Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: DaisyFlower    03/04/2013    2 recensioni
Una semplice ragazza, con una semplice vita fa il suo primo viaggio fuori dal continente Italico, destinazione: America.Scoraggiata dall'ennesima delusione amorosa, non sa che proprio a Saint John (una cittadina nei pressi di Chicago) vivrà le emozioni più intense della sua vita. Amplierà i suoi orizzonti grazie al contatto con le nuove culture e usanze,ma soprattutto scoprirà che doveva percorrere ottomilioni di chilometri per innamorarsi ancora.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

 

 

E’ il sedici febbraio, Matt stamattina avrà la discussione della laurea. Sono così felice e triste allo stesso tempo. Felice perché finalmente coronerà il suo sogno e non dovrà avere più a che fare con quella subdola di Amber che ha cercato di farmi innervosire facendo sentire la sua voce durante alcune telefonate, triste perché non potrò essere al suo fianco in un momento così importante. Ho deciso di inviargli tramite l’interflora un auriga con allegato un dolcissimo biglietto d’auguri. ‘’Speriamo che lo riceva in tempo.’’ penso preoccupata mentre spolvero la stanza studio. Ho finalmente riposto i libri di procedura visto che l’esame è andato bene, e finalmente avrò un po’ di riposo. La sera prima dell’appello Matt mi ha confortata e aiutata anche a ripetere telefonicamente. Credo che un ragazzo così premuroso non riuscirei a trovarlo da nessun altra parte del mondo. Ascolto ‘’Just the way you are’’ di Bruno Mars ripensando al suo bellissimo volto che mi manca da impazzire. Ormai è passato più di un mese da quando ci siamo visti l’ultima volta e devo ringraziare Skype che mi da la possibilità di rivedere quei bellissimi occhi color caramello. Mi manca da togliere il respiro ma sto cercando di resistere, nel frattempo ha accettato un posto di lavoro in un’azienda nella città nei pressi del paese in cui vivo. Sinceramente non ne sono entusiasta in quanto la paga non è alta come quella del Chicago Sun Times ma a Matt non importa: << Per iniziare andrà bene e poi è vicino a te. >> mi ha detto qualche giorno fa. Ho cercato di far tacere il mio senso di colpa prodigandomi a cercare un appartamento per lui e conservando del denaro per pagargli i primi mesi d’affitto anche se so benissimo che lui non me lo permetterà. Gli ho proposto ancora una volta di riprendere i contatti con il suo ‘’importantissimo padre’’ che lavora come direttore generale della Banca d’Italia ma si è categoricamente rifiutato di farlo. Sospiro e alzo la volume delle casse cercando di essere positiva. Verso le quattro del pomeriggio il mio telefono squilla: è lui, il mio Matt. Rispondo immediatamente emozionata: << Pronto? >> dico. << Amore mio. Grazie per la bellissima corona d’alloro, non dovevi farlo però. >> mormora timidamente. << Per te questo ed altro. Come ti senti? >> domando. << Sono teso come una corda di violino. Tra un paio d’ore avrò gli occhi di tutta la commissione addosso e incespicherò in ogni frase ne sono convinto. >> dice con voce tremante. << Oh Matty! Non dire sciocchezze, mi hai ripetuto perfettamente ogni parola della tesi meno di dodici ore fa senza tremore quindi andrai non solo alla grande ma stupirai tutti. La tua originalità è fuori dal comune quindi, respira e prenditi la gloria che meriti. >>  affermo felice. Lo sento sorridere e già immagino le sue labbra perfette curvarsi. << Valeria sei..sei meravigliosa. Grazie per quello che fai per me. Ti amo. >> mormora in un modo così dolce da farmi sciogliere. << Tu sei meraviglioso Matt. Ora vai e torna vittorioso. In bocca al lupo Amore. Ti amo. >> affermo. << Crepi piccola. Ti dedicherò ogni momento, mi hai fatto rinascere quindi se tutto andrà bene è merito tuo. A più tardi. >> dice emozionato. << Sei la mia vita Matt. A più tardi. >> mormoro e poi riattacchiamo. Il resto della giornata trascorre in modo lento e noioso. Sono in pensiero e guardo l’orologio nervosamente. La mamma vedendomi in questo stato decide di portarmi al centro commerciale a fare shopping. Effettivamente ho bisogno di qualche indumento nuovo. Entro nel negozio H&M trovando una minigonna di stoffa pesante grigio scuro e una camicia bianca con la striscia dei bottoni dello stesso materiale della gonna. Li provo e per fortuna mi stanno bene. Acquisto entrambi i capi e decido poi di dirigermi da Bershka dove trovo un paio di decolleté grigi con una striscia di brillantini sulla punta davanti e il retro. Le acquisto immediatamente e sorrido felice di aver accresciuto il mio guardaroba. Torno a casa verso le otto, aiuto la mamma a preparare la cena dopodiché apparecchio. Mangio insieme alla mia famiglia guardando la tv e dopo un paio d’ore finalmente il mio cellulare prende a squillare. Mi catapulto a rispondere sorridendo alla vista del nome di Matt sul display. << Amore mio, ce l’ho fatta. Si sono alzati tutti in piedi per applaudirmi. Non puoi capire che emozione bellissima ho provato. >> afferma gioioso. << Oh Matt! Non sai come sono felice. Lo sapevo che ce l’avresti fatta, sei il migliore in assoluto. >> dico commossa. << Grazie di avermi fatto credere in me stesso. Grazie di essere nella mia vita piccola. >> mormora. << *Matt su sbrighiamoci dobbiamo arrivare al lago per la festa. >> la voce di Amber mi arriva attraverso il telefono e la voglia di strangolarla si fa spazio nel mio cervello. << Festa al lago? >> chiedo a Matt fingendomi tranquilla. << Si piccola,Will e Chris hanno organizzato una festa al lago Michigan dove Benji ha una casa. Prima però dovrò cenare con la mia famiglia. >> risponde Matt. << Capisco. Sarà una serata elettrizzante allora. >> dico e dentro di me avverto lo sconforto di non poter essere lì con lui. << Si, ma senza te non è lo stesso. >> afferma ed io sospiro. << Lo so Amore ma devi goderti questa giornata quindi vai e divertiti. >> dico. << Okay piccola ci proverò. Ricorda che sei sempre nella mia mente. Ti amo. >> << Ti amo anch’io Matt. >> affermo. << *Matt zia Claude vuole salutarti. >> gli urla Shannon. << Amore scusami ma devo salutarti ora ti chiamo… >> << …No, ci sentiamo domani. Stai tranquillo. Buon divertimento Matty e tanti auguri per il tuo successo. >> lo interrompo. Lo sento sorridere: << Grazie piccola. A domani allora. >> dice e poi riattacchiamo. Sorrido felice per le notizie che mi ha dato. Ce l’ha fatta, il mio Matt ce l’ha fatta e tra qualche giorno saremo di nuovo insieme. Non sto nella pelle. Saltello per casa come una bambina riferendo la bella notizia anche ai miei che dopo essersi persi in elogi per Matt non si risparmiano una ramanzina per i miei studi lenti. Quella sera però vado a dormire sollevata e sorridente come non lo ero da tanto.

Mi sveglio improvvisamente piangendo. Guardo intorno la stanza vedendo Alex e Becca dormire beatamente. L’orologio indica le cinque del mattino e fuori piove. Scendo dal letto decisa a prendere un bicchiere d’acqua al piano di sotto. Una volta in cucina però scelgo di prepararmi una tazza di latte caldo per calmare i nervi scossi dall’incubo che non riesco a ricordare. Accendo il portatile per ammazzare il tempo e la mia playlist si accende su ‘’Kiss the rain’’ di Billy Myers. Guardo la foto mia e di Matt che ho messo come foto del desktop e mi chiedo come stia andando la festa. ‘’Spero davvero che si stia divertendo. Magari posso fargli una piccola telefonata.’’ penso. Prendo il cellulare che squilla quasi completamente ma alla fine ho una risposta: << Ehm..pronto? >> dice Matt con uno strano tono. << Matty ciao. Spero di non averti disturbato. Come va la festa? >> chiedo anche se in sottofondo non sento alcun rumore. << Si…….festa, è una bella festa. >> risponde lui e dalla voce capisco che è ubriaco perso. << Hai bevuto Matt? >> domando preoccupata. << Si, piccola ma poco…pochissimo… >> mormora lui tutt’altro che lucido. Mi sa che si sarà scolato un bel po’ d’alcol. << Matt? >> lo chiamo ma il segnale è disturbato. << Pronto, mi senti?Ti arriva la mia voce?Dove sei? >> domando e mi sembra di ripetere le parole della canzone che sto ascoltando. << Si, ci sono. Sono in una stanza da solo ora.. >> afferma lui. Una risata femminile mi arriva all’orecchio e mi sento gelare: << Sento ridere in sottofondo. Sei sicuro di essere solo? >> chiedo tesa. << Si amore sono solo. Ora vado ciao. >> dice e poi riattacca. Resto confusa e spaventata. Provo immediatamente a richiamare ma il cellulare risulta spento. Vado completamente in panico anche se cerco di trovare una spiegazione logica a quello che è accaduto. ‘’Matt ha bevuto questo è poco ma sicuro, magari è stato solo per festeggiare. Mi sono inventata la risata che ho sentito?’’ penso camminando avanti e indietro nella cucina. Spengo il fuoco sotto il bollitore del latte e faccio per chiamare Shannon ma inseguito decido di non farlo. Devo avere fiducia in Matt come lui l’ha avuta in me quando gli ho spiegato di Francesco. Qualche tempo dopo mi metto a letto ma non riesco a dormire in modo tranquillo. Sono divorata dai dubbi e dalla preoccupazione. Alle nove decido di alzarmi definitivamente. Controllo il cellulare ma non ho ricevuto alcuna chiamata o messaggio. Provo a richiamare Matt ma il suo telefono è ancora spento. Mi metto nella stanza-studio e accendo il computer per controllare se ci sono mail ma nulla. Inizio a preoccuparmi seriamente. La mattinata passa in modo maledettamente lento. Vado a trovare Tanya la mia vicina per distrarmi un pò. Chiacchieriamo e ci raccontiamo le ultime novità giocando anche con la sua bellissima bambina fino all’ora di pranzo. Quando rientro il mio stomaco si rifiuta di assumere cibo. Alla fine decido che se Matt non mi chiamerà per le quattro sarò io a telefonare Shannon. Per fortuna verso le tre il mio cellulare squilla. Rispondo immediatamente senza neanche vedere il numero: << Pronto? >> mormoro con voce tremante. << Amore mio ciao. >> dice Matt in tono assonnato. Le ginocchia mi tremano forte e il cuore manca un battito. ‘’Finalmente mi ha telefonata!’’ penso felice. << Oh Matt!Che bello sentirti. Stai bene? >> domando preoccupata. << Si piccola, scusami per la telefonata di ieri. Non mi ricordo ciò che ti ho detto sono un idiota, ho bevuto troppo. >> mormora pentito. << Non ti preoccupare. Capita di esagerare in certe occasioni. Dove sei ora? >> << A casa. Forse mi ci hanno riportato Chris e Shannon ma non ne sono sicuro. >> risponde ridendo. La sua rilassatezza mi rassicura anche se voglio sapere di chi era la risata femminile che ho sentito a meno che non sia diventata pazza. << Beh ricordi con chi eri quando mi hai telefonato?Sai ho sentito una risatina di una ragazza. >> domando sperando di non far trapelare la mia ansia. << No, non ricordo molto forse Shannon, forse qualcun altra. Mi dispiace sono stato un vero maleducato. >> mormora dispiaciuto. << Non preoccuparti, per questa volta lascio correre ma la prossima voglio essere io a farti ubriacare di passione. >> affermo cercando di spezzare la tensione. << Tu già mi hai fatto ubriacare, il tuo amore è il miglior vino che esista al mondo. >> dice dolcemente. Sospiro di sollievo rendendomi conto che come al solito mi sono preoccupata per nulla. Continuiamo a chiacchierare per un’ora perdendoci nei dettagli della festa che lui riesce a ricordare dopodiché riagganciamo promettendoci che ci saremmo sentiti in serata. Nel pomeriggio decido di mettermi a leggere un libro suggeritomi dal club del libro di cui faccio parte su facebook. Mi perdo nelle avventure di Cat e Bones fin quando il mio cellulare non mi avvisa di un sms. Lo apro e noto che è Mary:

‘’Valeria, a che ora dobbiamo venire per il pigiama party di stasera?’’

 

‘’Accidenti! Il pigiama party con Mary, Anna e Manu. La questione di Matt me l’ha fatto dimenticare completamente.’’ penso scattando in piedi. Rispondo subito a Mary dicendole che l’appuntamento è alle otto e trenta poi faccio una doccia convincendo inseguito Alex ad accompagnarmi a fare scorta di cioccolatini e dolcetti vari. Per fortuna accetta di buon grado e dopo aver indossato il primo jeans e il primo maglione trovato sulla sedia, trasformata da me in armadio, ci avviamo al supermarket. Acquisto tutti i tipi di caramelle e cioccolato conosciuti insieme al cappuccino istantaneo e il cacao per il latte. << Stasera farai venire il diabete a tutte. >> afferma Alex sarcastico. << Beh per una volta sola non fa niente. >> rispondo facendogli una linguaccia. Torniamo a casa e inizio a preparare i materassi e le coperte da portare in soggiorno dove avremmo dormito tutte insieme informando anche Matt sui miei progetti serali. La mamma e il papà spostano la tavola verso la cucina lamentandosi del fatto che in questo modo li ho completamente costretti a uscire per cena. Mary e Anna alle otto e trenta in punto sono a casa mia mentre Alex va a prendere Manuela. Saluto le mie amiche affettuosamente che mi accusano di volerle fare ingrassare guardando tutto il cibo che ho comprato. Un’ora dopo però siamo tutte, compresa mia cognata e Becca, sedute sul letto a guardare per l’ennesima volta ‘’Breaking Dawn’’ con le lacrime agli occhi e mangiando di tutto. << Oh Edward! Perché non esisti? >> mormora Mary sconfortata. << Perché un uomo così perfetto non può esistere nella realtà, vampirismo a parte. >> sentenzia Anna subendo le nostre occhiatacce da: non-riportarci-alla-realtà-in-questo-modo. Manuela invece sorride e scherza con mia sorella sulla nostra devozione totale a quell’essere inesistente. Lo squillo del mio cellulare mi riporta a terra ricordandomi che ho un fidanzato che in quanto a dolcezza e amore può essere paragonato tranquillamente al mio idolo. Rispondo subito venendo accolta dalla sua dolce voce: << Valery. Ciao come procede il pigiama party? >> chiede divertito. << Matty ciao. Procede tutto benissimo solo che molto probabilmente mi troverai ingrassata di venti chili. >> squittisco ingoiando un ovetto di cioccolato. << Non preoccuparti piccola, conosco un modo veloce per farti perdere peso… >> mormora lui in tono sensuale. Arrossisco e sento lo stomaco contorcersi. << Oh sarebbe? >> gli chiedo spostandomi silenziosamente nella stanza studio. << Beh sai, io e te in una stanza con i corpi attaccati…Non sai cos’avrei voglia di farti piccola. >> dice con voce roca. Mi si secca la gola e un brivido di piacere mi attraversa il corpo. Come fa ad essere così sensuale anche solo al telefono? << Non vedo l’ora di essere tra le tue braccia. >> affermo sospirando. << Presto piccola. La società italiana sta esaminando i miei dati e tra qualche giorno mi arriverà la conferma. >> dice in entusiasta. << Valeria corri. Becca ha fatto esplodere la brioche nel forno. >> mi chiama Manuela. << Arrivo! >> le urlo. << Vai piccola. Non voglio trattenerti. Mi raccomando fa la brava e mangia tanto così avremo molto ‘’esercizio’’ da fare. >> afferma lui divertito poi ci salutiamo e riagganciamo. Il resto della serata trascorre tra risate e giochi di società. Vinco alcune partite a carte e per poco non rischio di essere richiamata dai vicini a causa del volume alto del televisore. Alla fine andiamo a dormire verso le sei del mattino. Veniamo svegliate verso mezzogiorno dai messaggi provenienti dai nostri cellulari. Ci alziamo controvoglia ma le mamme delle mie amiche saranno qui a breve per riprenderle. Facciamo una lauta colazione dopodiché Alex si offre di riportare i materassi al piano di sopra. Quando le mie amiche sono andate via decido di fare una capatina sul mio account facebook trovandovi una e-mail da parte di un contatto sconosciuto. La apro e non credo ai miei occhi c’è una foto di Matt quasi nudo su un letto stretto ad Amber anche lei quasi senza vestiti. Sbianco leggendo la didascalia:

‘’*Te l’avevo detto che l’avrei fatto mio. Il suo posto è qui in America. A te non resta che goderti la sensazione del tradimento.’’

La testa inizia a girarmi vorticosamente. L’immagine nella foto mi colpisce come un uppercut dritto al cuore. Ecco di chi era la risata che ho sentito al telefono: Amber. Mi si riempiono gli occhi di lacrime, Matt mi ha mentito. E’ stato a letto con lei. Fisso il monitor del computer sottoshock mentre le lacrime scorrono sul viso involontarie. Come ha potuto farmi questo? Come ha fatto a dimenticare me e la mia pelle solo per un attimo? ‘’Era ubriaco Valeria, magari si è confuso.’’ cerca di giustificarlo la mia mente. No, non può avermi confusa con lei, con quella maledetta ancora una volta. Mi sento sprofondare in un abisso di dolore che riesco a sentire anche a livello fisico. Tutte le parole che mi ha detto ieri, la voglia che ha di me, tutto falso. No, non può essere, il mio Matt. Il ragazzo che mi ha fatto capire che c’è una seconda possibilità per tutti, che l’amore vero esiste, che i ragazzi non sono tutti uguali non può avermi fatto una cosa simile. Oddio!Chissà quante volte allora mi ha raccontato bugie mentre loro due erano soli. Forse non c’è mai stata nessuna tesi da revisionare. Nessun concerto di Will e Benji. Chiudo l’immagine della foto e provo ad alzarmi ma le gambe tremano e la vista mi si offusca in un attimo mi trovo a terra priva di sensi.        

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: DaisyFlower