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Autore: Jonas_Addicted    02/04/2013    15 recensioni
Quel ragazzo aveva circa la sua età, sui vent’anni e come lui aveva una madre e un padre che lo aspettavano a casa, alla fine di quella maledetta guerra. Harry decise che quel soldato, non sarebbe morto per mano sua, quella notte.
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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It Will Rain.


Tra odore di sangue e morte, scoppiavano le bombe. I proiettili volavano, andando ad infrangere le vite dei soldati.
La guerra era uno strumento di ribellione, ma che non sempre riusciva a portare ai risultati sperati.
Al fronte marciavano più di diecimila uomini, tutti pronti a sacrificarsi per il bene della patria. Ragazzi, uomini, avevano lasciato le famiglie con la speranza di uscire vincitori da quella guerra che finora di vite, non ne aveva risparmiate. L’ultimo addio ai figli, alle mogli e alle proprie abitazioni ormai era passato già da circa due mesi. Ai confini marciavano soldati tedeschi e inglesi che lottavano per rimanere in vita, sperando di rivedere un giorno, il sorriso delle persone a loro care.
 
I giovani soldati inglesi erano stati addestrati a vivere nelle trincee: una vita durissima, incentrata sull’abbattimento dei confini nemici, dove durante gli scontri corpo a corpo molte vite volavano via insieme ai proiettili che venivano scagliati.
Durante il periodo della guerra, sembrava che il sole non fosse mai uscito a rischiarare il cielo; e su questo, il giovane cadetto inglese Harry, ci poteva giurare.
 
Durante una notte, lui e dei suoi compagni di trincea furono inviati, con le tronchesi a tagliare il filo spinato che i tedeschi avevano legato per proteggere la propria area.
I ragazzi strisciarono sulla terra che a causa della pioggia insistente che cadeva sul suolo, era diventato fango, impregnato di sangue e morte.
Tagliarono quanti più ostacoli poterono, quando il rumore sordo di una mina esplosa, riempì il cielo e le vene dei soldati, annunciando la morte di qualche sfortunato uomo.
 
Harry si avvicinò cautamente, sempre strisciando, ad un ragazzo che nei pressi dell’esplosione, era rimasto gravemente ferito ad una gamba. Vicino al suo corpo invece, ne giacevano una decina.. Ormai senza vita.
 
Dopo che il giovane soldato inglese riuscì ad evitare dei punti potenzialmente pericolosi, si lanciò in avanti per afferrare il colletto della divisa del ragazzo ferito. L’ultima cosa che avrebbe voluto vedere però, era il colore diverso dell’uniforme che indossava. Quel ragazzo era tedesco.
 
Ad Harry non gliene importò niente. Anche se era periodo di guerra, non poteva ucciderlo. Quel ragazzo aveva circa la sua età, sui vent’anni e come lui aveva una madre e un padre che lo aspettavano a casa, alla fine di quella maledetta guerra. Harry decise che quel soldato, non sarebbe morto per mano sua, quella notte.
 
Il tedesco, pensando che ormai nulla lo potesse più salvare, si abbandonò al vento invernale, chiudendo gli occhi. Harry lo raggiunse velocemente e cercando di svegliarlo, lo scosse per le spalle.
Il ragazzo lentamente riaprì gli occhi, ma notando la divisa di diverso colore dalla sua, cercò di indietreggiare visibilmente spaventato. «Ti p-prego, non.. uccidermi!» piagnucolò il ragazzo con un evidente accento tedesco, cercando di allontanarsi, però con scarsi risultati dovuti al dolore lanciante alla gamba destra. «Tranquillo, non lo farò. Non ti voglio uccidere, voglio aiutarti. Stai calmo..» Disse Harry cercando di illuminare la scena con la piccola torcia che aveva sempre con sé. «Ah..» Il tedesco si fece uscire un gemito di dolore, contorcendosi su sé stesso e stringendosi la gamba in un punto poco più sopra della sua profonda ferita, assumendo una smorfia di dolore.
«Adesso tu ti devi solo fidare di me. Devi stare calmo e zitto, e non ti succederà niente.. Come ho già detto, voglio aiutarti, ma tu devi collaborare.» Esordì l’inglese prendendo in braccio il ragazzo, posizionando una mano sotto le sue gambe, mentre l’altra andò a cingergli la schiena. Il ragazzo, che annuì lievemente, avvolse le sue braccia al collo di Harry per cercare di non pesargli troppo. L’unico risultato, fu però una dolorosa fitta all’altezza della coscia destra, che gli fece buttare all’indietro la testa, con aria sofferente. «Shhh.. Stai tranquillo..» Sussurrò Harry all’orecchio del ragazzo. «C-come ti c-chiami?» balbettò il tedesco «Harry, e tu?» sussurrò il riccio, abbozzando un tenero sorriso verso il ragazzo che gemeva di dolore stretto tra le sue calde braccia. «M-mi chiamo L-Louis...» Disse il tedesco tra i denti, contorcendo il proprio viso in una smorfia di dolore.
 
«Ecco, siamo arrivati.» Disse Harry, facendo stendere sulla sua branda il ragazzo che ancora stava cercando di sopportare quello strazio. L’inglese poi, si girò di spalle e cercò qualche medicina che potesse andare bene per quel tipo di ferite.
Si rigirò poco dopo, con una bottiglietta in una mano, ed una pomata e delle bende nell’altra. Mentre il riccio si chinò sul corpo di Louis disteso sul suo ‘letto’, medicandogli l’enorme ferita, sentì una mano vellutata accarezzargli la guancia. Harry alzò lo sguardo, e vide due occhioni azzurri che lo fissavano, mentre un timido sorriso a labbra chiuse si allargava sulla bocca dell’altro. «Perchè l-lo hai f-fatto...» balbettò Louis stringendo nel pugno le lenzuola, cercando di sfogare il dolore alla gamba, mente Harry gli massaggiava la ferita con la pomata. «Sei giovane, siamo giovani... Questa vita, nelle trincee non fa per noi... Non meritavi di morire lì. Io non sono nessuno per togliere la vita a qualcun’altro, solo per via di una maledettissima guerra. Anche tu hai una famiglia che ti aspetta a casa, suppongo... Meriti anche tu di rivederla. Così ho fatto solo quello che mi diceva il cuore.» concluse il riccio con un tono ovvio, abbozzando un sorriso. «G-Grazie...» sussurrò il tedesco facendosi forza con gli addominali, per mettersi seduto ed abbracciare il suo salvatore. Dopo qualche minuto però, il dolore fece di nuovo visita, e ciò costrinse Louis ad assumere nuovamente la sua posizione supina. Harry si distese accanto a lui, aspettando che si addormentasse.
 
Forse quell’abbraccio valeva più di tante parole... Le parole, certe volte non servono quando qualcuno compie un gesto così semplice, eppur così pieno di significato.
 
Passarono i giorni, le settimane... Ormai nessuno teneva più il conto di quanto quella maledetta guerra stesse durando, ma Louis dovette tornare dai suoi compagni, lasciando così Harry. Si era legata una bellissima amicizia tra i due.
Si vedevano di nascosto tutte le sere, per quanto fosse possibile, e si allontanavano dagli accampamenti insieme, mano nella mano...
Si stavano conoscendo sempre meglio, passavano le nottate a chiacchierare, venendo interrotti da familiari suoni di sparatorie, che per quei pochi minuti non li riguardavano.
"La guerra non faceva per loro." Le parole di Harry rimbombavano nelle menti dei due ragazzi, che poco a poco, si estraneavano da quella situazione.
 
«È brutto tempo.. Non si vedono le stelle..» Disse distrattamente Louis guardando il cielo, mentre stava seduto vicino ad Harry in un campo poco distante dall’accampamento tedesco. «Si, penso proprio che domani pioverà...» rispose Harry sdraiandosi sull’erba, e piegando le braccia sotto la testa.
 

***

 
Sotto gli scrosci d’acqua che cadevano dal cielo grigio, urlavano gli scoppi delle bombe e dei missili che ponevano la parola fine a centinaia di vite umane.
Nella ‘Terra di Nessuno’ in mezzo alle due trincee, quella mattina si stava svolgendo una delle più sanguinose battaglie di quella guerra.
Le gocce d’acqua accarezzavano i volti stanchi dei soldati che si battevano con tutta la loro energia, per cercare di rimanere in vita.
Anche Harry e Louis stavano combattendo... Si cercavano a vicenda appena potevano guardarsi intorno senza correre il rischio di ricevere una pallottola in fronte.
 
Quando ad un certo punto, sembrò calare una strana quiete tra i due diversi schieramenti. I due ragazzi ne approfittarono per corrersi incontro, e pensando di aver superato anche quella battaglia, si abbracciarono.
Istintivamente si guardarono negli occhi, e una forza sconosciuta fece sì che i loro volti si avvicinassero tanto da lasciarsi un bacio a fior di labbra.
 
Sotto gli sguardi scherni degli altri soldati, i due ragazzi si allontanarono. La battaglia non era finita e Harry lo capì quando vide un soldato inglese arrivare alle spalle di Louis, con l’intento di porre fine a quella ‘scenetta’.
Quando il proiettile volò fuori dalla canna di quel fucile, Harry si ritrovò a fare da scudo al ragazzo che amava. Si, Harry amava Louis.
 
Il loro amore però, non raggiunse la fine di quella guerra.
 
Quando Harry ricevette la pallottola dritta nel petto, si accasciò a terra. Louis, agguantando subito il fucile che aveva lasciato cadere al suolo, sparò tre, quattro, cinque colpi... Pose la parola fine alla vita della persona che aveva appena ucciso il suo amore.
 
Louis, dopo essersi accertato che non ci fosse più nessuno intorno a lui, si inginocchiò vicino ad Harry che era ancora in vita.
«Harry, Harry! Mi senti? Ti prego, rispondimi!» Urlò il tedesco scuotendo il ragazzo per le spalle. «Lou..» Boccheggiò il riccio cercando di non sputare sangue. «Avevo r-ragione..» Continuò Harry.. «Riguardo a cosa?» Chiese Louis confuso, guardando l’altro «Ricordi, ieri a-avevo detto che oggi sareb-be piovuto...» disse Harry trattendendo il respiro, cercando di non laciarsi andare.
«Si, Harry.. Me lo ricordo...» In quel momento una lacrima scese dagli occhi di Harry «Vedi, i cieli piangono... E p-piango anche io...» notò il riccio con una punta di ironia... «Louis, f-finisci questa guerra... Tornatene a casa... C-costruisciti una vita.. Io ti sarò sempre vicino... Ti amo.» Il ragazzo esalò il suo ultimo respiro, lasciando Louis. Per sempre.
 
Louis però non sa che quella lacrima di Harry, si mischiò alla pioggia. Non sa che non avrebbe mai avuto una famiglia, lui.
Louis non sa nemmeno dove si trova adesso... Non si ricorda niente. Non si ricorda neanche quando un soldato inglese gli sparò alle spalle. Eppure il dolore fu forte.
 
Louis si ricorda però, di aver baciato per l’ultima volta le labbra di Harry, prima di morire accasciato sul suo corpo.
 
 
 
 
 

“All great things are simple,
and many can be expressed
with single word:
Freedom, Justice, Honor, Duty, Mercy, Hope.”
 

-Winston Churchill

   
 
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