Il lungo spillo dei suoi tacchi neri sbattono ritmicamente contro il marmo freddo della frenetica città di Londra, creando aizzati schizzi d’acqua, a causa della pioggia scrosciante che prima cadeva impetuosa.

Ora, chiari sprazzi di luce nel cielo, le dipingono fili dorati sulla chioma castana che avvolge un viso sicuro e determinato. Sono due anni che Hermione Jean Granger solca la Regent Avenue, così come oggi che, a passo spedito, tenta invano di arrivare puntuale al lavoro.

Finalmente, un edificio dalle possenti mura, la sovrasta dall’alto, minaccioso, come se ogni cosa, in quel momento le recasse dolore. Anche da quel palazzo, dove prestava servizio da tempo, trapelavano gocce fredde, colme di malinconia, che la urtavano, ricordandole la serata trascorsa. Il fragore della porta sbattuta con violenza le rimbombava ancora nella mente e creava confusione, fino ad intrecciarle i pensieri, ad avvolgerli, attorcigliarli e dar vita ad una massa informe, impossibile da sciogliere.

Dopo l’ennesima discussione, a causa dell’indegna gelosia che Draco riservava per lei, era esplosa e quel vaso che da tempo annunciava di non resistere, era traboccato.  Fra urla e lacrime che rigavano le guance pallide di entrambi, Hermione l’aveva cacciato dall’appartamento che condividevano.

Lui, quei capelli biondi, chiari, puri, nei quali amava passare le dita e sentire solletico.
Lui, il naso aquilino, che accarezzava la sua gote, quando la baciava.
Lui, la pelle candida, che ben conosceva.
Lui, la fronte madida di sudore, dopo aver fatto l’amore. Le guance fiammanti, le labbra bagnate, i respiri irregolari.
Lui, nel cui abbraccio, sentivo i suo spigoli, pian piano, smussarsi e addolcirsi.
 
Dipartimento giustiziario della città di Londra.
-          Signora Granger, nuovo caso - esordisce sprizzante una voce maschile,  il maresciallo McCormack, dal fisico agile e i baffi corvini. – Suicidio.
-          E’ stato identificato?
-          Un certo Draco Malfoy.
 
Il suo corpo pallido giaceva inerte sul suolo erboso, a ridosso del suo appartamento, alto cinque piani. In un attimo tutto si era fatto più cupo, buio e maledettamente triste. L’oscurità avvolse il cuore di Hermione, fino a soffocarla. Il sangue traboccava dal petto dell’uomo e inondava la camicia, prima candida, fino a lacerargli l’anima, già compromessa dal dover dire addio alla sua amata.