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Autore: CrHacker98    04/04/2013    3 recensioni
Se state cercando una Fanfiction Yaoi, sbagliate a scegliere questo racconto. Se cercate stessi personaggi, ma in un ambiente diverso, sbagliate ancora.
Questa storia parla del nostro mondo. Quello reale dove Death Note è solo un anime ed un manga. Ma, con nostra grande fortuna...o sfortuna a seconda dei casi, i personaggi della tanto famosa serie, per qualche misterioso motivo ( Errore di un qualche Shinigami? ) si ritrovano nella nostra epoca a combattere gli uni contro gli altri...nell'ombra.
Il più grande scontro di tutti i tempi sta per iniziare.
Ma la domanda che accompagna tutti è: chi vincerà?
Genere: Azione, Horror, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era terribilmente frustrato.
Si sentiva come se avesse appena preso un pugno in faccia. Nonostante davanti a Beyond non avesse battuto ciglio, dentro di sé si sentiva esplodere dalla rabbia. Mai, mai nessuno si era anche solo permesso di parlargli in quel modo, figurarsi a ferirlo con un pezzo di vetro. Lui era Alfa Abnegate, un assassino, era un fottuto genio, e pretendeva rispetto.
Stentava ancora a credere di essere stato cacciato via come un cane, avrebbe volentieri spaccato la faccia a quel moro.
Ma non era tanto il fatto di essere stato umiliato a dargli fastidio, quanto il fatto che per la prima volta nella sua carriera da assassino, non aveva voluto uccidere, aveva voluto possedere.
Già, quando aveva visto quella ragazza, quando le era stato sopra e quando lei era stata sotto il suo dominio, si era sentito strano. Si era sentito eccitato, si era sentito potente, come se fosse riuscito ad addomesticare la fiera più feroce che esistesse.
L’aveva sentita, aveva sentito la ferocia, la rabbia, la prepotenza di quella donna: e sapere che lui, lui era riuscito a placarla e persino a spaventarla, lo eccitava tantissimo.
Si rese conto che, in fondo, era contento che B l’avesse fermato e che lui non l’avesse uccisa. Adesso voleva di più da lei, non solo giocare, ma la desiderava.
Desiderava che anche lei mostrasse le unghie, che gli facesse male e lo facesse a pezzi.
Si sentiva un masochista a quei pensieri, ma non poteva farne a meno. Ogni volta che ricordava il viso, prima furioso, poi terrorizzato, della ragazza, non poteva non venirgli voglia di tornare in quello stesso secondo in quell’appartamento, legarla ad un letto e dominarla.
Ingollò un’altra sorsata di birra. La schiuma gli scivolò nella gola, facendolo tremare di contentezza.
Era andato anche a controllare su internet questa cosa del “Death Note”. Era rimasto scioccato inizialmente quando vide stampato il nome di L, per poi scuotere la testa e tornare in sé. Aveva memorizzato quante più informazioni che poteva e si era reso conto che l’assassino che in quel momento stava decimando i criminali non era altro che Raito Yagami. Non gli interessava per nulla la cosa, finchè qualcuno non l’avesse schedato, ma di certo non sarebbe stato così idiota da farsi beccare.
Inoltre non aveva niente a che fare con lui. Anzi, doveva trovare il modo di mettere fuori gioco B. Una volta che quest’ultimo fosse stato impegnato in tutt’altra sede, rapire la rossa e portarla nel suo appartamento sarebbe stato un gioco da ragazzi.
Lui di certo però non avrebbe potuto reggere un confronto fisico con B, purtroppo l’aveva già appurato. Aveva bisogno di qualcuno che riuscisse a catturare l’attenzione di B, così da fargli abbassare la guardia.
- Ehi, tizio. Sto cercando qualcuno per un lavoro scottante e molto pericoloso, tu sai dove potrei andare?- domandò al primo tizio che vide accanto a sé. Quello prima lo guardò curioso e sorpreso, poi sorseggiò la sua birra e si schiarì la gola.
- Beh, ragazzo, se ti serve un hitman non credo che tu possa...-
- Non mi serve un cecchino, mi serve qualcuno di abbastanza grosso da riuscire a mettere Ko uno che conosco. Allora, puoi aiutarmi o no?- domandò secco il rosso. L’uomo sorrise per poi ingollare un'altra sorsata di birra.
- Allora se ti serve qualcuno “grosso”, direi che il posto adatto a te è la Fogna delle Anime. Lì troverai chi cerchi...- rispose l’uomo prima di ordinare un altro drink.
Alfa ghignò sotto i baffi e  poggiò sul tavolo un bel po’ di banconote.
- Pago anche il suo, fatti un giro, amico...- concluse il rosso rivolto all’uomo prima di uscire dal bar, seppur mezzo ubriaco e con la testa che girava.
Quindi, adesso il suo obbiettivo era la Fogna delle Anime.
Ma che nome adorabile.
 
Quello che spacciavano ancora per magazzino non era altro che lo scheletro di un edificio con dei muri pericolanti che a stento riuscivano a reggere il peso della struttura. Era entrato all’interno e subito aveva notato tipi poco raccomandabili chiacchierare sommessamente tra loro, non calcolandolo per nulla. Il rosso vide subito in fondo alla stanza un ammucchiarsi continuo di gente, così decise di seguire la folla.
Una leggere musica rap di sottofondo e due uomini che si fronteggiavano. Uno era magro, quasi denutrito, mentre l’altro era una montagna di muscoli ambulante. Il ragazzo, il moro, aveva una benda sugli occhi, chissà come faceva a vedere con quella cosa in faccia. Il combattimento iniziò e subito il giovane dovette incassare un bel po’ di colpi.
Alfa lo vedeva stramazzare al suolo, con il sangue che fluiva dalla bocca sul collo, fino al torace e seguendo la linea dei muscoli ben allenati degli addominali, continuando a scorrere lungo quel percorso a dir poco seducente.
Alfa si leccò le labbra famelico.
Un’altra preda piuttosto invitante, non c’è che dire, al pari della rossa.
Curiosamente, nonostante sembrasse debole ad occhi inesperti, il moro riuscì a stendere con un colpo il gigante. Ma fu quando il ragazzo bendato si fiondò sull’uomo ormai inerme e cominciò a picchiarlo selvaggiamente che il rosso si stupì come non mai. Furono necessari due uomini che pestassero per bene il moccioso per farlo smettere e crollare a terra con del sangue che gli macchiava le bende.
La folla cominciò subito a disperdersi, ma Alfa non si mosse di un millimetro, anzi, andò dal moro.
Gli tese una mano sorridendo, ma ovviamente quello non avrebbe potuto vederlo dato che era bendato.
- Io posso farti avere quello che tu non riesci ad ottenere...- furono le uniche parole che disse. Non era necessario niente di più, niente di meno.
Il moro si alzò aiutato dal rosso, ma appena fu in piedi quasi ricadde nuovamente a terra a causa dei colpi. Alfa lo sorresse e lo aiutò a camminare.
- Mi chiamo Alfa, ed ho bisogno del tuo aiuto, sei disposto a darmi una mano?- domandò il rosso rivolto al moro. Quest’ultitmo sputò per terra del sangue e cercò di pulirsi la bocca con il dorso della mano.
- Che ti serve?- chiese secco.
Alfa sorrise.
- Ho bisogno che mi fai fuori un tizio, ne sei in grado...?- continuò ghignando il rosso. Il ragazzo annuì.
- Non sono un idiota, so come mettere al tappeto un uomo. Ma che cosa ci guadagnerei a farlo?- domandò scorbutico.
Alfa si avvicinò al volto del giovane.
- Oh, ci guadagneresti – gli soffiò provocante in un orecchio.
Era praticamente fatta.


COMMENTO AUTRICE SCORBUTICA E TERRIBILMENTE EGOCENTRICA      
Welà, jente.
Mi sono preparata a dovere per il test di italiano a domani.
Se vinco, andate su youtube e vedrete il video di una ragazza che balla nuda a scuola.
Si, sono io.
Comunuqe, ero molto indecisa se fare il prossimo capitolo ( sarà una Filler, insomma, un capitolo non proprio fondamentale per la trama complessiva) di rating rosso per contenuti sessuali (avrete capito chi saranno i personaggi, no? )
Quindi, ditemi voi...
                                            
   
 
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