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Autore: Miele_    01/04/2013    0 recensioni
[ One-Shot ]
[ Merry Stree | Original Character ] [ AU // Milano ] [ Verde prato Milanese(?) ∞ ]
[ Het ]

“Dimmi che mi ami” sussurrò il ragazzo, a pochi centimetri dalle sue labbra, depositandole un leggero bacio sul labbro inferiore.
[…]
“Perché dovrei dirtelo? Io non ti amo” rispose lei.
Ovviamente, quella fu la bugia più grande che la ragazza avesse mai detto… ma anche questo faceva parte del suo essere particolare: il suo orgoglio che le impediva di mostrare i suoi veri sentimenti.  
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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:: I Don’t Love You ::

 
Miele camminava lentamente fra le vie di Milano, mettendo un piede davanti all’altro e guardando svogliatamente le sue scarpe col tacco 12.
 
Un secondo dopo, allungò una mano alla sua destra, che venne subito afferrata dal ragazzo  di fianco a lei, che la strinse nella sua – che era decisamente più grande –.
 
“Hai la mano fredda” constatò Harry, spostando lo sguardo dalla mano al viso della ragazza.
 
“Lo sai l’effetto che mi fai” ridacchiò lei, appoggiando il capo sulla sua spalla.
 
“Così mi provochi però” sorrise con malizia, cingendole il fianco con un braccio e attirandola a sé.
 
“Era quella la mia intenzione” rise ancora la Shree, dandogli un bacio tra la mandibola e il collo con le sue labbra carnose.
 
Miele Shree era forse la ragazza più strana e dalle mille sfaccettature che Harry Styles avesse mai avuto l’occasione di conoscere.
 
La cosa che prima salta all’occhio? Beh, sicuramente il suo nome, infatti secondo la sua carta d’identità vera (senza contare le 4 false che teneva nella cassaforte) il suo vero nome era Twyla Ishii, ma con la sparizione dei suoi genitori aveva deciso di costruirsi una nuova vita.
 
Questo però, nessuno lo sapeva, eccetto le sue migliori amiche Sara Payne e Aurora Styles (la sorella di Harry).
 
Un’altra cosa strana della ragazza erano gli occhi, infatti essi erano di due colori diversi: il destro azzurro e il sinistro verde, delineati da una sottile linea argento al di fuori dell’iride.
 
I suoi capelli, inoltre, normalmente erano castani, ma la ragazza si divertiva a tingerli sempre di colore diverso (in quel periodo, ad esempio, erano fucsia).
 
Passando alle cose meno usuali, la ragazza contava ben 17 fobie diverse, dalle più comuni come la paura del buio e degli insetti, a quelle più strane come la paura della polvere, di diventare ceca, di essere toccata da sconosciuti e di restare in casa da sola.
 
D’altra parte, Harry Styles era una delle persone più normali che Miele Shree avesse mai avuto l’occasione di conoscere.
 
Giocava nella squadra di football della scuola, aveva una sorella maggiore e una gemella, due genitori con un lavoro dignitoso (rispettivamente medico e pompiere) e un sacco di amici su cui poter fare affidamento (cosa che a Miele mancava più di tutto).
 
“Tutto bene, Miele?” domandò il ragazzo dagli occhi color smeraldo, notando che da un paio di minuti la sua semi-ragazza non aveva aperto bocca, tenendo gli occhi bicromatici in una direzione imprecisata davanti a sé.
 
“Sì, certo, non preoccuparti” sorrise la ragazza, ripresasi leggermente, accarezzandogli la guancia e sostituendo poi la sua mano con le labbra, dandogli un leggero bacio.
 
Pochi metri dopo, fu Harry a fermarsi, e quando la Shree incuriosita si sporse verso di lui, il ragazzo la prese per i fianchi, avvicinandola a sé.
 
“Dimmi che mi ami” sussurrò il ragazzo, a pochi centimetri dalle sue labbra, depositandole un leggero bacio sul labbro inferiore.
 
Dal canto suo, Miele non seppe cosa dire, quell’affermazione l’aveva presa alla sprovvista, dato che non si erano mai detti nulla del genere.
 
Così, cercando di guadagnare tempo, circondò il collo del ragazzo con le braccia, accarezzandogli i capelli e mettendosi in punta di piedi – anche con i tacchi era almeno cinque centimetri più bassa di lui – e facendo incontrare le loro labbra.
 
Dopo pochi secondi di quel semplice contatto, Harry iniziò a muovere le labbra su quelle della sedicenne, socchiudendole e facendo sì che anche le loro lingue potessero iniziare a toccarsi e a muoversi insieme, l’una attorno e di fianco all’altra, in una danza passionale che aveva coinvolto non solo le bocche dei due ragazzi, ma anche i cuori e l’anima.
 
Un paio di minuti dopo, le labbra della Shree si staccarono da quelle di Styles di malavoglia, e la ragazza si staccò, osservando in tutto il suo metro e ottanta di splendore il ragazzo di fianco a lei.
 
Poi: “Perché dovrei dirtelo? Io non ti amo” disse.
 
Ovviamente, quella fu la bugia più grande che la ragazza avesse mai detto… ma anche questo faceva parte del suo essere particolare: il suo orgoglio che le impediva di mostrare i suoi veri sentimenti. 

  
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