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Autore: ary_gg    02/04/2013    2 recensioni
Allison è la figlia dei protagonisti di Through. Ovviamente le due storie sono separate e possono essere lette indipendentemente. Allison vedrà molti rapporti cambiare nel nuovo arco della sua vita, farà molte esperienze che prima non aveva mai pensato di fare e probabilmente le apriranno gli occhi. Con lei Rebekah la sua migliore amica da sempre. Lucas che lei definisce migliore amico e una nuova conoscenza Daniel. Probabilmente i triangoli sono spesso utilizzati, ma d'altronde sono anche i più interessanti. Spero che ci darete un'occhiata. Ari.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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CAPITOLO QUINDICESIMO

Daniel iniziò più tardi il suo turno il giorno successivo e quando intravide Allison si avvicinò a lei sperando non scappasse ancora. Dal canto suo Allison aveva tutta l’intenzione di non scappare e rovinare tutto per qualcosa che avrebbe potuto tranquillamente superare.
“Ali”
“Ciao”
“Come stai?”
“Bene”
Il ragazzo guardò Allison e sospirò.
“Vorrei davvero capire cosa c’è che non va. Ti ho lasciato un po’ di spazio ieri, ma non voglio che torniamo al punto di partenza”
Allison scosse la testa e prese la mano del ragazzo.
“Daniel, no. Non succederà sul serio. Mi piaci non farei mai nulla per allontanarti”
Il ragazzo sorrise sentendo quelle parole, mentre Allison arrossì. Daniel si chinò su di lei dandole un bacio leggero sulle labbra davanti a tutti, fregandosene di chi li stesse guardando.
“Scusate. Non volevo disturbarvi”
I due si voltarono e videro Sasha che sorrideva.
“Ciao”
Daniel fu l’unico dei due a parlare.
“Non ci siamo ufficialmente presentate. Sono Sasha”
Allison avrebbe voluto dire che sapeva perfettamente chi era, ma non lo fece. Aveva una strana sensazione, ma cercò di non pensarci.
“Allison.”
“Sasha che ci fai qui?”
“Volevo solo parlarti due secondi. Ti rubo davvero poco tempo, possiamo anche rimanere qui..”
Allison guardò i due e sentì di dover andare.
“Vi lascio soli”
“Ali..possiamo parlare dopo?”
“Si, ci vediamo dopo”
Prima di andarsene la ragazza diede un altro bacio a Daniel e si allontanò. Li vide parlare da lontano. La discussione non durò molto, Sasha sembrava un po’ dispiaciuta inizialmente, poi prima di andarsene sorrise. Allison cercò di non sembrare troppo ossessiva nel guardarli, anche perché aveva altro a cui pensare, ma proprio non ci riuscì. Daniel ed Allison si misero d’accordo per passare la serata insieme. La ragazza aveva bisogno di un posto tranquillo per poter parlare con Daniel e chiese al ragazzo di poter stare a casa.
Una volta lì, nonostante i due cercassero di rompere il ghiaccio, Allison era ancora abbastanza nervosa e tormentata, tant’è che il livello di frustrazione di Daniel salì a livelli drastici. In quel momento, in un’altra situazione, avrebbe preso, sarebbe andato in ospedale e avrebbe elemosinato un qualsiasi tipo di intervento pur di non pensarci.
“Mi dispiace, sto rovinando tutto”
Disse sbuffando la ragazza e alzandosi dallo sgabello. Daniel si rilassò sul suo e appoggiò un braccio sull’isola, mentre con lo sguardo seguiva la ragazza che si muoveva.
“Davvero, giuro che se non mi dici che c’è, farò di tutto pur di scoprirlo. E si è una minaccia”
Allison sospirò non sapendo da dove iniziare, si sedette sul divano e ci rifletté per un po’, quando finalmente stava per parlare Daniel la interruppe.
“Ascolta”
Il ragazzo si alzò e si sedette sul divano accanto a lei.
“Ti ho praticamente narrato la mia complicata esistenza, credimi non c’è niente di così atroce da poterla complicare più di così”
“Daniel, non dire così, mi fai sentire peggio, perché a confronto quello che devo dirti è davvero una barzelletta”
“Allora dillo”
La ragazza prese un respiro profondo e cominciò a parlare.
“L’altra sera..ci stavamo baciando e..dio è imbarazzante”
Allison fermò il ragazzo prima che potesse parlare, il quale la guardò sempre più confuso.
“Non mi interrompere. Eravamo coinvolti, io lo ero, sul serio..solo che, c’è un piccolo problema..io non ho, non ho nessun genere di esperienza in materia e ti prego dimmi che hai capito cosa voglio dire perché non riesco assolutamente a dirtelo in modo più esplicito senza che ci sia il rischio che io muoia di imbarazzo. E farnetico quando sono agitata, ho ereditato questa stupida mania da mia madre e posso andare avanti all’infinito se vuoi, sono una campionessa, solo che poi inizierei a parlare di cose sconclusionate, tipo un programma alla tv o il tempo e dovresti davvero..”
“Ali”
Il ragazzo prese le sue mani fra le sue.
“Respira”
La ragazza riprese fiato lentamente, non credeva di potercela fare.
“Tutto qui?”
Disse lui perplesso.
“Cosa?”
Disse Allison ancora più perplessa, non sapeva se lui non avesse colto la questione o..qualsiasi altra cosa che al momento non riusciva ad elaborare.
“Allison ho passato due giorni interi a chiedermi cosa fosse successo, pensavo che si trattasse di qualcosa di..peggio. Pensavo avessi fatto qualcosa di strano e non me ne fossi accorto, pensavo che quel tipo si fosse fatto sentire di nuovo, o magari il tizio con la macchina sportiva, o chissà che”
“Adesso stai divagando tu, non riesco a capirti, ma di chi parli poi? Quale tizio?”
“Ali, non è un problema, seriamente, non lo è per niente e non dovresti essere imbarazzata dalla cosa, dovresti esserne piuttosto orgogliosa”
“Di cosa di essere una quasi ventenne ancora…”
Non finì la frase, ma si limitò ad alzare gli occhi al cielo.
“Ehi”
Daniel prese il suo viso fra le mani.
“Va bene ok? Stamattina ti ho chiesto di non allontanarmi e mi hai detto che non lo avresti fatto perché ti piacevo, be sappi che è lo stesso per me ok?”
Allison accennò un sorriso e si lasciò baciare dal ragazzo.
“Hai davvero pieno potere su questa cosa, non sarò di certo io quello che ti farà pressioni, che tu voglia, che tu non voglia, non è importante. Cioè si che lo è, insomma hai capito, spero”
“Si. Si ho capito, si lo voglio, si ho bisogno di..respirare, lo so dovrei essere più convinta a quest’età, ma..è così”
“E io ti ho detto di non fartene un problema”
“Se non te ne farai tu un problema”
“Non lo farò..avrei dovuto collegare le cose però”
“Che intendi?”
“Che sei scappata esattamente dopo avermi fermato.”
Lei scosse la testa e lui la cinse fra le sue braccia stringendola a sé.

Sasha era seduta al tavolo, guardava fuori dal grande vetro che si affacciava sulle strade trafficate di NY, era sovrappensiero, poi scorse la figura di Daniel che entrava nel locale e sorrise, attese che si avvicinasse al tavolo.
“Ciao”
“Ehi, grazie di aver detto si”
Il ragazzo dopo aver tolto la giacca si sedette di fronte a lei.
“Figurati..ho pur sempre la pausa pranzo”
“Magari volevi passarla con Allison”
“Doveva tornare a casa per studiare”
Erano passate un paio di settimane da quando Daniel e Allison erano usciti per la prima volta insieme, le cose andavano piuttosto bene, ormai stavano sempre più conoscendosi, c’era davvero molto poco ancora che non si erano raccontati.
“Sembri..”
“Cosa?”
Sasha notò serenità negli occhi del ragazzo, probabilmente quasi felicità, ma non volle dirglielo.
“Sembri stare bene! Davvero bene”
“E’ così infatti”
Affermò il ragazzo convinto.
“Mi dispiace per quello che è successo ultimamente..vorrei solo poter recuperare”
“Sasha, ne abbiamo già parlato, ne abbiamo passate tante e voglio solo che tu possa ricominciare con una vita tua, non necessariamente con me come volevi tu. Io sono ancora qui, ma sono tuo amico, solo questo”
“Lo so! Me lo hai già detto settimane fa e l’ho accettato, non so nemmeno cosa mi sia saltato in mente, non so più come chiederti scusa”
“Non devi, è tutto ok”
“Credo solo di essermi..lasciata prendere dalla situazione. Non dovevo provare a baciarti, non era giusto e non era quello che realmente volevo. E’ solo la paura di ricominciare da capo.”
“Sono passati quasi otto anni”
“Già..troppo tempo. E’ inquietante, insomma quando si avvicina quel giorno è sempre così.”
Daniel abbassò lo sguardo sul tavolo, l’anniversario era molto vicino e per quanto Allison gli stesse facendo davvero bene, quel pensiero tornava comunque poco prima di addormentarsi.
“Ehi non volevo rattristarti”
Disse Sasha prendendogli la mano sul tavolo, gli sorrise cercando di sembrare solare.
“Andiamo, ti ho appena detto che mi sembravi stare bene, non farmi sentire in colpa per averti fatto cambiare umore”
“No, sto bene, davvero. Ordiniamo, o passerò la pausa pranzo senza mangiare”

“Ehi Cas”
Josh si sedette accanto a Cassie nella mensa della scuola. La ragazza guardava tristemente il suo purè, il tacchino e le verdurine facendo una smorfia. Non appena vide Josh lo guardò perplessa.
“Che fai?”
Josh la guardò a sua volta perplesso.
“Che intendi?”
“Non sei mai a pranzo con me”
“Vuoi che me ne vada?”
“No, certo che no”
Cassie lo guardò ancora più perplessa, tornò a guardare il suo piatto, ma poi guardò nuovamente Josh.
“No sul serio, sei tu quello che voleva far finta di niente, cos’è successo?”
“Cassie non posso nemmeno sedermi vicino a te?”
“Certo che puoi, ti ho detto che mi fa piacere e ti ho anche fatto presente più volte quando siamo soli, che mi piacerebbe usare le ore di buco per passare del tempo con te anche a scuola, ma ho sempre rispettato la tua esigenza anche se non mi andava proprio a genio”
Josh sbuffò e baciò la ragazza in mensa davanti a tutti. Cassie restò sorpresa dal gesto.
“Meglio?”
La ragazza sbattè le palpebre, qualche ragazza li guardava contrariata, mentre gli amici del ragazzo fecero qualche fischio di apprezzamento.
“Non sei tanto normale sai?”
Disse poi Cassie corrucciando la fronte.
“Lo so, mangia avanti”
“Questo pranzo fa schifo”
“So anche questo”
Cassie sorrise divertita e scosse la testa.

In primo pomeriggio Daniel uscì dall’ospedale, prima di salire sulla moto e andare a casa, una volta davanti al suo mezzo, prese il telefono e chiamò Allison.
“Pronto?”
“Ehi, come va?”
La ragazza sbuffò. Era sdraiata pancia in giù sul suo letto con davanti il suo gigantesco libro.
“Non ricordo nulla”
“Andiamo, hai già fatto un test simile, con ottimi voti”
“Si, ma non dovevo sapere ogni minimo osso presente nel corpo umano, ogni minimo muscolo e contro muscolo del corpo, organi e quant’altro. Ci sono più di 200 ossa nel corpo umano, ti devo ricordare il numero esorbitante di muscoli?”
Daniel rise al telefono appoggiandosi contro la sua moto.
“Credo di saperne abbastanza grazie”
“Ci crediamo simpatici eh?”
Disse sarcastica la ragazza.
“Stasera posso darti una mano se vuoi, lo sai”
Allison sospirò.
“Sarai stanco, hai fatto il turno di notte e quello di stamattina..”
“Ehi sono le quattro del pomeriggio, vado a casa dormo un po’, ci vediamo per le otto, mangiamo qualcosa al volo mentre ti aiuto a studiare.”
Allison guardò il suo libro di anatomia, poi lanciò un’occhiata agli altri tre volumi. Stava studiando per quell’esame da quando aveva iniziato il corso ormai era solo questione di fissare qualcosa che proprio non voleva saperne di entrarle in testa, l’esame si sarebbe tenuto in un paio di giorni, non vedeva Daniel da altrettanti due giorni.
“Ok, va bene”
Dopo aver studiato per qualche altra ora Allison si infilò sotto la doccia e si preparò rapidamente. Indossò un paio di shorts di jeans con sotto un paio di collant coprenti, una maglia molto ampia con l’elastico in vita e una spalla scoperta. Prese una borsa e ci infilò i libri troppo pesanti, ma necessari. Scese di sotto e cercò le chiavi della sua auto.
“Ceni fuori?”
Allison si voltò verso sua madre e annuì.
“Si, ceno e studio”
Tornò a cercare le chiavi.
“Vai da Daniel?”
Allison smise di cercare le chiavi e sospirò.
“Si”
Disse guardando la madre un po’ scocciata.
“E’ solo una domanda”
Allison aveva accennato qualcosa ai suoi, specialmente a sua madre, ma preferiva tenere la cosa per sé, soprattutto visto quello che era successo con Lucas. Trovò finalmente le chiavi.
“Vado, a dopo”
Allison suonò il campanello in attesa che Daniel le aprisse, non appena lo fece i due stavano per scambiarsi un bacio sulla soglia della porta, ma arrivò in contemporanea il corriere della pizza, così si bloccarono.
“Ciao”
Daniel salutò la ragazza.
 “Entra, arrivo subito”
Allison si rifugiò in casa, mentre Daniel si occupava della cena. Lasciò la borsa con i libri vicino al divano, mentre lei si sedette su di esso. Daniel rientrò e posò il cartone sul tavolino di fronte al divano.
“Prendo dei piatti”
“No lascia stare, non c’è bisogno”
Allison si tolse le scarpe e incrociò le gambe sul divano. Daniel prese dei tovaglioli di carta e li appoggiò accanto al cartone che intanto Ali aveva aperto.
“Come è andato il pranzo con Sasha?”
“Bene. Mi ha chiesto per l’ennesima volta scusa,e le solite cose che sai già”
“Credo abbia solo paura che tu possa allontanarla definitivamente”
“Lo so. Ma sarebbe un bene per lei se tornasse a guardarsi intorno, guardare il mondo attorno a sé”
“Non puoi prenderti questa responsabilità”
“Non lo sto facendo”
Allison si allungò per prendere la sua borsa e tirò fuori i libri. Daniel glieli sfilò di mano.
“Questi non ti servono”
“Sono venuta qui seriamente con l’intenzione di farmi aiutare nello studio”
“E io sono intenzionato ad aiutarti, ma devi allontanarti da questi. Sono certo che tu sappia il nome di tutte le 209 ossa”
“Veramente sono 206.”
“Vedi? Ti ho già dimostrato che sai il numero preciso”
Allison alzò gli occhi al cielo. Daniel iniziò a fare qualche domanda alla ragazza cercando di capire dove fosse meno sicura e soprattutto cosa di preciso non ricordava bene. Lei gli aveva proposto di partire direttamente da lì, ma lui non volle saperlo, diceva che poteva benissimo essere solo una sua sensazione.
“Ali, direi che sei messa piuttosto bene. Hai davvero solo sbagliato qualcosa. Credimi nessuno sa veramente tutti i nomi, posizioni e compagnia varia alla perfezione quando fa l’esame di anatomia. Con l’esperienza ti verrà meccanico”
La ragazza sbuffò.
“Ma se nel test mi ci mettono anche quello che non so, inciderà negativamente”
Daniel scosse la testa ridendo.
“Sei davvero precisina eh?”
“Quanto hai preso al tuo test?”
Daniel corrucciò la fronte.
“Cosa?”
Allison lo guardò eloquentemente e il ragazzo sorrise.
“Non metterti in competizione con me”
“Non mi sto mettendo in competizione con te, era solo per dirti che sono certa che anche tu abbia dato il massimo”
“Si, ma era diverso”
“Perché? Perché dovevi prendere una borsa di studio? E’ una buona motivazione, ma anche io ho le mie”
“Non lo metto in dubbio, sto solo cercando di farti capire che sei preparata”
“Non lo so”
Allison si alzò dal divano e si stiracchiò, sbuffò passeggiando un po’.
“Stai ancora ripassando tutto nella tua mente. Smettila, hai decisamente bisogno di rilassarti”
“No, ho bisogno di più memoria!”
Disse la ragazza imbronciata. Daniel si alzò e l’abbracciò da dietro, la ragazza appoggiò le sue mani su quelle del ragazzo incrociate sul suo ventre.
“Non è vero”
Gli sussurrò lui.
“Magari possiamo mettere le due cose insieme.”
Daniel continuò a cingerla da dietro con un braccio, ma staccò l’altro e le spostò i capelli mettendoli tutti da un lato, poi le lasciò un bacio tra la nuca e il collo. Allison chiuse gli occhi.
“Che fai?”
Sussurrò lei.
“Ti aiuto. Rispondi e basta”
Il ragazzo poggiò le sue labbra nuovamente sullo stesso punto. Allison sorrise appena tenendo ancora gli occhi chiusi.
“Atlante”
“Bene”
Il ragazzo le sfiorò con le dita parte della colonna vertebrale lasciata scoperta dall’ampia scollatura che le lasciava scoperta anche una spalla. Si fermò al limite della maglia ed Allison sentì il calore delle sue labbra. Sussultò un momento e sentì il suo cuore accelerare rapidamente. Cercò di respirare per mantenere un tono di voce per lo meno accettabile.
“Non sei onesto, è un po’ difficile individuare la vertebra toracica giusta in questo modo”
Daniel sorrise un po’.
“Di tanto in tanto, va bene usare l’intuito”
Poco dopo Allison sentì le sue labbra sulla sua scapola.
“Scapola”
Disse lei con difficoltà crescente, non tanto per cose che doveva ammettere conosceva bene, quanto per l’effetto che il ragazzo continuava ad avere su di lei. Il silenzio ormai era quasi assordante in quel loft quella sera ed Allison non potè fare altro che notare solo il rumore dei respiri suoi e di Daniel. Il ragazzo spostò la sua attenzione verso il collo della ragazza, mantenendo la sua posizione e le baciò la giuntura della mandibola al ridosso del collo. Allison non aveva più la forza di rispondere, strinse la presa sulla mano del ragazzo che non aveva mai lasciato, così lui proseguì sfiorandole la clavicola con le labbra. La ragazza si lasciò sfuggire un gemito e il ragazzo continuò a posare dei baci caldi su tutta la zona che lasciava scoperta la maglia.
“Non sono riuscito nemmeno a darti un bacio”
Gli sussurrò lui all’orecchio, poi tornò a lasciarle baci caldi sul collo, assaggiando di tanto intanto la sua pelle con la lingua. Allison si voltò rapidamente mettendosi di fronte al ragazzo e cercò veloce le sue labbra, mentre posò una mano sulla spalla di lui e una sulla sua nuca. Il ragazzo approfondì il bacio cercando la lingua di lei voracemente, le sue mani finirono sui suoi fianchi e poi al di sotto della maglia, dove accarezzò piano la pelle liscia e ormai calda della ragazza. Nelle settimane trascorse insieme le cose erano diventate calde molto spesso e Allison si trovò a fermarsi più volte quasi più per abitudine che per vero bisogno di farlo. Si era domandata spesso se infondo non stesse sbagliando tutto, ogni tanto si diceva che quello che le ripeteva Rebekah non era poi così sbagliato e il fatto che conoscesse Daniel da così poco tempo non contava poi molto, specie considerando il fatto che, nonostante conoscesse Lucas da tutta la vita, non aveva mai sentito in modo così limpido e forte il bisogno di lasciarsi andare completamente. Allison prese fra le sue mani l’orlo della maglia del ragazzo e gliela alzò timidamente, mentre ancora i due si baciavano. Daniel l’aiutò nel gesto e si lasciò sfilare la maglia, mentre la ragazza fece scivolare piano le mani sul corpo del ragazzo. Lui gli accarezzò il viso e lei socchiuse gli occhi godendosi la carezza.
“Fai l’amore con me”
Sussurrò la ragazza ancora ad occhi chiusi, poi gli aprì incontrando quelli del ragazzo.
“Sei sicura?”
Allison si allungò nuovamente per baciarlo e dargli la sua risposta, intanto mentre si scambiavano baci sempre più passionali, finirono nella camera da letto del ragazzo. Daniel sfilò la maglia della ragazza e la fece stendere sotto di lui mentre baciava con un desiderio disarmante quanto più corpo di lei possibile. Allison intanto sentì delle fitte di piacere crescente, non credeva davvero fosse possibile arrivare a quel punto, la sua testa era completamente offuscata, riusciva solo a sentire le mani, le labbra, il corpo del ragazzo a contatto con il suo. La ragazza passò le mani ripetutamente sulla schiena di lui, poi posò le sue labbra sulla sua spalla e arpionò una delle sue gambe attorno al bacino del ragazzo. Le mani di lui finirono rapidamente sulle sue cosce fasciate dai collant scuri, fino ad arrivare al bordo degli shorts, il ragazzo non esitò a infilarle al di sotto dell’indumento, mentre la ragazza inarcò la schiena aumentando il contatto tra i loro bacini, provocando un gemito da parte di entrambi. Daniel fece risalire la mano lungo il corpo della ragazza fino ad accarezzare uno dei due seni ancora imprigionati nell’intimo, piano riscese nuovamente, lasciando qualche bacio qua e là sul ventre della ragazza finchè arrivato alla chiusura degli shorts non si fermò per sbottonarglieli. Allison si rese conto di quanto ormai la cosa fosse reale, ma non sentì il bisogno di fermarsi, al contrario voleva solo andare avanti. Daniel la privò anche di quegli indumenti, poi anche Allison posò le mani sulla chiusura dei jeans del ragazzo, si sentiva decisamente impacciata e intimidita, ma il ragazzo la lasciò fare seppur facilitandole il compito, essendo consapevole che era la prima volta che si spingeva così in là con qualcuno, sapeva di essere il primo, a cui la ragazza si stava concedendo e, dentro di lui sperava anche di essere l’ultimo, pensiero che lo sorprese più di quanto non pensasse.
A tempo debito furono completamente privi dei loro rimanenti indumenti, compreso l’intimo, e prima di poter fare qualsiasi altra cosa, Daniel guardò Allison negli occhi. Inutile negare che fosse tesa, ma riuscì anche a scovare desiderio e bisogno di appartenersi. Le baciò dolcemente le labbra e poi entrò piano dentro di lei. Le cose non furono subito piacevoli per la ragazza, ma era consapevole che sarebbe stato così all’inizio. Daniel cercò di direzionare l’attenzione della ragazza su altro, accarezzandola, baciandole il collo, le labbra. Pian piano le cose diventarono più piacevoli anche per lei, che cominciò ad essere partecipe e a condividere le sensazioni che riusciva a vedere anche in Daniel. La ragazza si lasciò andare completamente al calore che sentiva attorno a sé, ai respiri del ragazzo che si confondevano con i suoi. Daniel ed Allison intrecciarono le dita delle loro mani l’una con l’altra, perdendosi completamente, vivendo per quella notte semplicemente di loro stessi.

ANGOLO DI ARI

Chi se lo aspettava alzi la mano! Ahahah Ho cercato di non portare la cosa per le lunghe perché ho altro su cui concentrarmi e quindi niente nello stesso capitolo abbiamo confessioni e pratica, meglio di così! Direi che visto il grande tira e molla avuto inizialmente, fosse adatto o per lo meno io ho ritenuto che lo fosse, far accadere il tutto adesso. Bene, che dire? Nulla più. Fatemi sapere, alla prossima, Ari

   
 
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