Fanfic su artisti musicali > District 3
Segui la storia  |       
Autore: maelle    01/04/2013    8 recensioni
Mi sbattè contro il muro e iniziò a baciarmi e a toccarmi con violenza. La paura prese il sopravvento al dolore.
Sentii i miei vestiti che si strappavano e lui che ansimava sul mio gracile corpo. Chiusi gli occhi sperando di svegliarmi nel mio letto, quanto volevo che fosse solo un sogno.
- Ehi piccola, così non vale - il suo alito puzzava di alcool - Apri gli occhi, è colpa tua se ti sta succedendo questo -
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Don't wake me up if I'm sleeping this life away'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 21
 
just lies
 







Greg non era entrato in classe quella mattina, dopo l'amichevole chiacchierata con Michael si era chiuso in bagno a pensare.
E pensava in quale diavolo di casino si era messo, cosa aveva fatto per meritarsi ciò.
L'amava, Greg amava Holly. Lui era sicuro che lei lo amasse.
Allora perchè tutto e tutti erano contro il loro amore? Perchè non potevano stare assieme?
Una frase gli rimbombava nella mente.
 
Ora cosa fare? Non aveva scelta, lo sapeva bene.
Non voleva mettere in pericolo l'unica ragazza che avesse mai amato.
'Il suo primo amore', prima di conoscere non sapeva nemmeno il significato del verbo amare. E mai aveva pensato che qualcuno gli avrebbe fatto mettere la testa a posto.
 
Si strinse la testa fra le mani, come a fermare tutti questi pensieri.
No, non l'avrebbe fatto. 
Non erano stati assieme nemmeno un giorno e già doveva lasciarla? 
Una lacrima gli solcò il viso. 
Ci teneva troppo a lei, era disperato. Voleva urlare, ma sapeva che nessuno l'avrebbe sentito.
Qualcosa gli diceva di fregarsene di quel Micky, ma qualcosa gli diceva che avrebbe potuto fare del male a qualcuno. Forse non sarebbe stata Holly, ma se fosse stata Audrey, Dan oppure Meriem? Non poteva permettersi di essere la causa del dolore altrui, non voleva essere egoista.
Voleva scappare, lontano con lei.
Perchè non poteva essere tutto come un sogno? Tutto come se lo era immaginato?
Lui e lei, sempre al suo fianco.
 
Doveva parlarle.
 
 
 
La ragazza si preoccupò del fatto di non vedere il suo ragazzo in classe nell'ora di scienze..aspettate.
L'aveva veramente chiamato 'il suo ragazzo'?
Sorrise tra sè e sè, che strano, pensava.
Greg era il suo primo ragazzo, il suo primo amore. E ne era elettrizzata.
Quel ragazzo che per anni l'aveva tormentata e ora, trovandosi all'ultimo anno, si era ritrovata ad amarlo.
Avevano superato l'imbarazzo dei primi tempi, come quando lui, Dan e le ragazze erano andati a cena da lei.
Si era trovata subito a suo agio, come se si conoscessero da una vita.
Dio se lo amava, anzi non vedeva l'ora di averlo nuovamente accanto a sè.
Voleva rannicchiarsi fra le sue braccia, avvolta dal profumo di lui.
 
Mai si sarebbe immaginata cosa l'aspettava.
 
 
 
- Hei Greg! Che ci fai qui? - il biondo aspettava la ragazza davanti a casa sua.

- Ciao. - soffiò a un centimetro dalle labbra di Holly. - mi sei mancata, scusa se sono sparito. Ma dovevo pensare. -

La ragazza lo guardò confusa ed impaurita, cosa c'era che non andava ora? - Pensare a cosa? Che succ.. - lui la interruppe baciandola.
Era un bacio avido, poco casto e dolce allo stesso tempo.
Come se fosse l'ultima volta che si sarebbero baciati.
L'abbracciò stretta al suo petto, lasciandosi inebriare dal profumo dei suoi capelli. 

' Cocco', constatò.

Quando sciolse l'abbraccio la ragazza sorrise, stupita da tutto quell'affetto. Ricambiò quel tenero sorriso.

- Mi sei mancato. - disse poi.

Subito il suo sorriso si spense, assalito dalla tristezza e dal pensiero di non poter più baciare quelle labbra.

- Dobbiamo parlare. - disse a malincuore.

La ragazza subito pensò al peggio.

- No..- si lasciò sfuggire lei, - non ora che tutto sembra andare bene. - disse con le lacrime agli occhi.
Aveva capito, oh sì.
La tipica frase 'dobbiamo parlare' spiega tutto. E Greg lo sapeva, voleva evitare di fare giri di parole, voleva evitare di far soffrire entrambi.

- P-perchè? - bisbigliò - forse non sono abbastanza? Lo so non sono il massimo della bellezza e della simpatia, ma se vuoi posso cambiare, per te! - 

- No, no ferma! Il problema non sei te, sono io.- ecco un'altra tipica frase, scontata. - Non voglio avere nulla di serio per il  momento. Per me tutto ciò non significa niente, volevo vedere se col tempo poteva diventare qualcosa di forte ma..ma io non p-provo nulla per te. - disse cercando di essere distaccato, mentre dentro moriva. - Ecco, non voglio continuare ad illuderti.

- Non ti sembra un po' tardi? - disse Holly tra un singhiozzo e l'altro.
Voleva cercare di essere forte, ma non ci riusciva.
Tutto si era distrutto, lei e il suo amore. Niente, era tutto falso.
Lui non prova nulla per lei, lui si scoperà una ragazza diversa ogni sera e lei morirà lentamente ogni attimo. Ma fingerà di stare bene per non preoccupare chi le sta attorno.
Fingerà talmente tanto, che arriverà a credere pure lei di stare bene.

- Quindi erano tutte, tutte bugie? Non provi nulla per me? -

- Tutte bugie, solo bugie. - con che coraggio riusciva a dire ciò? Voleva dirle che era tutto vero, che la amava, ma non poteva. - Mi dispiace. -

E così se ne andò a testa bassa, mentre la ragazza scivolò a terra sul vialetto di casa sua, presa a ripensare alle parole del ragazzo, non accorgendosi che a questo erano cadute diverse lacrime.

- Ti prego girati e dimmi che mi ami. - disse sotto voce la ragazza, sapendo che il biondo non l'avrebbe sentita.
Non si girò, non l'aveva sentita. Ora si sentiva sciocca al pensiero che lui potesse amarla.
Holly riprese a piangere silenziosamente, si portò le mani sul viso, coprendolo.

Il ragazzo, dal canto suo, moriva dalla voglia di correre da lei e abbracciarla.
Non poteva sopportare il fatto che piangesse a causa sua.

Si voltò un'ultima volta, lei era lì, seduta a terra col viso coperto dalle sue mani. Poteva sentire il dolore che le aveva causato.
Mimò un ' ti amo ', per poi scomparire in un vicolo.

L'aveva sentita.
 
 
 
- Sono a casa mamma. - borbottò Holly entrando in casa sua.
La madre, vedendo la figlia con gli occhi gonfi e il trucco tutto colato, si impensierì.

- Che ti è successo, cara? - ora ci mancava solo il terzo grado della madre.
La ragazza, irritata, si voltò verso la donna. Sapeva che finchè non le avrebbe dato una risposta accettabile, non l'avrebbe mai lasciata in pace.

- Niente, ho litigato con Audrey. - non era la prima volta che litigavano e la madre lo sapeva bene. Così, rincuorata da quella bugia, la lasciò salire in camera sua.
Holly si lasciò cadere sul letto freddo, come se tutte le forze l'avessero abbandonata.

Cosa fare ora?

Il dolore era troppo forte e persistente.
Doveva parlarne, ma con chi?
Sua madre non sapeva nemmeno chi fosse Greg.
Con Audrey non si era ancora chiarita.
Meriem? No l'avrebbe soltanto fatta sentire peggio.
Dan non lo voleva nemmeno prendere in considerazione, probabilmente sapeva fin dall'inizio le intenzioni del suo amico.
 
Una cosa da fare c'era per dimenticare ciò che era successo nel giro di una mattinata.
E Holly lo sapeva bene.
 
Eccolo qua, ' Half Moon '.
Il miglior pub nel quale Holly sia mai stata.
Erano passati anni dall'ultima volta che ci aveva messo piede, erano passati anni dall'ultima volta che aveva bevuto.
Già, l'ultima volta che era stata lì aveva bevuto talmente tanto, da ritrovarsi in mutande sulle montagne russe del Pier.
Si sedette in al bancone, ancora col viso sporco di nero. Non conosceva nessuno e ignorava chiunque provasse ad avvicinarsi.

- Quanti anni hai ragazzina? - le chiese il barista.

- Diciotto, compiuti. - mentì, non li avrebbe compiuti fino a luglio.
Oggi è la giornata delle bugie?
Ma il barista, forse ci credette o forse chiuse un occhio, le versò in un bicchiere un intruglio giallognolo.
Non pensò nemmeno a cosa potesse esserci dentro, ma buttò giù in un unico sorso.
Ne bevve molti altri, fino a perderne il conto.

Voleva dimenticare.

Ad ogni bicchiere l'immagine di Greg si offuscava, fino a sparire completamente.
Una parte di lei voleva dimenticarlo, l'altra voleva solo odiarlo.
E baciarlo.
 
Decise che era meglio tornare a casa, in che modo non lo sapeva.
Era troppo ubriaca anche per pensare, lei rideva e rideva.
Non si accorgeva nemmeno delle persone attorno a lei, c'erano alcuni compagni di scuola.

Quando fu fuori ormai era buio, troppo buio per una ragazza non lucida.
Barcollava, si teneva al muro.
Le cadde la borsa con alcuni oggetti in essa e si accasciò a terra per raccattare tutto.
Ma la borsa scomparve, o meglio, qualcuno gliela tolse da sotto gli occhi.
 Alzò la testa e con la poca luce dei lampioni riuscì ad intravvedere il volto di chi le aveva preso la borsa.

Un moro, sorriso perfetto. Micky.


Holly's pov

- Volevi questa? - mi  chiese strafottente dondolandomi la borsa davanti gli occhi. Trattenni un conato di vomito.

- Andiamo Micky, non è il momento. - borbottai alzandomi.

- Ho sentito che ti sei lasciata con Greg - sorrise maliziosamente avvicinandosi e iniziando a lasciare baci sul mio collo - quindi ora sei di nuovo libera. -

Lo spinsi via - Lasciami, se non lo avesso capito già, io per te non provo nulla e mai proverò qualcosa per te. Non sei nemmeno all'altezza di Greg, tu non sei niente a confronto! Sei una  nullità.- dissi con cattiveria, un po' per l'alcohol, un po' perché lo pensavo.

- Sei una lurida puttana, come ti permetti, eh? - buttò a terra la mia borsa e si avvicinò pericolosamente - ti farò cambiare idea su di me, sai? Devi imparare ad essere più rispettosa degli altri. Non sai nemmeno quanto ho dovuto faticare per mettere i bastoni fra le ruote a te e il biondo. Ora mi devi ricompensare di tutto il tempo perso. - disse afferrando il mio polso con violenza per poi lasciarlo subito dopo. Lui aveva fatto cosa?

Mi sbatté contro il muro e iniziò a baciarmi e a toccarmi con violenza. La paura prese il sopravvento al dolore. Le sue mani vagavano sul mio corpo, ero troppo ubriaca per reagire.

Non ero abbastanza forte.

Tentai di urlare, ma mi zittì con un bacio, un lurido bacio.
Gli morsi il labbro con tutta la forza che possedevo, fino a farglielo sanguinare.
Credevo di avergli fatto del male, eppure lui mi guardò ancora più eccitato.

- Mi piacciono le ragazzacce. - mi baciò ancora e ancora. Sentivo il sapore metallico del suo sangue.

Sentii i miei vestiti che si strappavano e lui che ansimava sul mio gracile corpo. Chiusi gli occhi sperando di svegliarmi nel mio letto, quanto volevo che fosse solo un sogno.

- Ehi piccola, così non vale - il suo alito puzzava di alcool - Apri gli occhi, è colpa tua se ti sta succedendo questo -

E' davvero colpa mia se sta accadendo questo?
Entrò in me violentemente ed iniziai a piangere silenziosamente per il dolore.
Lasciai che l'alcohol prendesse il sopravvento su di me, non riuscivo più a sentire ciò che mi stava accadendo.
E da una parte era un bene.
Non ero nemmeno riuscita a dirgli di fermarsi, lo avevo lasciato fare.
Me lo meritavo.
No, nessuno si merita una cosa del genere.

- Ti prego..- tentai di supplicarlo a smettere. Non mi ascoltò.

Nessun passante, niente di niente.
Lui aveva il sopravvento su di me. 
Lo lasciavo fare, non capendo nemmeno più come poterlo fermare. Non sapevo cosa fare.
Udimmo un suono in lontananza.
Un'ancora di salvezza forse? 

- Che palle, ci mancava solo la polizia. Mi spiace finire le cose così, ma spero tu ti sia divertita. Io mi sono divertito. - mi lasciò un ultimo bacio sul seno - Spero tu abbia imparato la lezione. -

Se ne andò, lasciandomi inerme sul cemento freddo di metà ottobre.
Graffi, vestiti strappati e dolore, tanto dolore.
Iniziai a piangere, ancora.
 
Non potevo stare ancora in quel posto, in quelle condizioni.
Dovevo chiamare qualcuno.
Iniziai a frugare dentro la borsa, fino a tirarne fuori il telefono.

 - Pronto? - sentii rispondere.

- T-ti prego, vienimi a-a prendere.. - dissi tra un singhiozzo e l'altro.

- Dove sei? - chiese con tono allarmato.
 
 
 
 
 
* va a nascondersi * ahhaahah
 
è il capitolo più lugno che abbia mai scritto e devo dire che mi piace, ci ho messo due giorni a scriverlo, ma il risultato me gusta ahah
oddio non so da dove mi è uscito questo capitolo, scusatemi!
cioè greg e holly si sono già lasciati, mi odio da sola ahha
poi mi sono vergognata troppo a scrivere l'ultima parte lol
chissà chi è che ha chiamato holly, bha muahah
spero vi piaccia, e dico già che il prossimo capitolo non sarà tanto allegro, cioè io voglio farla triste ahahah
penso che farò finire la storia al capitolo 25 :(
già mi mancate cc aahaha
ringrazio tuuuuuutti :)
bacioni, martina
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > District 3 / Vai alla pagina dell'autore: maelle