RISK (it's worth it)
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Un silenzio attonito seguì la rivelazione.
Poi Remus parlò.
-Non voglio che lo facciate.
Una risata simile a un latrato echeggiò nella stanza semibuia.
-Ve l’avevo detto che l’avrebbe presa così. Sei il solito disfattista, Remus!
-Sirius, ho detto lascia perdere- riprese lui.
James sbuffò e incrociò le braccia, guardando l’amico negli occhi.
-Lo faremo.
-No!
-Invece sì- aggiunse Peter, sorridendo incoraggiante.
Remus sospirò, posando lo sguardo di volta in volta su ognuno dei tre amici che si trovavano davanti a lui, ma ricevendo in cambio solo sguardi fieri e determinati. Ci risiamo – pensò.
-C’è qualcosa che posso dire o fare per togliervi questa malsana idea dalla testa?
-No, amico, quindi lascia fare. E comunque non ti stiamo chiedendo il permesso… abbiamo già deciso.
-Ma è pericoloso…
-Eeehi rilassati, stai parlando con gli studenti più brillanti della Scuola, non te lo ricordi?
-James, adesso non esageriamo…
-Sapete cosa può succedervi se qualcosa andrà storto?
-Sì, Rem. Probabilmente rimarremo mezzo trasformati in animali, del tipo con due gambe ma con le due zampe davanti al posto delle braccia, il muso peloso... te lo immagini, James?
-Beh, immagino che per te sarebbe un bel miglioramento, Sir.
-Ha parlato Mister-sono-bello-solo-io...
-...peraltro bisognerebbe registrarsi al Ministero... è illegale!
Peter rabbrividì per un attimo nell’ascoltare le parole del più prudente dei loro amici e si guardò i piedi, tentennando. Volevano davvero farlo?
Un lampo di furbizia attraversò gli occhi di James.
-Noi amiamo il rischio.
Un sorriso raggiante si allargò sul volto di Sirius, che gli allungò una pacca sulla spalla.
-Ben detto, amico, ci sguazziamo dentro! Non è vero, Pete?
Il viso del più mingherlino dei quattro amici aveva assunto un colorito pallido, ma quest’ultimo si affrettò a sorridere e annuire.
-Vero, vero! Lo faremo, Remus. Per… te.
°°°
Remus Lupin non si pentì mai di non essersi opposto fino in fondo alla loro decisione.
Dovette sorridere, suo malgrado, nell’osservare quelle sedici impronte sulla neve, asimmetriche e irregolari, alcune più ampie e profonde, altre più minuscole, quasi invisibili; sedici impronte che gli confermarono che sì, aveva tre amici che erano come tre fratelli per lui, e che sì, a volte valeva davvero la pena rischiare.
Sempre– avrebbero aggiunto due di loro.
E avrebbero continuato a farlo.
Fin proprio alla fine.
NdA: perché non avevo mai scritto sui Malandrini e mi mancava farlo, perché li adoro e perché penso che questo sia stato uno dei momenti più importanti per la loro amicizia, il loro legame e soprattutto per Remus: la scelta di diventare Animagi e di condividere questo pericoloso segreto, per sempre.
It's worth it.
ArmoniaDiVento