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Autore: alexandra34ina    03/04/2013    3 recensioni
"Vieni, Tiffany. Ti sto facendo del bene, tra poco vedrai di nuovo la luce."
Era un ragazzo poco più alto di me, magro e bellissimo.
Eravamo in un tunnel scuro, illuminato da una luce molto lontana.
Dopo aver corso per tanto, raggiunsi la luce.
Intravidi la figura di qualcuno, ma poi mi resi conto di chi erano: mamma e papà.
Entusiasta provai a toccare la mano di papà, che non vedevo da anni.
Con mia sorpresa non toccai nulla, trapassai la mano di mio padre.
Allarmata guardai il suo volto, sul quale si era dipinto un ghigno maligno.
"No Tiffany, devi ancora morire."
Sentii una fitta alla schiena e misi la mano là dove sentivo dolore.
Me la portai davanti al viso: sangue.
Mi voltai verso il ragazzo dietro di me, che rideva.
"Ti ho fatto solo del bene, Tiffany"
Genere: Drammatico, Horror, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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*ATTENZIONE, PER CHI AVESSE LETTO IL CAPITOLO "You Can", QUESTO NE CONTIENE UNA PARTE. IL CAPITOLO CHE AVEVI LETTO E' STATO CANCELLATO E SOSTITUITO, LEGGI IL MIO SPAZIO APPOSITO PER SAPERNE DI PIU'. GRAZIE DELL'ATTENZIONE.*

 

Capitolo sette


-Drunk


Il piacere semplice ed immediato di una freschezza esperidata rivestita da una scia sottilmente avvolgente. Una freschezza bianca dall'eleganza disinvolta, come un "cotonato olfattivo".
Il suo profumo inebriava le mie narici. I suoi occhi cerulei brillavano alla luce del sole che batteva forte sopra di noi. L'erba verde pizzicava la sua pelle. Era tutto così perfetto. Noi due, soli, dispersi in un immenso prato inglese. Non pioveva, c'era il sole. Il suo profumo inebriava le mie narici. I suoi occhi cerulei brillavano alla luce del sole che batteva forte sopra di noi. L'erba verde pizzicava la sua pelle. Era tutto così perfetto. Noi due, soli, dispersi in un immenso prato inglese. Non pioveva, c'era il sole. Il suo profumo inebriava le mie narici. I suoi occhi cerulei brillavano alla luce del sole che batteva forte sopra di noi. L'erba verde pizzicava la sua pelle. Era tutto così perfetto. Noi due, soli, dispersi in un immenso prato inglese. Non pioveva, c'era il sole. Il suo prof...
-Tif, Tif!- mi scosse.
-Prega di essere ancora in quel bellissimo prato... Stavi per scoparlo... Mancava poco...-
-Tif!- urlò lui un'ultima volta.
-Oh si, ma allora non sognavo.-
-Mi devi finire di raccontare.- 
-Raccontare cosa?-
-Di cosa ti ha fatto Zayn.-
-Oh si, giusto. A momenti credevo mi violentasse. Ha provato a mettermi le mani addosso, solo per sentirmi implorare di non farlo, bla bla bla.-
-E tu cos'hai fatto?-
-E io? Niente, appena ho capito perchè l'aveva fatto l'ho insultato. Ci è rimasto male. Credo.-
-Gli sta bene, scusa. E' uno stronzo, è rimasto lo stesso stronzo del cazzo. Lo stesso.- disse scuotendo le testa.
-Dai, non ti preoccupare. Tra poco si fa buio e non abbiamo ancora scopato-. Mi guardò male. -Non siamo venuti qui per scopare?-. Mi squadrò un'altra volta. - E dai, non crederai mica che si riproduce per mitosi?-
Scoppiò a ridere e cominciò a farmi il solletico. Due secondi dopo, ero spiaccicata sopra il suo ben di Dio. Rise un'altra volta, prima di baciarmi.
 
Infilai gli auricolari negli orecchi e lasciai partire la canzone. La televisione era accesa, ma con il volume dato al minimo. In Australia la tenevo sempre accesa quando ero da sola in casa. Era così anche quel sabato sera. Louis mi aveva invitata ad uscire, ma rifiutai. L'unica cosa che volevo fare era oziare beatamente nel mio letto, ascoltando le mie canzoni preferite collegando gli auricolari al PC. Zayn era uscito con Liam, Niall ed Harry, mentre i suoi genitori erano fuori per una cenetta romantica. Non prevedevo un rientro di tutti e tre molto mattuttino. 
Passai gran parte della serata ad immaginare Zayn durante un rapporto intimo, e mi ritrovai più volte a ridere di me stessa. Ovviamente non nutrivo alcun interesse per Mrs.Malik, ma non potevo negare l'attrazione fisica che provavo per lui. Nient'altro, però, che attrazione fisica, ovviamente. La sua pelle color caramello era mozzafiato, sì, ma ciò non mi faceva dimenticare il suo essere lunatico e l'odio che provava per me. Non potevo nemmeno negare la sua capacità impressionante di fare il simpatico. Insomma, anche il mio parere su di lui giocava a fare il lunatico. Presi sonno facendo pensieri imbarazzanti su Zayn, e mi svegliai appena sentii il mio telefono squillare. La canzone di Rihanna riempì il silenzio assoluto della stanza. Era buio, il portatile si era scaricato, e accesi la luce. Afferrai il telefono e guardai lo schermo: "Zayn". Mi innervosii, e risposi imbarazzata dal sogno che avevo precendemente fatto.
-Pronto? Ehy baba, ti va di unirti a noi? Sono solo due ragazze, Hazza avrebbe bisogno della sua.-
-Ma cosa cazz... Cosa ti sei fumato stavolta Malik?- urlai con la voce ancora impastata dal sonno.
-E dai, amore, stavo scherzando. Potresti scendere giù un momento? Sono davanti casa e ho troppo caldo per entrare dentro. Avrei bisogno della tua compagnia.- chiese facendo la voce da scemo. Mi affacciai alla finestra, per accertarmi che non mi stesse prendendo in giro. l'ombra di un ragazzo con la mani in tasca mi si presentò davanti, il quale, appena individuò la mia sagoma, fece con la mano. Sorrisi e uscii fuori a piedi nudi. 
Fuori faceva freddo, non faceva affatto caldo come aveva precedentemente affermato Zayn. Mi avvicinai a lui, che mi prese sotto braccio, poggiando gran parte del peso su di me. Il colore dei suoi occhi luccicava al chiaro di luna. Sorrise dolcemente e lasciò tutto il peso su di me, facendomi perdere l'equilibrio. Caddi sopra di lui, e sussultai quando sentii una mano toccarmi il sedere. Imprecai sottovoce e poggiai la testa sul suo petto, visto che dopo qualche minuto non aveva ancora detto niente. Il suo respiro era lento e irregolare. Improvvisamente riconobbi il profumo che stava indossando. Attimo pour homme, Salvatore Ferragamo. Strizzai il naso quando mi arrivò anche un aroma  spiacevole d'alcool.
-Allora, che ne dici se cambiamo posizione, baba? I miei muscoli si stanno addormentando, sai.- balbettò. Mi alzai e porsi una mano anche a lui, il quale, dopo numerevoli sforzi, rinunciò e strusciò fino all'albero di pesco nel nostro giardino. Mi sedetti dando la schiena all'albero e lasciai che poggiasse la sua testa sulle mie cosce. Cominciai a giocherellare nervosa con i suoi capelli, imbarazzata dall'improvvisa intimità che si era creata fra di noi.
-Un uccellino mi ha detto che sei andata a letto con Tomlinson. Ci sono rimasto male, sai? Credevo di essere l'unico nel tuo cuoricino...- disse, alzando una mano e poggiando sul mio petto. - Comunque sia io ti amo tanto. Anche te, vero?-. Mossi la testa in segno di risposta, spaventata della sua reazione in caso avessi negato. Con grande sforzò si sollevo da terra e prese il mio viso fra le sue mani. Aveva uno sfrego scuro sulla fronte a forma di goccia e lo sfiorai con delicatezza. Sussultò quando le punte delle mie dita sfiorarono la protuberanza scura e ruvida sul suo viso. - Ho picchiato il tuo ragazzo, ma lui non era ubriaco e quando mi ha dato un  pugno sono caduto per terra. Mi sono alzato e gli ho sferrato un pugno forte forte, ma poi ho visto una barretta di cioccolato Kinder e ho pensato di portarla a Niall e...- il suo racconto durò circa mezz'ora, non perchè fosse lungo, ma perchè si addormentava ogni due parole. La mia risata cristallina riempì il silenzio e fece eco nella strada senza ombra di essere vivente. - Perchè ridi, Niall ha apprezzato il mio gesto.- 
-Ma certo, non ne dubito. Eravate tutti ubriachi?-
-No, Liam mi ha accompagnato fino all'angolo.- Dopo poco si portò l'orlo della maglietta sul viso.. -Annusami. Puzzo?- disse sposandosi in modo da farmi avere il suo petto davanti. 
-Attimo pour homme, Salvatore Ferragamo. Non lo definirei proprio un cattivo odore.-
-Si sente l'odore del vomito?- balbettò irritato dal mio sarcasmo.
-No, si sente giusto un po' la birra che hai buttato giù.-
-Oh, è il mio alito. Almeno, però non si sente il vomito.-
-Perchè hai bevuto, Zayn?- chiesi intristita.
-Mi sentivo in colpa per averti mentito, Tiffany. Stavolta ho veramente litigato con Carolyn, è una bastarda. L'ho incontrata al pub. Ho bevuto per dimenticare, Tiffany.-
-Capisco.. Amavi Carolyn... -  parlai indifferente, dispersa fra i miei pensieri. La voce impastata di Zayn però, mi tolse dal mio stato di dormi-veglia.
-Baciami.- 
-Cosa?-
-Baciami, ho detto.-
Lo guardai attentamente. Eravamo tornati nella stessa posizione iniziale. Prese di nuovo il mio viso fra le sue mani e le nostre labbra si sfiorarono, scaricando un'onda d'adrenalina nel mio corpo. Spalancai gli occhi, ma lui mi incoraggiò spostando una ciocca di capelli da davanti ai miei occhi. Misi anche io una mano sul suo viso e accarezzai la barbetta accentuata che era cresciuta sul suo mento. Sorrise. Sfiorai la ferita sulla sua fronte e come risposta, sentii la sua mano stringere il mio polso. Portò la mia mano davanti alle sue labbra baciandone il dorso. Le nostre dita si intrecciarono e si avvicinò ancora di più al mio viso, lasciando che i nostri nasi si solleticassero. 
Louis non mi piaceva, anche per lui provavo nient'altro che attrazione fisica. Però ci avevo fatto sesso, mi ero comportata da vera troia. 
I sensi di colpa si impossessarono di me. Le parole che decine di ragazze mi avevano detto cominciarono a vagare nella mia testa.
 
"Troia." "Puttana". "Stronza". "Testa di cazzo". "Pezzo di merda". "Chiunque ti consideri è solo un cretino." "La bellezza non è solo quella esteriore". "Non voglio nemmeno immaginare come passi le notti in bianco". "Data la tua bruttezza ti credo vergine, ma poi vedo il tuo modo di fare e mi rendo conto del tuo comportamento da gattamorta".
 
Scossi la testa, cercando di liberarmi delle parole che avevano segnato il mio passato, anche se in un certo senso erano più che vere. Raccontavano la mia storia.
Sollevai Zayn di peso e lo trascinai dentro casa. Si sedette nel bel mezzo del salone.
-Portami nel tuo letto.- disse stropicciandosi gli occhi. Lo aiutai a mettersi in piedi e lasciai che appoggiasse gran parte del suo peso sul mio corpo. L'altra sua mano strusciava contro il muro, cercando un appoggio. Salire le scale fu come tornare bambina, provocò dentro di me una grande sensazione di tenerezza verso Zayn. Mi ricordai di quando Charlotte, la piccola vicina di casa che avevo in Australia, veniva da me e  cercavo invano di insegnarle a salire le scale. "Metti un piede quà, e l'altro là.". Lo stesso con Malik, che, poverino, non vedeva l'ora di dormire. Appena arrivati sulla soglia della mia stanza cambiò idea, e decise di voler andare nel suo letto.
-Fammi compagnia.- disse tirandomi per la maglietta quando, dopo averlo accuratamente posizionato nel letto, stavo per andarmene. - Accendi la luce, per favore.- Improvvisamente gran parte dell'alcool presente nel suo corpo se ne andò. - Tiffany, ma non avevi freddo? Sei mezza nuda...- Osservai il mio abbigliamento. Indossavo un paio di pantaloncini di jeans e una canottiera. 
-Grazie di esserti preoccoupato, ma c'eravate te e le tue grandi braccia a proteggermi dal freddo.- dissi allegramente. Mi stupii nel vederlo alzarsi, e, barcollando, andare a raccogliere due capi dal suo guardaroba. 
-Indossa queste.- disse buttandomi un paio di boxer neri e una maglietta bianca con la scritta "Cool kids don't dance". Scoppiai in una risata che infastidì Zayn.
-Perchè ridi?- chiese sospettoso. 
-Balla per me.- dissi con fare scherzoso. Mi buttai sul letto e strofinai il mio naso contro il suo.
-Cosa cazzo ti sei bevuta, Tif?-
-Balla!- dissi accendendo uno dei tanti brani disco sul mio cellulare.
-No, no, i ragazzi fighi non ballano.- disse prendendo il mio cellulare e toccando lo schermo a caso.
-Dammi quà, ubriacone!- dissi sfilandogli il telefono di mano e cominciando a fargli il solletico.
-Vestiti.- disse improvvisamente. Obbedii e mi sfilai la canotta, indossando velocemente la maglietta che mi aveva prestato. Quando mi voltai verso di lui per togliermi i pantaloni vidi che si era rannicchiato su se stesso, cercando di nascondere qualcosa.
-Ti sei già eccitato, tesoro?-. Rise.
-Lascia perdere.- disse con nonchalance.
 
 
Il sole mi solleticò il viso e il mio viso assunse un espressione irritata. Mi dimenai fra le due grandi braccia intorno al mio corpo ma non riuscii a muovermi di un centimetro. Girai la testa a 180 gradi. Zayn mi sorrise.
-Ciao bellissima.- disse sorridendomi. Il suo alito profumava di menta, stavolta.
Mi passai una mano fra i capelli e risi dell'espressione che si dipinse sul viso di Zayn.
-Chi ti ha dato quella maglia?- 
-Ubriacone! Te, chi me l'avrebbe potuta dare?- disse colpendolo scherzosamente sul petto.
-Sei molto hot vestita alla Malik, tesoro.- Le nostre risate riempirono la stanza. Mi tirò verso di sè e prese la mia mano, facendomi toccare i quadretti evidenti sul suo addome. Sorrisi. Cominciò a giocherellare con i miei capelli e mi incitò a parlare di cosa era successo la sera prima.
-Niente di che, hai provato a spogliarmi e quando mi sono opposta ti sei arrampicato sul tetto e hai urlato "Tiffany fa l'amore con me" nudo.-
-Merda, era ancora buio vero?-. Si allarmò inutilmente, e ogni sua preoccupazione svanì quando, per la seconda volta, colpii scherzosamente il suo petto. -Sul serio, che abbiamo fatto? Ci siamo baciati?- mi chiese stavolta assumendo un espressione normale.
-Ma no, ti sembro il tipo? E poi te nemmeno da ubriaco mi tratteresti bene, quindi...- 
-Ti ho trattata male?-. I suoi occhi diventarono improvvisamente tristi e spenti. Mi sentii in colpa.
-No, certo che no. Sei stato simpatico, mi hai fatto ridere.- Sollevato si passò una mano sui capelli, dimenticandosi della ferita. Sussultò. 
 
 
-Come ho fatto?- mi chiese mentre io, attenta e concentrata, gli spalmavo della crema sulla macchia di sangue secco.
-Non lo so, raccontavi qualcosa tipo "ho picchiato il tuo ragazzo ma lui non era ubriaco e quando mi ha dato un pugno sono caduto a terra".- Si strofinò confuso la nuca e alzò un angolo del labbro superiore. 
-Chi sarebbe il tuo ragazzo?-
-Eri convinto fosse Tomlinson.- dissi a bassa voce.
Presi il telefono e digitai il numero che ormai conoscevo a memoria. Al secondo squillo la voce cristallina di Louis mi riempì i timpani.
Mi sedetti sul letto danto le spalle a Zayn, che, steso su un fianco, mi guardava. Misi un piede sotto di me e lasciai l'altro penzolare dal letto.
-Carrotssss!- 
-Lou, com'è andata ieri sera?- chiesi con gentilezza.
-Oh, tutto bene. Sono andata al pub vicino al lavoro. C'era Zayn, con gli altri. Era ubriaco morto...- non completò la frase.
-E...!?-
-Mi è scappato un pugno...-
-Louis!-
-Ha cominciato lui!- si giustificò
-Ma era ubriaco, Louis. Sei peggio di un bambino, certe volte! Sai che ferita che gli hai fatto? Sulla fronte, ha un sfrego che sanguina ancora adesso!-
-Avrà bevuto una bottiglia di Vodka da solo. Aveva perso l'equilibrio, un soffio di vento e sarebbe caduto!-
-Va bene Louis, ok. Hai vinto, se era questo che volevi sentirti dire!-. Riattaccai e mi voltai verso Zayn. -E tu perchè hai bevuto una bottiglia di Vodka? Per dimenticare? Dimenticare cosa? Dimenticare Carolyn? Fanculo!-. Diedi un calcio al piede del letto e sussultai. Zayn cominciò a sogghignare ed uscii dalla stanza.
Il pomeriggio, quando scesi in cucina, dovrai Zayn seduta sull'isola della cucina, con un bicchiere di succo in mano. Quando gli passai davanti si abbassò leggermente e mi toccò il fianco, facendomi girare.
-Sono ancora arrabbiata.-
-Elencami i motivi, avanti.-
-Mi odi, mi hai dato della puttanella bastarda per un motivo futile, mi hai mentito, mi hai messo contro persone che nemmeno conosco, mi hai fatto domande imbarazzanti e mi hai fatto litigare con Louis solo perchè volevo difenderti!-
-Tu hai voluto difendermi, cazzi tuoi!- disse mettendo il bicchiere sul piano di marmo. Lo spinse fino a farlo cadere dall'altra parte. Fece spallucce e con un gesto elegante scivolò dall'isola. Mi spettinò i capelli e sorrise con nonchalance. Fece immediatamente la sua uscita di scena.
-Fanculo Zayn!-
-Che guerra sia, Tiffany Greese!- sghignazzò Zayn dall'altra parte della casa.





SPAZIO SCRITTRICE
Ehylà, bambole. Se siete arrivate fin quà e non ci avete capito un cazzo continuate a leggere.
Siccome l'altro capitolo non mi piaceva, ovvero, mi sembrava di aver sbagliato qualcosa, ho scritto un'altro capitolo e vi ho aggiunto l'unica parte che mi sembrava adeguata. Nonostante ciò, però, il capitolo precedente è ancora nel mio computer e quando sarà il momento lo integrerò (?) in un altro pezzo. Ok? :D

COOL KIDS DON'T DANCE

Sorry ma non potevo risparmiarmelo

  
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