La sera dell’atteso banchetto arrivò presto, Elisabeth si presentò a corte in tarda serata. Appena si presentò all’entrata della grande sala, dove si teneva il banchetto, fu accolta da sguardi disprezzati e maliziosi, il suo abito succinto aveva attirato molti occhi su di se, vestita color porpora e oro degna di una dama di corte, entrò nella sala e si diresse verso il ricco banchetto approfittando di tali delizie servite.
 Re Enrico VIII non poté non notarla e in un attimo le fu accanto.
- Elizabeth mia cara! –
- Vostra Grazia- fece un inchino.
Calò il silenzio e i due si misero ad osservare i ballerini danzare. Ci fu un lungo silenzio stroncato solo dalla musica nella sala. I musici cominciarono a suonare una canzone che Elizabeth conosceva bene e ballava da sempre, una canzone dal carattere deciso e alquanto maliziosa. Il Re non fece attendere la sua proposta.
- Mi concedete l’onore di un ballo? -
- Concesso, Vostra Grazia –
Elizabeth lasciò cadere il mantello che le copriva le spalle a terra insieme ai guanti sotto gli occhi increduli degli ospiti, ma il Re non badò a questo.
Ci fu un inchino e la coppia cominciò a ballare. Elizabeth si dimostrò un’abile ballerina, ma soprattutto un’astuta tentatrice. Sapeva di avere Enrico nelle sue mani e volle “giocare” con lui si avvicinava continuamente alle sue labbra fissandolo negli occhi ogni volta catturando il suo interesse. Il ballo si fece sempre più deciso e passionale, le mani del Re si fecero più forti e stringevano il corpo della ragazza a se.
- Elizabeth, vi ritenete un’abile pensatrice, come lo siete nel ballo? – incalzò il Re.
- Voi che dite, Vostra Grazia? – provocò lei.
Ci fu una giravolta che Enrico concluse avvicinando a se Elizabeth.
- Vi propongo un affare, mia cara –
- Dite Vostra Grazia- ammiccò lei.
- Diventate la mia più fidata consigliera di corte! – le sussurrò all’orecchio.
- Allettante!- Finse stupore. -… Ma sappiate che sarò, si una vostra fidata consigliera, ma diverrò anche una vostra acerrima nemica qualora non mi piacessero le Vostre idee, Vostra Grazia- concluse.
Enrico sorrise.
- Accetto la sfida! –
- Non sapete in cosa vi state immischiando Vostra Grazia –
- Allora accettate?-
La canzone finì con un inchino. Elizabeth fissò dritto degli occhi il Re.
-Accordato!-