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Autore: Dama Grigia    02/04/2013    1 recensioni
Lily Evans ed Albus Silente. Due persone morte ad anni di distanza, ma c'è qualcuno che nascosto nei suoi sotterranei si sente profondamente colpevole per la morte di entrambi.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Lily Evans, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Successe tutto rapidamente. Un attimo prima i mangiamorte erano tutti ordinatamente riuniti, in attesa di notizie, in attesa di sapere se la caccia ai Potter fosse finalmente giunta a termine. Tutto quello che sapevano era che qualcuno li aveva traditi, nient'altro, perchè il Signore Oscuro era immediatamente partito, deciso a mettere fine a quella ridicola storia, all'incredibile pena che lui e tutti i suoi si stavano dando a causa di un bambino incapace anche solo di parlare. *** Tutti erano in attesa, la tensione era talmente palpabile che lui, Severus, passò inosservato. O meglio, passò inosservato il fatto che la sua ansia era di natura assolutamente opposta a quella degli altri. Solo lui sperava, desiderava con ogni fibra del suo martoriato essere che si trattasse dell'ennesimo falso allarme. Infine, la notizia tanto attesa arrivò da una spia, un abile Animagus non registrato. Fu il panico. Il Signore Oscuro era sparito, volatilizzato. Aveva ucciso i genitori- sì, loro erano morti, ma il bambino no. Esatto, il bambino era vivo. No, non si sapeva cosa fosse successo con precisione. Le frasi erano confuse, ma il messaggio era chiaro: Lord Voldemort non poteva più proteggerli. Ebbe inizio una fuga sconnessa. Decine e decine di uomini e donne si precipitarono in ogni direzione, avvolti dei mantelli, per poi smaterializzarsi con l'intento di arrivare il più lontano possibile. E Severus? Lui rimase impietrito, schiacciato dalla consapevolezza di quanto era successo. Lei era morta, e la colpa era sua. Decise che non voleva crederci. Non prima di averne avuto conferma, forse era stata solo una notizia falsa, trapelata chissà come. Magari era uno stratagemma dell'Ordine per infondere il panico nelle file di Lord Voldemort. Ma se fosse stato così, Silente l'avrebbe avvertito. Silente, ecco, lui gli avrebbe dato una risposta. Doveva andare da lui, trovarlo. Doveva correre, ed è quello che fece. Corse con tutta la forza che quella flebile speranza ancora gli conferiva. Corse per quasi un ora. Avrebbe potuto smaterializzarsi, ma non lo fece. Correre era l'unico modo di dare sfogo a quello che provava, l'unico modo di impedire al suo cuore di fermarsi. Quando trovò Silente, ebbe la temuta conferma. In quell'istante morì una parte di sè che non sarebbe mai potuta rinascere. Morì ogni suo desiderio per il futuro. Ogni sua ambizione si spense. La sua fiducia nella vita stessa lo abbandonò per sempre. In quel momento anelò con tutto se stesso la morte, quella stessa che avrebbe desiderato per i sedici anni successivi senza mai poterla ottenere. Perchè sarebbe stato troppo facile morire, lui doveva qualcosa a Lily, doveva scontare i suoi errori prima di potersi concedere la morte.

***


  Erano passate ore da quando era successo. Ore da quando aveva levato la bacchetta contro l'unico uomo sulla terra che riponesse fiducia in lui. Sapeva che quel momento sarebbe arrivato, ne era consapevole ormai da mesi, tuttavia la piena consapevolezza dell'orrore che avrebbe comportato uccidere Albus era arrivata solo quando l'anziano preside l'aveva supplicato di porre fine alla sua vita, camuffando quella richiesta in modo da farla sembrare, ad orecchi altrui, un'implorazione di pietà. Era stata questione di un minuto al massimo. Il vuoto sotto la torre aveva accolto le membra di Silente durante i loro ultimi secondi di vita, dopodiché il cuore del mago aveva cessato di battere. Severus avrebbe voluto poter scappare, correre a perdifiato gridando la sua disperazione, ma come al solito era stato costretto a indossare la sua maschera e andare avanti, aiutare i mangiamorte nella fuga, e infine festeggiare con loro per tutta la notte. Al cospetto di Lord Voldemort, avevano gioito per la fine di Silente. Severus aveva dovuto sopportare brindisi. Aveva dovuto sorbirsi i complimenti implicitamente invidiosi degli uomini più abietti sulla faccia della terra. Aveva dovuto annuire agli infiniti ringraziamenti di Narcissa, per aver aiutato il suo "bambino". Ma adesso era finalmente solo, a casa sua. La maschera d'indifferenza poteva essere gettata via, lì. Se qualcuno fosse stato presente (ma Severus si sincerò come al solito di essere assolutamente solo, grazie ad un paio di incantesimi) avrebbe potuto vedere, attraverso i suoi penetranti occhi neri, tutto quello che pervadeva il suo animo, animo che somigliava ad una spugna immersa nell'inchiostro nero, impregnata di dolore, di rabbia, di odio. Dolore, per la morte ingiusta di un uomo giusto. Rabbia, per il modo in cui era successo. Odio, verso colui che aveva causato tutto ciò e al cui cospetto Severus aveva dovuto inchinarsi poco prima. Protetto dalla penombra, e avvolto dall'umidità, entrambe caratteristiche così familiari al suo ideale di abitazione, si sedette piano sul pavimento e finalmente, mentre fuori la luna ormai era già sparita alla vista, cominciò a piangere silenziosamente. Come quando era un bambino e i suoi genitori litigavano. Più di quando era morto suo padre, forse perfino più di quando era morta sua madre. In realtà, quella notte pianse poco meno di quando, una quindicina d'anni prima, Lily era stata colpita a morte dalla bacchetta del Signore Oscuro.





***Nota: questa storia nasce come role di prova per un GDR su Facebook, ed è stata anche pubblicata sulla mia pagina facebook in seguito, per cui se la trovate da qualche parte senza il link al mip profilo EFP fatemelo sapere per favore perchè significa che me l'hanno spudoratamente copiata. Grazie!***
   
 
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