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Autore: Cardy    03/04/2013    2 recensioni
Piccola raccolta ScoziaXNordIrlanda Dedicata alla mia David-Ast, derivata da un momento di pazzia e dall'ispirazione che mi dà la role che ho con lei in cui compaiono questi due dolcissimi bambini, anche se in versione ragazzi normali!
Genere: Dark, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Role's Fic'
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Remember Everithing.


In molti l'avevano preannunciato, la fine del mondo, quando tutto si sarebbe spento, o meglio, la fine dell'umanità. Non era stato come si vedeva nei film, nessun apocalisse istantanea, nessun morto che strisciava fuori dalla tomba, era stato tutto graduale. Una nuova guerra fredda, di quelle che c'erano ma non si vedevano, una nuova arma batteriologica sfuggita al controllo degli scienziati, tutto era andato a rotoli in quasi vent'anni. Nessuna esplosione, nessuna meteora dallo spazio. Vedeva semplicemente la propria gente morire, alcuni abbandonati, alcuni circondati da chi amavano, ma alla fine si moriva sempre da soli, anche loro. Una nazione smette d'esistere quando non c'è più gente ad abitarla.
Stava succedendo a tutti loro, la cosa brutta era che non gli importava.
Vedeva la sua gente, quella che aveva sempre cercato di proteggere, quella per cui aveva combattuto, quella per cui aveva fatto sbagli di cui portava le cicatrici addosso, ma non provava nulla, lui aveva perso tutto l'anno prima. Aveva perso la voglia di lottare, la speranza, la propria gioia, ogni cosa, dissolta nel nulla, bruciata su una pira di legna, come il più fiero dei guerrieri, le ceneri si erano disperse nel vento e tutto era finito.
Era finito tutto quando quel sorriso si era spento, quel sorriso leggermente sghembo e malizioso, quando quegli occhi verdi e pieni di forza erano diventati vitrei, privi della gioia, della speranza di vita, quando quella voce non era diventata che un rantolo appena percettibile, quando non aveva potuto ripetergli un ultima volta quanto lo amasse.
Si passò una mano fra i capelli rosicci, sedendosi su un masso, osservando le onde schiantarsi contro le scogliere. La verità era una sola, David non sarebbe tornato questa volta, non gli si sarebbe presentato davanti alla porta bagnato come un pulcino ed un mazzo di fiori in mano dopo una litigata, non si sarebbe più svegliato fra le sue braccia, non avrebbe più cercato di nascondere una risata quando doveva fingersi offeso.
Ed altrettante erano le cose che non avrebbe più potuto dargli, non avrebbe potuto chiedergli scusa per il proprio comportamento lunatico, non avrebbe potuto avvicinarsi e baciarlo a tradimento, accovacciarsi sul suo petto, ascoltare il battito del suo cuore, aveva perso la propria vita quando Alba si era spento, il mare li aveva protetti, ma qualcosa era andato storto sia in Inghilterra che in Scozia, un passeggero di un volo internazionale già ammalato, il virus in incubazione che si era risvegliato, mangiandosi prima il povero uomo, in una stanza d'albergo, ritrovato troppo tardi, era troppo tardi, la morte si era diffusa in fretta, aveva steso le proprie dita scheletriche perfino nel territorio di Alba, lo aveva ghermito e la sua gente aveva iniziato a morire, così come aveva fatto lui. David si era spento lentamente, esattamente come stava facendo lui, no, era stato più fortunato. Se Dio esisteva anche per loro gli aveva perdonato ogni peccato che gli gravava sull'anima, permettendogli di non vederlo morire. E lo ringraziava, non se lo sarebbe mai potuto perdonare se fosse successo il contrario, era stato meglio così, chissà cosa avrebbe potuto combinare quel cretino nel caso inverso. Un sorriso si dipinse sulle labbra, martoriate sia dalla malattia che dai denti. Alzò gli occhi al cielo, osservando il leggero squarcio di blu che si mostrava, capriccioso, fra le cupe nuvole.
-"Il tuo clima è assurdo, Col! Piove sempre e quando non piove tira un vento assurdo!"-
-"Mi rispecchia, no?"-
Ricordava il sorriso che era comparso sul viso del rosso, prima che si chinasse a baciargli il capo, scostandogli una ciocca di capelli delicatamente.
-"Tu sei perfetto."-
Avrebbe dovuto dirgli più spesso che lo amava, avrebbe dovuto assaggiare di più quelle labbra, avrebbe dovuto concedersi ogni istante. Quello che gli rimaneva era solamente un mucchio di rimpianti, parole taciute per uno stupido orgoglio che gli aveva impedito di rendere felici entrambi molto tempo prima di quello che era. Era lui che aveva sbagliato. E pregava che la morte lo reclamasse in fretta, che gli strappasse il fiato dai polmoni e fermasse quel cuore che era lì solo per ricordargli che una volta era stato realmente vivo. Forse aveva mentito, si, in effetti lo aveva fatto. perchè aveva ancora una speranza. Sperava che, nonostante si morisse da soli, se ci fosse stato veramente qualcosa, una volta arrivato lo avrebbe visto lì, magari seduto ad aspettarlo con una sigaretta in bocca, e gli avrebbe sorriso, allora non avrebbe sprecato altro tempo. In fondo, visto da quell'ottica, la morte non doveva essere così male.

note:Io ricompaio dopo un sacco con una cosa simile, me ne rendo contoXD La depressione galoppaXD Naturalmente è ambientata in un mondo alternativo e futuro, siu,u dove tutti stanno morendou,u Che allegriaXD Mi scuso ancora per l'attesa ma sto avendo un periodo difficile, conto di riprendere presto, scusatemi>.<
  
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