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Autore: Momo94    02/04/2013    2 recensioni
"Era passato un po' di tempo e Lucy stava ancora fissando la lettera che teneva tra le mani. L'aveva letta e riletta e ancora non si capacitava di quello che c'era scritto. stava vendendo a salvarla, le mancava e presto l'avrebbe liberata.... ma liberata da cosa? Perchè mai avrebbe dovuto salvarla?"
Questa Fanfiction è ambientata in un mondo alternativo, in cui la magia sta cominciando a sparire e un re tiranno cerca in tutti i modi di impadronirsene, sottraendola con la forza agli altri. E poi c'è una ragazza che tenta di recuperare il suo passato e una gilda che cerca di spodestare il tiranno.
Questa è la mia prima fanfiction, quindi vi prego abbiate pietà di me e perdonate i miei orrori xD
Ah, anche se all'inizio può non sembrare cosi, questa fanfiction è incentrata sulla coppia Nalu, ma lascerò spazio anche ad altre coppie:)
[primo capitolo modificato]
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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I legami che ci vincolano a volte sono impossibili da spiegare,
ci uniscono anche quando sembra che si debbano spezzare.
Certi legami sfidano le distanze e il tempo e la logica
perché ci sono legami che sono semplicemente destinati ad esistere!
Grey’s Anatomy

 

Tristezza.
Era tutto quello che Erza riusciva a vedere nello sguardo di Natsu. Il suo sorriso si era spento ormai da tempo.
Sorrideva ancora, ma era una maschera. Si capiva soltanto guardandolo, che dietro a quella falsa allegria si nascondeva una profonda tristezza. Non era poi tanto diverso dal Natsu di prima, visto da un estraneo poteva sembrare quello di sempre. Ma Erza, che lo conosceva bene, sapeva che non era così.
Prima, molto tempo prima, Natsu era l’anima della gilda. Era sempre allegro, il suo sorriso contagiava tutti e nonostante combinasse sempre casini e distruggesse qualsiasi cosa, grazie a lui ogni giorno era un’avventura.
Prima, quando Lucy era ancora a Fairy Tail.
Erza si era accorta di come il legame fra Natsu e Lucy fosse forte e profondo e di come la sua assenza avesse profondamente cambiato il ragazzo. Era come se tutti quei sorrisi e tutta quella allegria fossero dovuti alla presenza della biondina.
Durante gli spostamenti, Natsu e Lucy dormivano sempre insieme. Ora che lei non c’era più neanche la compagnia di Happy era gradita al dragon slayer, che aveva preferito sostituire la presenza di Lucy con la solitudine.
Erza si sentiva inutile, sapeva di doverlo aiutare. Quante volte lui era arrivato in suo aiuto e lei non era riuscita a ricambiare il favore nemmeno una volta.
Si alzò presto, il sole aveva appena iniziato a mostrarsi timidamente all’orizzonte. Sistemò le ultime cose e andò a svegliare anche gli altri. Mentre stava andando a svegliare Natsu, lo incontrò lungo il corridoio dell’abitazione.
Quella notte avevano alloggiato in una gilda abbandonata, lasciata dai suoi membri alla mercé dei briganti. “Natsu, sei sveglio” il ragazzo alzò la testa ad incontrare lo sguardo vigile e indagatore della rossa. la bocca del rosato si aprì in un sorriso, uno di quelli falsi.“oh Erza, buongiorno! Si, Happy è venuto a svegliarmi. Ha detto che stiamo ripartendo, dove siamo diretti questa volta?”
“stiamo andando verso sud. Ho saputo che ci sono delle gilde non ancora abbandonate, speriamo che corrisponda al vero.” Il ragazzo alzò le spalle “oh ah ok. Non so come fai a sapere tutte queste cose ma ok, sei tu il capo. Beh io vado a prepararmi allora.” Sorrideva ancora.
Davvero credeva che lei non avesse notato il suo sguardo?! Erza lo sapeva, l’unica cosa che faceva andare avanti l’amico era Lucy, il pensiero che prima o poi l’avrebbe salvata.
Se fosse stata ancora viva.
Era furiosa. Era arrabbiata con il Re Snow, che per un capriccio e per avidità lasciava morire il suo popolo; era arrabbiata con il popolo stesso, che non faceva niente per combattere quel tiranno e si lasciava trucidare dal proprio sovrano; ed era arrabbiata con le altre gilde, che non avevano il coraggio di  affrontare Snow e scappavano, ignari che prima o poi quel tiranno li avrebbe trovati e uccisi.
Ma la persona con cui era più arrabbiata era se stessa. Per colpa di Snow, la gilda era stata decimata. Molti membri erano morti, master compreso. E lei non aveva saputo fare niente.
Era successo prima che partissero a cercare alleati, a quei tempi Fairy Tail non era ancora una gilda di disertori.

Una notte erano stati attaccati senza motivo dall’esercito reale. La gilda era stata quasi completamente distrutta e molti membri erano rimasti gravemente feriti. Il master era andato al palazzo di Crocus per avere spiegazioni direttamente dal re.
Ma ad attenderlo non aveva trovato le risposte che cercava, bensì un’intera fazione dell’esercito pronta ad attaccarlo.
Quella era la prima volta che veniva usato l’Etherion. Il master, ormai privo di ogni briciolo di magia, era stato attaccato dall’esercito e brutalmente ucciso. E lei non c’era stata, non aveva potuto proteggerlo.
Da quel giorno, l’intera gilda era piombata nello sconforto più totale. Nessuno sapeva cosa fare, erano disorientati. Allora Erza aveva preso in mano la situazione. Si era fatta forza e, sempre più determinata, aveva risvegliato da quel tepore di depressione i membri di Fairy Tail. Si era assunta sulle proprie spalle il peso di guidare l’intera gilda, era diventata la guida di Fairy Tail, il suo punto d’appoggio.
Dovevano andare avanti, il passato era passato e non si poteva cambiare. Ciò che poteva essere cambiato era il futuro, e ce l’avrebbero messa tutta per renderlo migliore.
Ma adesso non aveva tempo per rimuginare, aveva una cosa da fare. Guardò Natsu per un’ultima volta, accennò un sorriso di circostanza e si allontanò.
Uscì dalla gilda e si diresse verso il bosco davanti ad essa. Doveva sbrigarsi, a breve sarebbero partiti e non aveva molto tempo.
Sperava solo che lui fosse già arrivato.

Si inoltrò nella boscaglia, fino ad arrivare ad uno spiazzo il cui cielo era coperto dai fitti alberi che si estendevano intorno. “Finalmente sei arrivata, sono ore che aspetto e temevo non saresti venuta.” La rossa si girò di scatto verso il punto da cui proveniva quella voce. D’improvviso, dal buio emerse una figura. Era avvolto in un mantello, il cappuccio calato sulla testa per nascondere il volto.“ci ho messo un po’ a liberarmi. Temevo di essere seguita, scusami” il ragazzo si avvicinò ancora di più per non rischiare che qualcuno li sentisse.
“ho le informazioni che mi avevi chiesto.” Erza lo fissava, lo sguardo sicuro e deciso sulla figura del giovane “ti ascolto”.
Incoraggiato dalla rossa, il ragazzo prese parola. “l’esercito si sta muovendo. Snow ha inviato altre truppe all’inseguimento di Fairy Tail. e stavolta sono molto più numerose e preparate delle precedenti. Vi stanno alle costole, Erza. Dovete essere più scaltri e furtivi, vi state esponendo troppo e se vi prendessero sarebbe la fine.” Il ragazzo fece un passo in avanti, avvicinandosi ancora di più a lei.
Si tolse il cappuccio, rivelando un volto che ad Erza era ormai troppo familiare; le mise le mani sulle spalle “Snow è furioso, non si darà pace finché ognuno di voi non sarà morto. Odia Fairy Tail con tutto se stesso. Ma la persona che odia di più sei tu, Erza. Vuole la tua testa, e farà di tutto per averla.” Pronunciando l’ultima frase, la voce del ragazzo si era incrinata.
Erza avrebbe potuto dire che vi era preoccupazione in quelle parole. Un sorriso beffardo le si dipinse in volto “vuole la mia testa? Che venga a prendersela allora! Non ci sarà vendetta più gustosa che vedere Snow perire per mano mia.” Il volto del ragazzo si fece sempre più preoccupato. Abbassò lo sguardo, le mani ancora a cingerle le spalle. Un sorriso triste gli si dipinse in volto “non ti fermi davanti a niente vero? Davvero, sembra che tu non abbia paura della morte.”
Certo che ho paura! Avrebbe voluto dirgli. Ma non poteva, non doveva mostrarsi debole davanti a nessuno, nemmeno davanti a lui. Doveva dimostrare di essere forte, tutti contavano su di lei.
Il fatto era che Erza aveva convissuto con la morte sin da quando ne aveva memoria. Tutte le persone a cui aveva voluto immensamente bene, erano morte davanti ai suoi occhi. E ormai aveva realizzato che la morte arrivava per tutti. Non importava quanto uno lottasse per sfuggirgli, la morte si prendeva tutto ciò che una persona aveva di più caro e glielo portava via.
Ovvio che avesse paura di morire, tutti ne avevano.
Ma il pensiero di vivere in questo mondo dilaniato dal sangue di vittime innocenti, il pensiero di continuare a vedere sul volto delle persone a lei care tristezza e disperazione, il pensiero di non poter essere liberi, di essere privati per sempre della propria anima, tutto questo le faceva molta più paura della morte stessa.
“Ci stiamo muovendo, stiamo andando verso sud, proprio come mi hai suggerito te. Vedrai che troveremo degli alleati e riusciremo a contrastare le truppe di Snow.”la sua voce si era fatta dolce, come per consolare il giovane. Lui alzò lo sguardo, rincuorato dalle parole della rossa. “spero che stavolta avrete fortuna.” Gli sorrise, un sorriso malinconico e tristemente familiare ad Erza che a sua volta ricambiò.
Non si era accorto di quanto si fosse pericolosamente avvicinato a lei, così, come per togliere intimità a quel momento, il ragazzo le tolse le mani dalle spalle e fece un passo indietro. Per nascondere l’imbarazzo di quel gesto, Erza riprese a parlare “Hai altre notizie?” sperava di sentire qualcosa di positivo. “si, si può dire che abbia una buona notizia, se così si può chiamare. Il Cacciatore di Fate non si è ancora mosso. Dopo l’ultimo scontro è tornato a palazzo e non gli è stato dato ancora nessun ordine riguardo Fairy Tail.” allora una buona notizia c’era. Lo sguardo di Erza tornò pensieroso ma sereno “ah, questo è un bene, almeno abbiamo ancora un po’ di vantaggio.”
“Sì. Non so per quanto ancora rimarrà a guardare, ma dovrete essere pronti per quando tornerà in azione.” Ora lui sembrava più rilassato. “Lo saremo. Qualcos’altro? Non mi rimane molto tempo, devo andare o la mia assenza verrà notata.”
Il ragazzo evitò lo sguardo indagatrice della rossa voltandolo altrove. “ho notizie di Kagura.” D’improvviso, Erza ebbe un fremito, un misto di sorpresa e sgomento a scuoterla. Ma si ricompose subito, si voltò e fece per andarsene. “tutto quello che volevo sapere me l’hai detto. Ti ringrazio per le informazioni.”
Si incamminò, ma lui la prese per un braccio e la bloccò. “Fermati Erza. Lo so che vuoi sapere come sta e cosa sta facendo in questo momento, solo non hai il coraggio di chiedermelo.” La ragazza non si girò. “invece ti sbagli, non mi interessa affatto.” La sua voce era fredda e distaccata “devi smetterla di trattarti in questo modo, Erza. È tua sorella, lo so che senti la sua mancanza e ti stai torturando dalla voglia di sapere cosa le sta capitando.” La ragazza si voltò, un sorriso triste e malinconico sul suo viso “Kagura è viva,lo so. È troppo forte per lasciarsi morire. Non mi serve sapere nient’altro. Quindi smettila di cercare informazioni su di lei, Gerard! Smettila di cercarle per me!”
“Perché continui a torturarti, Erza? Continui a punirti per quello che è successo. Quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto anche per Kagura. Lo abbiamo fatto per il suo bene.”
Erza fu colpita da quelle parole, così dolci e così premurose nei suoi confronti, una dolcezza che lei non meritava.
Gerard Lo sapeva. Era da sempre così. Erza continuava a tormentarsi per quello che era successo molti anni prima, quando loro erano poco più che bambini. E quello di cui non si era mai perdonata era di aver abbandonato Kagura.
In verità, era stata Kagura ad allontanarsi da lei, ma Erza si era incolpata anche di quella scelta.
La sorella aveva scelto una strada diversa, costernata di odio e di vendetta. Era entrata a far parte di una gilda di mercenari, la peggior specie di gilda esistente. Una gilda mercenaria, era una gilda che non aveva un credo, non stava dalla parte di nessuno. Si schierava solo dalla parte di chi la pagava.
E la gilda di Kagura era la gilda di mercenari più potente tra tutte, Mermaid Hell.
Erza non se l’era mai perdonato, e probabilmente si sarebbe portata per sempre sulle spalle questo peccato.
Gerard si avvicinò di nuovo alla ragazza, il suo sguardo si era fatto più serio e la sua voce più profonda. “è colpa di entrambi Erza e tu lo sai. Ma quello che abbiamo fatto, quello che abbiamo permesso che accadesse è stato per il bene di tutti. Ma non per questo devi toglierti il diritto di sapere come sta tua sorella.” La ragazza dai capelli scarlatti tornò a guardarlo. “lei mi odia, ci odia entrambi, Gerard. Cosa serve sapere come sta, se non c’è più niente che possa fare per farla sentire bene?!”.
Aveva ragione, Kagura li odiava. Anche se sembrava che questo non lo toccasse affatto, in realtà Gerard si sentiva immensamente in colpa. Kagura non li avrebbe mai perdonati ed Erza sarebbe stata odiata per sempre dall’ultima persona della sua famiglia ancora in vita.
Se li avesse trovati, li avrebbe uccisi entrambi.
Ed era tutta colpa sua. Aveva tirato in mezzo anche Erza, ma in realtà era solo colpa sua. Kagura avrebbe dovuto odiare solo lui.
Se avesse potuto, avrebbe pagato con la morte al suo peccato facendosi uccidere da quella ragazza. Ma se l’avesse fatto, non avrebbe potuto farsi perdonare da Erza. Almeno così, stava tentando di cancellare il male commesso ad una delle due.
Stava cercando di aiutare Erza, offrendole tutte le informazioni che riusciva ad ottenere a palazzo.
La guardò “Il tempo è scaduto, devi andare o ci scopriranno. Non so fra quanto potremo rivederci. Ho paura che stavolta passerà molto tempo, appena mi sarà possibile ti porterò altre informazioni. Alla prossima, Erza.” La ragazza non disse niente, solo il silenzio a conferma di quelle parole. Le sorrise un’ultima volta prima di calarsi il cappuccio a coprire il volto e sparire nell’oscurità del bosco.
Non serviva dire nient’altro, tutto il resto sarebbe stato superfluo.
Erza rimase per qualche istante a fissare il buio da dove era sparito Gerard. “ci rivedremo, Gerard.” Disse in un sussurro; e lo disse più a se stessa, come un incoraggiamento.
Doveva tornare alla gilda, si incamminò.
Kagura e Gerard. Quei due erano le uniche persone che ancora la tenevano legata al passato e entrambi le riportavano alla mente ricordi tristi e pieni di malinconia.
Ma in fondo, ciò che lei era stata in passato, quello che aveva vissuto sulla sua pelle, le esperienze che aveva intrapreso, avevano fatto si che diventasse la persona che era ora.
Una ragazza forte e determina, che non si lasciava sconfiggere da nulla.
Lei era Erza Scarlett, coraggiosa e imbattibile, la cui anima ruggiva impellente dentro di lei.
Lei era fuoco, così determinata e così cocente che poteva abbattere qualsiasi persona con la sola forza d’animo.
Lei era Titania.

♦    ♦    ♦    ♦
 

*rullo di tamburi* Taaa-daaan, eccovi il quarto capitolo!!!!!
Questo è stato il capitolo più difficile da scrivere tra quelli che ho fatto fin ora!!! Diciamo che ho avuto "qualche" difficoltà con Erza e Gerard, però alla fine ce l'ho fatta, e spero proprio che vi sia piaciuto come è venuto fuori :D
Lo so che lo faccio sempre, ma stavolta non ce l'avrei mai fatta sul serio se non fosse stato per lei, quindi mi sento in dovere di ringraziarla!
Grazie mille davvero Fairy_giulia ♥ senza di te, non ce l'avrei davvero mai fatta!!!!!!!!!
Un po' di Gerza in questo capitolo xD Spero di non essere andata nell OOC, il mio intento è quello di rendere i personaggi il più possibile uguali al manga e spero di esserci riuscita:)
Dopo il triangolo amoroso Natsu-Lucy-Sting, stavolta ho creato un triangolo d'odio Erza-Kagura-Gerard.
Chissà cosa succederà tra loro..... lo scoprirete nelle prossime puntate! (sono pazza lo so xD)
ah, spero di essere riuscita a trasmettervi tutta la figaggine di Erza!!! Anche se non è il mio personaggio preferito, la ammiro molto, e la sua figaggine è pazzesca!!!!!!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto:) Vi ringrazio tutti, voi che leggete, voi che recensite e voi che seguite :)
Al prossimo capitolo, con altri colpi di scenaaaaa:D
Xo xo
Momo94

  
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