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Autore: FatherAndersonLover    02/04/2013    1 recensioni
Semplicemente le ultime riflessioni di un soldato americano che sta per morire sotto il piombo nazista.
Genere: Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fa freddo. Cristo, l’aria è fredda come il ghiaccio! Non ho idea di dove io mi trovi…non…non voglio abbassare lo sguardo. Sono abbastanza certo che almeno una delle mie gambe sia andata a farsi benedire. Com’è successo? Fino a qualche giorno fa stavo da dio…avevo una quantità d’adrenalina in corpo sufficiente a muovere un esercito! E lo stesso vale per i miei compagni…non facevamo che ripeterci a vicenda in quanti modi diversi avremmo potuto fare il culo a stelle e strisce a quei pezzi di merda nazisti! Sì…li avremmo fatti a pezzi…questo ci eravamo promessi, appena qualche ora prima di sbarcare su quelle maledette coste. A quanto pare pensavamo di essere improvvisamente diventati uomini, mentre non eravamo altro che ragazzi con un fucile in mano e la bandiera degli U.S.A. davanti agli occhi, in modo che non potessimo vedere dove davvero eravamo diretti. Tutti nello stesso posto, bene o male. Quando parti per andare in guerra, ti spiegano come sparare, come caricare il fucile…ma nessuno ti dice come sarà davvero. Nessuno ti racconta come, quando sei a terra, il tuo giovane corpo macellato dai proiettili, all’improvviso maturi e ti rendi conto di non essere altro che una pedina, tranquillamente sacrificabile al fine della vittoria del tuo paese. Ma è troppo tardi perché cambi qualcosa, e a questo punto non credo che qualcuno verrà a salvarmi. Né Dio, né i miei compagni. I miei compagni…e quell’idiota di Jack…quel moccioso…sua madre mi aveva fatto promettere di restargli vicino, avrei dovuto essere il suo “Angelo Custode”…che fine avrà fatto? Se penso che il suo corpo potrebbe essere ammassato assieme a centinaia di altri cadaveri, i suoi capelli biondi adagiati sul terreno coperto di sangue, il suo viso…un viso troppo aggraziato per essere quello di un soldato…sfigurato dal piombo e dalle esplosioni…vorrei piangere. Ma non posso. Non posso perché fa male. Le lacrime sono calde e salate, e il mio viso e coperto di tagli…brucia, cazzo, brucia! Fate smettere tutto questo! Vi prego…io non dovrei essere qui…io dovrei…dovrei essere in America, adesso…a casa. Con la mia pupa. Rose…le avrei chiesto di sposarmi, finito tutto questo, e allora avrebbe avuto la conferma che la amo, che non sono lo stronzo che lei crede, e che nonostante tutto continua ad amare. Adesso sto per lasciarla, porta in grembo un figlio che non vedrò mai crescere…che neppure crescerà mai, se i nazisti avranno la meglio…io avrei dovuto proteggerla. Mi odierà, per questo, lo so. E piangerà. Detesto vederla piangere. Vorrei poterle dire che avevo intenzione di comprarle una casa, una di quelle col giardino davanti e dietro come in Inghilterra, e con quelle orribili tendine rosa che ho sempre odiato, e che a lei piacciono tanto. L’avrei fatto, davvero. Ma lei non mi crederà. E piangerà. E il sorriso le si spegnerà sul volto, e così io morirò due volte. Madre…stalle vicino, ti prego. Madre, che senso ha tutto questo? L’uomo determina la sua stessa disfatta, fratello contro fratello, popoli illuminati dallo stesso sole, genti che vivono sotto lo stesso cielo, si sterminano a vicenda. Perché? Per il potere? Per la terra? Per l’immortalità? Beh, che si tengano tutto il potere, i soldi e le terre…nulla è immortale a questo mondo, quanti padri, e fratelli, e mariti, e figli dovranno morire prima che se ne rendano conto? Madre, perdonami…perdonami se a volte ti ho fatta soffrire. In questo momento, darei tutto ciò che ho, tutti i soldi, tutta la gloria, solo per potermi addormentare un’ultima volta tra le tue braccia, piuttosto che qui, in mezzo a proiettili e arti mutilati. Ecco, io…credo sia ora…attorno a me si sta facendo tutto così scuro…non sento più dolore, mamma, ho solo tanto sonno. Non sento più il rumore dei fucili, le grida dei miei compagni…solo musica. Te la ricordi la ninnananna che mi cantavi, mamma? E’ così bello potersene andare su quelle note…addio…
  
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