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Autore: Bluemask    01/04/2013    6 recensioni
- Perché lo hai fatto?-
Un sussurro, una domanda rivolta a nessuno.
Louis si sdraiò accanto a lui; intrecciò le loro dita, baciò il suo volto.
- E’ solo un incubo, vero?-
--
- Lo prometto, te lo prometto.-
Un’altra promessa infranta, Louis?
Genere: Angst, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Happy first April.



“Oggi passeremo il pomeriggio insieme, te lo prometto.”
Harry sorrise rileggendo per la sesta volta quel messaggio; lasciò poi il cellulare sul tavolo, felice di passare del tempo col suo ragazzo.
D'accordo, in teoria non era proprio il suo ragazzo.
Anzi, se vogliamo dirla tutta, in teoria il suo non-ragazzo era il fidanzato perfetto di una modella inglese con cui usciva insieme, a cui offriva cene e pranzi nei ristoranti più costosi e che Harry, personalmente, odiava.
La odiava soprattutto perché lei teneva per mano il suo Louis (era suo, accidenti), perché lo baciava davanti alle telecamere e perché loro due si potevano amare alla luce del sole e non solo di nascosto, come toccava ad Harry e Louis.
Ma, in quel momento, non gli importava niente. Voleva solo farsi una doccia e aspettare il castano sdraiato sul divano del loro appartamento, e stava giusto per recarsi in bagno quando il suono di un nuovo messaggio lo fece tornare indietro.
“Devo portare Eleanor a fare shopping, perdonami amore xx.”

- Te lo prometto, per cena ti porterò in un posto speciale. - gli aveva detto Louis per telefono.
- Davvero? E dove?- Harry sorrise, sorpreso, con gli occhi che brillavano.
- Sh, sorpresa.- sussurrò l'altro; gli disse di amarlo e chiuse la chiamata, col più piccolo che saltellava per il soggiorno, dimentico dei suoi diciotto anni.
Mise a soqquadro l'armadio, buttando vestiti ovunque, pensando a cosa mettersi (un vestito elegante o qualcosa di comodo? Una sciarpa sbiadita di Louis, il suo cappello di lana? Ma faceva caldo fuori? Ma in che mese erano?), con un sorriso che Liam aveva sempre definito innamorato stampato in faccia.
Un trillo, il suo cellulare, ed Harry ebbe paura di leggere il messaggio, ché il castano aveva già infranto quattro promesse in sette giorni.
- Devo accompagnare Eleanor a fare la manicure, scusami piccolo, a domani.-
Cinque promesse.

- Questo weekend ti porto al mare, Haz. -
- Me lo prometti?-
- Te lo prometto. -
Harry sorrise, chiudendo il borsone nero che si sarebbe portato e fantasticando su quei due giorni che avrebbero passato da soli.
Fissò l'orologio, ancora il sorriso idiota sulle labbra, e la tasca dei jeans gli tremò all'improvviso.
Prese il cellulare; doveva essere Liam che gli chiedeva come stesse, lo faceva spesso ultimamente, oppure Niall che lo invitava ad andare a mangiare qualcosa fuori, o ancora Zayn che gli chiedeva di passare da lui per un film.
Non poteva essere Louis, non poteva avergli mentito di nuovo.
“Cambio di programma, vado con Eleanor in montagna, auch. Ti amo :)”
Harry scagliò il borsone contro il pavimento, scoppiando a piangere come ogni volta.

- Lo passiamo insieme il natale?-
- Dici sul serio?-
- Sarò nel nostro appartamento nel pomeriggio del ventiquattro.-
- Promettilo.-
- Lo prometto.-
Harry si morse il labbro inferiore.
Pochi minuti e sarebbe scoccata la mezzanotte.
E lui? Lui dov'era?
Pianse, il diciannovenne, e in effetti non faceva altro da ore.
Oppure erano giorni?
Settimane?
Lacrime bollenti gli scivolavano sulle guance magre, le stesse che Louis accarezzava dopo ogni promessa mancata, bagnandogli le labbra che Louis baciava per farsi perdonare ed arrivando sul collo bianco che Louis mordeva bisbigliando scuse.
La prossima volta verrò, te lo prometto, mi dispiace così tanto.
Perdonami, ti prego.
Ti amo, lo sai, vero? Scusami.
Sono obbligato a fare quello che vogliono, mi dispiace, mi dispiace.

Si alzò di scatto, buttando a terra le palline di vetro appese all'albero, rompendole come era rotto il suo cuore, pestandole come faceva il ventunenne coi suoi sentimenti, ferendosi con le schegge e facendo uscire il sangue da quelle ferite, sangue rosso, rosso come quell'amore che lo stava distruggendo.

Louis gli aveva promesso che avrebbe detto a tutto il mondo la verità, lo prometteva da due anni, e ormai Harry non ci credeva più.
Erano mesi che Louis infrangeva promesse su promesse (e in realtà non era colpa sua, era colpa dei manager, di Eleanor, della fama), mentiva in continuazione, lui era così bravo, ed Harry si era stancato di questo.
Gli avrebbe dato un'ultima possibilità, una sola.

Il castano gli aveva promesso che avrebbe girato un video, dove diceva che era "follemente innamorato di Harry Styles".
Il riccio, no, non ci credeva affatto, ma ci sperava ancora.
Harry era chiuso nella loro camera da letto, il pc sulle gambe, seduto su uno sgabello vicino alla porta.
Guardava lo schermo luminoso, attendeva in silenzio.
E poi, il messaggio che sapeva sarebbe arrivato.
“Non ci riesco. Scusami.”
Harry scosse la testa, ne aveva abbastanza di quelle scuse.
Posò il computer sul comodino, salendo in piedi sullo sgabello e attorcigliandosi bene la sciarpa di Louis al collo. Voleva morire col suo profumo addosso, soffocato da esso.
Nello stesso, esatto, momento in cui il ragazzo esalò l'ultimo respiro mormorando un "Louis" strozzato, un nuovo video aveva ottenuto già il record di visite su youtube; si intitolava "sono follemente innamorato di Harry Styles".
Il cellulare di Harry vibrò qualche attimo dopo, si illuminò appena, un piccolo squarcio di luce nel buio soffocante dell’appartamento.
“Piaciuto lo scherzo di prima? Buon primo aprile, ti amo così tanto! Sono qui fuori, mi apri?”
Alcuni minuti di silenzio, il rumore metallico delle chiavi, la serratura che scattava.
- Amore, dove sei?-
La voce squillante, dei passi per le scale, nel corridoio, delle borse di plastica posate per terra.
- Ho fatto la spesa per questa sera, cucino io, sarà fantastico. Sei in camera nostra? Immagino che tu abbia le cuffie, Harreh, ogni volta che le metti ti isoli da tutto il resto.-
Una risata, il rumore di una porta che si apre, l’urlo strozzato di una persona che vede la morte in faccia.
- Harry?-
Una domanda fatta come per accertarsi che sia davvero il suo ragazzo, il ragazzo che ama, il ragazzo che ha sempre amato, quello che sta immobile sospeso a mezz’aria, il collo circondato da una sciarpa.
- Harry!-
La consapevolezza, le lacrime, i piedi che si muovono in fretta, l’incredulità, le sue mani che prendono il suo corpo e lo distendono per terra.
- Harry...-
I singhiozzi, il dolore, il tremito sulla pelle e nella voce, le dita che accarezzano i suoi ricci e le sue labbra fredde.
- Perché lo hai fatto?-
Un sussurro, una domanda rivolta a nessuno.
Louis si sdraiò accanto a lui; intrecciò le loro dita, baciò il suo volto.
- E’ solo un incubo, vero?-
Un sorriso disperato, una certezza sbagliata.
- Ti ricordi cosa mi hai detto di dire quando ho gli incubi? Uno, due, tre, svegliati. -
Appoggiò la sua testa sul petto dell’altro, sul suo cuore ormai fermo.
- E’ un incubo, è solo un incubo.-
Chiuse gli occhi, stringendosi ad Harry.
- Se ti svegli, prometto che ti sposo. Prometto che adotteremo una bambina, prometto che la chiameremo come vuoi tu, prometto che passerò tutta la mia vita con te. -
Il castano pianse ancora più forte, la bocca premuta sulla maglia dell’altro.
- Lo prometto, te lo prometto.-

Un’altra promessa infranta, Louis?
  

 
  
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