Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: giuustinofagiolino    04/04/2013    1 recensioni
Can fight for your dreams, so dance is my dream.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La lezione seguente arrivai ugualmente in ritardo, ma era comprensibile dato che avevo quattro fratelli che facevano sport anche se credo fosse complicato da capire per Ms Frank.
Corsi per i corridoi, fortunatamente non mi vide nessuno dato che era abbastanza tardi e tutti facevano lezione. Entrai nella stessa stanza della lezione precedente, ma pensavo fosse quella sbagliata. Nessuna ballerina, nessuna maestra, nessun ragazzo figo. In realtà un ragazzo c'era ma non credo stesse aspettando me.
'Credo di aver sbagliato aula' sorrisi imbarazzata e mi chiusi la porta alle spalle.
'No, aspetta' urlò alzandosi dal pavimento in parquet. 'Sono Jaxon Bieber, sarò il tuo maestro per il prossimo mese.' Aprì la felpa tirando la zip giù e si alzò le maniche fino ai gomiti. 
'Megan Bullard' sorrisi stringendo la mano al biondo.
Mi spiegò che era il propietario della scuola e che si era offerto lui di darmi una mano per sforzarmi a fare danza visto che avevo delle doti che non usavo. Ora davvero dovevo incominciare a ballare sul serio, almeno portavo soddisfazioni ai miei.
Mi mise la canzone da ballare, era una canzone lentissima. Aveva capito che bisogna ballare e non andare ad un funerale?
'Hai capito che dobbiamo ballare, giusto?' chiesi annoiata, sedendomi per terra sconfitta. Poteva mettere un pezzo più movimentato.
'Volevi un heavy metal?' ridacchiò fiero di quella battuta.
'Sempre in tema funerale, qualcosa di più divertente?' Ero un tipo di persona sfacciata perciò qualsiasi cosa mi diceva la testa dovevo dirla e non mi interessava affatto di quello che pensavano gli altri.
Mi porse la mano per farmi alzare da terra e mi portò alla sbarra. 
'Partiamo con le posizioni.' Lui le faceva e io dovevo ripeterle. Quando incominciava Jaxon andava bene e sembravano facili mentre quando le facevo io ero un disastro.
Mi arrabbiavo perché non mi aiutava, non m'incoraggiava, non credeva in quello che facevo e questa cosa mi buttava giù di morale.
Di solito non ci rimango male, ma volevo portare a termine una cosa di cui non sono completamente capace anche perché di solito con un pò di impegno ci riuscivo.
Penso volesse farmi imparare le posizioni e il ballo in mezz'ora, ma era complicato senza mai aver fatto danza.
'Senti Jaxon, vorrei che almeno tu mi aiutassi invece non fai altro che fare il professionale quindi io me ne ritorno a casa. Forse ci vediamo domani.' Mi sfilai le scarpette dal piede e le posai nella borsa, mi misi la felpa e uscii velocemente da quella stanza. Non so se aveva capito lo sbaglio, ma non disse nulla.
Camminavo a passo veloce anche se i piedi mi facevano male, infatti camminavo zoppicando. Ma naturalmente non potevo uscire senza discutere con qualcuno, senza che succeda qualcosa o comunque senza uscire in tranquillità. Andai a sbattere contro un addetto alle pulizie.
'Madre' bestemmiai, 'da dove sei uscito tu?' 
'In realtà sono quì da un pò, fai attenzione a dove cammini.' Guardando bene era lo stesso ragazzo che era entrato in classe alla lezione precedente.
'Ma tu non eri un ballerino di Ms Frank?' alzai un sopracciglio. 
'Ma tu non stavi facendo lezione?' disse col mio stesso tono di voce. Ma quant'ero stupida: avevo appena fallito su una cosa alla quale mi stavo impegnando e penso a discutere con uno sconosciuto. 
'Si, vabbè ci si vede' conclusi sorpassandolo. Non avrei mai ammesso che aveva ragione o gli avrei porso le scuse perché non entrava nel mio carattere.
Mi avviai all'uscita più calma e incomincia a piovere. 'Tutte le disgrazie a me' trillai fra me e me. Alzai il cappuccio della felpa e cerco di coprirmi, ma era comunque troppo sottile per proteggermi dall'acqua; cercavo di chiamare un taxi, ma nessuno mi sentiva. 
Anche i dei dell'Olimpo mi odiavano.
'Ho finito il turno e ho l'auto quì fuori, vuoi un passaggio?' sentii dirmi da dietro. Forse c'è ancora qualche buon'anima che mi aiuta. Poi conclusi che era l'addetto della pulizia e il ballerino.
Ovviamente accettai e mi infilai nella sua macchina il più veloce possibile anche se ormai ero inzuppata.
Ci furono qualche attimo di silenzio, finchè lui non attaccò a parlare.
'Justin Bieber' si girò sorridente per un minuto e poi riprese lo sguardo alla strada.
'Megan Bullard' ricambiai il sorriso, abbastanza finto rispetto al suo ma non ero in vena. 
'Sei il fratello di Jaxon?' chiesi io. Lui annuì. Non si assomigliavano affatto nè interiormente nè eseriormente. 
Ci fù di nuovo silenzio, questa volta più lungo. Aspettò che ci liberammo dal traffico di quella strada così affollata per chiedermi dove abitassi, gli diedi le varie indicazioni e mi portò a casa.
 
2 messaggio non letti. 
Da: Carly
'Meg sono passata per casa tua ma non c'è nessuno, appena ritorni chiamami.'
 
Da: mamma
'Tesoro ho dovuto accompagnare Denis dal medico, devono esserci i tuoi fratelli a casa oppure ci sono le chiavi sotto lo zerbino.'
 
Ignorai entrambi i messaggi e scesi dall'auto. C'erano i vetri dei finestrini alzati e feci un cenno con la mano per ringraziarlo. 
'Ti ho accompagnata fino a casa e mi ringrazi con un semplice gesto della mano?' disse. Io intanto avevo già incominciato a camminare, mi girai e lo vidi appoggiato sul sediolino opposto al guidatore o anche il lato dove aveva abbassato il vetro del finestrino per chiamarmi.
'Cosa avrei dovuto dirti?' urlai, 'baciarti i piedi perché hai fatto un atto buono?' continuai spostandomi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio che il vento buttava davanti agli occhi.
'Potrebbe essere un'idea' ridacchiò. Scuotei la testa, 'ma vaffanculo.' Ripresi la mia strada ed ero arrivata fuori casa.
'Ciao eh' disse lui urlando. Lo ignorai, intanto lui mise in moto e se ne andò.
 
 
 
 
 
HOOOOOOOOOLA PLEBEI (?)
Dopo aver fatto aspettare un poco troppo tempo per sto capitolo, finalmente ne è uscito qualcosa. Quando lo leggete non vi spaventate perché fa cagare.
Spero siate il più possibile buoni quando scrivete la recensione perché fa davvero schifo, senno scrivete quello che volete perché accetto le critiche.
Vi voglio bene,
-io.
  
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