei divertente. E anche gentile, perchè mi ospiti - si era seduta su una specie di sgabello, aveva ancora in mano i rami di mimosa - E perché mi hai fatto un regalo. Come si chiamano queste cose che mi hai dato?

- Fiori di mimosa.

- Allora grazie per i fiori di mimosa, Starscream - il sorriso della femme divenne ancora più dolce - Sei sicuro di stare bene qui da solo? Guarda che secondo me Lord Megatron ti riprenderebbe.

- Tornare agli ordini di quel…- Starscream lo insultò in modo così osceno da essere irripetibile - No. E poi… nemmeno a provarci. Mi terminerebbe subito.

- Lo giudichi un po’troppo male, non è così cattivo. Ringhia un po’, ma non significa niente, mi ha anche lasciata stare in braccio a lui una volta.

- Adesso capisco. Il vecchio si è fatto l’amante giovane - commentò il seeker, con una punta d’invidia.

- No, che dici? Mi teneva in braccio e basta, parlavamo - puntualizzò Spectra - Non sono la sua amante. Non ho mai fatto… niente… con nessuno. Mai connessa.

Proprio come aveva pensato la prima volta che l’aveva vista. Allora però come aveva fatto a far sì che Megatron si comportasse in quel modo? Starscream non lo vedeva proprio comportarsi così, tenere in braccio una femme senza farle niente e parlarle, di chissà cosa poi.

Un attimo: quel “parlare” a dire il vero gli era familiare. Anche Airachnid aveva detto che lei e Lord Megatron “parlavano”. Cos’era che intendesse veramente dire la vedova nera però era un mistero.

- Capisco. Ma... niente di niente? - ora Starscream era semplicemente curioso. Nonostante l’aria così innocente gli sembrava strano che Spectra non avesse mai fatto nulla con nessuno, era giovane e di piccola statura ma non era brutta. - Nemmeno un bacio?

Lei scosse la testa.

Starscream si stupì ancora di più. - Sul serio? Uhm… prima però hai parlato di un principe che ti aspetta.

- Ma ho anche detto che lui di essere il mio principe non lo sa - puntualizzò.

“Non so neanche io perché le sto chiedendo certe cose. Che mi importa?!” pensò Starscream “ Certo che quando le ho dato quei fiori aveva un sorriso così carino che-FRENA. Che sono queste stupidaggini?!”

- Chi è il fortunato? Me lo vuoi dire? - le domandò, per poi pensare a un'altra cosa che Spectra gli aveva detto: Soundwave che l’aveva salvata, che aveva pestato Knock Out ed aveva terminato due insecticons.

“Impossibile!” pensò il seeker. - Non sarà un certo tipo silenzioso?...

Lei fece scomparire il suo viso dietro la mimosa, dando a Starscream una muta conferma.

- è Soundwave? - fece una smorfia - Se posso darti un consiglio lascialo perdere, gli importa solo del lavoro, dei Decepticon e di Megatron. Mi stupisce che non ti abbia lasciata lì a morire ma io non mi aspetterei niente di più da uno come quello - si alzò e si mise a girare per la stanza - Non ha volto, non ha emozioni, non ha assolutamente niente da darti.

La testa di Spectra fece capolino da dietro la mimosa. - Guarda che ti sbagli, non è come dici tu - lo difese - Lui ha le emozioni e ha anche un viso: io l’ho visto.

Di nuovo, Starscream fece una faccia attonita. - Ah sì? E quando l’hai visto?

- Quando abbiamo dormito insieme la prima volta.

Il seeker sollevò un sopracciglio. Se anche avesse avuto l’idea di lasciar perdere le buona maniere e portarsela a letto che lei volesse o meno, adesso che si stavano aggiungendo più dettagli si stava rivelando del tutto impraticabile. Non poteva farle assolutamente niente. Se diceva il vero, e Starscream non dubitava che così fosse, farle del male significava farsi dare la caccia da Soundwave e Megatron fino alla terminazione, e lui aveva già abbastanza problemi con loro senza doverci aggiungere anche quello.
Ciò non toglieva però che se fosse riuscito a fare tutto con Spectra consenziente nessuno avrebbe potuto dire nulla, perché sarebbe stata anche una scelta della giovane femme.

- Quindi non ti fa specie dormire con un mech.

- No - Spectra appoggiò la mimosa sul tavolo - Sono abituata a dormire con mio fratello.

- Non mi avevi detto di avere un fratello - Starscream diede un’occhiata al computer senza badare troppo alle parole della ragazza.

- Tu non me l’hai chiesto - gli fece giustamente notare lei - Che fai? Cos’è quello? - indicò un gatto ballerino sullo schermo.

- Video degli umani. Devo ammettere che alcuni sono piuttosto stimolanti - fece un sorrisetto mettendosi a sedere e cercando altri video - Guarda questo per esemp…-

Come aveva fatto con Soundwave e Megatron, Spectra era andata in braccio anche a lui .

- Impiccio?

- No, assolutamente - le mise un braccio intorno alla vita - Avresti impicciato se avessi avuto l’enorme sedere di Airachnid, ma così…

- Ma dai! Non essere cattivo, poverina - lo rimproverò Spectra - Non è così grosso, e comunque se è fatta così non è mica colpa sua. E ultimamente non è stata molto bene…

- Così hai avuto la sfortuna di conoscerla. Male in che senso? Fisico? - si informò il seeker, cui la notizia di Airachnid in difficoltà faceva sempre piacere.

- No. Cioè, veramente sì, anche in senso fisico ma io non intendevo quello.

- Allora che intendevi? - la strinse un po’di più, ma lei non sembrò farci caso - Dai dimmelo, prometto che sto zitto.

- No. Mi ha già minacciata di morte in passato, nel caso l’avessi detto a qualcuno - disse - E poi anche se sono stata zitta ha cercato di uccidermi lo stesso e ho dovuto darle due ceffoni a modo mio - il viso di Spectra divenne triste - Se la cosa si viene a sapere verrà presa in giro, potrebbe riprovare a uccidermi e io dovrei farlo di nuovo.

- Capirai cosa sono due ceffoni! Quella brutta strega merita ben altro - commentò Starscream, non immaginando nemmeno lontanamente cosa significasse “due ceffoni a modo suo” - Dai, dimmelo - le fece di nuovo gli occhioni.

- No…

- Se ti portassi altri fiori?

- Pensi di potermi comprare con i fiori? - scosse la testa con un sorriso - No.

L’abbraccio del seeker si fece sentire di più stavolta, al punto che lei non poté più ignorarlo. Si chiese anche come mai la stesse abbracciando.

- Allora cosa vuoi in cambio di quest’informazione? - il tono di Starscream divenne arrogante quasi quanto quello di Spectrus, con la differenza che era tutto fuorché gelido, ed era semplicemente sintomo della convinzione di Starscream di essere irresistibile! - Mi hai detto che non hai mai baciato nessuno ma se si tratta di quello guarda che ti avrei baciata anche senza avere qualcosa in cambio.

“Lui vorrebbe…darmi un bacio?”

Gli occhi di Spectra, già grandi di per sé, divennero enormi per la sorpresa. Era la prima volta che qualcuno sembrava interessarsi a lei come femme! O almeno così Spectra pensava, di nuovo sbagliando.

Oltretutto se anche Starscream l’avesse baciata non sarebbe stato il primo, perché quel "sogno" che aveva fatto con Soundwave in verità era reale, e per come erano messe le cose Spectra non avrebbe voluto essere baciata da nessun altro se non lui, per quanto fosse carino Starscream.

- Non c’entra niente - mormorò abbassando il viso - Non voglio niente… è solo che mi sembrerebbe di mancare di sensibilità nei suoi confronti dicendo ad altri quel che le è successo, capisci?

- Non è che Airachnid abbia apprezzato granché la tua sensibilità.

- Il fatto che ci siano persone che non sembrano apprezzarmi non vuol dire che io debba comportarmi diversamente da come mi suggerisce la mia natura - ribatté Spectra con tranquillità - Non sarebbe giusto.

- Tsk…ne so qualcosa di gente che non apprezza - borbottò - Guarda Megatron! A parte che al suo posto dovrei esserci io… Lord Starscream! - disse con aria solenne, della quale a Spectra riuscì solo per miracolo di non ridere - Ma non gli stava mai bene niente di quel che facevo, non ha mai capito che io valgo molto più di tutti gli altri Decepticon messi insieme! Nessuno è forte e furbo come me, nessuno ha il mio stile! Ho fatto qualche errore, e allora? Ho avuto degli imprevisti, e con questo? Non è colpa mia! Ma Megatron “Tutta colpa tua Starscream! Sei inutile Starscream! Hai toccato il fondo, Starscream!” - esclamò imitando la voce ringhiante dell'ex gladiatore, talmente preso nella sua tirata da dimenticarsi per un attimo di avere Spectra ancora in braccio.

La ragazza però non tardò a farsi sentire. - Secondo me dai troppa considerazione al suo giudizio. Nel senso…per "valere" sul serio non c’è bisogno che qualcuno ti dica che è così. Perché vuoi per forza che Megatron ti apprezzi? - gli chiese - Dici di valere più di tutti i Decepticon messi insieme, ma se già lo sai perché è così importante che te lo dica lui?

Starscream avrebbe voluto ribattere qualcosa ma non trovava le parole, e quelle poche che gli venivano in mente rifiutavano di uscirgli dalla bocca.

- Non capisco nemmeno perché vuoi essere il comandante per forza, io non so come sia comandare ma non penso che sia facile. E non va d’accordo con quel che mi hai detto prima.

- C-cioè? - riuscì a chiederle il seeker.

- Se sei colui che non si schiera e stai bene da solo perché vuoi avere un esercito? Così saresti schieratissimo e non staresti da solo - gli sorrise dolcemente - Non è che sei un pochino confuso?

“Adesso sì, maledizione!” pensò Starscream. - Macché. Allora, devo farti vedere quel video, no?

- C’è un gatto anche lì?

- no. è la rivisitazione di una fiaba degli umani - bofonchiò, cercando i video di “Cappuccetto rosso e gli insoliti sospetti”.

- Anche gli umani hanno le fiabe?! - il viso della ragazza divenne raggiante - Che bello! A me piacciono tanto le favole!

- Non l’avrei mai immaginato - commentò Starscream ironicamente - Tu poi sembri uscita proprio da una di quelle, sembri la principessa nella torre di titanio alla sua prima uscita… ma l’hai fatta la guerra, tu?

- Mio fratello non voleva e… principessa io? - scosse la testa - Io non sono una principessa, se mai sono la schiava menomata che fa sempre una brutta fine.

- Stupidaggini. A me personalmente la tua gamba non fa specie, sei un bel bocconcino lo stesso - replicò lui.

“Carina e anche intatta. Un vero tesoro” pensò “Glielo farò passare io l’innamoramento per Soundwave. Come si fa ad innamorarsi di Soundwave? Bah”.

Se Spectra confondeva Starscream, anche il seeker argentato la stava confondendo parecchio. La sua gamba non sembrava veramente essere un problema per lui, mentre per Spectra, checché ne dicesse lei, lo era eccome.
Ma forse, come non era veramente importante il giudizio altrui per determinare il valore di qualcuno, lo stesso valeva per le menomazioni fisiche.
Forse era vero che non contava che fosse storpia o meno, e se le cose stavano così…magari avrebbe avuto qualche speranza col suo principe?
Forse stava correndo troppo. Sognando troppo.

- Lo pensi sul serio oppure fai come mio fratello? No perché lui è fatto un po’... così… con le femmes. Dice loro tante cose carine ma in realtà non gliene frega nulla.

- Lascia che te lo dica, questo fratello di cui mi parli mi sembra un tipo un po’… mh, lascia stare - disse Starscream - Dico davvero, comunque. Ah ecco il video!

“Trentasette anni or sono un incantesimo mi colpì, ed invece di parlare io canto tutto il dì”!

- "La vita è solitaria, se puoi solo cantar, e perciò in questa baracca devo star"! - mentre cantava insieme a Mr. Capra nel video, il seeker fece un gesto teatrale con cui indicò l’astronave.

Spectra rise.

- "Quando sei in montagna la vita può esser strana, e perciò la vecchia capra sta in campaaaana"! - vedendola ridere decise di fare di più, perciò la fece scendere e si mise ad imitare anche i movimenti di Mr. Capra che in quel momento faceva anche un mezzo yodel.

“qui ho corna apribottiglie, portachiavi e passpartout”…

- "Poi ho corna stile antenna, e guardo la TV"…- aveva ripescato da un mucchio di cianfrusaglie delle vecchie antenne, e se le mise un attimo a mo’di corna.

Se prima la ragazza rideva, ora moriva!

“ In campana, in campana, che la vita è solo una, se non ne hai altre di scorta stai in campana”!

- Sei troppo forte!

Starscream dapprima rise a sua volta, per poi rendersi conto di quel che aveva fatto.
Si era reso… ridicolo!

- Che hai?

- Nulla - disse rapidamente il seeker - Ho solo ripensato ad alcune cose da fare, tutto qui.

In verità Starscream aveva iniziato a capire il motivo per cui Megatron e Soundwave, dalle parole della giovane cybertroniana, si comportavano in quel modo con lei. Lui, Lord Starscream, le aveva regalato i fiori, le aveva confessato le sue frustrazioni, si era messo ad imitare una capra canterina solo per farla ridere ed erano insieme da poco. Figurarsi gli altri, che erano stati a contatto con lei per più tempo.

- Va bene. Se posso aiutarti in qualche modo dimmelo, lo faccio volentieri - si offrì lei.

- Ci penserò.

***

- Non posso credere che ti sia fatta beccare - commentò Knock Out.

Megatron gli aveva ordinato di dare un’aggiustata ad Airachnid, ma solo quella necessaria a far sì che la vedova nera fosse in grado di sostenere un interrogatorio nel migliore stile Decepticon senza morire subito. Ora, se non altro, Airachnid poteva camminare di nuovo e trasformarsi in elicottero.

- Non è colpa mia se… io non pensavo… Knock Out, quella maledetta piccola storpia in realtà non è così indifesa come vuol far credere! Li sta prendendo in giro tutti quanti!

Anche qui Airachnid si sbagliava. Spectra aveva sempre detto di sapersela cavare, e di saper dare “due ceffoni a modo suo”. Non aveva specificato cosa intendesse con quell’espressione, ma nessuno glielo aveva mai domandato!

- Sicuro. Perché non mi dici chi è stato a ridurti così, mh?

- Te l’ho detto, è stata lei! Maledizione! - si infuriò Airachnid - Tu, come gli altri, non mi credi! Soprattutto Soundwave, quel bastardo è convinto che io abbia fatto del male alla sua amata - alzò gli occhi al cielo.

- Non avrebbe tutti i torti. Volevi farla fuori, no?

- Io non c’entro nulla con la sua scomparsa, sia chiaro - disse. Poi fu colta da un’ispirazione improvvisa - Knock Out. Le dimensioni delle lame di Spectra non sono standard, vero?

- Sono molto più piccole - confermò il medico - Perché?

- Guarda i segni! Guarda i maledetti segni che mi ha lasciato! Tu l’hai riparata, le hai viste quelle dannate lame, guarda con i tuoi occhi se corrispondono o meno!

Knock Out la accontentò con aria molto scettica, misurando i segni e confrontandoli alle dimensioni delle lame di Spectra. - Io lo faccio, ma sinceramente non penso che…

La voce gli morì in gola.
Corrispondevano.

- Te l’avevo detto! - esclamò Airachnid.

- Se non fosse per l’evidenza… ma è impossibile - il medico scosse la testa - Assurdo. Come ha fatto?

- L’ho attaccata. Lei si è abbassata e ha colpito qui - gli indicò il punto - Poi approfittando dell’effetto sorpresa ha colpito le braccia e infine ha disattivato la mia forma ragno - la voce era piena di odio - La cosa divertente è che quell'idiota ha osato anche chiedermi di perdonarla.

- Adesso ti credo del tutto. Una cosa del genere è proprio da lei - Knock Out rifletté - Gli altri non ti daranno retta nonostante le prove, credo che tu lo sappia.

- Fammi fuggire. Se mi fai fuggire giuro che la troverò e la ucciderò davvero stavolta!

Knock Out sogghignò. Non ne dubitava, sapeva quanto Airachnid fosse vendicativa. Doveva solo scegliere: lasciarla fuggire fingendo di essere stato tramortito, prendere una punizione da Megatron sapendo però che la storpia sarebbe morta di sicuro o lasciar perdere?
Temeva Megatron e la punizione, non c’erano dubbi, ma quel graffio sulla corazza, il pestaggio da parte di Soundwave…
Già, chissà come Soundwave avrebbe preso la morte della sua preziosa Spectra! he dolce pensiero.
Tanto in gamba ma muto, solo come un cane e con la sua amata terminata!

- Tramortiscimi e vai. Finisci il lavoro però, o la prossima volta che ci rivedremo ti staccherò la testa.

- La terminerò lentamente e dolorosamente, non preoccuparti - disse la vedova nera con un sorriso malvagio, tramortendo Knock Out e dandosi alla fuga più in fretta che poteva muovendosi nell’ombra. Se avesse potuto trasformarsi in ragno sarebbe stato più facile…

“Pagherai anche per questo, maledetta” pensò, accorgendosi che in tutto quel tempo non aveva dedicato un solo pensiero alla sua Arcee.

"Arcee, sciocca Arcee... pagherai caro per quello di cui mi hai privata. Con chi, poi!"

Alla fine riuscì ad arrivare sul ponte della Nemesis e spiccò il volo. L’allarme partì e i Decepticon si accorsero della sua fuga, troppo tardi.

“Sciocchi” pensò, volando via ed allontanandosi dall’incrociatore più veloce che poteva riflettendo su dove potersi nascondere. Era sicurissima che tra poco Soundwave le avrebbe sguinzagliato dietro Laserbeak, e non doveva farsi trovare prima di aver portato a termine la sua missione.

Alla fine scelse di atterrare in un bosco, quello in cui tempo prima era nascosto un alveare di insecticons. I suoi piccoli schiavi… già, ora che era di nuovo libera avrebbe potuto utilizzarli di nuovo.
Si trasformò e camminò per raggiungere l’ingresso nascosto della grotta.

- I casi della vita…Arcee non ci sta, decido di fare un giro e chi trovo? La sempre splendida Airachnid.

Prima che potesse reagire fu afferrata e sbattuta contro la parete. Non era possibile, di nuovo Spectrus Specter!

- Se non mi lasci immediatamente giuro che io ti…!

- "Tu mi" cosa? - Specter le diede un’occhiata veloce, e contrariamente a Knock Out riconobbe immediatamente i segni - Non penso che tu possa fare molto. Hai l’aria di chi è riuscito a beccare “due ceffoni”…

Airachnid rimase scioccata. Quel modo di dire. Lui la conosceva? Lui sapeva?

- Come…come sai?...

- Potrei anche dirtelo considerando cos’è che ho in mente per te. Sono uscito da poco da una grotta qui sotto. Una grotta con delle belle catene, tra le altre cose, da cui non potresti fuggire nemmeno provandoci mille anni di fila - incurante delle sue proteste, dei suoi pugni, morsi e graffi, Spectrus trascinò la vedova nera nella grotta in questione, ovvero l’ex rifugio di Airachnid - L’ho trovata per caso scansionando il terreno.

- Cosa vuoi da me?! - Airachnid si divincolava con rabbia, senza successo - Non ti è bastato quello che…

Specter fece una risatina fredda.

- Parli di quel piacevole finito male in cui, mentre ci connettevamo, hai cercato di ingannarmi finendo ingannata tu stessa? No, non mi è bastato, soprattutto adesso che Arcee non collabora. E poi - la legò saldamente con tutto quello che aveva trovato - Devi averle proprio rotto le scatole per aver indotto mia sorella a darti due ceffoni alla maniera degli Specter Bros’. Magari hai tentato di farla fuori, non mi stupirebbe.

Airachnid rimase a bocca aperta. Spectra era la sorella di Spectrus? Era una Specter?!

- Tua sorella!...

- Proprio. Lavora per me. Oh, sia chiaro, lei nonostante questo è sempre sincera. Si affeziona davvero a quella gente, non vuole mai che io li uccida alla fine, ma la sua opinione a riguardo non conta - Specter incombeva sulla vedova nera con aria minacciosa - E mi auguro per lei che alla fine scelga di darmi retta e prendere quei maledetti dati. Comunque… penso che tu sappia che ora farai quel che Arcee non ha voluto fare stasera.

Airachnid pensò che il detto fosse vero: "Al peggio non c’è mai limite".

   
 
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