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Autore: Ilarya Kiki    04/04/2013    4 recensioni
Forse lei non esiste, ma io sento il bisogno di vederla comunque.
Forse perché è stata importante per me, forse perché è stata l’unica persona per cui io abbia mai provato amore. Ma come tutto il resto della mia vita, lei è stata solo una vana ed inutile parentesi in un inferno di fallimento, è durata quanto il battito delle ali di una falena, o quanto un fugace sogno notturno, e poi è tornata la veglia, questa veglia opprimente e dolorosa. Non sono nata per stare al mondo, non ne sono mai stata capace.

Warning! La storia tratta gli eventi del MANGA, non dell'anime, e quindi forse qualcosa potrebbe tornare strano...ma il proseguo è di mia completa invenzione, quindi non mi resta che augurare una buona lettura!
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Altri, Crona, Maka Albarn
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Kurona, the Dark One.'
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Just a simple story about a crazy little girl.


E’ solo un istante, prima che l’abbraccio dolcissimo si sia infranto.
Le braccia di Maka di scostano lentamente dai miei fianchi sottili e doloranti, e vedo una mano estranea appoggiata sulla spalla della mia prediletta, che l’allontana da me e l’aiuta a tenersi dritta. Alzo lo sguardo e vedo il viso sbilenco di quel ragazzo, Soul Eater, con un sorrisino stanco dipinto tra le labbra e un mondo di affetto che riluce dagli occhi.
Poi lui nota che lo sto guardando, ed i suoi occhi si fanno più amari, conditi da un brillare di denti aguzzi:
“Ci hai fatto davvero dannare, stavolta, Chrona.”

Non fatico a credere che le sue parole siano molto più letterali di quello che lui intenda dire veramente, con quel suo tipico modo di fare da uomo duro.
La Dannazione, io ho camminato per quelli che mi sono sembrati secoli sul suo baratro sottile in punta di piedi, danzando con la morte a braccietto ed il vento della follia a scompigliarmi i già aggomitolati pensieri, sporgendomi sull’abisso e promettendo a braccia aperte la mia prossima caduta.
In realtà, ero convinta di essere già in volo, di aver già compiuto il fatidico salto, con le mie ali di demone spalancate e le urla malvagie delle anime che ho ingoiato che mi aprivano le porte dell’Inferno, e anzi, credo proprio di averlo compiuto il salto, mi ci sono gettata a capofitto nel momento stesso in cui la mia lama penetrava il corpo odioso di mia madre e la mia anima ancora bambina insieme con esso…sì, io ero già caduta.
Solo, Maka è riuscita a tendermi la mano e riacchiapparmi poco prima di colpire il fondo dell’abisso, trascinandomi tutto il mondo che conoscevo giù con me.
Ed ora, che sono risalita tra le sue braccia angeliche, resto sbalordita a fissare come dal suo volto stanco lanci sguardi d’amore al ragazzo in piedi dietro di noi.
Io…non posso dire di esserne sorpresa. Lo sapevo.
Casomai, dovrei darmi io della stupida, per aver potuto pensare che il cuore di Maka sia così sbagliato come lo è il mio, da amare qualcuno che non può ricambiarti. Da pensare che il suo amore per me sia come quello che ho sempre provato io per lei…
Ma in realtà lo sapevo, è sempre stato così, non è cambiato nulla da quando ho lasciato il loro mondo felice. Forse, il loro amore si è solo accresciuto.
Non posso star male per una cosa così ovvia, soprattutto ora che Maka mi sta sorridendo.

“Ti faremo portare a casa, adesso.” Dice. “Qui è pericoloso, dobbiamo ancora sconfiggere il Kishin.”

Fatico a recuperare la facoltà delle parole, che mi si attorcigliano tra le labbra.
“..no..” riesco a malapena ad articolare, “..no.”
“Come no, Chrona? È pericoloso qui…”
“Non sono più la fallita che conoscevi tu, Maka.”
Sorprendendomi che queste parole siano davvero uscite dalla mia bocca, pianto i palmi a terra e faccio perno per tirarmi in piedi. I miei muscoli non tremano di fatica, le mie gambe non vacillano.
Tendo una mano alla mia amata e la aiuto a rimettersi in piedi, trovandomi poi a fissare lo sguardo nei suoi occhi verdi.
“Forse ora mi hai riportato alla luce, ma io non sono più quella di prima. Non lo sarò mai più. Ho divorato un numero di anime tanto immenso che fatico persino a contenerlo dentro di me, ed ho ucciso mia madre Medusa con le mie stesse mani. Sono stata un mostro, e di conseguenza sarà il mio trattamento se tornerò con te alla Shibusen.”
Lancio un’occhiata alle persone che ci circondano, e vedo tante espressioni contraddittorie. Ma una prevale, l’odio.
“Ed io non potrei certo dare torto a coloro che desiderano che la mia anima sia data in pasto a Shinigami.”
Maka deglutisce, e Soul le prende un braccio per tenerla in piedi.
“Erano questi gli ordini, infatti.” Mormora il ragazzo abbassando la voce, “Tu eri finita sulla lista nera. Solo Maka ha continuato a proteggerti, trascinando anche qualcuno di noi, e andando contro alle prescrizioni dei superiori.”
Non posso fare a meno di sentire una ventata di calore a queste parole, che mi inonda il petto esile ma eretto, e di nuovo mi perdo negli occhi verdi di Maka, che mi sorride.
Ma perché, perché ogni volta che mi sorride è come una pugnalata nel cuore?
Lei mi dona così tanto affetto, così tanto da far male, ma quello che io vorrei, ciò di cui ho veramente bisogno, ciò di cui avevo fame e sete quando mi sono gettata nel baratro, illudendomi di poterlo trovare sul fondo…ecco, quello non me lo potrà dare mai.
Una punta acida di lacrime bollenti mi pizzica in fondo agli occhi, sgorgando da non so dove.
“E’ anche per questo che non potrei mai tornare con voi. Ti metterei in pericolo, Maka, e non potrei mai fare una cosa del genere.”
“Non devi dire così! Non mi interessa se sarà difficile anche per me, io voglio che tu…”
“…e c’è anche un’altra cosa.”
C’è che non potrei mai vivere accanto a te che ami Soul, e piuttosto preferisco…
“…guardati, Maka. Non ti reggi nemmeno in piedi, come pensi di poter sconfiggere il Kishin in queste condizioni?”
“Ma io…”
“Per colpa mia non sei più in grado nemmeno di brandire la tua falce, non potresti mai sconfiggere Ashura. E so benissimo che tu saresti l’unica in grado di farlo, perché la tua anima è l’unica che potrebbe raggiungere una frequenza tale da distruggerlo.”
“Ma non…”
“Casomai sei tu che dovresti tornare a casa, se non vuoi fare una brutta fine.”

Cosa pensi di fare allora!?
Dalla folla emerge una voce furibonda, ed un ragazzo si fa largo tra i presenti, che hanno già cominciato a disperdersi, dato il fatto che i mostri della follia del Demone hanno ricominciato ad attaccare con le loro unghie ed i loro denti.
È Death the Kid, il figlio del sommo Shinigami. Dietro di lui scorgo anche alcuni professori, tra cui Franken Stein, chino sul corpo esanime di Blak*Star, che ho colpito poco prima di essere fronteggiata da Maka.
Hai decimato le nostre forze in campo, hai torturato le nostre menti ed i nostri corpi con la tua follia e adesso dici anche a Maka di tornarsene a casa!? Cosa intendi fare, da che parte stai!? Sei diventata peggio di tua madre!?
Lascio le sue grida rabbiose scivolarmi addosso come acqua, volgendo lentamente la testa verso di lui. Non appena alzo il mio sguardo oscuro sui suoi occhi dorati e luminosi da dio della Morte, percepisco un sussulto attraversarlo intimamente, ed istintivamente fa un passo indietro.
“Sì. Sono peggio di mia madre.”
Il silenzio viene infranto dai suoni della battaglia che torna ad infuriare, grida e scoppi e stridii metallici di armi.
Le anime dentro di me si agitano alla musica della guerra, e Ragnarok preme contro il petto assetato di sangue, tentando di sfidare il mio autocontrollo. Avrò anche cominciato a sovrastarla, ma la mia follia non è certo scomparsa: mi lambisce le caviglie invitante, sussurrandomi di affondare ed annegare nuovamente in lei. È tutto più facile nell’annullamento della ragione e nella perdizione dell’anima, perché il dolore scompare con la consapevolezza e la ricerca di un significato nelle cose e nei sentimenti diventa un paradosso, anche se con un prezzo carissimo.
Il potere della mia follia sovrasta quello di qualunque altro essere, qui attorno a me.
Forse, anche quello del Kishin.
“E’ proprio perché sono peggio di Medusa che potrò distruggere Ashura. Vi ho privato di Maka, che era la vostra unica salvezza, ed ora la responsabilità delle mie azioni pesa sulle mie spalle.”
“Intendi fermare tu il Kishin? Sei pazza!?
Prendo un grosso respiro, gonfiando i polmoni di aria satura di fumo e sangue.
“Sì.”
Il giovane Shinigami fa una smorfia, come se lo stessi prendendo in giro.
“Avreste alternative?”
“Non metterei mai la mia salvezza nelle mani di un demone come te.”
“Chrona non ci tradirà, io credo in lei!”
Di nuovo la voce di Maka, di nuovo quel fuoco ardente che scalda e brucia i lembi del cuore.
Mi volto verso di lei le sorrido, nonostante tutto il male che mi deforma le labbra.
Ammutolisce, come Kid prima di lei, e la sua espressione si incrina in qualcosa di un po’ amaro, come se la mia vista avesse un sapore acre.
“Hai ragione, Chrona. Solo tu potresti fermarlo, ora, ed evitare che altre persone perdano la mente e la vita nel tentativo. Sei cambiata.”
Resto a guardarla senza aggiungere altro, senza il bisogno di esprimermi a parole.
“I tuoi occhi, sono diversi…non c’è più paura.”
“Ormai ho provato sulla mia pelle le oscurità più terribili. Le ho conosciute troppo a fondo per averne ancora paura.”
Vorrei che la sua immagine rimanesse impressa nei miei occhi così come la vedo ora, con quella fiducia sincera ad illuminarle il viso, con quel sorriso dolce e sicuro. Me la scolpisco nell’anima, vorrei ricordarla e portarmela dentro proprio così, rivolta solo a me, solo mia.
Poi mi volgo di nuovo a Death the Kid.
“Dì ai vostri uomini di ritirarsi. Ora ci penso io.”
“Non ti lascerò andare a fare una cosa del genere da sola! …”
Alzo semplicemente il mio braccio davanti a me ed uno stormo di rovi neri di sangue fuoriesce dalle mie vene, aprendomi la via tra me e la grotta dove si sta nascondendo il Kishin, e Kid viene sbalzato di lato, travolto dalla mia volontà.
Tra me e me sorrido, comincio ad incedere guardando fisso il mio obbiettivo, senza distogliere lo sguardo per nemmeno un secondo.
So quello che devo fare, ormai.
Mormoro un dolce addio a Maka, e mi avvio al mio destino.

“Sei sicura di quello che stai facendo?”
“Sì.”
È lei, la mia cara vecchia Voce, lei che finalmente è tornata a parlarmi dopo tutto quel tempo che le tenevo la testa schiacciata sott’acqua ed il cuore schiacciato dal nero acciaio.
La mia me ricoperta di fiori e di spine che mi guarda con cipiglio.
“Non sembri spaventata.”
“Non lo sono infatti.”
“Ahah, sarebbe una bella novità! Stai solo per affrontare il Kishin, la cosa più spaventosa del mondo…e proprio tu non hai paura?”
“No, non ho paura. La paura ce l’hai quando non sei sicura di quello che sta per accadere. Ma io so benissimo quello a cui sto andando incontro, e non sono mai stata più decisa di così a fare qualcosa.”
“Direi che non fa una piega.”
“Ma quanto hai da blaterare…per me sei tu quella che ha paura.”
Se ne sta in silenzio per un po’, ed io allargo un sorrisetto di dileggio tra le labbra. In fondo lei vuole solo provocarmi, come al solito: in realtà la sua volontà coincide perfettamente con la mia.
“…lo stai facendo per Maka, non è così?”
“Sì. È la cosa migliore da fare.”
“Ma noi…ma tu…”
“Dopo tutto il disastro che ho combinato, non credi che ci sarebbe un modo migliore per finire questa storia? Con Maka che mi sorride nel cuore e con la salvezza di tutti sulle mie spalle? Non voglio vedere Maka e Soul sposarsi, non voglio marcire in una cella, non voglio che la mia vita ricada in basso dopo aver raggiunto questo picco. E poi, mi fa sentire meglio quest’impresa, è come una redenzione.”
“Non posso certo darti torto. Non hai rimpianti?”
“Molti, troppi. Ma anche se mi mettessi a pensare ai rimpianti, di certo la mia scelta non cambierebbe.”
“Credo tu abbia ragione.”
“Mi sembra strano che tu sia d’accordo con me, è la prima volta che accade.”
“Se non ora, quando?”
La sento fare una risatina, ed anche io allargo il mio sorriso. Poi sospiro.
Un cielo blu infinito sovrasta la mia testa piccina, illuminato all’orizzonte da un glorioso tramonto rosso e arancio, che illumina le onde del mare come se fossero migliaia e migliaia di lucciole.
Ad ogni passo, un ricordo di quello che sono stata mi scorre veloce fra i capelli, come un sospiro luminoso, come una folata di vento, portandosi via il rancore e facendomi sentire leggera.
La mia vita insulsa, me la sto lasciando tutta alle spalle.
La follia del Kishin si avvicina, e non mi fa paura: contribuisce solo a rendere questo tramonto più potente, più rosso e luminoso. Continuo ad assorbirla a cuore aperto, e la sento premere contro la testa ed il petto. So che presto non la conterrò più.
“Cosa avverrà quando lo ingoierai?”
“Lo sai.”

“Ti ho sempre amato e lo sai, Maka. Ti porterò nel mio cuore fino all’ultimo. Sii felice, fallo per me. Addio.”
Maka non comprese subito il significato di quelle parole mormorate, o forse non volle comprenderlo.
Chrona si aprì la strada tra i combattenti con un poderoso attacco del suo sangue nero, e cominciò a camminare verso la voragine oscura che si apriva nel ventre della Luna, dove si nascondeva il Kishin. Non volle capire, volle solo avere fiducia.
“E’ pazza!” urlò Kid, “Lei non ha l’onda anti-demone come ce l’hai tu, Maka! Lei è un demone! Al massimo può divorarlo, ma la sua follia la sovrasterebbe, è troppo grande!”
“Devi credere in lei!” si ritrovò ad urlare Maka, sostenuta dalle braccia rassicuranti di Soul, “...lei sa quello che fa! Gliel’ho letto negli occhi!”
“Kid ha ragione, Maka…se Chrona mangia Ashura, perderà di nuovo il controllo.” La voce di Soul la raggiunse con il suo respiro vicino alle orecchie, e le aprì i pensieri.
“Ma non è possibile, non può andare incontro al Kishin sapendo di impazzire di nuovo…a meno che…”
“…a meno che non voglia autodistruggersi.” Concluse Kid, abbassando il tono di voce.
“No…” mormorò Maka, crollando addosso a Soul.
Kid corse dal professor Stein, per dirgli di ritirare le truppe.
Chrona aprì le sue ali nere e fu inghiottita dalle voragine.
Chronaaaaaa!!!" urlò Maka.

“E quindi è questo che faremo?”
“Sì.”
L’unica cosa che sento è un potere grande come un mondo di dolore e paura, immenso, doloroso, e unghie e denti resi aguzzi dalla disperazione che tentano di dibattersi inutilmente nel mio piccolo grembo. Finalmente è qui, ci sto davanti, è come un muro orrendo ed immenso, intrappolato dalle fauci oscure che fuoriescono dalla mia anima, slogandosi le mascelle per contenerlo.
Mi stordisce, mi assorda, mi acceca, mi percuote su tutta la superficie della mia pelle sottile, ma non mi fa paura.
Il mio cielo vibra, teso, e cominciano ad intravedersi spaccature oscure tra le stelle, che si ricoprono di denti, che sbavano, sanguinano, mordono…
Il mio mare si tinge di nero, di orrore, e la mia sabbia pietrifica nel gelo i miei delicati piedi nudi.
Il mio mondo si sta distruggendo e sta crollando, strillando dal dolore, trascinandomi verso il basso, verso l’oblio, verso l’Inferno.
Ma non ho paura, non ora.
“Questo è quello che progettavi di fare anche quando eri ancora immersa nella follia…rendere tuo il Kishin.”
Una risatina stanca mi scappa tra due respiri.
“…e non sarei nemmeno riuscita a contenerlo… che destino crudele. Mi sta distruggendo, mi sta divorando. Non è ironico? Direi che sono riuscita ad architettare bene questo momento, dopotutto. Almeno otterrò qualcosa.”
“Grazie a Maka.”
“Grazie a Maka, la mia regina.”
“Ma basta parlare, ora. Devi agire prima che prenda il sopravvento.”
“…o sarà tutto inutile.”
Ragnarok si materializza nel mio pugno saldo, fedelissima lama d’acciaio nero, la mia portatrice di distruzione, dei miei nemici e del mio cuore.
Il Kishin si dibatte nel mio stomaco, folle e inarrestabile, completamente inghiottito.
Impugno la mia spada.

Ciò che Maka, Soul, Death the Kid e tutte le persone giunte fin sulla Luna per combattere il Kishin videro, non fu nemmeno lontanamente paragonabile a quello che percepirono.
Ci fu da principio una luce, rossa, rossa come il sangue, che si espanse a velocità vorticosa e fece male come un’esplosione nelle orecchie, come uno strappo allo sterno da schiacciare il fiato.
Poi ci fu un’ondata di nero, più potente questa volta, che li pressò tutti al suolo con il peso di mille incudini di piombo, e fu come se tutto il dolore del mondo pesasse sui loro poveri e fragili corpi, schiacciandoli sotto una pressa inarrestabile e terribile, senza via di scampo.
Ma fu solo un attimo.
Poi venne una luce bianca, e fu leggera.
Sapeva di redenzione, sapeva di aria pura, di semplice consapevolezza che la vita è una cosa bella, e che avere un po’ di paura a volte è normale, ma non è certo quella a fermare i cuori pieni di fede.
Si udì una specie di tintinnio, come di una spada metallica che cade al suolo, e risuonò come una campana.
"La follia del Kishin è scomparsa!” urlò Franken Stein rialzandosi.
Le persone cominciarono a risollevarsi sulle proprie gambe, guardandosi attorno stupite, guardando il cielo blu, rischiarato, trapunto di timide stelle.
“Chrona…” mormorò Maka.

Sorrido, in pace.
“E così questa è la nostra fine.”
“Già.”
“Non è un granché. Almeno, hai chiuso in gloria.”

“Ci ho provato. Ma non credo che avrei potuto ottenere di meglio, è già tanto.”
“Dici?”
“Sì.

è solo la fine di una semplice storia di una bambina pazza.”

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Fine!

Ecco finalmente giunta a compimento questa storia che ho trascinato lentamente per un sacco di tempo, e che spero abbiate apprezzato! A me è piaciuta, è stato un viaggio interessante e pieno di emozioni, attendo speranzosa di sentire i vostri pareri! ^^
Ne approfitto per ringraziare tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggermi, commentarmi e starmi dietro, perché mi rendo conto di aver aggiornato davvero mooolto lentamente -dannata vita reale...-

Chrona mi affascina e non mi stanca mai, quindi qui lancio una proposta...e se le dessi un sequel?
Ci sto pensando seriamente -ebbene sì...che poi se sarà prequel, in-mezzo-quel o sequel non si sa...e di certo non lo dirò qui per rovinare la sorpresa! :D Posso solo promettere molta più azione e molte meno seghe mentali!-
Fatemi sapere!
E di nuovo, grazie per avermi seguito!
Alla prossima!

Kiki

~~~ In effetti il seguito è uscito, anzi, ce ne sono ben due! Ci sono due story line, la prima è piuttosto breve e legata a doppio filo con la mia narrazione, ed è qui: “Unforgivable Heart.”, la seconda è quella che io considero il vero seguito, anche se prende avvio dalla fine vera e propria del manga – che è quasi uguale a quello della mia storia –, quindi lo considero più un seguito “spirituale”: (*qui ci sarà il link non appena inizierà la pubblicazione!*).~~~
  
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