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Autore: Sam27    02/04/2013    1 recensioni
Rose ha 17 anni, una moltitudine di cugini, dei genitori famosi, un fratello rompiscatole, un acerrimo nemico ed una migliore amica. Una ragazza quasi normale. Quasi perchè è una strega e si accinge a frequentare l'ultimo anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Tutti la confondono con usa madre:Hermione Granger, ma lei non ci vuole avere nulla a che fare. Quindi non è una Granger, lei è una Weasley. E come ogni Weasley che si rispetti odia i Malfoy e odia Scorpius, ma lui è davvero il ragazzo presuntuoso e odioso che lei conosce? E se è così perchè il suo migliore amico e cugino ci sta sempre insieme? E perchè al voce della sua coscienza continua a preseguitarla?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dominique Weasley, Famiglia Weasley, Fred Weasley, Fred Weasley Jr, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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20. Ma che gusto ci sarebbe ad avere una famiglia normale?
 

I PARTE

Il sole splende a Godric’s Hollow, è una bella mattina d’estate. Gli studenti che frequentano la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts sono rientrati da pochi giorni. In una casa appena fuori città –una villetta a schiera- regna già abbastanza caos da poter essere definita “casa Weasley”. Mio fratello Hugo sta correndo su e giù per le scale, in cerca della nuova scacchiera magica di ultima generazione –non la troverà mai, perché lui non sa dello scompartimento in salotto che si apre se dici la parola “Nargillosamente” che poi non credo nemmeno sia una parola, uno di questi giorni devo farmene spiegare il significato da “zia” Luna- ; mamma ha appena combinato l’ennesimo disastro in cucina –cercava di preparare una torta per il nostro rientro da scuola- ed ora sta usando un semplice incantesimo Gratta e Netta per pulire il tutto –che ad essere sinceri le viene molto meglio della torta-; papà continua a trattenersi dal ridere e perciò tiene la bocca serrata e sembra che gli abbiano affibbiato un No-Pupù-No-Pipì; io per non ridere mi sono rifugiata in camera mia ed ora me ne sto tranquilla, con le braccia incrociate dietro la schiena, sdraiata sul letto, lo sguardo perso sul soffitto.
Mi manca Scorpius, è passata appena una settimana e già mi manca da morire.
Qualcuno bussa alla porta con insistenza –l’ho chiusa a chiave per ogni evenienza-.
-Non l’ho presa io la tua scacchiera!- esclamo.
-La mia scacchiera?- mi fa eco una voce perplessa.
-Lily!- mi alzo per andare ad aprire.
-Sono venuta a prenderti!- mi informa e so, anche senza vederla, che ha un sorriso a trentadue denti che le illumina il bel viso.
Mi blocco. –A prendermi?-
-Ma certo! Devi venire con me a fare shopping!- dice come se fosse la cosa più naturale del mondo.
-Io … non sto bene … sono … in pigiama –dico guardandomi furtivamente intorno e cercando di trovare altre vie d’uscita.
Lei ride, poi la sento trafficare con qualcosa e subito dopo qualche scatto. In men che non si dica la porta è spalancata e Lily di fronte a me.
-Ma tu non puoi usare la magia!- esclamo corrucciata.
-La magia no, i trucchi di zio George sì!- dice ridendo.
Impreco.
-E comunque perché dovremmo andare a fare shopping?-
-Ma per il matrimonio di Victorie e Teddy, no?-
-Già …-  l’invito ci è arrivato ieri, sotto forma di una coppia super felice che ha bussato alla porta di casa nostra, non era moltissimo che non li vedevo ma mi ha fatto comunque molto piacere. Alla notizia che si sposavano non stavo più nella pelle e papà ha dovuto ordinarmi –ridendo- di calmarmi.
-Ma aspetta ….- aggiungo. –Tu non hai bisogno di un vestito! Sei una delle damigelle!-
-Infatti … E’ per te che dobbiamo prenderlo il vestito!-
-Oh no, oh no, oh no, oh no! Lily Luna Potter non ci provare!-
Lei,ovviamente, -nel pieno del suo stile- non mi ascolta e mi afferra per un braccio, trascinandomi di sotto.
-Ehi ragazze che fate?- ci chiede mamma sorridendo.
-Porto Rose a fare shopping!-
-Oh- dice mamma ridacchiando e capendo tutto.
-Mamma dille che non posso andare! Perché non posso, vero?- chiedo speranzosa.
-Ma certo che non puoi!- annuisce mamma.
Io mi giro soddisfatta verso Lily, come a dirle “visto?”.
-Come fai a fare shopping senza soldi?- e detto ciò mi infila in mano un sacchetto pieno zeppo di galeoni, falci e zellini, ride ancora e ci chiude fuori di casa.
-Su! Materializziamoci!- dice Lily sorridendo e afferrando la mia mano.
Imprecando contro Merlino, Godric, Salazar e qualsiasi santo mi venga in mente faccio un giro su me stessa pensando mestamente “Diagon Alley!”.
Le strade sono afose ed affollate, ci smaterializziamo sul marciapiede e per poco una strega che vende amuleti contro i Lupi Mannari non ci viene addosso. Ci dirigiamo subito da “Madama McClan abiti per tutte le occasioni”. Codesto negozio è sempre stato il preferito di Lily –il mio, non c’è da chiedere, è “Accessori di prima qualità per il Quidditch”-, la proprietaria ci accoglie con un bel sorriso e si informa subito su come potrebbe esserci utile. Lily le spiega che vorrebbe un vestito per un matrimonio adatto a me.
-Bene … Qualche richiesto specifica?- chiede la signora McClan ancora sorridendo.
-Oh niente di che … Voglio dire non deve essere troppo sfarzoso, ma allo stesso tempo comodo ed elegante. Non lo voglio assolutamente stretto, ma neanche largo o sembrerà una bambolina dell’800. Non me lo dia troppo corto o potrebbe assomigliare ad una donna scarlatta pronta per il suo lavoro, ovviamente non può essere esageratamente lungo o ci inciamperà. Non lo voglio di un colore troppo scuro perché ci deve essere aria di festa e non sta andando ad un funerale, ma nemmeno tutto pizzi e fiocchettini o la prenderanno ad una festa per babbani. Non deve avere inclusi troppi accessori perché non mi piacciono quei tipi di vestiti. Tutto chiaro?- domanda Lily sorridendo.
La donna guarda Lily forse chiedendosi come quella quindicenne pare avere in sé lo spirito di una diciottenne maniaca dello shopping, forse cercando di riordinare le idee su tutto quello che le ha appena detto, forse avendo una mezza idea di buttarci fuori.
-Ah e non badiamo a spese- aggiunse Lily.
Lo sguardo della negoziante sembra voler dire “Mi sembra il minimo” ma nessuno disse niente per un po’, io chiedendomi perché questa mattina non mi sono segregata in casa, Lily studiando i vestiti
Un attimo dopo la proprietaria è sparita fra la miriade di vestiti ed inizia a prendere un paio alla volta e a caricarseli fra le braccia.
-Questo no …. Questo potrebbe andare … troppo lungo … troppo corto … troppo vistoso … Assolutamente no! … Sì, forse sì! … Voi che ne pensate? …- continua a dire, finalmente sembra entrata nel suo elemento.
-Su su, e te che fai lì fermo? Prendi le misure- il metro appena interpellato saltella verso di me e mi fa allargare braccia e gambe, mi sento più che ridicola ma preferisco non imbattermi nell’ira di mia cugina quindi sto ferma ed immobile e mi lascio misurare.
Mezz’ora dopo siamo in camerino, pronte a provare una valanga di vestiti che sembra non finire mai, ogni volta che esco dalla stanzetta e mi giro verso le due, esse mi studiano per un po’, si lanciano un’occhiata complice e poi esprimono il loro giudizio –fin ora sempre negativo-.
Finalmente troviamo il vestito giusto, lo capisco subito perché a Lily si illuminano gli occhi e Madama McClan fa un grande sospiro e ringrazia il cielo. Anche a me piace, moltissimo. E’ lungo fino alle caviglie, di un rosa chiaro e semplice, il corpetto ricalca il seno ed è collegato alla gonna tramite una fascia appena più chiara, moltissime pieghe vanno a formare la parte inferiore dell’abito. Ci abbiniamo delle scarpe da strega semplici e del medesimo colore, con un minimo di tacco –sempre sotto insistenza di Lily-.
Il resto della giornata è decisamente più piacevole, io e Lily vaghiamo per Diagon Alley guardando le vetrine, divertendoci e alternando le passeggiate ad un buon gelato. La sera la Teletrasporto a casa sua, avendo così l’occasione di riabbracciare il mio migliore amico, scherzare con Jamie e salutare gli zii. Infine torno a casa, dove Hugo sembra aver rinunciato a cercare la scacchiera, mamma a cucinare e papà ha ordinato del fast-food. Vorrei poter dire che la serata passa tranquilla, ma sarebbe –potete immaginare- una grande cazzata, io e Hugo distruggiamo l’ennesimo regalo dei nonni dall’Australia mentre lottiamo sul pavimento, mamma è costretta ad azzittirci con un perfetto Incantesimo Tacitante e papà a lanciarlo su se stesso per evitare di ridere.
 
 
Sembra incredibile ma per una volta un momento tanto attesa arriva in fretta, senza dover contare i giorni che mancano. Sarà perché non ho compiti delle vacanze o perché Hugo è migliorato moltissimo nel Quidditch o ancora perché sto leggendo un libro che mi ha regalato Scorpius e che me lo fa ricordare, fatto sta che oggi è il giorno del matrimonio. Riusciamo tutti a svegliarci di buon’ora –udite udite: anche papà!-, i due “uomini” di casa sono presto pronti ed aspettano me e mamma, né io né lei –abitualmente- siamo patite del trucco e della moda ma oggi è un giorno importante e –si sa- tutte le donne vogliono essere perfette per i giorni importanti. Quindi ci siamo chiuse in bagno subito dopo colazione –il matrimonio è alle 11- ed ora ci stiamo aiutando reciprocamente. Il trucco, la ceretta, accessori vari, scarpe e vestiti sono ok ma ora ci manca la parte più difficile e che ci spaventa solo a pensarci: i nostri capelli. Li abbiamo entrambi ricci e crespi, l’unica differenza è che i miei sono rossi e i suoi castani. Ci osserviamo a lungo prima di riuscire a decidere l’acconciatura, le proponiamo tutte ad alta voce fino a quando non troviamo quella giusta e ci mettiamo a lavoro. Mamma, nonostante tutto, è ancora bella e giovane, solo qualche ruga riesce a farsi largo nel suo viso –ed è bastato coprirla con del leggero fard e una crema apposita, devo ancora una volta ringraziare zio George e i suoi prodotti-. Le lego così i capelli in una treccia perfetta, che tengo insieme a sua volta con un bel nastro blu pervinca come il suo vestito. Decido, al contrario, di lasciar sciolti i miei capelli, usiamo solo una schiuma speciale che li rende più lucidi e meno crespi, più ricci.
Finalmente siamo pronte, scendiamo di sotto con il cuore in gola ed in attesa del giudizio di due che, si sa, hanno la sensibilità di un cucchiaino e la cavalleria del medesimo oggetto. Rimaniamo invece sorprese.
-Sembrate due Veela!- esclama papà guardandoci.
-Dove sono finite mia madre e mia sorella?- chiede Hugo aprendo la bocca.
Io e mamma ridiamo e ci prendiamo tutti per mano –abbiamo deciso che, per non rovinarci il vestito, ci smaterializzeremo tutti insieme-, un giro su noi stessi ed è presto fatto.
Il matrimonio si tiene alla Tana, in giardino, ed è già pieno di gente: amici, parenti, conoscenti, professori, ministri e chi più ne ha più ne metta. Giurerei che il cortile è molto più grande dell’ultima volta che ci sono stata. Ma non è tecnicamente possibile, vero? O sì? ..
Troviamo subito Louis e Dominique –che saluto con gioia- i quali ci indicano i nostri posti: nelle prime file insieme a quelli degli altri parenti stretti Weasley e i nonni Tonks. Inizio a salutare tutti, baciare ed abbracciare, ho sempre saputo che siamo moltissimi ma così tanti non credevo. Tiro finalmente un sospiro di sollievo quando prendo posto fra zia Ginny ed Albus. Chiacchiero con zio Charlie, zio George ed i cugini ma nel contempo i miei occhi perlustrano il giardino in cerca della famiglia Malfoy. Devo aspettare un quarto d’ora prima di vederlo arrivare, bellissimo, perfetto, alto, biondo, gli occhi azzurri, il vestito nero con lo stemma dei Malfoy, … semplicemente perfetto. Ci facciamo un gran sorriso ma sono i nostri occhi a parlarsi e a dirsi tutto ciò che il silenzio ci toglie.
Sono ancora persa a guardare Scorpius quando tutti si alzano in piedi e mi affretto a seguirli, Teddy entra e si dirige all’altare impettito e rivolgendo a tutti dei gran sorrisi –a me anche un occhiolino in perfetto stile Teddy Lupin-. Cinque minuti dopo ancora nessuna traccia della sposa e già si inizia a mormorare, io tranquillizzo Roxanne: Victorie è sempre e costantemente in ritardo, si sa che le piace farsi attendere.
Ancora cinque minuti e vediamo zio Bill venire verso di noi, salutare gli altri ma avvicinandosi frettolosamente.
-Che succede?- domanda subito zia Audrey preoccupata.
-Victorie si è chiusa nella sua stanza e non vuole parlare con nessuno, non so proprio che le sia preso … Fleur sta cercando di convincerla. Non capisco un attimo prima stavamo per arrivare e un attimo dopo … Oh, ecco Fleur!- ci giriamo verso di lei, che con le stesse mosse astute di zio, incanta tutti con il suo bel sorriso e un attimo dopo è di fianco a noi.
-Rose vieni!- esclama.
-Io? Io che centro?- chiedo confusa.
-Non lo so, ma Vic non vuole parlare con nessuno e non vorrei dover rimandare tutti a casa. Per favore, Rose-
-Ma io che posso fare?-
-Sei l’unica che può. Sei l’unica con cui vuole parlare, l’ha chiesto espressamente-
-Ok, arrivo- dico mentre zio Bill mi prende per mano ed attraversiamo tutto il cortile diretti alla Tana, Scorpius mi guarda interrogativo ma io gli faccio un cenno, gli spiegherò tutto più tardi.
Busso alla porta che cela la sposa.
-Vic? Victorie? Sono io!- esclamo lanciando un’occhiata a zio che annuisce.
Lei mi apre per poi richiudermi la porta alle spalle subito dopo. La guardo: è bellissima, perfetta nell’abito bianco, il caschetto biondo ordinato con una ciocca fucsia che le circonda il volto, gli occhi azzurri sono rossi di pianto –e questa è l’unica cosa che stona-.
-Che c’è? Che è succeso?-
Lei si morde il labbro poi crolla sul letto ed inizia a parlare fra un singhiozzo e l’altro.
-Non sono adatta a fare la moglie. Non ci riuscirò mai. Pensa che sono arrivata a chiedermi come faccio a piacere a Teddy, se lui in realtà non sia innamorato di Dominique che è mille volte più bella di me. Io non sono mai stata la più bella come lei, né la più intelligente come Molly, né la più coraggiosa come te, o la più simpatica come Lily, o ancora la più dolce come Roxanne, la più saggia come Lucy … Io sono sempre stata solo Victorie. Invece Teddy è perfetto … Oggi ci sposiamo e domani? Potrebbe succedere di tutto, io non so cucinare, non sono mai stata brava a stirare e quando avremo dei figli? Oh Rose!- dice saltandomi al collo e prendendomi a singhiozzare.
La stringo forte e la lascio sfogare un po’ prima di risponderle.
-Sai cos’ho letto in un libro babbano? Che noi stiamo morendo ogni giorno, da quando siamo nati, ci avviciniamo sempre più alla morte. Noi non sappiamo quando essa verrà a prenderci ma sappiamo che lo farà. Non sappiamo se domani moriremo, verremo lasciati dalle persone care o saremo le persone più felici del mondo. Tu non sai nulla di tutto questo, ma hai una certezza che molti non hanno: sai di essere amata da Teddy, sai che il suo amore non ti lascerà mai. Sei solo un po’ depressa ed hai paura di non farcela è normale Victorie. Ma ti sbagli su tutto il resto, asciugati le lacrime, aggiungi un po’ di trucco e guardati allo specchio- lei mi guarda storta ma annuisce e fa come le ho detto.
Un attimo dopo siamo in piedi di fronte allo specchio e osserviamo entrambe il suo riflesso.
-Sai cosa vedo? Semplicemente Victorie. La strega più bella, più coraggiosa, più intelligente, più simpatica, più tutto del mondo. Sei sempre stata un mito per me Vic e lo sei per tutte noi cugine Weasley. Ti vogliamo bene così come sei, Teddy ti ama così come sei-
Ci abbracciamo e sento che finalmente sa di essere pronta. Apro la porta e lei abbraccia anche zio Bill che non fa nulla se non accarezzarle i capelli, li precedo e vado a prendere di nuovo posto mentre faccio un cenno a James –il testimone di Teddy- e a Emma Baston –la testimone di Vic-. Subito dopo la folla si azzittisce perché Victorie Weasley è appena entrata al braccio di suo padre, pronta per sposarsi. Al suo seguito Lily e Roxanne sono belle come non mai nei loro vestiti identici, d’oro e legati in vita con un nastro scuro. Sorridono tutte e tre le mie cuginette, io e Albus ci scambiamo un sorriso. Appena Victorie arriva all’altare vedo Teddy guardarla come fosse il suo sole, la sua unica ragione di vita –ed in fondo credo sia così-.
Un signore che esibisce, anche lui, un ampio sorriso e vestito in abito da gala inizia a parlare ma io non ascolto, non mi sono mai piaciuti i discorsi lunghi e noiosi ed oggi sono troppo felice. Così il mio sguardo si sposta sugli invitati e mi accorgo che sono davvero tantissimi, -per qualche strano motivo- il mio sguardo è continuamente attratto dalla figura perfettamente perfetta di Scorpius, il quale si gira verso di me e mi rivolge un semplice occhiolino capace di farmi arrossire.
Il mago ha finito la lunga cerimonia e Victorie e Teddy si stanno scambiando gli anelli, poi lei gli salta fra le braccia e si scambiano un lungo bacio. Zia Fleur e zia Ginny si abbracciano in prima fila, nonna Molly e nonna Andromeda singhiozzano e si passano un fazzoletto bianco, Hagrid ha estratto uno dei suoi formato tovaglia, noi cugini corriamo verso gli sposi ed iniziamo a saltare loro attorno, a congratularci e ad abbracciarli, poi è il turno degli zii e della folla incredibile che si avvicina a loro a marcia funebre –per la lentezza- e dà il loro regalo.
Senza che nessuno se ne accorga faccio un cenno a Scorpius, un attimo dopo siamo nel capanno delle scope.
-Ehi piccola! Tutto ok?- dice accarezzandomi una guancia.
-Sì … Ascolta io ci ho pensato molto e credo che dovremmo dirglielo- dico prendendo la sua mano e stringendola con la mia.
-Sì, forse hai ragione … Ma come? Non vorrei rovinare la splendida atmosfera …- dice cupo.
Io rido di cuore.
-Non sei mai stato ad una nostra festa vero?- chiedo ancora ridendo.
-Non credo … perché?-
-Vedrai … Vedrai, capirai da te il momento giusto-
 




II PARTE

Ed infine è arrivata la parte che più mi piace di tutte le feste Weasley, quando rimaniamo solo noi e pochi amici. Oggi ci sono anche i Lovegood, i Paciock, i Tonks e i Malfoy. Si può dire che siamo in famiglia. Il resto degli invitati se n’è andata da un po’, noi abbiamo appena finito di cenare e parliamo del più e del meno. I due sposi sono felici come non mai ed ancora al centro dell’attenzione. La festa era al culmine. Scorpius ogni tanto mi rivolge una breve occhiata, non ha ancora capito cos’intendessi dire ma non è per lui che sono preoccupata bensì per James, sembra essere super nervoso e continua a muovere la sua gamba ininterrottamente facendomi venire l’ansia.
-Ma che hai?- sbotto mentre mi versa il succo di zucca e lo fa cadere tutto sulla tovaglia e sul mio vestito.
-Vieni, sono un’esperta in queste cose- dice Anna sorridendomi, io la seguo –non prima di aver lanciato un’ultima occhiata a James- ed entriamo in bagno.
Qui la sua espressione e i suoi atteggiamenti cambiano, diventa nervosa e ansiosa ancora più del suo ragazzo.
-Ma che avete te e James?- le chiedo dopo che mi ha ripulito perfettamente il vestito.
-Be’ sai dobbiamo annunciare una cosa …-
-Del vostro fidanzamento? Ma tranquilla la prenderanno tutti benissimo, o almeno meglio di quanto non prenderanno quello mio e di Scorpius o quello di Albus e Roxanne …- dico deglutendo.
-Non quello …- dice ed io la studio per un attimo.
Sbaglio o è un po’ pallida?
Aveva davvero le guance così paffute ad Hogwarts?
E come mai ha messo un vestito così largo? A lei non piacciono queste cose, se non sbaglio …
Ora che ci penso, non ricordo che James sia mai stato così premuroso con lei come oggi.
E non l’ho mai vista mangiare tanto …
-Anna non sarai …-
Lei annuisce e si tocca la pancia.
-Oh Merlino! E’ meraviglioso!- esclamo abbracciandola.
Torniamo dagli altri, lei ancora più preoccupata e io ancora più allegra. Facciamo in tempo a sederci che un tintinnio di bicchieri ci fa girare verso i capotavola, i due sposi.
-Scusate, ma vi prego di prestare per un attimo un po’ di attenzione- dice Teddy aggiustandosi il coletto ed alzandosi in piedi.
-Vorrei ringraziare tutti, sì l’ho già fatto prima ma voglio ringraziare ancora voi. Tutti voi. Dapprima Andromeda e Ted che mi hanno cresciuto come un figlio e non un nipote, poi te Harry che sei stato il padre che non ho mai avuto. A Bill e Fleur che mi hanno permesso di sposare quella fantastica donna che ora siete al mio fianco ed è mia moglie. Ma un ringraziamento ancora maggiore debbo farlo a  tutti i cugini Weasley qui presenti che con le loro pazzie, spericolatezze, casini, litigi, abbracci e racconti non mi hanno mai fatto mancare l’affetto di una famiglia, devo a loro tutto quello che sono stato, che sono e che sarò. Ringrazio ancora tutti voi, anche chi non ho nominato, perché sappiate che resterete nel mio cuore per sempre. Quindi propongo un semplice brindisi: alla famiglia!-
-Alla famiglia!- ripetiamo in coro, con le lacrime agli occhi.
Tutti i bicchieri, senza nessuna eccezione, si alzano in aria per poi fare “cin-cin” con il vicino.
Teddy si siede e bacia Victorie, sua moglie.
-Ragazzi anche io ho una cosa da dirvi!- esclama zio Charlie alzandosi in piedi.
Qualcuno –George e Bill- fa qualche fischio.
-Ho accettato quel posto di lavoro negli Stati Uniti, partirò la settimana prossima. Ma tranquilla mamma, è solo per questa estate- scoppia un fragoroso applauso e zia Angelina dà una pacca sulla spalla a zio.
-Visto che è il tempo degli annunci …- inizia nonno.
Ecco, è questo il momento che mi piace di più, in ogni nostra festa che si rispetti c’è sempre: Il Tempo degli Annunci, lo chiamo io. Il mio sguardo si posa su quello dei miei cugini e loro contraccambiano l’occhiata piena di sottintesi, anche loro hanno capito.
-Papà, io devo confessarti una cosa …- dice Louis alzandosi e guardando zio Bill.
-Hai presente quel giorno che sono tornato nelle vacanze di Natale dicendo che avevo un occhio nero perché Fred mi aveva rifilato per sbaglio Un Cannocchiale stregato di zio George? Be’ non era vero …. Avevo fatto una lotta alla babbana con Gilbert Baston?-
-E per quale motivasione?- chiede zia Fleur assottigliando gli occhi.
-Non mi era andata bene che avesse baciato Lily …- ammette mentre Lily gli lancia un’occhiata di fuoco.
-Che ha da dire a tua discolpa Lily?- chiede zia Ginny un po’ divertita.
-Che l’ho lasciato e ho scelto meglio …-
-E chi tesoro?- chiede zio Harry.
-Lorcan- dice Lily mentre sia lei che il ragazzo arrossiscono e scoppiano applausi e fischi.
James trema e si alza.
-Papà, devo dirti una cosa, molto importante- inizia James.
-Ho voluto dirla oggi davanti a tutti voi perché mi sembra che io sia un po’ giovane per morire e magari così in pubblico Neville e papà mi risparmieranno …-
Qualcuno rise ma la maggior parte dei volti si fanno preoccupati.
-Io e Anna stiamo insieme …-
-Anna Paciock?- chiede papà appena sconcertato.
James annuisce e la indica. –Anna Alice Paciock-
-Ma è magnifico!- esclama Hannah Abbot alzandosi e andando ad abbracciare la figlia e poi James.
-Non ho finito- dice Anna mentre tutti si zittiscono ancora, io gli faccio un piccolo cenno di incoraggiamento.
-Dicci cara- dice zia Ginny sorridendole.
-Sono incinta-
James deve avvertire ciò che prova Anna perché le si avvicina, le mette un braccio intorno alla vita e guarda i suoi con aria di sfida.
-Jamie, sei pronto a prenderti la responsabilità di diventare padre?- chiede Neville, quasi fossimo ad un’interrogazione.
James prima di rispondere guarda Anna, poi  annuisce sicuro.
-Bene, allora congratulazioni ragazzi!- esclama zio Harry alzandosi ed abbracciando James, poi Anna.
-Se è maschio lo chiameremo Harry- dice Anna sorridendo.
-Se è femmina Augusta- obbietta James.
Qualcuno alza i bicchieri per brindare e si sentono parecchi “A James ed Anna!” io mi unisco agli altri felice, poi iniziano a tremarmi le gambe. So che è il mio turno.
-Anche io devo dirvi una cosa, a tutti voi- la tensione è di nuovo palpabile.
-Non sarai incinta!- strilla mamma.
Io faccio un risolino nervoso. –No, no-
-Io … io e Scorpius stiamo insieme-
I bicchieri che hanno in mano zio George, zio Harry e Draco esplodono. –Ehm … proprio sicura di non essere incinta?- chiede papà speranzoso, io scuoto la testa appena divertita.
Scorpius si alza in piedi e l’attenzione si sposta su di lui.
-Perché voi eravate nemici fin dal primo giorno di scuola non vuol dire che io e Rose non possiamo stare insieme, noi ci amiamo …-
-Oh vi amate … Siete troppo giovani!- esclama papà.
-Tu e mamma avevate la stessa nostra età!-
-Loro erano più maturi!- obbietta zio Harry
-Papà maturo? Ma non farmi ridere zio!- dico io iniziando a scaldarmi.
-Be’ no, non credo che Ron sia mai stato maturo …- “Ehi!” dice papà offeso –Comunque loro avevano affrontato più cose!-
-Oh certo! C’era una guerra … Ma si dia il caso che IO ho vinto il Torneo Tremaghi quindi forse non sono più una bambina …-
-Non stiamo dicendo questo ..- dice Astoria. –Ma insomma un Weasley ed un Malfoy! Un Serpeverde ed un Grifondoro …-
-E quindi?- interviene Albus.
-Al per favore …- dice zia Ginny.
-No zia niente per favore, dobbiamo dirvi una cosa anche noi!- esclama Roxanne.
Tutti si fecero di nuovo attenti, qualcuno si versò dell’altro Wisky Incendiario.
-Anche io e Roxanne ci vogliamo bene, moltissimo. Ma non il bene che si vogliono due cugini … Noi siamo innamorati … E … E stiamo insieme- dice Albus.
I bicchieri di zio George e zio Harry scoppiano una seconda volta.
-Ah- riesce a commentare zia Angelina.
-Dovete accettarlo! Un sacco di babbani si sposano fra cugini addirittura fra fratelli!- dice Roxanne guardando sua madre.
-Ok, ok, tesoro …. Se voi vi volete bene. E’ questo quello che conta- dice zio George.
-Ah certo! Per loro va tutto bene, invece io e Scorpius siamo due immaturi, mi sembra ovvio …- dico io sarcastica.
-Rosie, calmati …- dice Scorpius.
-No che non mi calmo!-
-Ma voi siete davvero troppo diversi!- esclama papà.
-Dove le vedete le diversità? L’importante non è che ci amiamo?- mi salgono le lacrime agli occhi.
-Sì, certo Rose, noi vogliamo che tu sia felice e …- inizia zio George.
-Voi non volete che io sia felice, se no non l’avreste mai detto! Voi non potete dire che mi volete bene e poi non appoggiarmi nelle mie scelte. Io Scorpius lo amo e se non accettate lui non accettate nemmeno me! E se proprio volete sapere come la penso … Sappiate che siete voi gli immaturi Almeno io le cose le dico, non tengo niente nascosto alle persone a cui voglio bene! – e detto questo volto loro le spalle e corro via.
 
 
-George, Ron ,Harry!- esclama Ginny guardando male tutti e tre.
-Per la miseriaccia! Noi non volevamo farla stare così male!- esclama Ron.
-Già … Non volevate …- dice Scorpius sarcastico incrociando le braccia, fa per dire un’altra cosa ma Albus gli posa una mano sulla spalla.
-Urca che altro deve succedere? Fred non è che sei gay?- domanda zio George passandosi una mano sulla fronte.
Fred ride. –No papà, tranquillo! Piuttosto, cos’è che ci tenete nascosto?-
Improvvisamente sono tutti i cugini Weasley a farsi attenti e a voltarsi verso gli adulti.
-Ecco noi vi dobbiamo raccontare una cosa – ammette Hermione.
-Io vado a parlare con Rose- dice Draco alzandosi e lasciando tutti di stucco.
-Tu cosa?!- domanda Harry.
-Be’ dopotutto è la mia futura nuora …- insiste facendo una smorfia mentre Scorpius guarda il padre sorpreso.
-Ok ma vengo con te- dice George guardandolo male e facendo un cenno a Ron.
Mentre i due si allontanano –a debita distanza di sicurezza- Astoria e Hermione iniziano a raccontare ciò che hanno fin troppo taciuto.
 
 
Le lacrime non vogliono smettere di scendere, sapevo che sarebbe stato difficile ma non avrei mai immaginato che potesse esserlo così tanto. Cerco di asciugarmele appena sento dei passi appena dietro di me, mi rannicchio ancora di più nel giardino della Tana mentre vedo uno Gnomo saltare dal cespuglio vicino e correre via.
-Rose …- mi chiama una voce non molto familiare.
Mi giro e mi trovo davanti Draco Malfoy, poco più in là c’è zio George che lo scruta male a mo’ di guardia del corpo. I miei occhi incrociano quelli verdi di zio e capisco che mi sta chiedendo scusa, vorrei correre da lui ed abbracciarlo ma qualcosa –che non è l’uomo biondo di fronte a me- mi trattiene, forse l’orgoglio e la fiducia feriti.
-Che vuoi Malfoy?- gli chiedo sprezzante.
-Una volta non chiamavi così anche mio figlio?- chiede sedendosi al mio fianco.
-Già- commento lasciandomi scappare un sorriso.
-Ma tuo figlio è completamente diverso da te. Io con te non ci voglio parlare-
-Va benissimo, l’importante è che mi ascolti- mi lancia un’occhiata di sbieco e poi inizia a parlare.
-Credo che saprai fin troppo bene chi sono. Il ragazzino spocchioso ed antipatico che disse a tuo zio di scegliersi meglio gli amici, il Serpeverde arrogante che chiamo tua madre “Sporca Mezzosangue”, il Mangiamorte che ancora ragazzo cercò di uccidere il trio. Eppure, può sembrare strano, ma non dimentico ed io ho un debito con i tuoi, Harry mi salvò la vita, mi ricordo che tuo padre disse “Se moriamo per loro, Harry, ti uccido!” ed io in quel momento mi sentii un verme. Ti potrei dire, da perfetto Serpeverde quale sono, che non ho mai voluto essere un Mangiamorte, che mi ci hanno costretto, che ero un incompreso. Sarebbero un mucchio di cazzate. Ho sempre voluto diventare un Mangiamorte, solo sono stato troppo codardo per accettarne le conseguenze, volevo essere degno, un vero Malfoy, un vero Purosangue. A volte se ci penso mi faccio schifo da solo, credermi …-
-Non è così- dico voltandomi verso di lui.
-Come?-
-Tu non sei mai stato un Mangiamorte, non sei mai stato un assassino. Zio Harry me l’ha raccontato di quando eravate su alla torre, di come Silente fosse solo un vecchio di fronte a te e tu non l’hai ucciso. Mi ha detto che hai pianto, eri solo un ragazzo e vittima di quella guerra come tutti gli altri-
Lui mi guarda sorpreso ed io fiera.
-Questo non cambia i miei sentimenti verso di te, ma non pensare che io ti odi … Dopotutto senza di te, non ci sarebbe Scorpius e …- mi blocco arossendo.
-E tu non pensare che io sia al settimo cielo perché tu e Scorpius stiate insieme, non mi va a genio al cosa più di quanto non vada ai tuoi …-
-E allora perché sei qui? Perché mi hai raccontato tutto quello?-
-Perché voglio bene a Scorpius e so che anche i tuoi te ne vogliono-
-Però te lo stai accettando, loro no-
-Io lo sto accettando solo perché non voglio comportarmi come fece mio padre. Quindi tu ora devi promettermi che verrai con me, abbraccerai tuo zio, accetterai le scuse di tutti gli altri e continueremo la festa.-
Lo guardo a lungo prima di rispondere.
-Ok zio Draco- dico infine con un occhiolino.
-Non esageriamo- dice lui ed io rido.
Forse potremmo anche essere una famiglia, dopo tutto.
Si alza e mi tende la mano, dapprima la guardo con sospetto poi la afferro e corro da zio George.
-Scusa scricciolo, scusa, scusa- dice mentre lo abbraccio. –Mi dispiace moltissimo  che ..-
-Ti voglio bene zio Gred- dico stringendolo stretto.
-Anche io- dice con gli occhi lucidi.
Torniamo dagli altri e vedo subito Scorpius corrermi incontro.
-Tutto bene? Pensavo che mio padre ti avrebbe cruciata, come minimo …-
-No, no … Cioè sì, tutto bene e io e tuo padre abbiamo solo chiacchierato-
-“Chiacchierato”?- domanda sospettoso.
-Non sarai mica geloso di tuo padre Hyperion?- dico ridendo.
Lui non risponde ma inizia a farmi il solletico.
-No! No! Smettila Sco’…. Ti prego, ritiro tutto ciò che ho detto! Per favore … Dai Scorpius! – lo scongiuro fra una risata e l’altra.
Lui mi abbraccia da dietro e mi posa un delicato bacio sulla guancia.
Solo ora mi accorgo che tutti ci stanno guardando ed arrossisco.
-Ci dispiace moltissimo Rosie, ti promettiamo che non succederà più. Ti vogliamo bene- dice zio Harry mentre abbraccio anche lui.
Vado così a sedermi nuovamente vicino ad Albus.
-Così ora sapete tutto?- chiedo ai cugini.
-Eh già, sono anche preoccupata- ammette Lily.
Le sorrido.
Riprendiamo a ridere, chiacchierare e scherzare fino a tarda ora. Solo una persona sembra ormai estranea al divertimento: papà.
 
 
 
-Notte mamma!- esclamo dandole un bacio sulla guancia.
-Notte batuffolo!- apostrofo Hugo scompigliandoli i capelli, mentre lui mi rifila una linguaccia.
-Notte papà!- lo sto per abbracciare quando colgo la sua espressione.
-Che c’è?-
-Quindi stai con Scorpius …-
-Sì …-
-E immagino che quel bacio non fosse una scommessa, giusto?-
-Giusto …- ammetto.
-E ce lo hai tenuto nascosto fino ad ora …-
-Già, però …-
-Perché non ce l’hai detto prima? Non siamo forse la tua famiglia?-
-Oh non fare il bambino Ronald! Non sarebbe cambiato niente se ve lo avessi detto prima. I tuoi sono solo dei pessimi pregiudizi e …-
-Non parlarmi così signorina!- esclama mentre io gli volto le spalle.
-Non ci provare!- dice ancora mentre salgo le scale.
-TORNA SUBITO QUI! SEI TE QUELLA CHE FA LA BAMBI-…!-
Ma io sbatto la porta, senza sentire la sua voce, chiudendo fuori tutto o forse chiudendo dentro me.
Mi butto sul letto e osservo il soffitto.
Perché non me ne va mai bene una? Perché ogni volta che sono felice c’è sempre qualcosa che rovina tutto?
E’ la vita, Rose …
 E tu hai rotto i tre quarti di boccino con ste frasi di Salazar!
E ora che ho detto?

 
 
 
 
 
III PARTE

Una lacrima cade giù. Limpida, perfetta, cade giù e so che mi sarà impossibile riprenderla. Sembra così perfetta, tonda, fin troppo, ma soprattutto mi pare fragile. Come sono io adesso, come vedo la mia immagine riflessa nello specchio, una ragazza, fragile ed indifesa. Sola contro le lacrime che le scorrono incuranti del resto lungo le guance, incuranti delle mie mani che continuano e cercano inutilmente di scacciarle via, dei miei occhi rossi e dei capelli in disordine. Quell’unica goccia d’acqua si frantuma sul lavandino, ne segue un’altra, e un’altra. Le lacrime sono la forza dell’uomo, ha detto una volta un tale. Eppure a me ora non interessa, importa solo di questo, del dolore che sembra serrarsi attorno alle mie viscere e stritolarle, che pian piano sale fino alla gola mandandola in fiamme, che sale su in bocca provocandomi la nausea e i conati di vomito. Però forse sono più forte di quelle stupide lacrime, perché riesco a ricacciarlo giù il dolore, fino al cuore che si fa di piombo. L’organo sembra cadere giù, trasmettendo il dolore alle ossa delle gambe che si fanno pesanti e tremano forte. Talmente tanto che mi devo appoggiare al mobile per non cadere.
Respiro a fondo, una, due, tre volte.
Riesco a calmarmi con una forza interiore che non credevo di avere.
I minuti trascorrono lenti mentre osservo il mio riflesso nello specchio, osservo la me al di là del vetro sottile, mi guardo mordermi il labbro fino a farlo sanguinare nel tentativo di non piangere ancora, mi vedo passarmi una mano fra i capelli che mi arrivano alle spalle.
Infine la tempesta par passare, le lacrime sembrano voler rassegnarsi e richiudersi in qualche angolo di me, pronte ad uscire appena non sto troppo attenta.
Mi soffio il naso e mi lavo il viso con l’acqua fredda, ghiacciata. Questa ci voleva, gli occhi tornano del consueto colore grazie all’acqua e le macchie rosse spariscono. Mi sistemo come riesco le ciocche di capelli sparate nelle più disparate direzione. Sorrido al mio riflesso. Un sorriso che sa di lacrime, più simile a una buffa smorfia che a un’espressione di felicità.
Quanto vorrei non essere me, …
Ok, momento di depressione adolescenziale finito cara! Muovi quelle chiappe e vai a letto!
Perché dovrei farlo? Mio padre mi odia …
Tuo padre non ti odia, Rose. E poi hai una famiglia, degli amici ed un ragazzo che ti amano alla follia!
La finestra è invitante …
Che vuoi fare? Ti sei ammattita?
Con un gesto della mano scaccio via la vocina e afferro il mantello, spalanco la finestra e salto giù.
L’aria fredda della notte mi risveglia del tutto, sorrido al niente. Con un semplice incantesimo di librazione mi fermo a pochi metri da terra, appena i miei piedi poggiano sul terreno corro via nella notte. Lasciandomi casa Weasley alle spalle.
Mi fermo e sono in un grande prato, è distante da casa nostra e devo aver fatto almeno qualche chilometro. Forse se papà si preoccuperà per me, si renderà conto che tiene più a me che a dei vecchi giudizi.
Mi correggo, tu non  stai divento una donna. Ti stai comportando da vera bambina.
Lo so.
Ed è proprio per questo che mi salgono le lacrime agli occhi, lacrime che scaccio con il dorso della mano.  
Sento dei passi felpati dietro di me, passi che cercano di cogliermi di sorpresa, m giro di scatto. Ma è troppo buio e non ci vedo niente.
Chiudo gli occhi e respiro a fondo, devo star perdendo la calma per niente, magari è solo un sogno, magari sono solo agitata.
Alzo le palpebre e mi guardo attorno mentre con la mano destra tengo ben salda la bacchetta.
Passi. Né da mago né da babbano. Animali. Uno, due, tre … Cinque, sei … Sono moltissimo.
E se fossero …?
Per la prima volta scaccio il pensiero della fastidiosa vocina anche se so che probabilmente ha ragione, ma io sono già abbastanza nervosa così.
Lumos, penso. La mia bacchetta si accende e scopro che ho ragione. Ci sono dei Lupi Mannari, un branco intero e mi accerchiano.
Uno di loro scatta in avanti, verso di me.
Che stupida che sono stata, lo sapevo che c’erano questi attacchi ed il tutto per attirare l’attenzione di mio padre. Che idiota.
Il Lupo è sempre più vicino, pochi secondi e mi sarà addosso.
Ma compiangermi, maledirmi ed insultarmi non mi serve.
Scatto di lato e lui finisce a terra, contro un altro Lupo.
-Sei più furba di quanto pensavamo ragazzina- dice una voce, una voce malsana, sinistra, maliziosa. Una voce capace da sola di mettermi paura e farmi rabbrividire.
Nel mezzo del panico crescente mi accorgo che i Lupi Mannari non parlano.
-Chi sei?- gli chiedo girando su me stessa, cercando di trovarlo fra tutti i Lupi che mi circondano.
-No, tesoro, chi sei tu- dice con la voce melliflua.
Ed io ho ancora più paura.
-Non ho intenzione di dirtelo-
Quasi non finisco di parlare che un altro Lupo mi è addosso, gli lancio uno Schiantesimo troppo tardi: mi ha già tolto il cappuccio.
-Uh, uh! Una Weasley. I tuoi parenti ci stanno dando un po’ troppi problemi, chissà che dopo che ti avremmo morso se ci lasceranno in pace …- e detto questo fa un gesto con la mano, tutti i Lupi saltano in contemporanea verso di me.
Mi faccio scudo con il braccio, ma so che non basta, agisco di istinto e erigo davanti a me un Incantesimo Protego. Troppo banale, troppo semplice, toppo debole per poter resistere contro di loro ma almeno mi fa guadagnare tempo.
-Chi sei?- chiedo tanto per fare qualcosa, per non essere divorata dall’ansia.
-Greyback, Fenrir Greyback- dice ancora la voce e nella mia mente ci sono ricordi.
E’ un Mangiamorte, l’unico Lupo Mannaro che sia mai stato un Mangiamorte. E’ il lupo che ha morso il papà di Teddy, Remus Lupin, zio Bill. C’è lui dietro tutto ciò che sta succedendo ai bambini, è lui che vuole “reclutare” anche me e penso anche che venga cercato dalle guardie di Azkaban. Strano che nessuno le abbia ancora viste in giro.
Il mio scudo si fa sempre più piccolo, fino a disperdersi. Provo a lanciare qualche Schiantesimo ma ho la mano bloccata dal braccio di Greyback, un attimo dopo sono sopraffatta dai Lupi. Tutti si fa nero e mi lascio scivolare nell’oblio.
 
-No!- è l’urlo straziato di un uomo.
Dal buio che c’era si succedono alcuni lampi rossi.
-Lasciatela stare!- un altro uomo.
Le voci aumentano e si fanno più familiari, non riesco a muovermi.
Finalmente la luce e l’aria, santissima aria. Non mi sono mai accorta di quanto sia importante l’aria fino a quando non me ne sono sentita priva.
Sento due braccia forti stringermi.
-Scorpius- mormoro ricambiando l’abbraccio.
-Ehi cuginetta!- esclama James mentre continua a lanciare schiantesimi contro i Lupi.
Albus mi tende una mano ed io l’afferro.
Sto per chiedere a Louis che ci fanno qua ma non credo sia il momento più opportuno, i Lupi sono moltissimi ed è Greyback il più potente, armato di bacchetta lancia maledizioni che ci sfiorano.
Siamo troppo pochi, forse anche troppo giovani, ma più determinati di loro ed abbiamo un motivo per combattere. Io sono sfinita e credo anche di essere “l’anello debole”, i Lupi Mannari continuano a lanciarsi su di me per ordine di Greyback e gli altri –per proteggermi- finiscono per non difendere se stessi.
Mi blocco –e non è solo per la stanchezza, la pura, l’ansia, il timore e i molteplici graffi che ho su tutto il corpo- ma è perché sento un freddo pervadermi dalla testa ai piedi. Una disperazione mai provata, niente, tutti i ricordi felici sembrano sgretolarsi e mi sembra davvero di cadere in un infinito senza gioia. Solo dolore, dappertutto.
Moltissimi Dissennatori avanzano verso di noi, troppi, ancora di più dei Lupi Mannari, ci scambiamo sguardi atterriti.
Ci stringiamo di più e proviamo ad emettere qualche Patronus ma le nostre bacchette sembrano più spaventate, disperate e sconfitte di noi. Non riusciamo a far altro che arretrare, con il cuore in gola, afferro le mani di Albus e Scorpius.
Il Dissennatori sono troppo vicini, uno in particolare si avvicina a me e abbassa il cappuccio chiudo disperatamente gli occhi.
Penso divertita che è la seconda volta che rischio di morire sta notte ed è la millesima in un anno.
Il mio divertimento è insensato e del tutto fuori luogo eppure serve per far immobilizzare per un attimo il Dissennatore che stava per baciarmi. Dopo riprende il suo “lavoro”.
Ad un certo punto arretra e con lui tutti gli altri, non capisco cosa succeda, James mi tira per una manica ed io mi giro e rimango a bocca aperta.
Papà, mamma, zia Ginny, zio Harry, zio George, Draco e zio Bill vengono verso di noi. Dritti e fieri.
Preceduti da un cane –Jack Russel Terrier-, una lontra, un cavallo, un cervo, un delfino , un ippogrifo e un’aquila.
I Dissennatori spariscono, zio Harry, Draco e papà catturano Fenrir, gli altri si occpuano di mandare via il resto dei Lupi Mannari.
-Ragazzi! State bene?- chiede mamma preoccupata, i capelli scarmigliati.
Non facciamo in tempo a risponderle che corre verso di noi e ci abbraccia –anche Scorpius con mia grande sorpresa- zia Ginny fa la stessa identica cosa.
-Zio io …- dico con le lacrime agli occhi rivolta a zio Harry, mi sento maledettamente in colpa.
-Tutti a casa di Ron che è la più vicina, bisogna medicare quelle ferite- dice non lasciandomi il tempo di parlare.
 
 
 
 
Ora sto decisamente meglio, alla combriccola si è aggiunto anche Hugo che è sicuramente quello messo meglio –riguardo alla salute- abbiamo tutti –apparte il mio caro fratellino, unico minorenne- un bicchiere di Wisky Incendiario in mano, le ferite curate –o almeno quelle del corpo- e siamo seduti su un lettino. Ci verrebbe da passare questa giornata che sta per iniziare –il sole sta albeggiando- a dormire, ma credo che non ne sia ancora il tempo.
-Io …- inizio. –Mi dispiace. Ho combinato un casino. Sono stata infantile, sono scappata, vi ho messo tutti in pericolo. Scusate- dico, gli occhi di nuovo lucidi.
Cerco con lo sguardo Scorpius, che mi consola anche solo guardandomi.
James mi mette un braccio intorno alle spalle.
-Non tutto il male viene per nuocere- dice zio Harry.
-Come vedi, tutto ciò è servito a qualcosa- dice zia Ginny.
-A far capire che tuo padre e un’idiota totale …- inizia zio George.
-E in secondo luogo a farci catturare un Mangiamorte che non sapevamo fosse fuggito da Akzaban- conclude zio Bill fra le risate generali.
-Come avete fatto a trovarmi?- chiedo dopo un po’.
-Merito di Hugo- dice Draco.
-Ah sì?- domando guardandolo stupita.
Papà annuisce. –Voleva portarti una cioccolata calda, su suggerimento di mamma, perché nessuno credeva davvero tu stessi dormendo, e quando ha visto la finestra aperta e che non c’era il mantello …-
Hugo arrossì, imbarazzato e modesto.
-Be’ sì mi ha mandato un gufo- dice Albus.
-Io, ovviamente, stavo tranquillamente parlando con lui- zio Harry emette un piccolo sbuffo –e così siamo venuti da te, però prima abbiamo avvisato Louis- spiega James.
-Ed io mi sono impegnato ad avvisare Scorpius- precisa il biondo.
-Poi loro non ritornavano e mi avevano impedito di seguirli perché sono minorenne. Così ho chiamato loro- continua Hugo.
-E vi abbiamo trovato giusto in tempo. Quindi è bene ciò che finisce bene- dice Draco.
Già, tutto è bene quel che finisce bene e me lo dicono gli sguardi che tutti ci stiamo scambiando, di affetto più o meno reciproco e i sorrisi che ognuno di noi ha stampato in volto anche se siamo stanchi e sfiniti.
Perché dopotutto noi non siamo una famiglia normale, siamo i Weasley. Una famiglia troppo numerosa, dai numerosi capelli rossi e dalle lentiggini. Sempre pronti ad aiutare gli amici e a sfidare a duello i nemici.
Ma che gusto ci sarebbe ad avere una famiglia normale?
Per la prima volta lo ammetto: Weasley e fiera di esserlo.
  
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