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Autore: bulmetta_97    02/04/2013    2 recensioni
Vegeta, capo della banda più famosa di New York, la banda numero 31, semina terrore ad ogni persona che passi nel suo vicolo.
Goku, ragazzo con la testa tra le nuvole e pieno di vita, cercherà di bloccare questo terrore seminato dal capo della banda.
Vi saranno anche amori tra queste liti?
Ce la farà? Saranno possibili la vittoria e la tranquillità?
Leggete, scoprite e recensite... PEACE AND LOVE
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La schiena gli faceva un male ma un male che neanche la medicina più potente sarebbe riuscita ad alleviare quel dolore.

“Buongiorno ragazzi!” esclamò la professoressa entrando in classe appoggiando registro e borsa sulla cattedra.

Vedendo la prof entrare, tutti gli alunni si misero a sedere ai propri posti.

“Basta, non ce la faccio più! Devo assolutamente andare in infermeria..” pensò il ragazzo dai capelli a fiamma alzando la mano.

Dopo che la prof gli permise di uscire, egli si alzò piano dalla sedia ma non fece in tempo ad avvicinarsi alla porta d’uscita che cascò a terra.

Le gambe gli facevano ancora male e rimase lì a terra mentre cercò di tirarsi su dal pavimento.

La prof si avvicinò al ragazzo e senza farlo apposta gli toccò la schiena.

Appena sentì la mano appoggiarsi sulla sua schiena ormai rovinata dalle ferite, cacciò un urlo che fece venire i brividi a tutti i compagni di classe.

“Signor Prince, che succede?” domandò lei aiutando il giovane a rialzarsi piano piano.

“Non posso...” bisbigliò lui abbassando il capo e terra.

“Non può cosa?” chiese l’insegnante.

Vegeta non rispose e rimase col capo chino verso il pavimento.

“Signorina Brief, accompagni Vegeta in infermeria... Noi torniamo alla lezione!” esclamò la prof tornando alla sua cattedra.

Bulma corse subito verso Vegeta e, prendendolo per il braccio destro, lo tirò su e cominciò a camminare verso l’infermeria.

Durante il viaggio, Bulma, cercò di tenerlo stretto per non farlo cadere ma, Vegeta, cercava sempre di fare da solo anche se in quel momento sapeva di aver bisogno di aiuto.

Arrivati nella stanza, l’infermiera chiese a Bulma cosa stesse succedendo e lei la informò di quello che era avvenuto in classe.

“ Posso rimanere qui?” domandò la ragazza.

L’infermiera annuì e le indicò una sedia che si trovava fuori dalla porta.

La donna disse a Vegeta di mettersi sdraiato sul lettino che vi era al centro della stanza.

Senza dire niente, Vegeta, si avvicinò al lettino e piano piano cercò di sdraiarsi.

Però, non ce la fece e si alzò subito.

“Ti fa male la schiena?” domandò l’infermiera dai capelli biondi “Tira su la maglietta, ragazzo.”.

Vegeta fece come la donna le aveva chiesto e lo spettacolo che essa vide era agghiacciante.

Il ragazzo si ritrovava nella schiena, quasi una trentina di graffi: alcuni profondi altri superficiali.

“Cos’è successo?” chiese lei prendendo dell’alcol e qualche pezzo di cotone.

“Non posso dirle niente. Se no lui...” disse il capo della gang. 

“Cosa?” domandò l’infermiera.

“Se no lui mi farà ancora del male! ” affermò Vegeta

La donna allora non fece più domande e si mise a disinfettare le ferite.

Dopo qualche minuto, Vegeta, uscì dalla stanza e Bulma cominciò a fargli domande su domande.

“Senti, perché porti gli occhiali?” domandò la ragazza.

“Perché vanno di moda... Perché sono miope, magari?” affermò con tono seccato lui mentre, tirando fuori dalla tasca destra un pacchetto di sigarette.

Ne prese fuori una e, prendendo con l’altra mano l’accendino, cominciò a fumare dirigendosi verso il parco interno della scuola.

“Perché deve fare così?” pensò Bulma inseguendolo per essere sicura che non gli succedesse niente di brutto e che non stesse ancora male.

Quando lo raggiunse, egli, si era messo a fumare sotto all’unico albero che quella scuola aveva all’interno del giardino. I capelli di Vegeta fluttuavano in quell’aria primaverile e il fumo, che volava verso il cielo, gli accarezzava quelle guance rosa pallido.

Bulma, si mise a sedere dalla parte in cui il fumo non poteva finirle in faccia.

“Ci vieni sabato?” domandò lei.

Vegeta si voltò e con un piccolo spostamento delle sopracciglia fece capire alla ragazza che non aveva inteso di che cosa stava parlando.

“In discoteca... La scuola ha organizzato una festa al Blue Sun ed io ci vado. Tu vieni?” chiese Bulma accarezzandosi i capelli.

“Ah...Va bene, verrò. Chi viene oltre a te?” disse lui tra un tiro e l’altro.

La ragazza si mise un attimo a pensare e con le dite si mise a fare i conti.

“Allora saremo: io, te, Goku, Crilii, Puar e Chichi.” affermò lei mostrando un piccolo sorriso.

Vegeta non disse niente, spense la paglia e si alzò dalla panchina.

Alzandosi disse “ Scommetto che dovrò mettermi elegante... dovrò sopportare per una volta...”.

Bulma sorrise all’esclamazione fatta da Vegeta e lo seguì fino alla classe.

 

***SABATO SERA***

 

*Din Don*.

“Oh, ciao Chichi. Sono la mamma di Bulma, entra pure.” disse la donna dai capelli biondi mentre fece entrare Chichi.

La ragazza era andata a casa Brief per prepararsi alla serata insieme alla sua amica.

“E’ al piano di sopra! Prima porta a destra” esclamò la signora Brief mentre chiuse la porta d’ingresso.

Chichi si diresse piano piano verso la stanza di Bulma vi entrò e vide la ragazza ancora in tuta.

“Che ci fai ancora così?” domandò l’adolescente dai capelli corvino.

“Non so che mettermi... Devo essere perfetta sta sera!” disse la ragazza dai capelli turchini.

“Per Vegeta, vero?” chiese Chichi mentre allungò i vestiti che c’erano sul letto.

“No no no no. Vegeta è un amico anzi un lontano amico. Voglio essere elegante solo per me stessa.” affermò lei.

Dopo qualche minuto, Bulma e Chichi, erano pronte per andare a ballare.

Il Blue Sun non era tanto lontano dalla casa di Bulma quindi, le due ragazze, ci andarono a piedi.

“Maledetti tacchi! Come mi fanno male, perché non mi sono presa gli stivaletti?” domandò Bulma cercando di non dire niente di pesante e volgare.

Arrivate finalmente alla discoteca videro davanti il loro gruppetto che stava parlando del più e del meno.

“Come siete eleganti, ragazze. Complimenti, siete bellissime!” dissero tutti e tre contemporaneamente.

“Dov’è Vegeta?” chiese Bulma mentre si guardò attorno per vedere dove fosse il compagno di classe.

“Hai invitato Vegeta? Bene, ora mi pesterà pure davanti a tutti...Uffa.” disse Crilii.

Ormai si stava facendo freddo allora decisero di entrare.

La discoteca era immensa, vi erano due piani: in quello superiore c’era una ala riservata ai fumatori invece quella di sotto c’era la pista da ballo e due banconi per i drink.

“Vedo che finalmente siete entrati...”.

Una ventata di fumo arrivò in faccia a Bulma e lei, con la mano, cercò di spazzare via quella nuova nera.

“Vegeta, è strano vederti elegante.” disse Chichi notando che il ragazzo portava una camicia nera e dei jeans stranamente non strappati.

Scesero tutti quanti da una scalinata ripida e si prepararono per ballare.

 

 

 

ANGOLO AUTRICE: 

Ciao :)

Ho bisogno di recensioni D: Scherzo ovviamente ;)

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che sia tra i vostri preferiti

Baci <3
P.s: Se non l'avete notato, il nome della discoteca, ha lo stesso nome di una delle mie più care amiche (BLUESUN <3 )

 

 

  
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