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Autore: Lady S    02/04/2013    7 recensioni
>Come si fa, dopo quasi vent’anni di matrimonio e due figlie, a vivere ancora in funzione solo ed unicamente dei bisogni e dei capricci di una sola persona??
 Come è possibile che un essere umano, una persona possa tenere così tanto ad un’altra da arrivare ad autoannullarsi??
 Ma soprattutto, cosa c’è di giusto in tutto questo??
 
 E allora perché si resta insieme??
 Per quale fottutissimo motivo   due persone che non provano più niente, se non del semplice affetto dato più dalla convenienza, si costringono così, sacrificando, la maggior parte delle volte, la propria felicità??
 
 Io credo di avere una risposta..credo che il tutto stia in quel modo di dire..”la speranza è sempre l’ultima a morire..”
 
 Forse, una volta tanto, quella cazzo di speranza dovrebbe tirare le cuoia, dandosi anche una mossa!!<
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Ed eccomi ancora una volta qui con voi!! Che dire, è già la mia 3 FF e qui ho deciso di cimentarmi in un possibile futuro delle Mew mew..è una cosa nuova e spero che vi possa piacere..ci saranno i nostri vecchi amici, ma anche nuovi personaggi e insieme a me potremo vedere insieme quale sarà il destino delle nostre eroine e dei nostri alieni (poi lo sapete che io amo particolarmente Ichigo e Kisshu, però..)
 
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Cresceranno, cambieranno e nulla, vi assicuro, sarà più come prima..
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Pronti ad un nuovo viaggio all'interno della mia fantasia??
 
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora, prima del capitolo, credo di dovere a tutti delle spiegazioni..
Dunque, chiedo perdono per avervi piantato tutti quanti 4 a 0 senza più dire niente a nessuno..e anche se ho scritto qualcosa sulla pagina face, so che molti di voi si sono chiesti che fine avessi fatto.
Lo dichiaro: ho avuto un piccolo problema di salute che, nella sua insignificanza, mi ha provocato un sacco di disagi come ripresa e con l’università.
In primis, sappiate che ho passato il mese di gennaio e parte di febbraio sotto una terapia che come effetto collaterale aveva quello di farmi rimanere “sveglia” dalle 4 alle 6 ore a giornata in uno stato comunque pietoso..di conseguenza, sono rimasta indietro di qualsiasi cosa..esami, lavoro e anche voi..
Vi chiedo quindi davvero scusa per l’attesa e ringrazio tutti coloro che si sono fatti comunque sentire sia come recensioni che come messaggi.
Devo dirvelo, non so davvero come ringraziare tutti quelli che non solo non si sono dimenticati di me, ma mi sono stati vicini anche solo con una parola..mi avete dimostrato un affetto immenso e io di questo ve ne sono veramente grata, con tutto il cuore.
Mi sono presa una settimana per scrivere il capitolo che state per leggere..so che non è nulla di spettacolare, ma ho cercato di accontentare un po’ di persone che aspettavano da tanto tempo questa scena..ma non voglio rovinare la sorpresa.
 
Vi lascio quindi al capitolo, nella speranza, come sempre, di essere all’altezza di tutte le vostre aspettative.
 
Mi scuso ancora una volta con tutti voi.
 
Lady S

 

 
 
 
 
L’altra faccia della medaglia

 
-Amy, tesoro..il bagno è pronto. Sbrigati se non vuoi che l’acqua si raffreddi..- urlò Ichigo dalla stanza da bagno.
 
-Arrivo mamma..- le rispose pacatamente la ragazza mentre entrava nella stanza. Un forte odore di vaniglia la travolse, cullandola nella dolcezza della fragranza.
 
-Ecco, ora vedi di rilassarti un po’. Hai ancora un’aria così provata piccola mia..- le disse carezzandole una guancia -..io intanto vado a vedere se riesco a trovare qualcosa da mangiare, ok??- le chiese in maniera chiaramente retorica.
 
La donna allora le rivolse un sorriso e la ragazza la ricambiò con sincera gratitudine prima di girarsi mentre cominciava a levarsi di dosso l’accappatoio arancione.
 
Ichigo intanto uscì dalla stanza, chiudendosi la porta dietro di sé. Involontariamente, tirò un sospiro di sollievo.
 
Non se ne era resa conto fino a quel momento, ma i suoi nervi stavano decisamente risentendo di quella situazione.
Si diresse velocemente fuori dalla sua stanza, dirigendosi a passo andante verso la cucina. Chissà perché, ma una strana inquietudine si era impossessata improvvisamente di lei. Il suo cuore aveva cominciato a battere sempre più velocemente e più si allontanava, più il suo centro galoppava lontano.
 
Si, i suoi nervi erano decisamente a pezzi.
 
Grazie al cielo, arrivò alla cucina in un tempo relativamente rapido, ma proprio mentre stava per aprire la porta della stanza, si bloccò.
C’era qualcun altro lì dentro, qualcuno che stava discutendo e che lei non voleva interrompere. Fece per tornarsene indietro, quando una frase catturò la sua attenzione.
 
-..e quindi hai fatto avanti e indietro da Negea alla Terra per tutto questo tempo?? Come caspita hai fatto a tenercelo nascosto, Taruto??-
 
Ichigo non voleva origliare, ma quella frase detta da quella voce l’avevano praticamente pietrificata.
 
-Non è stato particolarmente difficile Kisshu. E’ bastato comprarmi l’attrezzatura necessaria e studiarmi i vecchi appunti di Pie..per il resto, mi è sempre bastato andar via nei periodi in cui ero in licenza..-
 
Quella era la voce dell’ultimo dei fratelli. Era così calma mentre lo spiegava, come se fosse una cosa talmente ovvia..
 
-Ecco perché sparivi..- aggiunse Kisshu con tono pensieroso. Poi, di punto in bianco, la sua voce divenne molto più vivace-..e io che pensavo andassi a donne!!-
 
A quel punto intervenne una terza voce, decisamente più acuta e squillante. Una voce di bambina.
 
-Papà, cosa vuol dire che andavi a donne??-
Ichigo si dovette trattenere dallo scoppiare in una fragorosa risata. Nella sua mente si era creata la possibile faccia sbigottita/arrabbiata di Taruto e la faccia da chi sa di averla appena detta grossa di Kisshu.
 
-No, Hikary, nulla..è lo zio che è sempre stato particolarmente scherzoso..- la voce di Taruto aveva delle note tese, anche se cercava di mantenerla neutra e impassibile.
 
Riprese fiato un momento,  e dopo continuò, variando il tono da teso ad acido-..e poi dovresti chiederlo direttamente a lui..io di queste cose non me ne intendo mica!!-
 
Chissà perché, tutta la voglia di ridere che Ichigo aveva fino a tre secondi prima, si era volatilizzata così velocemente con quelle parole.
 
“Stupida..” si rimproverò da sé “..cosa pensavi?? Anche tu d’altra parte ti sei sposata e ai avuto due figlie. Perché lui non avrebbe dovuto potersi rifare una vita..”
 
Ad un certo punto, la porta della cucina le si spalancò davanti.
 
-Ichigo??- La rossa rimase di pietra, ritrovandosi di fronte Taruto e la piccola Hikary.
 
Che sciocca!! Si era talmente persa nelle sue paranoie da non aver sentito che quei due se ne stavano andando.
 
-Oh..ehm, scusate..- cercò di farfugliare alla bell’è meglio -..prendo solo due cose da mangiare per le ragazze e me ne vado..- e così dicendo, oltrepassò rapidamente padre e figlia.
 
Anche se nessuno dei due commentò, si sentì gli occhi e il sorriso di Taruto addosso.
 
-Andiamo Hikary, vediamo di trovare tua madre..- disse allora l’alieno prima di andarsene definitivamente.
 
Ichigo allora cominciò a rovistare meccanicamente nel frigorifero e nelle antine dell’armadio alla ricerca di qualcosa che non fosse puramente uno schifo per il fegato. Accidenti, ma quante merendine esistevano in America?
 
-Veramente Ichigo, non ci riesco..- esordì pacatamente Kisshu.
 
La rossa si voltò verso di lui quasi involontariamente. Inutile dire che il suo volto era un enorme punto di domanda.
 
-..non riesco a capirti. Perché, perchè non riesco a capire una sola delle cose che ti passano per la testa?- continuò a dire come a rispondere alla sua silenziosa domanda. 
 
Mannaggia a lui.
Si era trattenuto fino a quel momento solo per farle prendere un colpo ora? E come poteva lanciare una bomba del genere mentre se ne stava tranquillamente seduto su una sedia in una cucina.
 
In una cucina deserta.
Deserta eccetto per loro due.
 
Lui la fissava e lei fissava lui.
 
L’aria divenne pesante e carica. Decisamente elettrica.
Oddio.
Perché?
 
Ichigo doveva uscire di lì, ora. E, ovviamente, nessuno dei suoi muscoli aveva intenzione di muoversi.
 
-Ichigo..- Kisshu si era alzato e ora cominciava ad avvicinarsi a lei, lentamente.
 
Per la prima volta, nemmeno Ichigo riuscì a capire le intenzioni dell’alieno. Per la verità però, nulla le era chiaro in quel momento, anzi tutto diventava sempre più confuso e veloce. La testa le girava e le tempie cominciavano a pulsare.
E Kisshu era sempre più vicino.
 
Poi, semplicemente, si fermò, poggiandole delicatamente le mani sulle spalle.
 
-..respira Ichigo, respira..-
 
È vero. Si era dimenticata di respirare.
Che idiota.
 
-Io, credo che non dovrei essere qui..- borbottò la rossa alla bell’è meglio.
 
-Perché no?- chiese mentre la fissava spaesato.
 
Spaesato? Lui? Perché?
 
-Io..io..non, non lo so..- ed era vero, accidenti se era vero.
 
-Basta Ichigo. Ora basta..- non era una richiesta.
 
Era una imposizione, ma non le dava fastidio. Forse era di questo che ora aveva bisogno, qualcuno che decidesse per lei.
 
-Si..- la risposta le uscì in un soffio mentre Kisshu si avvicinava lentamente a lei, poggiando la proprio fronte a quella della donna.
 
Oddio, chiamarla risposta è veramente un eufemismo. Quella sillaba, quell’unica sillaba, un mero insieme di quelle due lettere le sembrò una cosa immensamente difficile da dire.
 
-Si cosa, Ichigo?- le chiese
 
Alla rossa sembrava di essere veramente sopra una giostra nera, in un mondo macabro e tetro che cambiava la propria faccia ad ogni svolta.
Per la prima volta dopo tanto, tantissimo tempo, qualcosa all’interno della rossa si mosse. Ancora. Un brivido lungo la schiena, un formicolio e una morsa nel basso ventre, la bocca dello stomaco che si chiudeva e il cuore che cominciava a pompare sangue ad una velocità strabiliante.
 
-Forse tutto o forse niente..io non lo so..- ripetè ancora una volta, ma questa volta si rse conto di avere un tono completamente diverso dall’istante precedente.
 
Da quando la sua voce era diventata così languida e maliziosa?
 
A Kisshu sfuggì uno sbuffo, un sonoro sbuffo veramente poco educato anche per i suoi modi, ma l’espressione che fece poteva sembrare vagamente divertita. Una delle sue mani passò dalle spalla di Ichigo al muro dietro di lei, mentre l’altra la usò per costringerla a guardarla.
 
Cominciò a scrutarla, a guardarla nei suoi occhi e fino in fondo alla sua anima. Anni prima si sarebbe allontanata da lui in maniera brusca ed infastidita, ma adesso..
 
..adesso..
 
..adesso era tutto diverso.
 
-L’altro giorno, quando hai detto quelle cose..- prese a dire l’alieno con una punta di imbarazzo (O.O!!) senza interrompere il contatto visivo -..eri seria?-
 
-Si Kisshu, è vero che io mi sento un’idiota e una bambina..- cercò palesemente, e male!, di deviare il discorso, ma l’alieno la bloccò immediatamente
 
-Non mi riferivo a quello! Io volevo sapere se quando hai detto che avresti dovuto scegliere..me..eri sincera. Lo pensi davvero?- chiese con riluttanza, ma deciso.
 
Evidentemente, quella cosa lo metteva a disagio per qualche motivo. Per lei era la stessa cosa. Ovviamente.
 
Ichigo sentì il bisogno di chiudere gli occhi per un momento, giusto il tempo di prendere un grosso respiro per riordinare i pensieri e per riattivare un minimo di salivazione.
 
-Si Kisshu, lo penso davvero..- soffiò allora mentre riapriva gli occhi.
 
Ma non vide mai quelli dell’alieno, perché la sua bocca, le labbra che per tanto, troppo tempo, aveva cercato di ricordare, calarono ferocemente sopra le sue, divorandole in un bacio che sapeva di urgenza e di lui.
 
Fu un bacio per nulla delicato da ambedue le parti, un viluppo di lingue che si rincorrevano frenetiche. Le mani di Ichigo si mossero da sole alla ricerca dei capelli dell’alieno mentre quest’ultimo passava il braccio del muro intorno alla sua vita, stringendola contro il proprio corpo. Il contatto fra le due membra però, scatenò un qualcosa di assolutamente elettrico. Ichigo giurò di averla vista..la scintilla che scoppiò nei suoi occhi e si riflettè in quelli del proprio compagno.
 
Si staccarono giusto il tempo per prendere un fiato, poi Ichigo fu addosso a Kisshu, nel vero senso della parola.
Lo assalì.
Lo costrinse a chinarsi ancora su di lei tirandolo per i capelli. Kisshu sorrise sulle sue labbra, sia per la sorpresa che per il gesto in sé.
 
Di risposta, fece scivolare la mano dal fianco della rossa fin sotto la natica e poi ancora più giù. Ad un certo punto, con una pressione, spostò la gamba della donna costringendola ad alzarla e a poggiarla al proprio fianco. Poi, visto che lei non fece nessun tipo di resistenza, l’alieno fece tornare la propria mano sulla natica di Ichigo.
 
Lei non era mai stata più felice di trovarsi in una situazione del genere. Era tutto sparito in torno a loro, non esisteva nulla al di fuori dei loro corpi.
Le carezze, i baci, i morsi..era tutto terribilmente sensuale.
Poi, inaspettatamente, Kisshu le diede una sculacciata. Non le fece male e non lo fece per farle dolore, anzi..tuttavia, la rossa si lasciò sfuggire un gemito.
Dio, quel gesto aveva alzato in maniera esponenziale il livello di erotismo fra i due.
 
-Kisshu..- disse lei con voce bassa
 
-Shh… fece lui mentre le lasciava una striscia di baci lungo la clavicola -..pazienta Ichigo, pazienta..- le diede un piccolo morso alla base del collo e lei squittì -..non qui..-
 
In un batter d’occhio, di loro, nella cucina non c’era più traccia.
 








   
 
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