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Autore: __insanity    04/04/2013    93 recensioni
-Ciao Kate!- esclamò Cody sorridente.
-Heilà Kate!- esclamò Jonathan altrettanto sorridente.
-Minchia Stewart! Stasera mi sà che te lo lascio il ricordino.- disse in fine Zayn, scrutando a fondo ogni mia parte del corpo.
Ed ecco il terzo coglione, che ovviamente arrivava in primo posto alle classifiche, e che ovviamente si distingueva dal resto della massa.
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E se Zayn Malik non fosse un cantante, bensì un puttaniere, uno stronzo, che finisce con l'innamorarsi di una ragazza che è il suo esatto contrario... ?
-la storia migliorerà nei capitoli sucessivi, i primi sono ancora in fase di aggiornamento.-
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The Last Kiss.

E' un capitolo abbastanza lungo,
vi prego di mettere le rispettive canzoni che scriverò al lato per una lettura più piacevole.
Buona lettura.


 Trailer Storia: http://www.youtube.com/watch?v=EfX9psdPoHA&feature=youtu.be
 

          A Thousand Years - Christina Perri.

 

-Hey, guarda... è di nuovo lui.- le dissi facendole un cenno nascosto con la mano di guardare fuori la porta.
-Chi?- lei si girò di scatto ma io subito le rigirai il viso verso di me.
-Aspetta, non girarti subito, altrimenti capisce tutto...-
-Uhm, okay.- ridacchiò mentre continuava a fissarmi. 
Feci finta di non rendermene conto, mentre avevo lo sguardo puntato all'esterno della stanza.
-Ecco, adesso puoi girarti.- abbassai lo sguardo verso di lei incrociando i suoi occhi scuri e pieni.
Allargai un sorriso sulle mie labbra appena mi resi conto di quanto fosse bella.
Aveva le guance rosse a causa della febbre. 
Gli occhi brillanti, quasi umidi.
I capelli illuminati dalla luce mattutina che penetrava dal vetro della finestra.
L'azzurro delle mura dell'ospedale le davano ancora più contrasto al suo viso.
-Ti sei imbambolato?- rise guardandomi.
-Sei fottutamente bellissima, cazzo.-
Mi sorrise in quel modo che solo lei sapeva fare e dopo un pò si tolse le lenzuola mettendosi seduta con i piedi scalzi che penzolavano fuori dal letto.
-Mi prendi le ciabatte, lì?- mi chiese.
Restai a guardare prima tutto il suo corpo e poi tornai sui suoi occhi: -Che vuoi fare?-
-Voglio scendere. Ho caldo, ho le gambe che non me le sento più, ho...- la interruppi: -Salta sù.- mi misi di spalle a lei, piegandomi all'altezza delle sue gambe.
-Zayn, ti accappotteresti per le scale e poi...- fui obbligato ad interromperla di nuovo: -La solita rompi palle.- 
Presi le sue gambe e gliele feci intrecciare al mio bacino e quando mi rialzai la mantenni per le braccia da sopra alle mie spalle.
Feci qualche passo e poi le domandai: -Non ce l'hai il reggiseno, vero?-
-No.- 
-Bene, sappi che è eccitante avere le tue tette spiaccicate sulla mia schiena.- avevamo raggiunto il corridoio pieno di gente, tra cui dottori, pazienti e parenti.
Finii di dire la frase e Kate sbattè il suo piede nudo sulle mie parti basse, facendomi sobbalzare per il dolore.
-Sempre così dolce.-
-Risparmiati le battutine Malik, se non vuoi che ti castri.- mi baciò la guancia da dietro e lì mi resi conto di quanto fosse bollente la sua pelle.
-Sei troppo calda... e troppo leggera...-
Non disse nulla e lì capii di aver colpito il punto dolente della situazione, ma (s)fortunatamente un medico si mise in mezzo fermandomi per un braccio: -Dove crede di andare?- 
-La mia ragazza voleva fare un giro.-
-Non ce l'ha i piedi la sua ragazza?- era terribilmente serio e quelli come lui mi facevano venire un nervoso incontrollabile.
-Ho preferito farla spostare con i miei di piedi.- sorrisi sfacciatamente mentre sentii il volto caldo di Kate affondare nella mia spalla per non scoppiare a ridere.
-Quì siamo in un ospedale, non in casa vostra. La lasci giù e se la ragazza è debole la metta su una sedia a rotella.-
-Ma si fotta.- e mi allontanai.
Non passarono neanche dieci secondi, che mi ritrovai il piede di Kate sbattuto di nuovo sulle mie parti basse già doloranti.
-Sii più educato.- disse come se avesse il pieno controllo della situazione, e come se io fossi il suo robot telecomandato.
-Guarda che ti metto giù e ti faccio camminare scalza, il pavimento è congelato.-
-Non puoi saperlo, hai le scarpe.-
Mi umiliò completamente e quando se ne rese conto rise in un modo provocatorio che fece scattare la risata anche a me.
Arrivai alle scale e al primo gradino i piedi di Kate finirono di nuovo sul mio punto debole.
-Scusami, non l'ho fatto apposta.- si strinse di più a me scomparendo nell'incavo del mio collo e lì mi sembrò una bambina di 3 anni indifesa.
La mia bambina.
-Fallo di nuovo e sul serio ti lascio sul pavimento. Le mie pa...- mi mise una mano davanti la bocca: -Non mi interessano le informazioni dettagliate sulle tue parti intime, tesoro.-
Feci l'altro gradino ma ancora una volta il suo maledetto piede finì nel solito punto: -Ma Kate, che cazzo!-
-Ma Zayn, che cazzo, non è colpa mia.-
Mi stava letteralmente prendendo per il culo.
-Okay, vuoi la guerra? E che guerra sia.-
La posai sulla ringhiera e subito dopo mi piegai di più facendole mettere le gambe sulle mie spalle. 
Quando mi rialzai Kate si ritrovò molto più alta del solito, quasi sotto il soffitto, e come immaginavo,0 lanciò un urlo stridulo di paura.
Strinse la mia maglietta in un pugno con tutte due le mani e incominciò ad agitarsi muovendosi avanti e indietro e svariate volte mi buttò la sua mano in faccia.
Tornai indietro salendo quei due scalini che furono i più lunghi e complicati di tutta la mia vita e mettendola giù la trascinai in ascensore.
Quando eravamo dentro le porte mobili stavano per aprirsi di nuovo quando qualcuno schiacciò il pulsante, ma a mia volta premetti il pulsante interno irripetute volte impedendo a quel tizio di entrare e rimanendo solo con Kate in ascensore.
Lei venne vicino a me attorcigliando le sue braccia attorno al mio petto e appoggiò la testa sul mio petto. 
Per colpa della sua altezza ridotta, anche mettendosi in punte, non sarebbe mai riuscita a superare il mio collo.
-Sei arrabbiato con me?- dondolò incollata a me.
-Mmh... un pò dolorante, mi piacerebbe che tu...- sovrappose la sua voce alla mia: -Te lo stacco se non la smetti coi discorsi perversi.-
Risi, e la strinsi a me ancora di più, sentendo il forte calore che emaneva la sua pelle.
Quando l'ascensore raggiunse il piano desiderato, schiacciai il numero 10, che indicava l'ultimo piano, impedendo di nuovo a qualcun altro di entrare.
Alzò la testa verso la mia, con le braccia ancora intrecciate al mio busto, io poggiai entrambi le mani sul suo viso e le diedi numerosi bacetti sulle labbra.
Fin quando poi socchiuse le labbra ed insediai lentamente la mia lingua nella sua bocca, mentre incominciai a giocare con la sua.
Di nuovo le porte dell'ascensore si aprirono ed io fui obbligato nuovamente a non far entrare a nessuno, schiacciando in fretta il piano più distante senza staccarmi neanche per un secondo dalle labbra di Kate.
-Il pavimento è freddo...- mugugnò tra un bacio e l'altro.
Le sollevai le gambe facendole allargare sul mio bacino, e lei si aggrappò a me.
Ancora una volta mi resi conto di quanto fosse diventata più leggera e di come avesse difficoltà e reggersi con forza.
Ma ovviamente senza perdere un secondo di più la mantenni con le mani facendole da sostegno per potersi rilassare.
Le nostre labbra erano ancora incollate.
La misi con la schiena contro il muro e aggiunsi di nuovo la lingua a quell'intenso bacio che stava durando più di un tipico bacio.
Feci scivolare la mia mano sul fondoschina di Kate, pienamente consapevole della mia azione e a lei non sembrò neanche disturbare più di tanto, per la prima volta forse.
Magari facesse così tutti i giorni.
Quando glielo strinsi da un lato con la mia mano ridemmo entrambi e lei sussultò leggermente.
-Giù le mani.- borbottò di nuovo.
-Stai zitta.- la zittii mordendole il labbro inferiore e quest'azione le risultò gradita dal momento che si strinse di più a me.
Per l'ennesima volta la porta dell'ascensore si riaprì e ovviamente qualcuno stavolta entrò, ma io ero troppo perso in quel bacio per impedirgli di entrare.
Ancora senza dividere la mie labbra da quelle di Kate mi girai per guardare chi fosse venuto, e aprendo gli occhi gli feci come un cenno di saluto alle due signore con il camice bianco mentre loro continuavano a fissarci sconvolte.
Kate si trattenne dal non ridere e continuò a tenermi il gioco.
Presi la mano di Kate e la portai tra le mie gambe, lei sgranò gli occhi ma fortunatamente era di spalle, così incominciai a fare ciò che lei odiava tanto.
-Oddio tesoro, basta così, siamo in un ospedale...- lei era impassibile ai miei movimenti ritrovandosi completamente immobile sotto il mio tocco forte.
-Ci sono due dottoresse, tesoro... avanti, smettila.- continuavo come se stessi fingendo di rifiutarmi delle sue azioni. 
Ne approfittai nel momento in cui lei si agitò per cercare di scansarsi: -Oh mamma, non quì, od-dio, t-tesoro sto p-per...-
L'ascensore si aprì.
-C-così, aspetta... c'è tanta gente, tesoro, ah, ah, oddio... oddio...- ansimai aumentando il tono di voce.
Le signore uscirono di fretta e l'ascensore si chiuse. 
Lasciai andare la mia piccola Kate che era diventata rossa dal nervosismo, e non più solo per colpa dalla febbre.
Premetti ancora il piano più lontano e ritornai vicino a Kate che si era allontanata dandomi le spalle con le braccia incrociate.
-Guarda che la prossima volta puoi anche non obbligarmi a fingere...- l'abbracciai da dietro mentre le baciavo il collo.
-Togliti se non vuoi che ti arrivi una gomitata nello stomaco.-
-Eddai, rilassati un pò.- incominciai a succhiare la pelle del suo collo.
Il suo gomito finì appena sotto il mio stomaco e feci giusto in tempo ad indurire cosicchè non provassi dolore.
Quando si rese conto di esser stata fregata, fece un sospiro di sconfitta e io strinsi di più le mie braccia attorno al suo corpo, mentre avevo il petto schiacciato sulla sua schiena.
-Zayn, togliti, cazzo.- si lamentò piegando il collo per cercare di far staccare le mie labbra dalla sua pelle, ma lì strinsi la sua pelle con i denti facendole scappare un gemito dal dolore.
-Il succhiotto per i giorni in ospedale ci voleva.- sussurrai dopo aver lasciato un leggero bacio sulla pelle arrossata.
-Sei un gran rompi palle.-
L'ascensore si aprì, e lei con rapidità si staccò da me portandosi tutti i capelli da un lato mentre a passo svelto uscì.
Sorrisi quando capii che il divertimento aveva inizio.
Lei andò vicino alla macchinetta ma io la precedetti posizionandomi davanti e selezionando un caffè. 
Infilai i soldi e lei si mise tra me e la macchinetta.
Mi porse una mano: -Non ho soldi, prestameli tu.- disse cercando di restare seria.
-Certo principessa.- sorrisi sfacciatamente e lei alzò un sopracciglio.
Il mio caffè era pronto e lo presi mentre Kate era ancora ferma sul posto.
-Cosa vuoi?- le domandai, e proprio come immaginai lei si girò per selezionare la bevanda.
Mi ritrovai il suo grazioso sedere contro il mio bacino.
Allargai leggermente le gambe mentre mi avvicinavo di più a lei così da poter sentire ancor di più la sua pelle contro la mia.
Infilai i soldi per il suo cappuccino che aveva selezionato e lei appoggiò le braccia alla macchinetta per evitare di trovarsi completamente spiaccicata su di essa.
Bevvi il mio caffè tutto in un sorso e gettai il bicchiere nell'apposito cestino.
Anche il suo cappuccino era pronto e quando si piegò appena mi avvicinai ancora di più evitando che ci potesse essere altro spazio tra noi due.
Si infastidì e girandosi verso di me mi lanciò il cappuccino addosso: -Grazie per i soldi.-
Tanto bella quanto stronza.
 
 
Kate's POV:
Compiaciuta della mia azione mi distanziai da lui e ritornai nel mio letto, già stanca.
Qualche dottore aveva lasciato del cibo sul mio cassetto e ne approfittai per mangiare.
Quando Lily, la dottoressa che mi faceva compagnia da ormai 5 giorni, mi vide rientrare, si avvicinò a me per misurarmi la febbre.
-Signorina, dove te ne sei adata in giro?-
-Uhm...-
-E' il tuo fidanzato quel bel ragazzo? Come si chiama?-
-Zayn...- risposi imbarazzata.
-E' innamorato perso. E' restato quì per 5 giorni a farti compagnia mentre tuo padre è tornato in Italia.-
-Ho chiesto io a mio padre di andare... e lui ha desiderato restare a farmi compagnia.- sorrisi lieta.
-E adesso dove l'hai lasciato?- si girò indietro e poi tornò a guardarmi interrogativa.
-Gli ho buttato il mio cappuccino addosso, non ho idea di dove sia andato adesso.- risi divertita.
Rise anche lei e poi si fece più seria: -Come ti senti?-
-Bene, un pò di mal di testa e stanchezza... ma per il resto tutto bene.-
-Non è normale che tu sia già stanca, ti sei svegliata neanche 4 ore fà, ed hai dormito tutta la notte...- fece una pausa: -Comunque la febbre non è scesa, è ancora a 38 e mezzo. Adesso riposati un pò e se torna il tuo ragazzo lo faccio aspettare, va bene?-
-Va bene... ma per Capodanno non potrò uscire?- 
-Tesoro Capodanno è stasera. Potresti anche startene a casa tua, ma hai la febbre alta e ti teniamo quì per farti recuperare le forze dopo l'accaduto, hai bisogno di rimetterti in sesto sotto il controllo di qualcuno più esperto.- mi accarezzò la fronte e poi uscì.
Come direbbe Zayn?
-E fottiti.- 
 
 
Zayn's POV:
Infilai nella valigia quanti più panni mi trovai davanti di Kate, compresa la biancheria intima, infilando i completini intimi di pizzo che erano quelli che mi facevano impazzire più di qualunque altro, che però lei metteva solo sotto ai vestiti eleganti.
Se mi avesse trovato a mettere mano nella sua roba probabilmente mi... avrebbe fatto qualcosa di grave.
Scavai con la mano fino in fondo ai suoi cassetti e armadi, fin quando non toccai qualcosa molto più ruvido di qualsiasi tipo di stoffa.
Era un foglio stracciato.
Lo presi in mano, e quasi istintivamente mi guardai intorno prima di aprirlo.
C'era ritratto su un disegno.
Quel disegno l'avevo fatto io, ne ero sicuro.
Ci impiegai qualche secondo a ricostruire la sua appartenenza mentre mi confondevo su come avrebbe potuto trovarsi Kate quel disegno, fino a che poi il ricordo appartenente a quell'immagine ritratta a matita si ritrovò chiaro nella mia mente.
 
Flashback.
-Devi smetterla di andare avanti e indietro.- mi lamentai con Jonathan appoggiato da Cody.
-Ma cazzo, siamo in Italia, e ci sono più turiste che italiane. Ma che merda è?-
-Guarda quella lì.- Cody diede una leggera gomitata a Jonathan, facendo voltare anche a me verso la direzione indicata e poi disse ancora: -Dite che è italiana?-
Osservai la ragazza mora dai capelli corti che le arrivavano appena sulla spalla, mentre era seduta su un muretto con le gambe che penzolavano avanti e indietro. Aveva una giacca attorcigliato alla sua borsa, e continuava a lamentarsi con un uomo al suo fianco che presumi fosse suo padre.
-Nah... ha l'aspetto di una bambina.- sbottai continuando a fissarla.
-Guardatevi le tette di questa piuttosto.- insistè Jonathan vedendo una polacca con una sua amica passare di fronte a noi che ci lanciò un'occhiata fugace.
Ci concentrammo tutti e tre sulla ragazza che effettivamente aveva una quarta abbondante, se non superata anche.
Quando sparì tra la folla, mi rigirai sulla ragazzina di prima, ma era appena scesa dal muretto, e incominciò a camminare dalla nostra direzione. Ci sarebbe senz'altro passata davanti e avrei potuto sicuramente osservare meglio quella ragazza che aveva qualcosa di misterioso nascosto negli occhi.
Rimasi sorpreso quando me la ritrovai esattamente di fianco a me, e lì mi resi conto che forse la stavo osservando un pò troppo.
Si spostò i capelli di lato facendosi aria con la mano, e prese una bibita da quella specie di bar, una birra precisamente, e poi tornò da suo padre a cui diede la bevanda.
Non mi rivolse manco l'ombra di uno sguardo.
Restammo in Italia per altri 2 giorni e la rividi davanti ad una casa, era sicuramente la sua dal momento che ci entrò dentro con delle chiavi che prese dalla sua borsa. 
Rimasi stupido dal fatto che tra migliaia di persone riuscii a rivederla.
Lei.
Tornammo a Londra e le feci un disegno per poter ricordare per sempre quella ragazzina sul muretto con le gambe che dondolavano.
Fine Flashback.
 
 
Kate's POV:
Mi venne spontaneo aprire gli occhi quando sentii il suo forte profumo riempire la stanza che fino a qualche secondo prima odorava di medicinali e nient'altro.
Li socchiusi leggermente ma poi li richiusi subito quando lui si voltò verso di me.
Feci giusto in tempo a notare il suo abbigliamento e a rendermi conto che si era cambiato. 
I Jeans erano più chiari e come al solito a vita bassa, ed indossava una maglietta bianca con sopra una felpa sbottonata nera. 
La sua bellezza era indescrivibile.
Lo sentii avvicinarsi a me e feci il possibile per non scoppiare a ridere.
Spalancai gli occhi quando qualcosa bagnò le mie labbra. All'inizio pensai che stesse per baciarmi, ma quando aprii gli occhi mi resi conto che aveva una bottiglietta d'acqua in mano aperta. 
Aprii la bocca per evitare che potesse cadermi l'acqua addosso e bagnare me e anche il letto.
-Bevi, bevi... che ti fa bene.- disse con la bottiglietta ancora sollevata.
La riabbassai con forza allontanandola dalla mia bocca e fissai Zayn.
-A me non mi prendi per il culo, bambolina.- sorrise soddisfatto e mi baciò una guancia.
-Dovresti essere più dolce con me, sono in ospedale e non mi sento per niente bene.- feci il broncio e mi girai su un fianco dandogli le spalle.
-Oh, piccola... cosa ti fa male?-
Ruotai gli occhi al cielo e restai a guardare il muro.
Lui si fece spazio sul mio letto sedendosi appena. Mi portò la mano sul viso, fermandola sulla guancia e poi la spostò sulla fronte: -E' passato qualcuno a controllarti?-
-Sono 4 ore se non di più che te ne sei andato, ovvio che è passato qualcuno. Mi sono anche addormentata.- sbottai seria... forse troppo seria.
-Woow, si è incazzata.-
-E lo so che ti sei fatto bello solo perchè stasera festeggerai Capodanno con i tuoi amici e sei venuto quì ad addolcirmi in qualche modo per poi dirmi che andrai in giro a sballarti nelle migliori discoteche della città con tanto di cubiste. Vai, va bene, basta che domani torni vivo e vegeto.-
Lui restò a fissarmi e non disse niente, mentre aveva ancora un mezzo sorriso sulle labbra.
-Dici che farò colpo su qualche bella ragazza?-
-Si, si, come sempre.- canzonai guardando oltre.
Lui mi trascinó verso di lui tirandomi per le braccia e mi strinse in un enorme abbraccio.
-Vorresti tanto uscire, vero?- 
-No.-
-Dì la verità...- 
-Forse.-
L'abbraccio si sciolse e posizionò i suoi occhi inchiodati ai miei e il viso poco distante: -Come stai?-
-Mi gira la testa. Lo stomaco mi brucia. Ho caldo ma ho freddo. E voglio uscire di quì.-
-Ogni tuo desiderio è un ordine, principessa.- mi fece l'occhiolino ed uscì dalla stanza.
-Che?- Zayn era già sparito.
Rimasi col fiato in gola, completamente ignara da ciò che stesse facendo Zayn o di ciò che avesse intenzione di fare.
 
 
-Avanti, andiamo via.- mi annunciò ritornando nella stanza.
-Cosa?- chiesi mentre continuavo a non capire.
-Troppe domande, Stewart...- fu interrotto dalla dottoressa che si affacciò alla porta: -Vai, e divertiti. Ricordati di lasciare  i documenti giù. E tu, signorino... non farla prendere freddo, falla mangiare, e se si sente male, svenimento o roba simile,  falla restare a dormire e non svegliarla finchè non lo faccia da sola. Se la cosa peggiora, noi siamo quì sempre disponibili. Un'ultima cosa, se la febbre sale, non darle alcun tipo di medicinale.-
-Uhm, e... dopo tutto ciò?-
-Prenditi cura di lei. Ecco tutto.-
-Lo farò.- Zayn le strizzò un occhio e mentre la dottoressa andò via si girò di nuovo su di me: -Allora? Non sei contenta?- 
-Ho un pò... paura.- sussurrai e lui immediatamente si avvicinò a me.
-Paura? E di cosa?-
-Potrei non sentirmi bene...-
-Kate se era ancora grave la tua situazione non ti avrebbero lasciato con me.-
-E se...- 
-Ci sono io, piccola.- mi baciò la mano.
-...Dove vuoi portarmi?- domandai emozionata ed agitata allo stesso tempo.
-A New York.-
 
 
Era aria colma di gioia, le luci presenti dappertutto, gente che non faceva altro che spostarsi, musiche che risuonavano tra le mura dei grattacieli, fuochi che già scoppiavano nell'aria, coppie che si tenevano per mano, gruppi di bambini che facevano un enorme girotondo... e tutto lo splendore di quella città racchiuso in miliardi di particolari indescrivibili, uno migliore dell'altro.
-Tieniti stretta a me.- disse Zayn mentre con una mano mi trascinava tra la folla.
Guardai in aria e mi sentii travolta da un'aria talmente forte che quasi mi sembrò di volare.
Era qualcosa di nuovo, qualcosa mai provato prima.
Forse ero felice. 
Forse niente, ero felice e basta.
Raggiungemmo un hotel illuminato, e i signori che ci chiesero informazioni su di noi e il nostro alloggio, emanevano una totale allegria. 
3 piano, camera 12. 
Restammo entrambi in silenzio senza dirci neanche una parola.
Un mix di emozioni continuavano a confondersi dentro di me, mentre cercavo di mantenere la calma.
Sarei stata capace di mettermi a saltellare come una bambina di 5 anni.
Entrammo in quell'enorme stanza dell'hotel e mi girai attorno con lo sguardo che cadeva in continuazione dappertutto.
Zayn dietro di me pensava a sistemare i bagagli che aveva preparato lui anche per me.
Mi girai aspettando che lui completasse il suo lavoro.
Una volta finito alzò lo sguardo e rimase sorpreso quando mi trovò davanti a lui immobile mentre continuavo a fissarlo. 
-Qualcosa non và?- mi chiese ritornando in piedi superandomi con la sua altezza.
-Senti Zayn... io non so come ringraziarti, vorrei provarci... ma non ci riesco, tu sei troppo per me, sei... così bello, così... tutto, mi hai salvato la vita, senza di te io non sarei quì... Zayn, io...-
-Ti amo.- sorrise togliendomi le parole di bocca. 
Gli lanciai le braccia al collo stringendolo forte a me. Non avrei mai voluto separarmi da lui, mai e poi mai.
Restammo qualche secondo incollati, e quando stavo per allontanarmi lui mi fermò stampando le sue labbra sulle mie.
Ci lasciammo andare in un bacio tranquillo e sincero.
Inutile dire che forse era stato il migliore, perchè per ogni volta che assaporavo le sue labbra, mi sentivo sempre meglio, mi sentivo sicura, nel posto giusto.
Fece peso su di me facendomi camminare all'indietro fino a raggiungere il letto, dove mi andai a sedere con le labbra ancora incollate alle sue.
Mi distesi e lui si poggiò delicatamente su di me.
-Lo conosci quel detto?- sussurrò.
Spostò la sua bocca dalla mia, ritrovandosi sul mio collo dove incomincò a lasciarci piccoli baci umidi.
-Quale?- chiusi gli occhi inconsapevolmente.
Continuò a proseguire la sua scia dei baci, arrivando leggermente sopra al mio petto. Gli bloccai il viso tenendolo alto verso di me, e lui parlò: -Chi tromba a Capodanno... tromba tutto l'anno.-
Aggrottai le sopracciglia e una risata leggera uscì dalle mie labbra.
Zayn continuò a toccarmi dappertutto, baciando ogni punto di pelle che si trovava davanti, ma lo bloccai di nuovo. 
Lo spinsi più in alto verso di me, e mentre lui fissava le mie labbra gli dissi: -Siamo a New York, ti va di andare a farci un giro?- 
Lui ritornò a baciarmi.
-Fa troppo freddo, e sei malata.-
-E probabilmente ho mischiato la febbre anche a te, visto che continui a baciarmi.-
-Non me ne frega un cazzo... 
Sai da quanto tempo non facciamo sesso?-
Lo allontanai e mi rialzai dal letto: -Non mi va adesso, voglio uscire.-
Scocciato prese posto seduto sul letto: -Dopo?-
-Dopo sì.-

 
Wherever You Will Go - The Calling
Zayn's POV:
Ci fermammo e prendemmo posto su una panchina libera.
Kate venne a sedersi vicino a me, ma subito dopo si distese con la testa sulle mie gambe.
Restò in silenzio mentre continuava a fissare il cielo buio su di lei.
-A che pensi?- le domandai spostandole alcune ciocche di capelli dal viso.
-Al desiderio che dovrò esprimere a mezzanotte.-
-Mi darai il bacio più lungo della tua vita... E dopo la mezzanotte torneremo in hotel e... Buon anno.- 
-Sei più contento di fare sesso con me piuttosto dell'arrivo del nuovo anno?-
-Puoi starne certa.-
Rise e poi mi guardó negli occhi.
-Essere ovunque tu sarai. Ecco qual'è il mio desiderio per quest'anno.- 
Le sorrisi.
-Il mio desiderio è... Metterti incinta la notte di Capodanno, ci stai?-
-Ma tu sei matto percaso? E non dirlo neanche! Dovesse capitare per davvero... Oddio.-
-Che c'è? Non ti piacciono i bambini?-
-Io li adoro, ma è esageratamente presto per me! Non mi sentirei mai in grado di portare avanti una cosa del genere.-
-Più in là, però... Tra uno o due anni.-
-Il maschio lo chiameremo Jonathan e la femmina Daisy che te ne pare?-
-Due sono pochi.-
-Tre?-
-Quattro!-
-Tre e mezzo!-
-Lo fai a metà l'altro?-
-No, tre figli ed un cane.-
-Perfetto. E ti porterò a vivere quì visto che ti piace tanto.-
-Smettila, così mi fai piangere.-
-E ci sposeremo in spiaggia, all'alba.-
-Ti giuro che non potrei amarti piú di così.- 
-Anche io Kate, anche io.-
-La vogliamo fare una cazzata?-
-Tipo cosa?-
-Ci mettiamo a correre per la città e a mezzanotte, quando siamo senza fiato, ci fermiamo e ci baciamo. Che ne dici?-
-Kate, è la notte di Capodanno e noi siamo a New York! Le tue condizioni non sono ancora positive ed è gia molto che ci troviamo quì. Non possiamo scappare per le strade come i pazzi.-
-Ti aspetto.- sobbalzò in piedi ed incominciò a correre attraversanso le strisce pedonali con il semaforo dei pedoni che era giallo.
Per raggiungerla fui obbligato a fermare un paio di macchine affinchè non mi mettessero sotto.
Vedevo Kate correre in una velocità assurda, stava cacciando fuori tutta l'andrenalina che aveva tenuto dentro chissà per quanto tempo. Aveva il sorriso stampato sul volto mentre continuava a correre.
Urlai il suo nome svariate volte, ma non mi diede ascolto. Guardai istintivamente l'orologio e vidi che mancavano soltanto 12 minuti.
Last Kiss - Taylor Swift
Improvvisamente si fermò e mi venne incontro.
Era sudata, rossa in viso, e il fiato che a stento le usciva dalla bocca: -Kate, ora basta.- le dissi a denti stretti con il suo polso stretto nella mia mano. 
-L'ultimo bacio.-
Nonostante fossi incazzato per la sua corsa sfrenata non potei fare a meno di non sorriderle.
Lentamente unimmo le nostre labbra in un bacio dolce e mancato. Proprio come piacevano a lei.
Il bacio invece di diventare più pesante, sentivo Kate e la sua bocca che piano piano diventava meno partecipe.
Mi allontanai e la guardai in faccia. 
Teneva gli occhi chiusi e ad un tratto mi afferró il braccio stringendolo talmente tanto da infilarci le unghia dentro.
La guardai confuso mentre il suo viso diventava pallido.
Quando aprì gli occhi notai immediatamente le sue iridi completamente bagnate dalle lacrime. 
-Kate!- le presi il viso tra le mani.
-Mi fa...- teneva gli occhi spalancati e il fiato spezzato. 
-Cosa? Kate, cosa?- mi agitai.
-Il p-petto e quì... i-il cuore mi...-
Le presi il polso e ci poggiai un dito sulla vena per sentire il suo battito.
-Il tuo cuore, Kate... calmati, cazzo, respira con calma!- 
Mi girai attorno e cercai di chiamare qualcuno che in quel momento era impegnato con delle bottiglie di champagne tra le mani.
Kate perdeva lentamente l'equilibrio, la tenevo per le braccia quando le gambe si piegarono completamente.
Mi piegai a terra accompagnandola.
-Respira, cazzo!- la distesi a terra ed incominciai a fare pressione sul suo petto.
Un bambino ed il suo papà si avvicinarono a me incuriositi.
-Aiutatemi...- li supplicai mentre Kate continuava a perdere conoscenza.
Le aprii la bocca e ci misi sopra la mia per cercare di farla respirare, come mi era stato insegnato a scuola.
Il bambino che era con suo padre incominciò a piangere. Un pianto talmente spaventato che fu capace di farmi sentire davvero... male.
-Va tutto... Bene.- sussurrai con il famoso groppo in gola che non sentivo da anni ormai. 
All'improvviso sentii una specie di boato che si faceva sempre più largo nell'aria.
Applausi, urla, il suono delle campane, i fuochi d'artificio che incominciarono ad esplodere nell'aria...
I battiti di Kate rallentavano. 
Uno ogni 10 secondi, un altro ogni 15... poi cessò completamente.
Ero forse perso, vuoto, mai esistito... Un mix di confusioni, incomprensioni, continuavano a mescolarsi nella mia testa, nel mio corpo... Non ci capivo più nulla.
Sono certo di aver avuto un vuoto di memoria del seguito appena sentii il suo cuore fermo.
Non ricordo cosa feci esattamente, o forse semplicemente... semplicemente niente, non ci riesco, non ce la faccio.
Ero agitato ma restavo immobile.
Era tutto fin troppo strano e surreale. 
Non accadde come nei film, in cui ebbe il tempo di dirmi 'ti amo', o roba del genere.
Ebbe giusto il tempo di richiamarmi il suo dolore, al cuore.
Poi mi calmai un istante.
Strinsi la mano fredda di Kate nella mia.
Le guardai il viso, fissandole le palpebre serrate come se lei da un momento all'altro le avrebbe riaperte e si sarebbe persa nei miei occhi come le piaceva fare.
I fuochi in aria continuavano a rimbombare tra i lati e gli spazi della città, mentre un gruppo di persone si avvicinarono a noi... a me.
Mi girai a guardarli uno per uno mentre avevo ancora le gambe inginocchiate sulle fredde mattonelle del marciapiede.
C'era la paura e il rancore dipinto nei loro visi ormai cupi.
Si sentirono improvvisamente coinvolti, tanto da non riuscir neanche a reggere la gioia del Capodanno.
Il loro sguardo penetrava nel mio immobile.
Quando ritornai a fissare la mia ragazza appoggiata sulle mie gambe, ci fu come una corda che si avvolse stretta intorno al mio petto.
-Kate...- riuscii a dire con il fiato rotto e le corde vocali che a stento riuscivano ad emettere un suono.
Non stavo piangendo, stavo semplicemente soffrendo.
Qualcuno chiamò un'ambulanza, cercando di spiegare al meglio la situazione, ma non essendo muniti di numerose informazioni, ebbero difficoltà a spiegare la realtà dei fatti.
Spostai leggermente il mio viso: -E' morta...- sussurrai.
Mi osservarono dispiaciuti.
Poi mi alzai lasciandola immobile sul pavimento gelido.
Mentre avanzavo raggiungendo l'uomo che era in contatto con l'ambulanza, ripetei: -Kate è morta.- 
Mi voltai a guardarla per qualche secondo, e poi superai il gruppo di persone che si erano raggruppate attorno a me.
Mi infilai le mani nelle tasche, con il vuoto che si allargava sempre di più nella mia mente. 
Esattamente non so cosa intendere per 'vuoto'.
Forse il nero come l'inchiostro, oppure il bianco intenso di un foglio vuoto.
E ritorna il vuoto.
Non c'è alcuna descrizione per il dolore incolmbile che in quell'istante divorava me stesso. 
Mi sentivo morto anche io.
Kate era andata via e non l'avrei più trovata la mattina presto in classe.
Non le avrei più baciato le labbra.
Non avrei più sentito il suo odore.
La sua voce.
I suoi occhi.
Il suo corpo.
La sua risata.
Non avrei più pronunciato il suo nome, o il suo cognome.
Un assordante e lungo e spaventoso rumore di un clacson mi riportò alla realtà, risvegliandomi da quel coma in cui ero finito.
Guardai l'uomo nell'auto come se volessi scusarmi e conclusi la strada come se stessi concludendo la stessa trada della mia vita.
Ridicolo, forse... ma la ritenevo finita ormai.
 
 
Ricordati Di Noi - Valerio Scanu
10 giorni dopo.
Oltrepassai l'enorme cancello della scuola e attraversai il cortile vuoto fin quando poi mi ritrovai davanti la porta spalancata.
Entrai con passo lento e subito mi si presentò davanti il grande corridoio in cui c'erano numerosi alunni vicino ai rispettivi armadietti. Il mio sguardo si spostò sui cartelloni esposti sulle mura per Kate in cui c'erano delle dediche per lei.
C'era chi la paragonava ad un angelo, chi ad una stella, io invece all'essenziale.
Ciò di cui avevo bisogno. 
Ciò che mi era stato portato via come il vento fa con una foglia d'autunno secca.
Si girarono verso di me, seguì qualche colpetto di tosse ed un improvviso silenzio.
Ero fermo di fronte al corridoio dove continuavano a girare parole sussurrate, lacrime spezzate, singhiozzi silenziosi... tutto terribilmente triste, e la cosa peggiore era che non c'era una via d'uscita o una soluzione per rimediare a quel dolore atroce. 
Tutto era finito.
Tutto avrebbe ripreso vita in poco tempo.
Quella vita che avevamo vissuto prima dell'arrivo di Kate, che avevo vissuto.
Ma per me no, per me non c'era risveglio.
Ricominciai a camminare attraversando il corridoio sotto gli sguardi pesanti, e poi mi fermai davanti all'armadietto di Kate.
C'erano fiori, foto e disegni incollati.
Afferrai una foto e la fissai.
Era la prima volta dopo 10 giorni che rivedevo il suo viso, apparte quello indelebile nella mia testa.
E lì mi resi conto di quanto sentissi veramente la sua mancanza, di quanto mi mancasse abbracciarla e vederla sparire tra le mie braccia per quanto piccola e minuta era.
Poi fu come rivedere lei davanti a quell'armadietto, che timida come sempre prendeva i suoi libri e poi piano si incamminava nella classe.
Con il volto sempre cupo, il sorriso che nascondeva sempre e l'imbarazzo di potersi trovare davanti qualcuno più potente di lei.
La campanella suonò, e fummo tutti costretti a ritornare in classe e ad interrompere quella situazione così pesante da sopportare.
Quando entrai nell'aula fu un altra pugnalata nel petto.
Il suo banco con altri fiori, altre dediche, altri ricordi.
Mi sedetti al mio posto, accanto al suo.
La classe ancora silenziosa come non mai e restai immobile mentre il mio sguardo vagava sul banco verde dove sopra c'erano ancora le scritte a matita delle 'conversazioni' mie e di Kate.
'Ti sta bene questo leggins.'
'Mi avessi detto una volta "ti stanno bene oggi i capelli" '
'Ti stanno bene oggi i capelli. xx'
'Idiota.' 
'Ti amo anche io.'
Mentre mi ero perso per l'ennesima volta, il professore era già in classe e ovviamente l'argomento principale era Kate.
Un lungo applauso risuonò nella classe.
Non ne sapevo il motivo dal momento che non avevo prestato attenzione al discorso, e feci caso ad alcuni alunni che mi lanciavano brevi occhiate.
-...sono cose nella vita che capitano, dobbiamo farcene una ragione.- continuava col suo discorso moralista, e quando mi sentii il sangue arrivare al cervello mi misi in mezzo: -Vedere la propria ragazza che ti muore tra le braccia a pochi minuti dalla mezzanotte di capodanno, sono cose che capitano?- soffiai piano.
Nessuno sapeva l'andamento esatto dei fatti, e del mio commento rimasero letteralmente stupefatti.
-Non volevo dire questo, volevo dire che davanti alla morte non abbiamo potere, siamo completamente impotenti di fronte ad una cosa talmente più grande di noi. Affidiamoci a Dio e troveremo la pace.-
-Se soltanto lui e Dio esistesse non Dio è solo una cazzata. Dio non esiste. - mi alzai esausto e uscii fuori ritrovandomi nel corridoio vuoto.
Camminavo a passo svelto e poi mi fermai davanti ad un armadietto incominciando a prenderlo a calci e a pugni.
Pensai a quanto una persona  fosse capace di stravolgere completamente la tua vita, di come Kate in così poco tempo mi avesse lasciato completamente solo, di come il buio aveva incominciato a farsi spazio nella mia vita, di quanto mi aveva cambiato... e di quanto mi mancava, cazzo!
E piansi, piansi come non mai.
Sfogai tutta la rabbia che avevo dentro, tutto il dolore seppellito dentro di me che neanche con le lacrime andava via.
Non ne potevo più, volevo andare da lei, volevo vederla, era tutto successo troppo in fretta, non c'avevo ragionato su, non  avevo avuto il tempo di farmene una ragione, di rendermi conto della versione dei fatti e capire che non ci sarebbe stato nulla da fare. 
E' andata via e mi ha lasciato solo. 
Più solo di un bambino abbandonato di notte in un parco vuoto.
Ed io l'amavo, l'amavo come mai avevo fatto prima e come mai avrei più fatto.
Mi gettai a terra con le spalle contro gli armadietti e fissai il suo viso sul cartellone appeso al muro di fronte a me: -Sei contenta?Il tuo desiderio si è avverato...-
Sospirai con delle pesanti lacrime sulle guance.
-Sarai ovunque io sarò.-
Silenzio.
-Per tutta la vita.-
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Mi sento depry anche io, quindi non ho la forza di sparare felicitàààààà.
"Qualcosa che nessuno si aspetta"
"L'epilogo è importante, devi colpirli tutti"
"Stupiscili"
CI HO PROVATO.
NON AMMAZZATEMI.
LO SO, NON DOVEVO, O FORSE SI, O FORSE NO
OOOOOOOOOOOK
RELAX.
Mi è piaciuta tantissimo l'idea che per caso mi è venuta in mente,
o meglio, quella di far morire Kate.
Gli stronzi non sempre vincono,
e siccome, belle mie, 
Zayn è uno stronzo (nella storia lol)
anche lui ne ha dovuto pagare le conseguenze.
Nel modo più atroce che ci possa essere secondo me.
Diciamo che "l'ultimo bacio" che aveva inteso Kate,
si riferiva ovviamente all'ultimo dell'anno... mentre poi...
*colpetto di tosse*
Non è un granchè, lo so,
avrei voluto fare di meglio, ma non posso ritardare più!
Ho fatto anche il trailer, so che non è un granchè ma è il mio primo trailer e alla fine ho dovuto affrettare!

MA CRISTO MA E' FINITA LA STORIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
ADESSO DOVRO' METTERE QUELLA CROCETTA AL "COMPLETA"
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
VI GIURO CHE MI MANCHERETE TANTISSIMISSIMISSMISMSSMIMOOOOOOOOOO
MA NOOOOOOOOOOOOO
PERCHE' IO TORNERO' PRESTOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
HEHEHEHEHHEHEEEEEEEEEHEHEHEHHEHEHEHEH
GRAZIE DI TUTTO
DAVVERO DAVVERO 
GRAZIE MILLE
MI AVETE SEGUITO PER 40 CAPITOLI,
AVETE SOPPORTATO I MIEI RITARDI, I MIEI CAPITOLI CORTI, I MIEI SCLERI A FINE CAPITOLO
TIPO QUESTO QUIIIIIIIII
MA NON IMPORTA PERCHE' LA SAPETE UNA COSSSSSSSSSSSSAAAAAAAA?
VI VOGLIO BENE!
E' GRAZIE A VOI SE QUESTA STORIA E' ENTRATA TRA LE 40 PIU' POPOLARI, E SE ADESSO SONO ARRIVATA FINO A QUI'.
NON L'AVREI MAI CONCLUSA SE NON FOSSE PER VOI!
GRAZIE.♥
E adesso vi chiedo un ultimo favore,
siccome ho intenzione di fare una nuova storia, vi prego di
consigliarmi voi (chi ha intenzione di leggerla)
chi vi piacerebbe come personaggio, se va bene Zayn (Che io preferisco)
e il rating che vi piacerebbe o che per voi andrebbe bene!
Non mi prolungo troppo, altrimenti esagero.
Grazie ancora di tutto.
Ci sentiremo presto.

Un bacione.


SSSEGUITEMI SU TWITER SE VI VAAAA: @zaynsthings RICAMBIO A TUUUUUUTTE



 
 


 
  
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