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Autore: x_stuckinherdaydream_x    04/04/2013    1 recensioni
'Nell'amore l'età non conta'
Ho sempre detto che questa frase ha un valore infinito e vero.
Ma non ho mai detto che sarebbe andate bene per me.
Lui ha vent'anni io quattordici.
Lui è famoso, e io sono io.
(......)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love age does not matter.

Chapter one: zayn malik of one direction.

"Ellie cavolo sbrigati!" urò di nuovo mia madre da sotto.

Stavo finendo di sistemare alcune cose dentro la mia borsa, ovvero prendere i miei cd.
Se li dimenticavo potevo venire fino a qua per riprenderli, anche se la distanza era enorme.
 
"Elisabeth Smith, quanto ci deve mettere ancora?" disse mia madre entrando in camera mia con il tono di voce abbastanza alto da farmi prendere uno spavento.
 
"Ho fatto, cavolo!" risposi prendendo l'ultimo cd dallo scaffale: Unbroken, Demi Lovato.
In fondo avevo quattordici anni appena compiuti, dovevo avere la mia musica sempre con me.
Misi il mio borsone dentro la macchina di mio padre e salì nei posti dietro.
 
"Quanto cavolo ci hai messo per prendere dei cd inutili?!" disse mio padre accendendo la macchina.
 
Ecco il problema di mio padre: odia quelle persone che io amo.
Odia quello che a me fa star bene.
Ed è super geloso, pensa che ogni ragazzo che ho vicino sia il mio ragazzo, solo che non sa che a me non si avvicinerebbe nemmeno un topo stitico.
Sbuffai lasciandolo stare, non avevo per niente voglia di litigare con lui.
 
"Non sei contenta di andare a trovare la tua nonnina inglese?" cambiò discorso mia madre mettendosi la cintura.
 
Dovevamo fare un viaggio enorme solo per andare in un posto chiamato 'Bradford' un paese dell' Inghilterra  per andare a trovare i miei nonni, saltando scuola.
Preferivo stare nella mia amata New York, con i miei amici, e la mia migliore amica Taylor.
 
Io alzai gli occhi "Sì, moltissimo." risposi sarcasticamente.
 
"Dai Ellie, ti divertirai." mi rassicurò guardandomi.
 
Mia madre invece era lunatica, a volte era felice, altre era isterica, altre triste, altre insopportabilemente non apposto.
Diciamo che la mia piccola, strana, famiglia è così.
Non che io sia normale, anche se non so da chi io abbia preso.
 
Presi le cuffie del mio inseparabile iPod alle orecchie e misi "Firework" di Katy Perry, altra donna che amavo.
 
"Ellie, svegliati." mi sentì scuotere, aprì gli occhi e vidi il viso di mia madre "Dobbiamo prendere l'aereo." continuò staccandosi e dirigendosi al cofano per aiutare mio padre a portare le valigie.
Scesi dall'auto e mi stiracchia facendo schioccare la mia schiena orma distrutta dalla scomodità della macchina di mio padre.
(...)
 
Entrammo nell'aereo e mi sedetti in un posto molto distante dai miei genitori e sola, almeno che qualche rompiscatole, o qualche vecchietta non mi si sedeva vicino a me per raccontarmi tutta la sua vita.
Mancavano solo cinque minuti al volo.
Mi guardai intorno e vidi un gruppo di ragazze un pò più distanti da me con delle maglie tutte uguali con scritto sopra 'One Direction'.
E' il gruppo che adorava da impazzire Taylor, lei mi aveva fatto ascoltare solo qualche canzone, solo che lei urlava e non sentivo quasi niente.
 
"Non vedo l'ora che salgono! E se si sedessere vicino a me?!" disse una ragazza bruna quasi gridando "Ma figurati, anche se non vedo dei posti provati.." rispose l'amica di fianco a lei guardandosi attorno.
 
Sbuffai, volevo terribilemente Taylor qua con me.
"Scusa.." mi girai e vidi un'uomo tutto incapucciato davanti a me.
Doveva essere il solito pervertito, pedofilo o ancora peggio.
 
"E' libero vero? Mi hanno detto di sedermi qua.." continuò appoggiando un piccolo porsone sulla poltrona affianco alla mia.
 
Allora i casi sono due Ellie, uno: ti direbbe cose perverse per filtrare con te, due: ti guarderebbe tutto il tempo, ovvero quattro pesantissime ore.
 
"Tutto okay?" mi disse sventolando la sua mano davanti alla mia vista.
 
"Mmh?! Sìsì.." dissi 'svegliandomi' dal mio stato da investigatrice.
Lui mi guardò attraverso i suoi rayban scuri.
Io feci la faccia confusa.
 
"Posso sedermi?" disse per la seconda volta.
 
Io annuì involontariamente.
Tanto non poteva fare nulla ad una ragazzina che aveva compiuto quattordici anni il giorno prima, no?
Anche se esteticamente, tolta la mia cessaggine, sembravo una più grande non perchè mi trucassi troppo (mi metto solo la matita mascara e se va bene il burrocacao).
Prese il suo borsone e lo mise sopra negli scaffali e poi si sedette.
 
"Siete pregati di allacciare le cinture di sicurezza, ripeto, siete.." disse una voce cristallina nell'autoparlante.
 
Mi girai per prenderla ma non c'era.
Ok, se l'aereo cadeva io ero la prima a morire, ed è pure la prima volta che lo prendo.
 
"Cazzo.." sibilai mettendomi a braccia incotrciate.
 
"La cintura è.." disse l'uomo affianco a me indicando la parte bassa a sinistra del mio sedile.
 
La presi e me la chiusi nell'altra parte.
 
"Grazie." dissi solo.
Non volevo attaccare a parlare con uno vestito in quel modo, che puzzava tremendamente di fumo.
"Ma dov'è Zayn?!" disse una ragazza del gruppetto di prima.
 
Il ragazzo/uomo, non avevo capito ancora cos'era, sussurrò un lieve 'merda' per poi stringersi di più nel proprio posto per poi girarsi dalla mia parte.
 
"Sei una directioner?" mi domandò.
 
Directioner uguale a Taylor e credo che lo siano anche quelle ragazze.
 
Scossi la testa e mi girai dalla parte del finestrino.
 
"Non li conosci?!" mi domandò avendo una strana voce, come se fosse stupita.
 
Mi rigirai dalla sua parte "Li conosco, la mia migliore amica è una 'Directioner'" dissi facendo con le dita delle virgolette all'ultima parola "Ma non ho ancora ascoltato a fondo una loro canzone.." conclusi scrollando le spalle.
 
Lui fece una strana espressione per poi togliersi i suoi rayban, cappello e giubbotto.
Da tutto quel 'guardaroba' ne uscì un ragazzo a dir poco bello, pelle olivastra, occhi marroncini verdi, della barbetta, e denti perfetti.
 
Si alzò le maniche della sua maglia e scoprì il sua braccio pieno zeppo di tatuaggi.
 
"Non dirai niente vero?" mi domandò sorridendomi.
 
Io scossi la testa, anche se avevo riconosciuto il suoi viso nelle foto del cellulare di Taylor, ma se glielo avessi detto non mi avrebbe creduto di sicuro.
 
"Comunque, visto che non mi conosci, piacere Zayn." disse porgendomi la mano "Dei One Direction." concluse facendo un sorriso.
 
Sorriso perfetto.
Smettila Ellie.
Io gli strinsi la mano "Ellie." ricambiando il sorriso.
 
"Dove stai andando?" mi domandò.
 
"In un paesino, che di certo non conoscerai, Bradford." dissi facendo la faccia annoiata, quel nome non mi convinceva molto.
 
Lui sbarrò gli occhi.

"Io abito a Bradford!" disse sorridendo di nuovo.

Credo che fosse il suo passatempo sorridere.
 
"Bene." dissi semplicemente.
Lui mi guardò confuso.
 
"Che vai a fare a Bradford?" mi domandò di nuovo.
 
"Mia nonna abita lì." dissi cercando di non guardarlo negli occhi, mi sentivo a disagio.

Lui annuì.

Notai che le ragazze infondo hanno iniziato a chiamare Zayn mandandoli dei baci e facendo con le mani dei segni di cuori mentre lui sorrideva.
 
Cercai di pensare a qualcos'altro ovvero: il mio stomaco che brontolava.
Mangiavo come non so cosa, solo che non ingrassavo mai, ecco perchè molto spesso venivo presa in giro per la mia corporatura.
Presi il pacchetto di patatine che tenevo dentro la borsa e lo aprì prendendone un bel pò e ficcandomene in bocca, come si fa a casa quando si è da soli, solo che ha me non mi interessava molto.

Mi girai e vidi Zayn che rideva mentre mi guardava.

"Che fe?!" dissi io a bocca piena.

"Sei tutta sporca di bricciole." rispose continuando a ridere prendendo un fazzoletto e avvicinandosi a me per pulirmi.

Un pochino troppo vicino.


"Tranquillo, faccio io." dissi imbarazzata togliendoli il fazzoletto di mano e pulirmi.

L'aereo decollò e io iniziai a sentirmi non molto bene, era la prima volta che volavo e mi immagginavo già noi sperduti in un isola, come quel telefilm LOST.

"Tutto apposto?" mi domando Zayn guardandomi.
Si sarà accorto che ero molto nervoso.

Annuì semplicemente.

"E' la prima volta che sali su un aereo?" domandò di nuovo.
Annuì di nuovo.

"Tranquilla, non cadrà, non se ci sono io!" disse scherzando, solo che a me non faceva ridere.

Lo gurdai mentre rideva.

"Non fa ridere." dissi fissandolo male.

"Oh, scusami allora." mettendo le mani in alto come segno di resa.

Feci un mezzo sorriso per girarmi dalla parte del finestrino e addormentarmi.
 

"Ellie, Ellie.."   mi chiamò qualcuno.
Aprì gli occhi e mi trovai posata nella spalla del mio 'vicino di volo'.

Sobbalzai per poi trovarmi nel mio posto.

"Scusami, io.." cercai di giustificarmi dell'accaduto, anche se stavo solo facendo un piccolo pisolino..

"Niente, ti volevo dire che tra un'oretta scendiamo." disse sorridendomi, ancora.
Annuì sbadigliando e guardando fuori dal finestrino.

Solo nuvole.
"Quanti anni hai?" mi chiese mentre mi scrutava.

Mi sentivo troppo osservata.
Sia da lui, che dalle ragazze infondo.

"Quattordici compiuti ieri." risposi guardandomi i piedi, stavo di sicuro arrossendo, il mio difetto.
Lui fece una faccia stupitissima e la sua bocca era a forma di 'o'.

"Che c'è?!" dissi diventando ancora più rossa, anche se non capivo il motivo.

"S-sembravi una molto più grande!" rispose confuso.
Lo sapevo.
Io alzai le spalle e guardai fuori dal finestrino "Okay." dissi guardando le nuvole così vicine "Sono abituata." conclusi rigirandomi verso di lui.

"Io ne ho venti, compiuti il dodici gennaio." disse facendo una faccia fiera.

"Sei vecchio." dissi quasi ridendo.

"Lo so, ma sono lo stesso bello." rispose passandosi una mano tra i capelli in modo perfetto.

Okay, la smetto.

Voglio scendere da questo dannato aereo e non salirci mai più.
 
 
SPAZIO AUTRICE.
è il primo capitolo spero tanto che vi piaccia.
diciamo che si inizia un pò a capire com'è che è fatta.
lei a quattordici anni, lui venti e poi..
recensite così inizio a scrivere il prossimo capitolo che metterò domani, se non avrò abbastanza recensioni è inutile che continuo çç
twitter: https://twitter.com/pillowishungry_ (seguo tutte)
  
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