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Autore: blinka    21/10/2007    5 recensioni
Lei mi guarda e ride. “Mi chiamo Gina.”
“Jamia, piacere.”
“Benvenuta all’inferno.”

Ecco qua. Un'altra ficci, questa volta a capitoli. Vi avverto di alcune cosucce: i MyChem compariranno poco, molto poco, e verso la fine della storia. Il gruppo principale del racconto sono i Pencey Prep; il punto di vista con cui la storia è stata e verrà scritta è quello di Jamia; il pairing è Frank/Jamia (sì, ma comunque Frerard Lives. U_U), ambientata alle superiori.
Spero vi piaccia.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Frank Iero
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2.

“Quindi lei abitava a New York” dice il professore di cui non ricordo neanche il nome, ma non è importante, comunque.
“Esatto.”
“E adesso abita a Nutley.”
Sì, lo so prof che Nutley è una vera merda al confronto di New York, ma che ci posso fare io se mio padre è un pazzo?
Almeno le persone sono okay, qui. Non che le persone a NY non fossero okay, naturalmente, ma vabbè, avete capito, no? Dicevo, le persone sono okay. Le persone che mi fa conoscere Gina sono okay. In effetti qui è pieno di gente non esattamente okay.
Ma lasciamo stare. L’intervallo è iniziato da qualche minuto e io e Gin ci dirigiamo da Neil e Frank, come d’abitudine ormai.
“Si piò saper che diamine sta succedendo là?” chiede neil facendo un cenno con la testa infondo al corridoio, sputando il fumo dalla parte di Frank.
“Oggi vendono panini per beneficenza o qualche stronzata simile. E finiscila di fumarmi addosso.”
“Wow.” Il viso di Gina si illumina. “Panini. Che dite, ci tuffiamo nella folla? Mi è venuto un languorino…”
“Io ti seguo, amica.” Esclama Neil, ed entrambi corrono verso la bancarella.
“Tu non lo prendi?” chiedo a Frank.
“Nah, non ho fame, mi sono riempito di caramelle per tutta l’ora di storia.”
Rido.
“Siete riusciti a trovare un sostituto per il cantante?”
“Non ancora.” Risponde con un sorriso triste.
“Mi dispiace…”
“Anche a me. Senti, oggi io, Neil, Gin e gli altri componenti del gruppo facciamo una riunione a casa mia. Ti andrebbe di venire? Magari ci puoi dare qualche suggerimento” arrossisce un poco mentre mi guarda con gli occhioni da cucciolo sperduto. Awww.
“Uhm. O-okay.”
“Tranquilla, ci sarà da bere e da mangiare.” Sorride. Sorrido anche io.
“Però, non so dove abiti…”
“Oh, no problem, ti disegno la piantina in classe e te la do… Uhm…” si mette a pensare.
“M-magari sull’autobus?” chiedo incerta.
“Oh, no, oggi non lo prendo; vado a mangiare da mio padre che abita qui vicino. Te la do all’uscita di scuola.”
“Va bene. Sorrido. E dopo poco aggiungo: “I tuoi sono seperati?”
Stupida mia inrefrenabile curiosità.
“Già-“ ma non riesce a finire la frase che Neil e Gina arrivano con le tasche piene di panini imbottiti e incartati. “-Quanti cazzo di panini vi siete presi??” urla.
“Ooooh, non sapete cosa vi siete persi. Questi panini qua sono stati fatti direttamente dalle mani di Dio.” Dice Gina con la bocca mezza piena.

°°°



Scendo dall’autobus e guardo il pezzo di carta che mi ha dato Frank quanlche ora prima. Scendo dall’autobus e guardo il pezzo di carta che mi ha dato Frank quanlche ora prima.
Ma come cazzo scrive ‘sto ragazzo? No, davvero, è incomprensibile! Mi guardo intorno.
Okay, dovrei prendere quella… No, quella strada lì.
Credo.
Spero.
Mi incammino. Le strade di Bellaville non sono proprio il massimo.
Il marciapiede è ricoperto di mozziconi di sigaretta e flaconi di ignote medicine. Ed ogni tanto noto qualche siringa. Accelero il passo e stringo forte il foglio di Frank, come se mi potesse dare sicurezza e conforto.
Okay, lo so, sono una grandissima fifona.
Giro un paio di volte a destra e noto una serie di villette a schiera dipinte di giallo. Una di quelle dovrebbe essere quella di Frank.
Giro il foglietto.
“Numero 26. Ti aspetto.”
Mi sento arrossire involontariamente.
Deglutisco il vuoto e ritorno sui miei passi, guardando il numero civico segnato su ogni casa.
24, 26.
Eccomi qua.
Leggo cosa c’è scritto sulla targhetta della cassetta della posta. “Linda Pricolo and son – Frank Iero.”
Iero. Frank Iero.
Sorrido soddisfatta per qualcosa di cui non ho la più pallida idea, tra me e me, e suono il campanello.
La porta si apre e Frank, sulla porta, mi sorride.
“Ma allora sei viva!”
“Sono tanto in ritardo?” faccio un sorriso da ebete che cerca di essere un sorriso di scuse.
“Ma no, tranquilla. Gli altri sono qui da pochi minuti.”
“Ah, okay.” Dico semplicemente mentre lui si sposta e mi fa cenno di entrare “Grazie.”
“Figurati.” Sorride ancora. E dopo inizia a urlare. “Hey, Stronzetta Di Nome Gina, è arrivata Jamia.”
Sento qualcuno correre da quello che suppongo sia il salotto. E’ Gina. E si butta addosso a me [NdA: eeeeeh, non pensate male pervertite. ù_ù] e mi stritola in un abbraccio.
“Jam! Jamjamjamjam, Jaaaaaaam!” strilla.
“Sì, lo so come mi chiamo, Gin.”
“Jam, sono tutti dei pazzi là dentro!” si stacca da me e inizia a ridere letteralmente come una pazza. Che forse lo è, anche.
Sulla mia faccia è spuntato un punto di domanda, comunque.
Frank mi spinge lievemente con una mano da dietro, portandomi in quello che è effettivamente il salotto. Muahahahah. La mi futura carriera sarà da investigatrice.
Okay, lasciamo stare.
Seduti, no, spaparanzati sui divani ci sono quattro ragazzi, tra cui Neil. Gli altri me li presenta Frank.
“Aaaallora. Neil già lo conosci; il moretto seduto vicino a lui è John; quel biondino là è Tim e l’altro Shaun.”
Cerco di nominare tutti quanti nella mia mente.
John, Tim e Shaun. Okay.
“Siediti pure.” Aggiunge.
Vedo Gina che mi fa posto sulla poltrona di dimensioni esageratamente enormi. E mi siedo.
“Allora? Che si fa?” chiede, uhm… Shaun.
“Teoricamente dovremmo decidere chi sostituierà Alex.” Dice Neil.
“E praticamente?” chiede Gina.
“Praticamente si potrebbe vedere un film.” Dice Frank con una alzata di spalle.
“Wow.” Dice Gina senza entusiasmo.

°°°



Usciamo di casa più o meno verso le otto di sera, dopo un full immersion nella trilogia di Ritorno al futuro.Usciamo di casa più o meno verso le otto di sera, dopo un full immersion nella trilogia di Ritorno Al Futuro.
“Che cazzo. Io devo ancora capire come ha fatto a costriure un treno del tempo.”
“E’ un film, Gin, non si deve capire.” Dice Neil saggiamente.
“Ma scusa, dove diamine lo trovava 1,21 gigowat nel 1800?”
“I misteri della vita.”
“Beh, comunque nessuno batte Christopher Lloyd.”
“Perché, Jfox lo vuoi buttare via?” chiedo io maliziosa.
“Beh, no, certo [Nda: *shifty*], ma Chris è unico ed inimitabile.”
Ormai è buio, ma la presenza di Gina, Neil e gli altri mi rassicura.
Svoltiamo l’angolo della via di frank e salutiamo Shaun Tim e John. Dopo qualche minuto riesco a vedere il cartellone giallo che indica la mia fermats dell’autobus.
“Ciao, Jam, ci vediamo domani” mi saluta Gina scompigliandomi i capelli, dopo che io mi sono seduta sulla panchina.
“Ciao” dice semplicemente Neil.
“Bon voyage”
E si incamminano di nuovo verso la loro fermata. E io rimango sola.
Metto le mani nelle tasche della felpa mentre il vento gelido di ottobre si scontra con il mio viso.
Passano 20, 30 minuti e dell’autobus nessuna traccia.
Oh, merda.
Mi alzo in cerca di una qualsiasi fottuta tabella di orari. Sento un rumore provenire dalle aiuole dietro di me e una voce bassa e roca mi saluta. “Ciao.”
Mi giro di scatto, spaventata, e guardo l’uomo che ha parlato. E’ sulla quarantina d’anni. Ha la barba spinosa, incolta. Mi sorride con i denti giallastri a dir poco inquietanti.
Gli occhi sono scuri e cattivi, e vi si possono leggere tutti i pensieri.
“Salve.” Mi rigiro velocemente e inizio a camminare più in fretta che posso, senza correre, però. Cristo, possibile che non ci sia nessuno nei paraggi?
“Hey, dove scappi, tesoro?” la sua voce proviene sempre dallo stesso punto. Bene, almeno non mi sta seguendo.
Per il momento.
Attraverso la strada deserta e azzardo un’occhiata verso la fermata. Ha iniziato a camminare verso di me, con lo sguardo scuro.
Okay, Jam, non ti agitare. Tranquilla, respira.
Uno – due. Uno – due.
Ma perché adesso mi faccio prendere dal panico?
Okay, un uomo mi ha salutato ed ha attraversato la mia stessa strada. E allora?
Respira. Uno – due.
Magari è un amico dei genitori di Frank.
Ecco. Frank.
Inizio a correre. Per fortuna ho una buona memoria. Sinistra, destra, destra.
Mi giro un’altra volta. L’uomo è all’inizio della via.
Vaffanculo.
Suono il campanello di Frank.
Avanti, muoviti!
Dopo qualche secondo Frank apre.
“Jam! Che diamine…-” deve vedere del terrore nei miei occhi perché cambia subito espressione e si fa preoccupato. “-E’ tutto okay?”
“N-no. Posso entrare? Ti prego, c-c’è un uomo che mi sta seguendo, e sono una cagasotto, lo so, però-”
“Oh, cazzo, sta’ zitta ed entra.”
Obbedisco e lui chiude la porta.
Mi fa accomodare sul divano, poi mormora un “aspetta” e s ne va in un’altra stanza.
Abbraccio il mio grembo con le braccia e riprendo fiato dalla corsa. Sto tremando.
Sono davvero una grandissima, fottuta fifona.
Frank torna dopo qualche minuto con una barretta di cioccolato in mano.
“Tieni. Mangia.”
Obbedisco volentieri.
“Frank, davvero, io non so come ringraziarti.”
“Ma stai scherzando, vero? Non ringraziarmi affatto. Lo so che razza di gente del cazzo gira qua intorno la sera. Non avrei dovuto lasciarti andare da sola.”
Addento un altro pezzo di cioccolato.
Cerco di cambiare discorso, notando l’uso del singolare che ha fatto e del suo rosso acceso colore della pelle. “I tuoi non sono a casa?”
“No, come ti stavo dicendo oggi a scuola, i miei sono separati. Mio padre ha un negozio di chitarre con mio nonno, vicino a scuola. Io abito con mi madre, qui, ma lei torna sempre tardi a casa la sera.”
“Chitarre? Fico. Io sono completamente negata per la musica.”
“Non suoni niente, quindi?”
“No. Tu suoni la chitarra immagino.” sorrido.
“Esatto.” Sorride anche lui.
Passano altri minuti di silenzio in cui io finisco la cioccolata e lui si impegna a guardarsi le mani.
“Posso chiamare mio padre? Credo proprio che siano finiti gli autobus per Nutley.”


_______


Eeecomi. ù.ù Chiedo scusa (se ve ne può fregare qualcosa. ò.ò) se vi ho fatto aspettare tanto per questo stupidissimo capitolo di passaggio. Mi dispiace se ho scritto un mucchio di fesserie, ma in questo periodo ho la testa che scoppia, causa scuola. >>
Mi sono resa conto che la fine di questo chap assomiglia terribilmente a Twilight, dopo averlo scritto, ma non avevo voglia di farmi venire in mente un'altra idea. Quindi, sorratemi. xD
Ah, e spero che voi abbiate visto Ritorno Al Futuro, altrimenti ho spoileriato il finale. °-°"
Ringrazio di cuore chi ha recensito, alias: FrankieLou; Laura Joe ( e chi non vorrebbe essere al posto di quella ragazza? *_*); Ika_LiL ReBeL; iketta; Idra; e Elyrock (sì, è uno scandalo che ce ne siano pochissime su di loro, di ficci. u.u)
Al prossimo chappy, gente. *_* Spero di riuscire ad aggiornare più presto. Gudbai. ^^
Guendy.
  
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