«Annie!» esclama Leo venendo verso di me.
Sono seduta su una delle panchine in legno verde del parco giochi più vicino a casa intenta a leggere un libro al riparo delle fresche fronde di un’alta quercia, ma la cosa mi riesce piuttosto difficoltosa in quanto sono accerchiata da bambini urlanti e, da buona madre, devo tenere sempre gli occhi aperti.
«Sono qui!» Sventolo in aria una mano per segnalargli la mia postazione e sorrido quando incrocio il suo sguardo. Mi si avvicina affrettando il passo e, sedendosi accanto a me, mi stampa un bacio.
«Come vanno le riprese?»
Sono parecchi giorni che non lo vedo, forse una settimana, sono curiosa di sapere come procede il suo lavoro.
«Bene, ma preferivo quando c’eri anche tu con me, era tutto un po’ più divertente» dice alzando le spalle.
«Beh, ora ho un altro tipo lavoro a casa e, fidati, è abbastanza impegnativo badare a quella creatura.»
Dopo l’uscita di “Titanic”, Leo aveva attirato molta attenzione su di sé ma non solo per la sua bellezza, ciò che colpisce è il suo innato talento e ora è impegnato con un altro film.
Come promessomi tempo fa, aveva comunque ritagliato un po’ di tempo per sposarmi durante quei quattro anni e, beh, diciamo che io ho lasciato perdere il mio sogno di diventare attrice per dedicarmi alla mia nuova vita, una vita piena d’amore, e non posso desiderare di meglio.
«Papà!» sentiamo chiamare tra tutti i bambini, una voce altisonante e familiare ad entrambi.
«Jack!»
Leo si alza in piedi e corre incontro al bambino biondo che subito gli salta in braccio cingendogli il collo con le esili braccia.
Sì, eravamo tanto convinti che fosse femmina che alla notizia del sesso eravamo un po’ spaesati riguardo a ogni cosa, in particolare sulla scelta del nome. Così, in piena crisi in quanto mancasse meno di un mese alla nascita, decidemmo in comune accordo di dargli il nome del primo personaggio interpretato da Leo: Jack Di Caprio.
Quel bambino è un vero terremoto ed è in tutto e per tutto uguale al padre, ma comunque la cosa migliore che mi sia mai capitata, e ogni volta che guardo i suoi occhi azzurri e furbetti mi sento viva e felice che ogni cosa abbia preso un corso ben lontano da quello che sognavo da bambina.
«Papà, sei tornato!» esclama Jack sorridendo al padre.
«Sì, è starò per un bel po’ con te e la mamma.»
«Farete una pausa?!» esulto fuori di me dalla gioia.  Lui si limita ad annuire. «È meraviglioso!» Lo stringo e lo bacio mentre Jack ride in mezzo a noi.
«Mamma, come vi siete conosciuti tu e papà?» chiede curioso il bambino che ora scivola dalle sue braccia alle mie.
«Ma hai sentito questa storia milioni di volte!»
«Per favooore» insiste stringendo i palme delle mani uno contro l’altro come in segno di preghiera.
«E va bene…» inizio sospirando, «Ci siamo conosciuti sul set di un film che si chiama Titanic.»
«Eravate i più importanti?»
«I protagonisti? Papà sì, io… è un po’ difficile da spiegare…»
«Lo posso vedere?»
«Certo. Andiamo a casa e lo vedrai» dice Leo “rubandomi” il piccolo.
Leo prende Jack sulle spalle, poi mi stringe la mano ed andiamo tutti insieme verso casa.
È vero, ho abbandonato il mio sogno di diventare una grande attrice e ora lavoro come segretaria in un ufficio, ma sono certa che se potessi tornare indietro non cambierei una virgola di com’è andata la mia meravigliosa e movimentata vita.


E con questo, è ufficialmente finita :'(
Però sono contenta perchè ho vosto che qualcuno l'ha seguita e non c'è nulla che mi renda più felice.
Una grazie speciale a tutti vuoi che l'avete letta, siete meravigliosi!!
Detto ciò... la storia vi è piaciuta? Ditemi che cosa ne pesate: se vi ha annoiati, l'avete trovata brutta, pensavate che fosse migliore....
so accettare ogni critica, soprattutto se penso che questo mi aiuterà a migliorarmi;)
Ancora grazie,
                                                    El xo