È il 1941.

Flo scende dal treno alla stazione di Pearl Harbor e scopre un mondo dove la guerra non c’è. Il sole splende alto nella sua prima mattina alle Hawaii.
Tutti avanzano con calma, fermandosi a chiacchierare e salutarsi. La ragazza cerca con lo sguardo suo fratello maggiore, il tenente colonnello Niall Horan.

Niall l’ha già vista, ma lascia che la sorella lo cerchi per un po’, ammirandola da lontano. È cambiata tantissimo dall’ultima volta che l’ha vista. Quando è partito di casa tre anni prima ha lasciato una bambina con le trecce e gli occhi grandi, ora ha davanti una donna.
Finalmente Flo lo vede e gli corre incontro.
-          Fratellone! – esclama gettandosi tra le braccia aperte del ragazzo.
I due si stringono a lungo mentre la stazione brulica di vita attorno a loro.
-          È bello rivederti Florence – le dice Niall mettendole una mano sulla schiena esile e spingendola verso l’uscita – vieni, ti faccio fare un giro.

I due si avviano verso il porto tenendosi a braccetto e parlando fitto, cercando di recuperare tre anni perduti. Flo scopre che il fratello è stato in Europa, dove ha portato a termine una missione che gli è valsa una medagli all’onore e il titolo.
Cammina ammirata con il naso all’insù, lasciando che il sole le baci la pelle chiara. I soldati salutano Niall con entusiasmo.
-          Ehilà tenente! Chi è la bella ragazza su cui ha fatto colpo? – grida uno dal ponte di una nave.
-          È mia sorella Smith. Toccala e ti sbatto a lavare le uniformi, dopo averti spezzato le braccia.
Il soldato impallidisce e Flo scoppia a ridere scoprendo i denti candidi.

Arrivati all’ospedale Niall la lascia nelle mani di Caroline, la caporeparto. Subito le due si rivolgono un sorriso d’intesa.
-          Bene tenente – canticchia Care con uno strascicato accento del sud – da adesso mi occupo io di lei, sei congedato.
Niall fa il saluto militare e si allontana sorridendo.
-          Allora – esclama subito Caroline – sei molto giovane, quanti anni hai?
-          Diciassette – afferma Flo guardandosi intorno.
-          Diciassette? Sei la più giovane qui.
La ragazza parla ininterrottamente mentre fa fare alla nuova arrivata un giro dei reparti.
-          Ehm.. scusa se ti interrompo Caroline ma… tutti i letti sono vuoti – esclama Flo incredula.
Caroline esplode in una risata cristallina.
-          Certo, non c’è la guerra qui. Curiamo scottature e e tagli con la carta.
Flo si imbroncia, perché suo padre, l’ammiraglio Horan, l’ha mandata a combattere nel posto più sicuro dei tutta l’America.

Si è arruolata per salvare vite, non per curare chiappe ustionate dal sole. Comunque, Caroline parla così velocemente che lei non riesce a stare dietro così si limita ad annuire e sorridere, cullata da quelle dolci chiacchiere.

Finito il giro di perlustrazione Care la porta alla spiaggia, dove la sommerge di domande sulla sua vita prima di quella mattina. Flo risponde di buon grado, continuando a guardarsi attorno e sorridere.
-          Ma tu sorridi sempre? – chiede Caroline alla fine.
-          Si – ride Flo – sono nata sorridendo.
La ragazza le da un buffetto sulla spalla e scoppia a ridere anche lei.
-          Sono felice di aver rivisto mio fratello – confessa alla fine Flo.
-          Ah, il tenente Horan – cantilena Caroline – ha fatto perdere la ragione a tutte le infermiere della marina.
Flo soffia via la sabbia dalla sua gonna prima di rispondere.
-          Non pensavo che mio fratello si concedesse facilmente – dice piano.
-          Oh, non lo fa – risponde prontamente Caroline, con l’aria di chi la sa lunga – per quello c’è il suo amico Tomlinson.

Prima che Flo possa chiedere qualcosa sull’amico del fratello Caroline la trascina via dalla spiaggia. Inizia a saltellare trascinandola per la strada affollata.
-          Ehm.. Caroline, che succede? – cerca di capire Flo mentre la ragazza continua a correre.
La bionda si ferma di colpo e si gira verso di lei e la abbraccia di slancio. Flo sorpresa si limita a darle delle pacche sulla schiena.
-          Questa sera, al Sadko. Devi esserci! – strilla Caroline.
-          Cos’è questo Sadko?
-          È il locale più famoso della baia. E tu verrai con me – la ragazza saltella sul posto.
Flo sospetta che riguardi suo fratello ma accetta e lascia che quella pazza la trascini per negozi per tutto il resto del suo primo giorno a Pearl Harbor.

***

Flo non si riconosce allo specchio. Caroline le ha raccolto i capelli ramati in una crocchia sulla nuca e le ha truccato gli occhi e le labbra.
-          Caroline? – urla dalla sua stanza – non credi che questo vestito sia troppo corto?
Care si affaccia dalla porta e la squadra a lungo.
-          Sei perfetta tesoro. Questa sera troveremo un bel marine per te – canticchia.
Flo alza gli occhi al cielo. Quando è partita ha promesso al padre che si sarebbe concentrata solo sul suo dovere e che non si sarebbe distratta per nulla al mondo. Quella promessa era l’unico motivo per cui il padre l’aveva lasciata andare nonostante la giovane età.

Quindi nella sua vita attuale non c’era spazio per i ragazzi.

Le due si avviano vero Sadko, la cui musica si sente fin da lontano. Appena entrate le due vengono investite dall’odore forte del brandy e dalle risate dei giovani.
-          Flo! – Niall la saluta e le va incontro a braccia aperte – vedo che Caroline ti ha già portato sulla brutta strada.
Entrambe ridono e si siedono al tavolo con gli amici di Niall. Tutti ridono allegramente e bevono, tranne Flo, che è troppo giovane e troppo seria per farlo.

Ben presto il tavolo si svuota e Flo rimane a guardare per un po’ Niall che piroetta sulla pista con un braccio sulla schiena di Caroline. Sperando che nessuno la noti infila una mano nella borsa e tira fuori un libro dall’aria pesante.

Così si immerge nell’atmosfera del diciassettesimo secolo mentre intorno a lei la vita esplode e rumoreggia.
-          Non è buona educazione estraniarsi così – dice una voce.
Alza lo guardo e vede un giovane con i capelli spettinati e il berretto in mano.
-          Come scusi? – chiede continuando a tenere il dito sulla pagina che sta leggendo.
-          Be – spiega il soldato – qui tutti si divertono e lei legge.
-          Non vedo il problema – replica lei.
Il giovane si siede vicino a lei. Flo lo squadra e si allontana impercettibilmente all’indietro.
-          Sa, signorina, questa sera voglio vivere, così che, se morirò in guerra, saprò di aver vissuto nel miglior modo possibile.
E detto questo avvicina le labbra a quelle di Flo, che lo guarda severamente.
Gli appoggia due dita sulla bocca e preme piano.
-          Ha ragione, ma non siamo ancora in guerra, soldato.

Eccomi con una nuova FF
sulla seconda guerra mondiale.
Adoro scriverle!
Spero che come prologo vi sia piaciuto
dal prossimo capitolo avremo il POV di Flo.
Fatemi sapere se vale la pena di continuarla!
Ps. vi piace il nome Flo? E come vede il tenente Horan?
A presto, Cami.