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Autore: Nicole_91    04/04/2013    1 recensioni
premetto che questa storia l avevo già  postata sotto il nik evnychiby che poi per aver cambiato tutto ho perso tutto quindi ho cambiato nik. Fino al capitolo 9 è uguale poi ho deciso di modificarla dopo aver visto la seconda serie. Spero piaccia.
Il colonnello ghignò guardando con la coda dell'occhio Luana che continuava a studiare.
La partita stava cominciando a valere la pena di essere giocata del tutto.
E il passato sarebbe tornato e avrebbe spaccato il cuore di troppe persone, ma se questo era il prezzo da pagare per restituire l'equilibrio ad Amestris e far emergere tutta la verità lui non si sarebbe mai tirato indietro.
Genere: Azione, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Envy, Nuovo personaggio, Roy Mustang
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Luana guardava fuori dalla finestra, il vento scuoteva violentemente gli alberi delle vie di Central City, fra le mani teneva un pezzo di carta, l'indirizzo che sua nonna le aveva fatto avere per lettera.


Da questa persona ti saranno chiarite tante cose.

Stai atteneta tesoro mio.

Con affetto.

Nonna Angie.”


Il cuore galoppava impazzito, la porta della camera si aprì, entrò Edward -Tutto bene?-

Lei annuì e lo abbracciò di slancio cingendoli le braccia intorno al collo.

-Ora puoi dirmi cosa ti è successo ieri?- la staccò da se guardandola seriamente negli occhi.

-Ho...Ho incontrato Envy in un vicolo- li diede le spalle.

-Pensi che centrino loro con la morte di Hughes?-

-Non li escluderei dalla lista- si mise il mantello nero sotto lo sguardo perplesso del suo ragazzo.

-E adesso dove vai?-

-Vado a fare due passi vieni con me?-

Lui annuì e insieme uscirono dalla stanza.



La prigione di Central era irrequieta, i carcerati non facevano altro che sbraitare e picchiare oggetti contro le sbarre, qualcosa o meglio qualcuno era entrato fra le mura del carcere.

Era pesante e metallico si dirigeva a passo deciso con un grande coltello da macellaio in mano.

L'armatura dai capelli bianchi passava indifferente verso chiunque, anche se i militari sparavano all'impazzata e lo colpivano lui non faceva la minima piega e li sorpassava senza degnarli di uno sguardo.

-Hei tu a cui i proiettili non fanno niente!- un ragazzo dietro le sbarre lo richiamò sventolando il braccio -Per favore liberami!-

Lui li passò accanto -Spiacente ragazzino non ho tempo da sprecare-

-Io provengo da Xing, il mio paese è ricco e posso ricompensarti- cercò di convincerlo, lui si voltò scrutandolo -Hai detto che vieni da Xing?- lo liberò -Seguimi ragazzo dai occhi chiusi!-

Maria Ross era sdraiata sulla brandina, le braccia coprivano l'intero viso, i pugni serrati e le lacrime lottavano furiose per uscire dagli occhi.

Dei strani rumori la fecero alzare di scatto, si trovò davanti l'armatura -Ma tu sei il numero 68, Berry!-

-Ottima memoria bambolina! Ho ancora il tuo maledetto buco che mi hai fatto nella mano destra!- e le mostrò il foro arrabbiato.

-Che ci fai qui?-

-Sono qui per farti visita- si agitò -Secondo te? Sono qui per liberarti- la prese per il polso ma lei esitò -Vuoi morire per un crimine che non hai mai commesso? O preferisci scappare ora con me?-

-Non ho molta scelta- disse depressa, ma poi si decise e corse via con gli altri due.



Luana e Edward camminavano da diversi minuti, si erano inoltrati fuori città, la ragazza teneva stretto il biglietto in mano -Ormai dovremmo essere vicini-

-Hai un'idea di chi sia?-

L'alchimista scosse il capo, ad un tratto il sentiero finì e davanti a loro un grande prato che circondava un'immensa villa.

-Questa casa è proprio enorme- fischiò il biondo -E anche isolata per bene-

-Già- annuì Luana -Sembra anche disabitata-

Si avvicinarono alla grande porta d'ingresso, bussarono ma il silenzio regnava sovrano, non vi era anima viva.

Edward provò a spingerla e visto che non si apriva le diede un calcio buttando giù metà battente.

-Oooooh sei figo e forte per essere un tappo-

Lui si voltò indiavolato -CHI SAREBBE IL MICROBO INUTILE E INSIGNIFICANTE?!-

Una risata sincera riecheggiò nella vallata, Edward la fissò ridere, era quella la ragazza di cui era innamorato.

La baciò di slancio lasciandola per un attimo senza fiato e con i brividi in tutto il corpo, avrebbe mai smesso di farle questo effetto? Sperava sinceramente di no.

Lo spinse dentro mantenendo il suo splendido sorriso, l'interno della villa era buio e puzzava terribilmente di chiuso.

Enormi ragnatele dominavano tutti i mobile e gli angoli delle pareti -Mi sa che mia nonna si è persa qualche passaggio-

-No tesoro, tua nonna ci ha visto giusto-

I due ragazzi alzarono il capo,dalla cima delle scale Kurai li scrutava con un lieve ghigno stampato sul volto -E' un po' che non ci si vede marmocchi-

-Che ci fai qui?- Luana si sfilò i guanti mettendosi in posizione di difesa.

-Tesoro io ci abito qui-

I due ne rimasero sorpresi, Ed si guardò intorno -Non hai molto il senso della pulizia in casa-

-Dopo duecento anni ti stufi a fare anche quelli credimi- sventolò la mano con fare annoiato -Deponete le armi piccoletti, siete qui per delle risposte non per combattere-

I due alchimisti si guardarono e per un attimo tirarono un sospiro di sollievo -Tu sei Kurai giusto?- Luana si avvicinò ai primi scalini -Come fai a conoscere mia nonna Angie?-

La donna era intenta a levarsi un' enorme ragnatele che le si era attaccata ai lunghi capelli rossi -Si si vi spiego tutto dopo essermi allontanata da queste cazzo di ragnatele - le fulminò facendo traballare l'intera casa -Seguitemi-

Anche se titubanti i due ragazzi la seguirono, percorsero un lungo corridoio fino ad arrivare ad un enorme porta.

Edward fissò le immagini marchiate nel legno di ebano lucido e spesso, i suoi occhi si sgranarono, non credeva a ciò che aveva davanti -Il...Il portale-

-Già il portale della verità, rispecchia molto l'originale non trovi?- lo guardò di sottocchio.

Adesso che la guardava bene Edward ebbe la netta sensazione di averla già vista da qualche parte, Luana li afferrò la mano e insieme entrarono con la donna in una grande stanza e ben arredata.

-Un colpo all'occhio rispetto al resto della villa- sussurrò Luana facendo ridacchiare il biondo.

Kurai si sedette su una poltrona di pelle invitando i due a fare altrettanto, al centro un tavolino basso di vetro con sopra una bottiglia di ottimo vino con tre bicchieri.

-Ci stavi aspettando?- domandò sorpresa la ragazza.

-Sulla mia tavola i bicchieri sono sempre stati tre- la sua espressione per un momento si addolcì per poi riassumere l'espressione fredda -Luana devi sapere che tua nonna ai suoi tempi era una dotata alchimista, conobbe Heric Triavers quando era molto giovane e lo aiutò a compiere un suo viaggio a Nord- la donna si versò un bicchiere di vino -Tu sei la figlia di Heric, credo che qualche sospetto ti sia venuto-

Lei strinse i pugni annuendo -Si...E..E anche lui è come te?-

La donna battè più volte le ciglia confusa -In che senso come me?-

-Ti pare normale avere duecento anni?!- sbottò irritata.

Kurai scoppiò a ridere quasi istericamente -Si lui è come me, tutti noi quattro sopravvissuti a quella notte siamo così, o meglio tre per l'altro è molto diversa la storia-

-Quale notte?- domandò Edward.

-La notte della scomparsa dell'intera città di Xerxes-

-Xerxes?- Edward la guardò sorpreso -Ora non ne rimane che poche rovine in mezzo al deserto-

-Una volta era una grande capitale, la notte che morì la città, alle prime luci dell'alba nacque Amestris-

-Tu eri di Xerxes?- le domandò Luana.

-Diciamo di si- sorrise quasi con malinconia.

-Quindi tu sei una dei quattro sopravvissuti- Ed la scrutò attentamente -E gli altri tre?-

-Per quello c'è tempo- disse incurante lasciandoli completamente di sasso.

-E...- Luana la fissò freddamente -E lui è ancora vivo?-

La donna non rispose subito scrutandola attentamente, lei si sentì completamente nuda sotto i suoi occhi.

Le stava leggendo l'anima, era una sensazione fastidiosa e che dava la nausea.

-Certo che è vivo, come lo sono io e anche Hohenheim-

A quel nome Edward ebbe un sussulto, Luana lo guardò di striscio ma continuò con le sue domande -E mia madre?-

-Di lei io non so niente-

-E quindi tutta la mia famiglia, tutto quello che è successo nella mia vita era tutta una finzione?!-

-Tuo padre ha sempre avuto il cuore troppo tenero- si alzò andando alla finestra, il sole stava tramontando -Ha voluto proteggerti finchè non saresti stata pronta per tutto quello che succederà e che sta succedendo, ha inciso la sua alchimia direttamente nel tuo sangue- si rivoltò verso di loro -Ora vi conviene andare qualcosa nelle vie di Central city si sta muovendo-

Edward si alzò -Non mi bastano come risposte!-

-Ed..- Luana lo prese per il mantello -Le nostre risposte le troveremo lottando-

Lui la guardò, quello sguardo deciso li fecero tornare tutte le sue speranze a galla, annuì -Si...Andiamo- e corsero via lasciandosi la villa alle spalle.

-E' bella non trovi?- da dietro uno scaffale uscì un uomo, capelli lunghi e neri e occhi azzurro ghiaccio.

-Grazie a dio ha il carattere di sua madre- Kurai si risedette accavallando le snelle gambe.

-Già ha la sua forza, tra poco arriverà anche Hohenheim sarà meglio muoversi ormai manca davvero poco- e dicendo questo brindò con la donna, con la sua amica d'infanzia.



Luana svoltò in un vicolo seguita da Edward, i militari erano già in movimento per le strade.

A quanto avevano sentito un sospettato dell'omicidio del tenente Hughes era evaso di prigione aiutato da qualcuno che non moriva neanche volendo.

La fortuna volle che si imbatterono proprio in lui e il sospettato, Maria Ross.

-Cosa? Sottotenente Ross?- Edward aveva lo sguardo sbarrato dallo stupore -Che diavolo fa con Barry?-

Lei lo guardò con gli occhi lucidi -Ed..Mi dispiace- si voltò scappando via, l'armatura lo guardò -A dopo piccoletto-

-Ci vediamo dopo amico- li sorpassò anche Ling sorridendo.

-Ling?- domandarono in coro -CHE DIAVOLO STAI FACENDO?!-

-Spiegherò tutto più tardi- e si allontanò anche lui.

I due cercarono di raggiungerli, ma un'esplosione potente di fuoco che proveniva a pochi isolati da loro li fece credere il peggio.

Arrivarono nel vicolo, una puzza nauseante di cadavere bruciato invase le loro narici, sgranarono gli occhi quando realizzarono che il cadavere bruciato ai loro piedi era quello del sottotenente Ross, la riconobbero dalla targhetta al polso, alzarono lo sguardo trovandosi a fissare il colonnello Mustung.


  
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