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Autore: RinsWorld    01/04/2013    2 recensioni
La madre di Jack e i genitori di Lara sono amici dalla loro infanzia, i figli si odiano a morte.
Jack ha 18 anni e viene sempre messo dentro perchè coinvolto in qualche rissa o cose simili,
Lara ha 17 anni, uno zio poliziotto e un'amirazione sfrenata per Denise (la madre di Jack), quindi ogni volta che sua madre non può andare a tirarlo fuori di prigione ci va lei e perde interi pomeriggi a convincere suo zio a lasciarlo in libertà.
Lui, il classico "Bad Boy" don Giovanni con tutte le ragazze;
Lei che per fare un favore a Denise gli para sempre il fondoschiena.
Come finirà la loro storia?
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                                                       ***CAPITOLO 8***

ATTENZIONE: ho cambiato il tempo di narrazione della storia, troverete le spiegazioni a fine capitolo sull’N.D.A. adesso vi lascio al capitolo:3 Buona lettura bellezze:)
 
Suonai il campanello ma nessuno si degnò di venirmi ad aprire… iniziai già a ballare la conga, purtroppo però smisi subito quando, tristemente, sentì dei passi dietro la porta. Sperai con tutta me stessa e fino all’ultimo che fosse Denise…
-Ciao Lara… cosa ci fai qui?- mi chiese Jack in tono freddo dopo aver aperto la porta. Perché nessuno ascolta le mie preghiere lassù; me lo spiegate?!
-Questo…- dissi mostrandogli il cellulare -…è tuo; no?!- continuai fredda come un pezzo di marmo. Lui mi fulminò con lo sguardo, che fa: prima si dimenticava il telefono a casa mia e dopo mi vuole uccidere con lo sguardo solo perché sono stata così gentile da riportarglielo? Ovviamente possiamo anche omettere la parte che mia madre la scaricato ad Eva e Eva la a sua volta scaricato a me… sono piccoli ed insignificanti dettagli!
Mi strappò l’oggetto dalle mani e gli diede una rapida controllata. Puntò il suo sguardo sullo schermo dell’oggetto che passò ai raggi-x
-Non hai spedito messaggi strani a nessuno noto!- disse alzando un sopracciglio in modo scettico. Beh… tutto sommato non aveva capito che avevo letto i messaggi; no?!
-Per chi mi hai preso, scusa?- gli domandai un po’ irritata: insomma io non faccio questi gesti infantili!
-Tutto sommato sono quasi sicuro che hai letto i messaggi!- minchia, da quando in qua leggeva nella mente?! Aveva un sorriso beffardo stampato in faccia, stava dicendo “ti conosco troppo bene!”
-Io non ho letto nulla!- protestai cercando di essere il più credibile possibile. Credo che la cosa non mi uscì affatto bene anche perché mi rise in faccia dicendo un “certo, come no…” tra una risata e l’altra, dopo un po’ si fece serio e si spostò per lasciarmi entrare. Ovviamente io rimasi frema dov’ero.
-Entra e non fare la bambina che noi due dobbiamo parlare!- mi ordinò in tono glaciale che mi fece venire i brividi dalla paura, se l’avessi contraddetto sarebbe andata a finire davvero male… ma io me ne fregai e corsi il rischio.
-Non mi sembra che io e te dobbiamo parlare di qualcosa Jack!- protestai acida facendo un passo indietro. Lui mi guardò glaciale, uno sguardo che non prometteva nulla di buono, forse avevo leggermente sbagliato a non dargli retta ma non volevo rimanere li un minuto di più!
-Ti ho ordinato di entrare- disse placido cercando di mantenere la calma. Puntò il suo sguardo duro sul mio e io mi immobilizzai all’istante dalla paura, dal mio coccige partivano grandi scosse d’allerta. Non riuscì a sostenere il suo sguardo per molto tempo, infatti lo abbassai ed entrai in quella stramaledettissima casa, quando fui dentro mi chiuse la porta alle spalle. MERDA: ero entrata nella tana del lupo e il lupo non sembrava avere buone intenzioni… ma perché diamine mi assale solo adesso sto cavolo di paura? Perché tutte le volte che venivo qui a medicarlo non provavo questo terrore?
-Cos’hai Jack?- raccolsi gli ultimi residui di coraggio che mi rimanevano e gli feci una domanda a cui lui non rispose, ma sentivo dei lunghi respiri profondi segno che stava cercando di calmarsi. Che cavolo faccio se non si calma?
-Siediti!- mi ordinò dopo un po’ di silenzio, io feci come mi aveva ordinato e sedetti sul divano del salotto cercando di farmi piccola, piccola e di scomparire.
Non parlò più nessuno per un bel po’. Io avevo paura di fare qualcosa di sbagliato, mentre lui era ancora in piedi cercando di calmarsi. Pensai a qualcosa per sdrammatizzare quella cavolo di situazione ma non riuscì a trovare niente nel mio repertorio, Jack era incavolato davvero: ma possibile che lo fosse solo perché non avevo accettato di entrare subito quando me la chiesto?
-Presumo che tu abbia letto tutti i miei messaggi; no? Voglio la verità Lara, oggi non voglio farmi pigliare per il culo da te!- sbottò alzando il suo sguardo sul mio. Io mi limitai ad annuire, non volevo peggiorare la mia situazione con qualche frase inappropriata!
-Hai letto anche quelli di Andrea?- mi chiese apparentemente calmo, peccato che lo conoscessi da quando eravamo piccoli e riuscivo a capire che lui voleva sembrare calmo ma in realtà non lo era.
-No!- esclamai sincera, lui mi guardò furente e in due secondi percorse la distanza che ci separava e mi fu davanti, tutta la mia vita mi passò davanti come se fosse un trailer.
-Dimmi.la.verità!- disse digrignando i denti e mettendomi una mano sul collo.
-È la verità!- protestai cercando di cacciare indietro alcune lacrime che volevano uscire. Che cavolo gli stava prendendo?
-Non mi prendere per i fondelli!- sibilò stringendo un po’ la presa sul mio collo. Non ce la feci più e scoppiai in un pianto silenzioso, le lacrime scendevano silenziose sulle mie guance e i singhiozzi venivano repressi da me. Un lampo di lucidità gli attraversò gli occhi e mi lasciò andare e poi si voltò mentre le lacrime continuavano a scendere ancora più a cascata sulle mie guance. Stavo tremando e avevo tanto freddo quanta la paura che avevo prima, cavolo deve imparare ad autocontrollarsi!
-Ti.. ti giuro… non… che non… ho letto i me…ssaggi di Andrea!- riuscì a dire cercando di calmarmi e di autocontrollare i miei singhiozzi, mi chiusi a riccio cercando di non far vedere il mio volto a Jack. Lui si rigirò verso di me, sentivo il suo sguardo addosso.
-Che altri messaggi hai letto?- mi chiese. Si era evidentemente calmato, forse si era reso conto di ciò che aveva fatto. Ogni tanto perdeva il controllo e diventava un’altra persona.
-Quelli di Marco!- dissi velocemente in modo da non farmi prendere alla sprovvista da degli spasmi portati dal pianto. Ero ancora chiusa a riccio e avevo anche freddo, stavo tremando.
-Non voglio che ne tu ne Marco vi immischiate in questa storia!- sbottò contrariato. Quello che non sapeva è che ormai, non solo io e Marco, ma anche Eva era immersa in questa storia fino all’ultima punta dell’ultimo capello, povero illuso!
-Io ci sono già dentro tanto quanto te!- esclamai alzando il viso e trovandomi i suoi occhi subito in contatto co i miei -…Sergio è incazzato con me e io so un sacco di cose scomode per lui, quindi si: tuo “padre” vuole uccidere anche me.-
-NON È MIO PADRE!- mi urlò contro furioso, cazzo: si che era suo padre e doveva accettare la verità!
-È tuo padre biologico, non affettivo, ma è pur sempre tuo padre: con questo NON ti sto dicendo che gli devi volere bene, ma non puoi neanche ripudiarlo come padre!- gli spiegai asciugandomi le lacrime con la manica della felpa che diventò nera grazie alla matita che era colata con il liquido dei miei occhi.
-E poi ce ne sono dentro anche Eva e Marco tanto quanto me! Loro sanno troppo…- continuai io.
-Giuro che uccido Andrea: questa è la volta buona che lo faccio!- disse incazzato nero, meno di prima però.
-Ad Eva l’ho detto io e poi Andrea non centra un cazzo! Marco è comunque vicino a te e quindi Sergio l’avrà preso lo stesso come bersaglio… meglio che sappia tutta la storia se deve rischiare!- gli spiegai cercandolo di farlo ragionare.
-Cosa ti ha detto di preciso Andrea ieri?- mi chiese ignorando la mia uscita di prima. Quanto odio la gente che ignora, soprattutto se è una cosa importante come questa!
-Non sono fatti tuoi!-
-Ohhh si invece dato che il tipo in questione è mio “padre”!- disse; beh… io ci avevo provato!
-E chi ti dice che mi ha raccontato proprio qualcosa su di te e sulla tua famiglia?- sbottai infastidita dalla sua megalomania.
-Ieri sera a casa tua…-
***Flash back***
-Che voleva?- mi chiese guardandomi seriamente, direttamente nei miei occhi. Sentì una fitta al cuore a cui non feci caso.
-Nulla Jack… nulla!- sospirai abbassando gli occhi e passai una mano nel ciuffo per sistemarlo dietro l’orecchio, poi impiantai i miei occhi scuri sui suoi e tentai di darmi un’aria più incazzata e acida possibile –E comunque mi spieghi chi ti ha dato il permesso di salire in camera mia?!-
-Lara: cosa voleva?!- è un ordine. Mi stava ordinando di dirglielo, peccato che si era dimenticato che io non sono uno dei suoi amici che gli corrono appresso appena schiocca le dita!
-Jack: non sono cazzi tuoi; okay?! Tu hai i tuoi cazzi con LUI e io ho i miei!- iniziai a scocciarmi di questa scena e per di più stavo morendo di fame: quindi se non si spostava da li e mi lascia passare entro due secondi lo strangolavo, così mi toglievo anche un peso dal cuore!
-Ma se fino a ieri lo odiavi!- mi ricordò.
-Non ho mai detto che non lo odio più… e poi scendiamo che ho fame!- sbottai e mi diressi a passo deciso verso la porta, lui si scansò e mi lasciò passare. Ma non feci a tempo a cantar vittoria che lui mi prese per i fianchi e mi si avvicinò, da dietro, al mio orecchio
-Dimmi che voleva…- mi soffiò dolcemente vicino all’orecchio. Io sentì dei brividi in tutta la schiena, senti il suo odore, sentì il suo calore… insomma sentì semplicemente Jack. Conosco i suoi modi di fare e so che quello era un suo metodo di persuasione, la voglia di mandarlo a fanculo era tanta; ma poi pensai a quello che mi aveva detto Andrea, mi voltai verso di lui e scossi la testa.
-Mi dispiace Jack… e intendo che mi dispiace per tutto. Solo che non posso… non posso dirtelo, lo faccio per il tuo bene!- alzai lo sguardo sui suoi occhi. I suoi occhi erano duri e nascondevano tanta cattiveria e sofferenza, ma soprattutto voglia di vendetta. È assurdo come un’adolescente si possa portare a presso un sacco di delusioni e di sofferenze; è assurdo che un’adolescente provi un sentimento di vendetta così grande e tutto da solo. Per tutti questi anni l’ha portato tutto da solo.
I miei occhi erano lucidi, segno che tra un po’ scoppierò a piangere solo che voglio stringere i denti: non posso farlo davanti a lui!
-Come diamine… te l’ha detto: tu lo sai!- era arrabbiato e la presa sui miei fianchi si strinse sempre di più, mi faceva male…sentì il bisogno di scoppiare da un momento all’altro e non dovevo farlo; preferivo tirare fuori la carta della cattiveria: devo allontanarlo da me come prima!
***fine flashback***
Perché sono così stupida? Mi ero lasciata sfuggire troppo… dovevo smentire tutto subito; invece no perché miss sono-una-folpa Lara è così tanto folpa da non pensare subito di sviare i sospetti di mister folpo Jack!
-È vero; abbiamo parlato di Sergio. Mi ha detto tutto sul suo conto! Mi ha detto che adesso è qui e vuole te e Denise. Però la sai la novità: vuole anche uccidermi!- gli spiegai con tutta la calma possibile, tentando di reggere il suo sguardo.
-E per quale motivo ti vorrebbe uccidere?- chiese acido
-Motivo numero 1: so tutto;
Motivo numero 2: l’ho sfidato… tempo fa…-
-MA TI SEI RINCRETINITA ANCHE QUEL POCO DI CERVELLO CHE AVEVI?- mi urlò dietro facendomi incavolare ancora di più. In realtà non l’avevo proprio sfidato… gli ho solo dato del coglione/stronzo (vedi cap. 1) ma mi sa che lui la preso come una sfida.
-IO NON MI SONO RINCRETINITA NULLA RAZZA DI COGLIONE! COSA CAZZO NE POTEVO SAPERE IO CHE LUI ERA CAPACE DI UCCIDERE!- lo guardai con occhi furenti.
-Lui è capace di tutto; stupida!- mi disse con tono normale. Ma possibile che lui deve sempre offendermi? Okay che io lo insultavo ogni volta che mi capitava a tiro… forse anche quando lui non era presente… forse anche nei sogni… okay, okay: praticamente SEMPRE, ma io posso farlo perché sono una donna; lui no! GUAI a chi contraddice questa logica!
-Adesso lo so!- sbuffai linciandolo con lo sguardo.
-Comunque i tuoi genitori lo sanno già… avevano chiesto a me di evitare che lo venissi a sapere- appunto numero uno: chiarire con i miei genitori che non sono più una bambina che ha bisogno di una protezione morbosa.
-Magnifico! Adesso i miei torneranno a darmi i liofilizzati dato che secondo loro sono ancora una bambina!- sbottai roteando gli occhi facendo sghignazzare il ragazzo difronte a me -…è inutile che ridi!- ripresi facendogli la linguaccia
-Gnegne… mamma: Jack fa il cattivo con meeee!- mimò la mia voce credendo di essere simpatico e scoppiando a ridere come uno stupido. Io lo fulminai con lo sguardo, questo però lo fece solo ridere di più… ma sono così buffa??
-Non sei simpatico!- dissi seria, lui continuò a ridere tanto da avere le convulsioni. Alzai gli occhi al cielo e sbuffai, poi mi diressi verso la porta d’ingresso e me ne andai a passo di marcia. Ma quanto odiavo quel ragazzo??
***
Entrai in classe a passo svelto, mi sedetti sul mio solito posto affianco alla finestra, tirai fuori i libri di storia (dato che l’avevamo alla prima ora) e poggiai la testa sul banco cercando di riposare almeno due secondi dato che quella notte non avevo dormito un granché dato che ero in preda agli incubi. Non contenta della luce che non mi lasciava pace mi misi il libro sulla testa, così riuscì almeno a sonnecchiare un po’. Sentì dei passi venire verso il mio banco ma io non ci feci caso.
Ero tranquillamente sdraiata sul mio banco con la testa ben nascosta sotto il quaderno di storia quando la mia “adorata” amica Eva me lo tolse da sopra la testa, lo arrotolò e me lo picchiò sulla testa.
-Aioh ma sei scema??- borbotai io massaggiandomi la parte dolente. Gli volevo un mondo di bene, ma era da un po’ che avevo notato che lei non era più la ragazza timida e dolce dell’anno prima.
-No: sono Eva! Comunque mi dici che minchia è successo che sei così depressa?- mi guardò indagatrice mentre io feci le spallucce.
-Non sono depressa sono semplicemente stanca e sto morendo di sonno!- dissi io pigramente mentre uno sbadiglio mi colse alla sprovvista. Mi trovai a ripensare a quello che avevo archiviato due secondi prima: effettivamente lei era cambiata davvero! Non l’avevo mai vista con così tanta grinta come quest’anno, e credetemi quando vi dico MAI! È sempre stata una ragazza timida e riservata, sempre un po’ sulle sue, ma comunque dolce e carinosa (?). Mi ritrovai a pensare al perché di questo cambiamento…
-CIAO EVAAAA; CIAO LARAAAA!- ci urlò una vocina stridula. Ed ecco come i miei bei propositi di pensare andarono a farsi fottere!
-Cazzo vuoi Marzia?- sbottai acida mentre mi massaggiavo le tempie dato che quell’urlo mi aveva spappolato il cervello.
-Scusa se volevo essere gentile e venirti a salutare!- disse facendo una smorfia. Datemi una motosega che pongo fine alla sua vita: vi prego!
-Sono sicura che tu abbia compiuto un grande sforzo venendo fin qui a salutarci- osservò Eva guardandola scettica.
-No; ti sbagli Evvyyy!- uohoh… guai in vista! Mi voltai verso Eva che a quel soprannome aveva ridotto gli occhi a due fessure.
-Io.mi.chiamo.Eva!- sibilò acida. Io stavo per scoppiare a ridere come una ritardata mentale, solo che la campanella suonò e il branco dei miei compagni di classe entrò strascinando i piedi, Marzia corse incontro a Jack ed Eva prese posto accanto a me ancora furente mentre io ero già partita a ridere.
-Se non fosse suonata la campana poi sarebbe toccato a me a doverti chiamare per tirarmi fuori di prigione, dato che SICURAMENTE avrei commesso un omicidio! “Evy” sarà la sua barbie, non di certo io!- disse facendomi ridere ancora di più.
La prof. entrò con in braccio un sacco di cartelle e di libri, appena riuscì ad arrivare alla cattedra, lasciò cadere l’ammasso di cose ed emisero un tonfo sordo che mi fece prendere un colpo. Penso che i capelli mi fossero diventati bianchi.
-Buongiorno miei pargoli: come avete passato la domenica?- ci domandò cortese sistemandosi sulla sedia. Alcuni risposero un “bene”, altri un “non ne voglio parlare”.
-È andata bene, dai!- esclamò la mia amica mentre sistemava i libri.
-Sono contenta per quelli che l’hanno passata bene e mi dispiace molto per quelli a cui è andata male, comunque vi devo dire che da oggi avremmo una nuova compagna; infatti tra un po’ dovrebbe arrivare il pres…- nemmeno finita la frase che bussarono alla porta e dopo un “avanti” detto in coro da tutta la classe (quanto amavo questi momenti di unione… sigh snif… se ci penso mi commuovo …sob sigh) entrò il preside seguito da un ragazza dall’aria familiare… -…Salve preside, stavo proprio dicendo della nuova alunna ai miei allievi!- disse la professoressa alzandosi dalla sedia e andando incontro al preside.
-Buongiorno anche a lei professoressa, come già anticipato dalla mia collega da oggi avrete una nuova compagna di classe!- disse rivolgendosi a noi, poi si girò verso la ragazza –Coraggio; si presenti pure!- la incitò. La nuova aveva capelli rossi sistemati in una coda alta ed occhi azzurro con qualche venatura bianca, era alta quasi quanto me (centimetro più, centimetro meno), era magra ma con le curve ben accentuate e al posto giusto.
-Ciao a tutti, io mi chiamo Alice e da oggi sarò la vostra nuova compagna di classe!- disse cordialmente rivolgendoci un sorriso. Appena sentì il nome “Alice” il mio cuore rallentò il battito e la saliva formò un tappo in gola, la guardai a lungo per poi accorgermi che i suoi occhi erano fissi su un punto alle mie spalle, mi voltai e vidi Jack che la guardava a sua volta. Quella era la mia Alice, ne ero sicura!

N.D.A.: Ssssciauuu bellezze:) come va? Prima di tutto vi faccio gli Auguri anche se in ritardo èwé e poi vi ringrazio tutte dato che siete ancora qui a leggere la mia ff :) Aaaluuorr vi dico che il capitolo l’ho scritto in fretta e furia quindi non so quanto coerente possa essere e so che ci saranno degli errori:3 comunque devo decidermi a prendere in mano anche gli altri capitoli per cambiare il tempo dei verbi e anche per aggiustali… quindi rivedrò anche questo:3. Il motivo per cui ho cambiato il tempo della storia è che ne sto scrivendo un’altra al passato e speso mi capitava di confondermi:3 Al prossimo capitolo baci a tutte bellezze:*
P.S.: non c’è lo spoiler perché penso che la fine di questo cap. dica tutto:3
   
 
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