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Autore: darkrin    21/10/2007    3 recensioni
Si era illusa ancora una volta di poter essere utile a qualcuno.
[Sciocca, stupida bambina.]
Ma aveva sbagliato.
[Ancora una volta.]
["Taci e sorridi."]
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ÒTu sei davvero insopportabile

"Tu sei davvero insopportabile."

"Non andare! Se vai pur di fermarti mi metterò a urlare!"

"Sakura Grazie."

Naruto – volume 21 – capitolo181

 

She's [Just] Unesfull

 

 

 

Spesso si era chiesta quando era caduta così in basso.

Ma non aveva mai trovato neanche uno straccio di risposta.

Forse non si era mai alzata in piedi [non da sola almeno].

Ma erano domande inutili [come lei] quindi aveva deciso di smetterla di porsele [non ne valeva la pena ormai].

E anche se quelle domande erano rimaste sospese a avvelenarle la vita aveva deciso di non prestarci più attenzione [non ne valeva davvero la pena] non era più una bambina, [le bambine amano sognare ad occhi aperti, lei viveva in un incubo] poteva andare avanti anche senza risposte ne certezze.

Poteva davvero. [Davvero davvero davvero.]

 

Ma in fondo ormai nulla aveva più importanza.

Davvero.

 

Una volta, tempo prima [quando ancora si chiedeva dove fosse finita quella bambina che un tempo era stata] aveva avuto il coraggio di chiederglielo:

"Quando sono caduta così in basso?"

Ma non era servito a niente.

 

["Taci e sorridi."]

 

Ma nonostante tutto lei era stata felice [forse] perché lui non le aveva mai chiesto nulla di impegnativo, nulla che fosse oltre la sua portata [o almeno così credeva].

 

["Taci e sorridi."]

 

Anche se era consapevole di essere solo un inutile peso per tutti, era convinta che per lui sarebbe riuscita a fare tutto, figurarsi assolvere a una richiesta [un ordine] così semplice.

Davvero [davvero davvero] non era poi così difficile.

Perfino lei sarebbe stato in grado di farlo!

Per lui [tutto solo per lui]!

Lei credeva davvero che stavolta ci sarebbe riuscita.

 

Si era illusa ancora una volta di poter essere utile a qualcuno.

[Sciocca, stupida bambina.]

Ma aveva sbagliato.

[Ancora una volta.]

["Taci e sorridi."]

 

La osservava dall'alto, riversa al suolo in un lago di sangue, i capelli macchiati dal liquido scarlatto che lento scivolava ancora dalle punta delle dita della mano, sollevata per proteggersi il volto.

[Plic. Plic. Plic.]

Lo sguardo apatico era appena velato da un sottile [ed effimero] velo di disprezza e d'accusa.

 

["Nemmeno quello sei stata in grado di fare."]

 

In una mano teneva un Kunai macchiato di sangue, lo stesso sangue che macchiava il terreno arido [rosso, rosso, rosso. Rosso a perdita d'occhio.].

 

["Taci. Taci e sorridi!"]

 

Nell'altra mano teneva un cuore, che fino a pochi attimi prima batteva ancora nel petto della ragazza.

[Tu-tum. Tu-tum. Tu-tum.]

E che ora giaceva inerme nella mano dell'uomo [dell'assasino].

 

["Sorridi! Sorridi per me!"]

 

L'uomo chiuse repentinamente la mano che teneva il cuore, prima di lasciar cadere al suolo quella massa sanguinolenta per cui aveva ormai perso qualsiasi interesse.

 

["Allora me lo prenderò! Mi prenderò il tuo cuore!"]

Visto che non puoi darmi nient'altro.

 

Con un piede scostò i capelli rosa [macchia di sangue slavato] dal volto della ragazza su cui spiccava ancora un sorriso [finto] irrigidito dalla morte.

 

["Mi prenderò il tuo cuore Sakura."]

Visto che non puoi darmi nient'altro di utile.

 

   
 
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