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Autore: pecas    03/04/2013    2 recensioni
“Adesso hai paura?”
“No.”
“Quindi?”
“Quindi cosa?”
“Non hai risposto alla mia domanda di prima.”
Un grande sorriso mi si stampa sul volto, credo di non essere mai stata così felice.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Don't be scared 

 
“Ti metteresti con me?”

Sorrido a quelle parole.
Sorrido pensando a quante volte ho sognato questo momento.
Sorrido pensando a quante volte ho cercato una risposta a quella domanda.
Sorrido pensando a quante volte ho rimandato quella risposta.
Non lo davo per scontato, no, anzi. Mi sembrava così meraviglioso, così innaturale, così strano, che non lo credevo possibile.
Non credevo fosse possibile che un ragazzo così venisse proprio da me. Lui è come il capitano della squadra di football di un college americano, è come il figlio del preside con cui tutte le ragazze cercano di fare amicizia, è così…. Irraggiungibile.

Credevo fosse per me una di quelle cotte adolescenziali di poco conto.
Sai, quelle cotte in cui quando lui passa senti un brivido lungo la schiena e le farfalle nello stomaco.
Quelle cotte in cui quando lui sorride ti senti scoppiare il cuore e rimani incantata a guardarlo per ore dal tuo tavolo, nascosta, sola, sperando un giorno di poter sedere al SUO tavolo, a ridere e scherzare con i suoi amici.
Quelle cotte che durano settimane, al massimo mesi.

E stupisce a volte quante cotte si prenda la gente, come puoi passare da posizionare una ragazza o un ragazzo sul trono della tua vita, permettendogli anche di schiacciarti e distruggerti per poi scalzarlo velocemente e rimpiazzarlo.
Credevo fosse una di quelle cotte.
Ma dopo otto lunghissimi anni sono ancora qui, e non credo di esserne poi così sicura.
Ho passato otto lunghissimi anni a soffrire per ogni sorriso non rivolto a me.
Per ogni abbraccio dato ad un’ amica.
Per ogni occasione persa.
Per ogni ‘mi piace’ che metteva alle foto di altre ragazze.
Si, mi sono lasciata distruggere anche da un social network e me ne vergogno. Ma quando si è innamorati, già, innamorati, in aria si costruiscono non case, non castelli, non quartieri, non città, ma metropoli.
E spesso ci si schiaccia da soli.
Spesso si immaginano cose che esistono solo nella propria mente.
Spesso si creano sospetti che ti rovinano la giornata.
E io non credevo di essere quel tipo di ragazza, ma l’amore mi ha cambiata, si.
A tredici anni, mi sarei messa a ridere se qualcuno mi avesse mostrato come sarei diventata, col trucco sbavato, in un letto pieno di fazzoletti da naso, con una tavoletta di cioccolata di cui ormai non è rimasta che la carta, davanti un film romantico.
E’ stato lui a cambiarmi, tanto.

“Bhè, penso che tu abbia già capito che mi piaci da un po’, da un bel po’.”

Lui mi fissa senza dire niente. I suoi occhi dorati sono puntati sui miei. Forse è la prima volta che lo vedo così concentrato e attento.
Prendo un respiro profondo e continuo.

“Ti sembrerà strano o perfino egoista, ma ho pensato spesso a questa domanda e mi sono sempre rifiutata di trovare la risposta. Perché avevo paura. Paura di non essere abbastanza. Paura di deluderti.  Che ne so, tu avrei baciato decine di ragazze,” ride “io non ho mai dato il primo bacio. Qualcosa potrebbe andare storto.. Magari ho l’alito cattivo o..”

Ride di nuovo e mi blocco. Dovrei essere felice per aver, almeno una volta, provocato il suo sorriso. Ma no, lui ride perché sono ridicola.

“Sono ridicola, vero?”

“No, assolutamente.” Mi prende le mani e le stringe forte. “Sei adorabile.”

Sorrido e abbasso la testa mentre le mie guance avvampano e si colorano di rosa. Sembra quasi un sogno..
 

xxx

 
Una goccia mi scende sulla guancia, ma non è una lacrima.
Guardo in alto e lui mi imita. Il cielo è grigio.
Salta giù dal muretto, ormai completamente punteggiato di gocce di pioggia e mi porge la mano. La afferro saldamente e scendo con un salto.
Iniziamo a correre cercando un riparo e io non posso fare a meno di ridere come una scema rendendomi conto della situazione: siamo in piena campagna, non c’è un tetto neanche a pagarlo e sta iniziando a piovere forte. Ormai siamo molli.

Mi fermo e lui si gira verso di me continuando a tenermi la mano. Anche lui ride rendendosi conto di aver corso inutilmente.
Si toglie la giacca e la mette sulle nostre teste mentre continuiamo a ridere. Lui appoggia la fronte sulla mia. Siamo vicini, forse troppo, ma non ho paura.
Poi un rumore mi fa sobbalzare, un tuono. Senza nemmeno pensarci mi stringo forte a lui, ho il terrore dei temporali.
Anche lui mi stringe forte e mi sento già meglio. Un attimo, solleva il mio viso per far incontrare i nostri sguardi poi appoggia le sue labbra sulle mie. Chiudo gli occhi e cerco di non pensare a niente.
Forse ci ho solo pensato troppo.
Forse ho pensato troppe volte al peggio.
Ho pensato troppe volte che sarebbe andata male, che non avrebbe funzionato, che avrei sbagliato qualcosa.
Ma quel bacio ha cancellato ogni cosa, ha distrutto la mia metropoli, la mia corazza, le mie paure.
Con lui è tutto così facile..

“Adesso hai paura?”

“No.”

“Quindi?”

“Quindi cosa?”

“Non hai risposto alla mia domanda di prima.”

Un grande sorriso mi si stampa sul volto, credo di non essere mai stata così felice.

“Allora?”

“Si si si! Non potrei esserne più convinta!”

Sorride, per poi baciarmi di nuovo, quasi violentemente, ma poi si stacca presto da me, troppo presto, ma abbastanza per poter sentire ancora una volta il suo odore che mi inebria la mente.
La sua giacca cade e ci ritroviamo di nuovo sotto la pioggia che è diventata più insistente. Iniziamo a ballare, sembra quasi un valzer, mentre la pioggia ci accompagna come un orchestra.
Per un occhio estraneo potremmo sembrare due drogati, ma in fondo lo siamo, siamo drogati d’amore.

Lui mi solleva, mi fa girare, come una principessa.
E sono felice, più che felice, che lui sia il mio principe.
Poi si avvicina al mio orecchio, e mi lascia un bacio sulla guancia per poi sussurrare:


“Ti amo, da sempre.”

 
xxx


AAAALLOORSS!

Questa OS è molto, molto, molto personale.
In pratica racchiude un po' della mia storia e un po' di quello che spero sia il mio futuro. 
 
Ho deciso di non dare un nome a LUI in modo da far immedesimare ogni lettore nel personaggio.
Però ho scritto il colore dei suoi occhi. ME PIASANO.
Ho scelto come colonna sonora 'Fall' di Justin perchè credo che centri con la storia e perchè ci sono delle frasi, come il titolo, che la rappresentano.
Siccome l'ho scritto a scuola, stamattina, siate clementi se non è proprio perfetto ma a me non dispiace! 

Lasciate una recensione, accetto anche critiche ma ho bisogno di sapere cosa ne pensate.
Un beso,

Linda.
  
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