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Autore: jappeis    04/04/2013    0 recensioni
"Del resto, gli aeroplani nella nebbia conoscono forse l'isola che stanno per raggiungere?"
Genere: Generale, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Sono passati ottantaquattro giorni dall'ultimo tramonto.
Il sole ha perso interesse, non splende più.
La luce fa le sue scelte, selezione naturale. Rischiara solo le cose belle perché se lo meritano,non tocca gli infelici, gli storpi, le baracche di Budapest e il cemento delle case popolari russe.

Ho affittato una casa ai confini del buio, così che posso guardare da qui le luci delle città e i gabbiani, i gabbiani! dalle finestre li vedo navigare al largo insieme agli yacht. Sembrano liberi e vorrei tanto parlare la loro lingua. E il portoghese, vorrei saper parlare anche quello, è uno dei pochi sogni di bambino che mi è rimasto e ho deciso di non venderlo al mercato, come è d'uso fare qui.
Costano, di solito, poche monete perché non li compra più nessuno. Capita però a volte di vedere qualche uomo di fuori che di nascosto li prende pensando di trovare la porta per la felicità, ma va sempre a finire per non avere nient'altro che relitti, come le navi arenate nei fondali o le balene che vanno a morire nei loro cimiteri.

Sono passati ottantaquattro giorni dall'ultimo tramonto ma da lontano vedo il futuro e forse meglio di me lo vede Cécile con i suoi occhi vispi, quell'albeggiare pallido all'orizzonte c'è, esiste anche se io non lo comprendo! Del resto, gli aeroplani nella nebbia conoscono forse l'isola che stanno per raggiungere?
Mia nipote Cécile conta i giorni su di una tavoletta con un gessetto bianco, entrambi ricordi di molti anni fa e i segni ormai sono 8. E' una bimba bellissima, con gli occhi verdi come sua madre. Sono stato anch'io piccolo, anche se non so ricordare bene quando ma ho spesso dei flash di ciò che c'era, di ciò che accadeva prima.Lì dove ora sorge quel mercato diroccato, fatto di fumo, travi marce e accattoni, s'erigeva il palazzo di giustizia! 

"Era alto il palazzo nonno?"
"Era altissimo Cécile, toccava quasi il cielo e il cielo non era grigio ma celeste come fosse dipinto con i pastelli!"
"Mi compri i pastelli nonno?"
"Era un palazzo bianco, puro, non t'immagini quanto fosse grande e con delle grosse finestre dalle quali la gente guardava fuori. C'erano tante, tantissime persone, tutte impegnate.C'erano degli arazzi nelle pareti interne, sai cosa sono gli arazzi? non lo ricordo più neanch'io Cécile, ma ricordo che erano bellissimi, dipinti dai pittori del Katai e statue ed era tutt'un turbinio di persone che andavano, venivano, tutte con vestiti nuovi e di cotone blu. C'erano i giudici in toga nera qui una volta!"
"Erano alti pure i giudici? se è alto il palazzo, pure i giudici sono alti, altissimi no? le giraffe sono alte, lo ho sentito alla radiovisione ieri, sulla radiovisione"

  
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