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Autore: MartinaCharlie    04/04/2013    8 recensioni
'Zayn.'
'Dimmi.'
'Non è solo attrazione fisica,-feci una pausa-vero?'-un brivido scosse tutto il mio corpo. Volevo essere sicura di non stare per fare un errore.
'Come puoi pensare una cosa simile? Tu per me sei tutto e mi dispiace, ma oggi non ho saputo trattenermi ancora.'
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Want you by my side.

Era un altro venerdì sera e il locale, come al solito, era molto pieno. Tutti i tavoli erano stati occupati e perciò le persone si affollavano man mano davanti al bancone, a chiedere birre o gli alcolici della casa.

A mandare avanti il pub è la mia famiglia, o meglio io, mia sorella maggiore Amy, di 22 anni, e mio fratello più piccolo di 16, Chris. Inizialmente era di mio padre, ma non potendo più portarlo avanti ci siamo offerti noi di lavorare qui circa due anni fa, per non venderlo a gente sconosciuta.
Sin da piccola sono stata qui nel locale ad aiutare i miei: apparecchiavo la tavola, mettevo apposto le posate in cucina. Piccole cose, ma a modo mio mi divertivo. Chris ha iniziato a lavorare con noi da poco, perchè deve raccimolare soldi per una vacanza studio, che vuole pagarsi da solo, in Spagna. Amy, invece, essendo più grande di me di tre anni, ha più esperienza e mi ha sempre dato consigli per migliorare. Ancora adesso lo fa e non so come ringraziarla, perchè senza di lei io adesso non starei qui a preparare alla perfezione la ventesima birra media alla spina del giorno.
Quella sera avevamo invitato un gruppo musicale alle prime armi a suonare nel nostro locale, forse è stato per quello che eravamo al completo.
'Charlie, non vestirti più così chiaro?'-Amy era dietro di me, mentre preparavo un cocktlail dietro il bancone.
'Vestirmi come? Ho i jeans e un top.'-risposi ridendo.
'Un top un po' troppo corto, direi.'
'Andiamo Amy, ho quasi diciannove anni, posso vestirmi anche da sola adesso, che dici?'-mi voltai e allungai il braccio, per consegnare il bicchiere ad un cliente, che subito si allontanò.
'Non puoi fin quando lavori con me.'
Sbuffai e andai a prendere un'ordinazione al tavolo. È sempre stata una brava e protettiva sorella, ma non mi è mai piaciuto quando mi diceva cosa dovevo fare, come dovevo comportarmi. Ero "grande".
Ritornai subito alla mia postazione dietro al bancone; non potevo permettermi di perdere tempo in una serata così piena di clienti. Un uomo che stava aspettando da molto mi chiamò per un bicchere di birra. Io subito andai a prepararglielo.
'Ecco a lei signore.'
Il tale allungò la mano che stringeva cinquanta euro a banconota e mi toccò il seno. Io istintivamnte gli mollai uno schiaffo sulla mano.
'Su dolcezza, vieni con me. Ho un auto grande, c'è posto per te!'
'Se ne vada da qui!'
Lui si alzò e cercò di afferrarmi il braccio, ma io fui più veloce di lui a scansarmi. Era uno dei tanti ubriachi della giornata. Non capitava una volta che non c'era qualche uomo brillo che cercava di provarci o con me o con mia sorella.
Quando arrivò Chris e lo minacciò, il tale andò via senza neanche discutere. La statura di mio fratello non era quella di un sedicenne, sembrava di gran lunga più grande.
'Grazie Chris!'
'Tranquilla. Senti, porta questo al tavolo cinque.'-mi diede un vassoio con alcuni bicchieri sopra.
Andai immediatamente. Poggiai i bicchieri e stavo per andare via col vassoio vuoto. Ero a metà strada tra quel tavolo e il bancone, quando sentii delle grandi mani prendermi per il bacino. Mi voltai e trovai ancora quell'uomo.
'Dai piccola, ti do un'altra opportunità!'- a quelle parole rabbrividii.
Lui mi teneva stretta e allora cercai in tutti i modi di aumentare la distanza tra noi, premendo il vassoio contro il suo torace, ma era inutile perchè lui era troppo forte rispetto a me. Tenevo gli occhi chiusi, serrati, per il disgusto, quando all'impovviso il mio corpo fu liberato da quella presa stretta. Riaprii gli occhi e vidi soltando una figura imponente di fronte a me, di spalle, che stava sfrattonando l'uomo che mi stava poco prima importunando. Non so cosa gli disse, ma ciò lo spaventò, tanto che uscì di corsa dal locale.
'Grazie mille!'
Il tizio si girò e subito riconobbi il suo volto:'Zayn!-urlai e gli saltai addosso, dandogli tanti baci sulla stessa guancia, ricoperta da una leggera barba-Grazie, grazie davvero!'
Lui si toccò l'orecchio con l'indice, lasciandomi intuire che non stava capendo nulla di ciò che stavo dicendo per via della musica ad alto volume. Mi fece segno di uscire dalla porta del retro ed io, ancora col vassoio in mano, lo seguii.
Zayn era il mio migliore amico, lo è sempre stato sin da piccolo. Lui era figlio di una cara amica di mia madre, perciò siamo sempre stati insieme. Come si è potuto notare, anche Zayn, dopo Amy, era molto protettivo nei miei confronti.
'Come mai sei qui?'-chiesi una volta fuori.
Zayn si sedette sul cofano di un'auto nera lì parcheggiata prima di rispondermi:'Avevo voglia di una buona birra.-mi prese le mani e mi portò davanti a sé-E se non fossi venuto, chissà in che macello ti saresti cacciata!'
'Forse hai ragione, ma non è colpa mia.'
'Infatti è colpa del tuo top rosso "saltatemi addosso"!'-disse giocando scherzosamente con la scollatura del tessuto rosso.
'Cosa c'è che non va? Lavoro in un pub, non posso mica indossare un maglione a collo alto!'
'Renderesti attraente anche quello.'-amavo i suoi complimenti, me li faceva sempre e li accettavo volentieri, dato che nessuno mai mi diceva cose del genere. Arrossii a quelle parole e abbassai lo sguardo.
Mi fece segno di salire sull'auto accanto a lui.
'No Zayn devo tornare dentro!'
'E dai, un pochino!'-mi fece quell'espressione col viso a cui mai ho potuto resistere. Mi guardava con quei due occhi marroni e con il labbro inferiore sporgente.
'Poco!'-sapeva sempre manipolare le mie decisioni. Mi sedetti vicino a lui e avvicinai le gambe al petto, tenendole strette con le braccia.
'Come sta andando con quella tipa?'
'Chi Alexis?-fece spallucce-Non penso sia la ragazza adatta a me.'
'Perchè? È così simpatica.'
'È stupida.'
Una risata uscì involontariamente dalla mia bocca, che coprii subito con una mano:'Scusa, non volevo! Ma come stupida?'
'Si. Se le parlo di cinema, lei pensa allo shopping. Se parlo di musica, lei pensa allo shopping. Se parlo di viaggi, lei pensa allo shopping.'
Io lo guardavo confuso mentre parlava:'Fidati è stupida.'-continuò.
'Si ma tu non ti accontenti mai!'
Lui si girò e mi guardò, ma io scesi dal cofano dell'auto, aggiustandomi il jeans:'Mi accompagni dentro?'-chiesi porgendogli una mano.

Mentre preparavo le bibite dietro il bancone, Zayn restava lì di fronte a me, con la testa appoggiata su una mano, a guardarmi. Non avevo mai ricevuto tante attenzioni da un ragazzo se non da lui. Ho avuto alcuni fidanzati, ma non sarebbero mai restati a guardarmi lavorare. Zayn invece sembrava stare bene. A volte non sapevo come comportarmi con lui: mi verrebbe da abbracciarlo e da non lasciarlo più, ma non vorrei che lui fraintendesse le mie azioni. Anche se in certi momenti avrei tanto voluto che lo facesse.
'Mi fai una birra?'-mi chiese.
Arrivò Amy alle mie spalle:'Complimenti sei il 50esimo cliente che ci chiede una birra questa sera!'-gli urlò.
Quando gli affari con il locale stavano andando a gonfie vele, Amy ebbe la brillante idea di creare una sorta di gioco: al 50esimo e al 100esimo cliente che ordinava una birra, io e lei dovevamo salire sul bancone e ballare una canzone a caso, presa da un cd.
Non lo avevo mai fatto davanti a Zayn, non era mai capitato che ci fosse anche lui, ma questa volta dovevo farlo per lui. La cosa quindi era assai diversa e molto più imbarazzante.
Amy mi diede un colpetto sulla spalla, dopo che Chris aveva acceso lo stereo, con Drive By come canzone. Salimmo così sul bancone e iniziammo a ballare, o almeno Amy iniziò a ballare. Io mi muovevo a malapena. Per giunta avevo anche i tacchi, ma in quel momento mi stavo preoccupando più della figura che stavo facendo e non dell'alta probabilità di caduta.
Abbassai lo sguardo, incrociando quello divertito di Zayn:'Balla per me!'-questo capii dal movimento delle sue labbra.
Non mi ero mai tirata indetro, perchè avrei dovuto farlo allora. Iniziai a muovere il bacino a destra e a sinistra, poi presero avvio anche le braccia a muoversi sopra la testa. Io e Amy sembravamo due pazze ubriache.
Vedevo sotto di me, le rare volte che volgevo lo sguardo in basso, Zayn che mi guardava, tenendosi tra i denti il labbro inferiore e bagnandosi di tanto in tanto le labbra con la lingua. A volte mi toccava anche la caviglia, salendo con la mano fino al polpaccio e, ogni volta che lo faceva, non riuscivo a muovermi, ero come paralizzata. Se fossimo stati da soli non lo avrebbe mai fatto.
Finalmente terminò la canzone e Chris aiutò a scendere sia me che mia sorella.
'No comment.'-le prime due parole che rivolsi a Zayn.
'Perchè? Sei stata brava!'
Io mi avvicinai al suo volto, reggendo la testa con entrambe le mani:'Ah si?'
Lui diminuì la distanza tra noi e strofinò il suo naso contro il mio:'Si.'-sorrise.
'Che dici se dopo il lavoro te ne vieni da me?'-continuò lui.
'Ma domani devo andare a scuola, Zayn!'
'Ti ci accompagno io. Andiamo a prendere i libri da te e poi andiamo a casa mia.'-fece di nuovo quella faccia da cucciolo smarrito.
'Va bene. Passami a prendere per le undici e mezzo.'
Fece un verso con la bocca, a denti stretti, mi toccò la guancia salutandomi e uscì dal locale.
Dio, quant'era attraente.

Come aveva detto, all'ora stabilita mi venne a chiamare nel locale ed Amy mi diede il permesso  di andare. Facemmo una veloce sosta a casa mia per prendere i libri che mi servivano per scuola. Non potevo assentarmi, avevo gli esami per andare all'università e dovevo studiare.
'Faccio subito.'-gli dissi mentre scendevo dall'auto.
Mi ero fermata davanti al portone principale, perchè non riuscivo a trovare le chiavi nella borsa. Ho sempre odiato le borse per quel motivo.
Sentii un calore dietro la schiena quando Zayn mi si posizionò alle spalle. Sobbalzai leggermente quando mise le braccia intorno al mio bacino. Mi aiutò poi a cercare il mazzo di chiavi nella borsa, agitando le mani all'interno di essa.
'Piccola, qui non ci sono!'-mi sussurrò all'orecchio. Infilò la mano destra nella tasca della mia giacca:'Eccole.'-mi diede le chiavi in mano. La mia tremava mentre infilava il metallo nella serratura. Quando poi Zayn si allontanò, mi sentii più sollevata. Salii velocemente le scale ed entrai nel mio appartamento per prendere lo zaino accanto alla porta.

'Ti va una pizza?'-mi chiese Zayn, mentre accendeva il motore dell'auto.
'E devi anche chiedermelo?-sentii lui ridere, poi ci fu silenzio-Ma che facciamo da soli a casa tua?'-solo dopo mi resi conto del doppio senso che avevo potuto far intuire.
La sua risata echeggiò nell'auto, mentre scuoteva il capo con gli occhi chiusi:'Hey calma!'-mi rispose ancora col sorriso sulle labbra.
Io arrossii a quelle parole e non ebbi il coraggio di dire altro, per paura di farmi uscire altre frasi demenziali. Mi accorsi solo dopo che eravamo fermi con la macchina:'Che succede?'
Zayn abbassò il suo finestrino e fece uscire la testa, non riuscendo però a vedere nulla. Allora, appoggiandosi al volante, si alzò dal sedile e si sporse dal finestrino con tutto il corpo. Mi dava le spalle mentre cercava di capire cosa stava succedendo. Stavo lottando con me stessa in quel momento per evitare di voltarmi e di focalizzare il mio sguardo sul suo fondo schiena coperto da quei jeans neri attillati. Stavo per cedere, quando ritornò al suo posto.
'Qualcuno avrà fatto incidente.'-continuò.
'Vogliamo aspettare?'
'Per forza. Solo una è la strada che porta a casa mia ed è questa.'-battè forte le mani sul voltante. Gli misi una mano sulla spalla e lo rassicurai:'Tranquillo, la notte è lunga.'-gli sorrisi.

Era passata una buona mezz'ora da quando ci eravamo fermati. Avevamo ascoltato la musica della radio per tutto il tempo e a me piaceva, perchè la voce di Zayn è un qualcosa di incredibile, soave, dolce, forte. Adoravo sentirlo cantare, mi faceva venire la pelle d'oca ogni qual volta divideva le labbra per emettere una nota, anche perchè spesso si voltava verso di me, guardandomi come se fossi la sua ispiratrice. Tutte mie impressioni.
'Comincio ad avere fame.'-abbassò il volume della radio.
'Davvero non so che dirti Zayn, dobbiamo aspettare per forza.'
'Stiamo anche fermi sulla statale, non c'è neanche una pizzeria. Le uniche persone che passano sono...'
'Non ti azzardare!'-lo interruppi, facendo nascere un sorriso malizioso sul mio viso.
'Non posso dirla quella parola?'
'No.'
'Chiamiamole intrattenitrici di strada. Così va meglio?'-rise.
Io ricambiai la risata. Zayn sapeva sempre come sdrammatizzare, anche nelle situazioni più tristi. Lui continuò a ridere insieme a me e riuscivo così a notare le sue meravigliose fossette, che gli abbellivano le guance. Allungai una mano e gliele toccai con l'indice:'Quanto sei carino!'-non sapevo neanche io cosa avevo detto.
Lui si girò e mi fulminò con lo sguardo. Pensavo di avergli fatto un complimento. Mi afferrò il mento, alzandolo verso il suo viso e costringendomi a guardarlo:'Carino?'
Avrei tanto voluto abbassare il capo per non continuare a guardare quei due occhi scuri che mi fissavano arrabbiati, ma non potevo perchè i miei movimenti erano controllati dalla sua presa.
'Si, sei carino.'-risposi a bassa voce.
Zayn tese la mascella. Io stavo avendo paura in quel momento, paura del mio migliore amico, non mi capacitavo di quel fatto. Non avevo la più pallida idea di cosa volesse fare, mi teneva ancora per il mento e stavo iniziando a sentire un leggero dolore.
'Mi stai facendo male, Zayn.'-presi per toccargli la mano per allontanarla dal mio viso, ma lui mi sorprese quando incrociò le nostre dita. Io osservai ogni suo singolo movimento, seguendo con lo sguardo le nostre mani che venivano portate da lui sulla sua gamba.
'Non voglio essere carino per te.'-calcò molto il tono di voce quando disse carino.
La mia mente era completamente offuscata dalla sua incredibile bellezza che non capii all'istante quello che intendeva dirmi.
Dischiusi le labbra per cercare di dire qualcosa, ma lui provò ad avvicinarsi a me, quindi cambiai subito idea. Ero immobile perchè avevo il timore che stesse per fare ciò di cui ho avuto sempre paura di fare io.
Prese la mia mano e la posizionò dietro il suo collo e lì rimase. Gli accarezzavo quei pochi capelli corti sulla nuca. Mise la sua grande mano calda sulla mia guancia e prese ad accarezzarmela con il pollice. Si avvicinò guardandomi senza mai distogliere lo sguardo dai miei occhi verdi. Le nostre labbra quasi si sfiorarono, quando l'autista dell'auto dietro la nostra suonò violentemente il clacson, facendomi leggermente sobbalzare. Vidi solamente Zayn chiudere gli occhi e tendere la mascella. Si allontanò con uno scatto deciso da me, riaccendendo il motore della macchina e partendo. La fila d'auto di fronte a noi era completamente svanita e la strada poteva essere attraversata.
Mi posizionai meglio sul mio sedile, riallacciando la cintura di sicurezza. Non riuscivo a girarmi verso di lui, la mia mente era troppo impegnata a pensare all'imbarazzo che ci sarebbe stato una volta arrivati a casa. Quel momento arrivò veloce. Zayn parcheggiò l'auto nel vialetto davanti al suo appartamento e restammo per qualche secondo immobili.
'Hey.'-mi disse.
'Hey.'-ero paralizzata e la mia voce tremava.
'Scusa.'
'Tranquillo.'-feci spallucce.
'Che facciamo ora?'
Quella situazione era ridicola. Ridursi a conversare in quel modo spicciolo. Il problema è che non ho mai avuto il coraggio di prendere io in mano la situazione.
'Non dovevamo salire a casa?'
Lui annuì col capo, tolse le chiavi dalla macchina e aprì lo sportello, restando fermo in quella posizione. Con la coda dell'occhio lo vidi scuotere la testa e uscire.
Il mio cuore batteva forte, seguendo con gli occhi Zayn che faceva il giro della macchina da davanti, per poi aprire la portiera dalla mia parte. Mi alzai ma ricaddi subito sul sedile per via della cintura.
'Questa va tolta.'-si chinò e mi liberò.
Uscii facendo attenzione a dove mettevo i piedi; ogni volta che ero agitata finivo sempre per ritrovarmi faccia a faccia con l'asfalto.
Zayn infilò le mani prima nelle tasche della giacca, poi ti tastò le tasche anteriori dei jeans, senza trovare le chiavi. Io ero dietro di lui, infilai la mano in una delle tasche posteriori dei suoi pantaloni e risi leggermente quando sentii che lui aveva irriggidito la natica:'Eccole.'-dissi e feci come fece lui con me, gli porsi le chiavi e vidi la sua mano tremare leggermente, quando le infilò nella serratura.
Stava iniziando a piovigginare e Zayn ancora non era riuscito ad aprire la porta. Presi allora con forza le chiavi dalla sua mano e aprii il portone. Mi girai e gliele porsi nuovamente. Eravamo vicinissimi e il suo sguardo cadde subito sulla scollatura del mio top, avendo la giacca aperta. Mi sentii imbarazzata quando Zayn alternava lo sguardo dal mio viso al mio seno. Inspirai profondamente e il mio petto si alzò a dismisura; non avrei mai pensato di stuzzicarlo in quel modo.
Mi prese all'improvviso per i fianchi e mi trascinò dentro l'atrio dell'appartamento, facendo sbattere la mia schiena contro il muro. Prese a baciarmi sulle labbra, muovendo la testa per rendere il bacio più intenso. Le mie braccia erano attaccate al muro, non riuscivo a muovere un muscolo se non la bocca e la lingua. Mi uscì quasi un urlo quando Zayn mi prese in braccio, facendo incrociare le mie gambe dietro la sua schiena.
Si avvicinò all'ascensore e cliccò il pulsante per farlo arrivare. Si aprirono le porte e cliccò nuovamente un tasto, non feci caso a quale fosse. Posizionò le mani sul mio sedere, stringendolo. Ridevo a quei tocchi, tanto che lui a volte Zayn mi guardava stranito quando sentiva la mia risata nell'orecchio.
Davanti al portone di casa, mi fece ritoccare con i piedi a terra. Quella volta fu più rapido ad aprire la porta d'ingresso. Mi fece entrare e subito accese la luce. Riprese a baciarmi ed io con la mano tastai la parete per cercare l'interruttore. Spensi nuovamente la luce, ma lui fece subito dopo il contrario.
'Voglio vedere i tuoi occhi mentre ti bacio.'-disse tra un respiro ed un altro.
All'improvviso mi sentii un qualcosa strofinarsi intorno alla mia gamba destra ed emisi un urlo, non sapendo cosa fosse.
'Tranquilla, è solo il mio cane, Boris!-si chinò per accarezzarlo-È buono!'
'Ehm, ho paura dei cani, lo sai.'
'Lo metto fuori al balcone, ok piccola? Tu aspettami nella prima stanza a destra.'-e mi indicò il corridoio.
Felice di allontarmi dall'animale, corsi subito.
'Prima stanza a destra.'-dissi tra me e me. Aprii la porta: era la sua camera da letto. Strano che non me lo ricordassi, eppure ero stata numerose volte a casa sua.
Zayn mi prese alla sprovvista: apparì silenzioso dietro di me, prendendomi per il bacino e girandomi verso di lui.
'Mi dispiace per averti fatta sentire a disagio in macchina.'
Indietreggiai da Zayn, ma lui lentamente mi seguì, fino a quando non arrivai al limite e caddi goffamente sul suo letto. Zayn si gettò su di me, poggiando una mano al lato della mia testa, mentre l'altra saliva pian piano dal polpaccio alla mia coscia
'Qualcuno ti ha mai toccata?-mi chiese guardandomi fissa negli occhi-Intendo, come quel tale stava per fare oggi al locale.'-percepivo un senso di preoccupazione nel suo sguardo.
Il battito cardiaco accelerava:'Forse qualcuno.'
'Chi?'-il suo tono di voce era fermo, ma la sua mano continuava ad accarezzarmi la coscia dolcemente.
'I miei ex fidanzati, Zayn.'-era ovvia come risposta.
'E hai fatto l'amore con loro?'-si avvicinò a me non sono col viso ma anche col corpo.
'S-si.'
'E ti hanno fatto sentire dolore?'
Mi vergognavo a continuare quella discussione. Lui lo sapeva bene che le relazioni con i ragazzi che ho avuto erano basate solo sull'attrazione fisica che loro provavano per me. Non c'era amore.
'Si.'-risposi cercando di essere decisa, mentre il labbro inferiore mi tremava leggermente e gli occhi si riempivano di lacrime.
Oramai eravamo ad un respiro di distanza:'Io non ti farò del male. Te lo prometto.'
Il mio corpo si irrigidì completamente. Zayn mi prese per le braccia e mi alzó, sedendosi lui al mio posto, alla fine del letto. Ero davanti alle sue ginocchia, in piedi, quando lui iniziò a baciarmi come la prima volta. Mentre era intento a farlo, prese la mia coscia, incitandomi a salire a cavalcioni su di lui. Mi stavo vergognando tantissimo, ma lui era Zayn. Non dovevo temere nulla.
Lo feci e continuai a baciarlo energicamente, torturandogli i capelli. Si gettò all'indietro, senza però abbandonare ciò che stava facendo.
Sentivo le sue mani che stringevano il lembi del mio top "saltatemi addosso", lo portò su, alla fine lo tolse completamente.
'Carino!'-disse ironicamente guardando il mio reggiseno a pallini.
'Iniziamo coi giudizi?-sbottonai la cintura e abbassai la zip dei suoi jeans-Scommettiamo che anche i tuoi sono imbarazzanti?'
Intanto Zayn si era appoggiato sugli avambracci e non opponeva resistenza. Quando abbassai di poco i pantaloni, vidi un paio di boxer bianchi alquanto aderenti. Quando sfiorai le sue parti intime, lo sentii inspirare profondamente, per poi buttare l'aria fuori tutta d'un soffio.
Imbarazzata alzai lo sguardo e notai quello malizioso di Zayn:'Come li trovi?'-chiese alzando un sopracciglio e sorridendomi con quel sorriso maledettamente provocante.
'Carini.'
'Carini? Ora ricominciamo?'
Capovolse la situazione: ora lui era sopra di me. Tolse le scarpe ad entrambi, si spogliò definitivamente dei jeans che indossava e della sua camicia e fece poi lo stesso con me.
'Nulla di me è carino.'
Stava iniziando a toccarmi l'interno coscia ma io lo fermai.
'Zayn.'
'Dimmi.'
'Non è solo attrazione fisica,-feci una pausa-vero?'-un brivido scosse tutto il mio corpo. Volevo essere sicura di non stare per fare un errore.
'Come puoi pensare una cosa simile? Tu per me sei tutto e mi dispiace, ma oggi non ho saputo trattenermi ancora.'
Gli sfilai i boxer e vidi Zayn un po' confuso da quella mia azione.
'Non sarà mai solo attrazione fisica,-mi slacciò il reggiseno-senza amore.- mi sfilò lo slip-Chiaro?'
Deglutii e accennai ad un sì.
'Ti prego non guardarmi così!'
'Zayn, è come ti guardo sempre.'
'Tu non vuoi, tu non sei sicura.'-si spostò da sopra il mio corpo, sedendosi accanto a me.
Io mi alzai immediatamente. Non volevo che pensasse quello, io volevo farlo:'Perchè pensi questo?'-gli chiesi timidamente.
Lui non mi guardava mentre mi rispondeva:'So che non vuoi.'
'No io voglio, voglio farlo!-feci una pausa-È solo che...'
'È solo che. Come lo sapevo.'-mi interruppe, alzandosi dal letto e infilando i boxer caduti a terra.
'Zayn dove stai andando?'
Lui finalmente si voltò:'Non dovevo dirtelo, dovevo continuare a fare quello che faccio tutti i maledetti giorni da quando ti ho incontrata: ignorare i miei sentimenti.'-disse con voce risoluta, prima di gettare con furia le mani contro la parete accanto alla porta.
Ci fu silenzio, ma per poco.
'Continua. Continua ciò che stavi dicendo. È che?'
Dato che non avevo un briciolo di forza nè fisica nè mentale per rispondere, Zayn su avvicinò a passo svelto verso il letto. Io mi coprii velocemente con il lenzuolo.
'Allora?'-disse a denti stretti.
'È che-inspirai per trovare quella forza che non possedevo-ho paura di perdere il mio migliore amico.'
Lui dischiuse le labbra e i suoi occhi si stavano riempendo di lacrime:'C-cosa?'
'Credimi se ti dico che ti ho sempre amato, altrimenti in macchina avrei rifiutato sin dall'inizio, non credi? E lo stesso in ascensore. Ti ho sempre stimato per la persona che sei, per i tuoi comportamenti e non ti ringrazierò mai abbastanza per essere il migliore amico che una ragazza possa avere.'-giuro che quello fu il momento più orribile della mia vita. Il mio cuore stava lottando contro il mio cervello.
'Ma ormai abbiamo rovinato tutto, non torneremo mai come una volta. Figurati come ci comporteremo dopo questa serata! No davvero, pensaci!'
'Proviamoci...'
'No, Charlie, no!-mi urlò-Ci amiamo l'un l'altra e sarà imbarazzante.-mi diede una spinta alle gambe e facendomi cadere dalla parte opposta del letto.-Scusa, scusa!'-continuò poi portandomi a sè.
Mi girai:'Non è bello sentirsi urlare un ti amo.'
Non avrei dovuto dirlo, perchè Zayn subito si alzò e uscì dalla stanza:'Vado a dormire sul divano. Notte.'
Ecco perchè ho sempre preferito stare in silenzio, far parlare sempre prima gli altri. Era tutta colpa mia se Zayn era arrabbiato con me. Però non potevo ignorare ciò che provavo, avrei fatto l'amore col ragazzo che ho sempre amato in modo sbagliato, con un senso di colpa che mi divorava dall'interno.
Decisi di indossare almeno il reggiseno e lo slip. Mi misi sotto le coperte di flanella del letto di Zayn, stringendole forte a me per cercare di sentire il profumo che aveva lasciato poco prima di andarsene. Me lo immaginavo dietro di me che mi abbracciava e mi sussurrava nell'orecchio un flebile "mi dispiace, ti amo", ma sapevo che non era così. Non è mai bello rimanere soli, soli perchè si è persa la persona che più si ritiene importante per andare avanti con la sicurezza di avere qualcuno su cui poter piangere, con cui potersi aprire, con cui poter ridere, con cui potersi sentire a proprio agio. Quel qualcuno che amerai per tutta la vita perchè ti fa stare bene.
Se chiudevo gli occhi, la mia mente immaginava scene che mai avrei avuto vedere. Zayn, io, separati, che passeggiamo per strada, ci rivolgiamo uno sguardo e un sorriso forzato è tutto ciò che riusciamo ad esprimere.

Avevo lo sguardo fisso su una parte del pavimento, dove il raggio della luna, entrando attraverso il vetro della finestra, disegnava un quadrato di luce pallida, intagliato più minutamente dai piccoli compartimenti delle vetrate. Non riuscivo a dormire e, una dopo l'altra, le lacrime scendevano dai miei occhi. Mi sedetti sul letto e iniziai senza volere un pianto poco silenzioso. Ero certa che Zayn mi riuscisse a sentire dal salotto, sentivo le sedie sbattere contro il muro e allora io cercavo di soffocare i miei singhiozzi.
'Torna da me.'-dicevo a bassa voce, mentre mi dondolavo in avanti e indietro, con la testa tra le gambe portate al petto. Alzai lo sguardo e lo vidi lì, di fronte a me, sull'uscio della porta che mi guardava con i suoi occhi perfetti rovinati dalle lacrime. Non proferì parola, si avvicinò e si sedette davanti a me sul letto. Io tirai ancora di più le gambe al petto, cercando di non toccarlo. Riuscì a percepire la paura nei miei occhi, che purtroppo riescono sempre a far traparire ciò che penso. Guardavo sempre in basso, fino a quando sentii la sua calda mano sulla mia gamba. Si sedette a gambe incrociate sul letto e mise le mani sulle mie ginocchia e mi guardò, aspettando che io facessi lo stesso.
Mi sentivo a disagio; con la coda dell'occhio vedevo la sua espressione disperata, ma non volevo girarmi. Non volevo. Vidi il suo volto avvicinarsi a me, a quel punto strizzai gli occhi per non guardare e lui mi girò il viso.
'Apri quei meravigliosi occhi verdi.'
Ed eccola un'altra maledetta lacrima rigarmi la guancia ancora una volta. Feci come diceva.
'Mi erano mancati.-mi asciugò la parte della guancia bagnata-Non piangere ti supplico. Mi fa dannare sentirti piangere perchè so che è colpa mia e io non voglio assolutamente farti del male.'
'Mi dispiace ma non ci riesco.'-iniziai a tremare per il freddo. Zayn se ne accorse e si mise accanto a me, abbracciandomi.
'Sei una stronzo. Perchè mi abbracci se sai che sto male?'
'Voglio averti tra le mie braccia, vicina. E poi stai gelando, Charlie, non fare l'idiota.'
'Sarò anche idiota, ma io continuo ad essere confusa.'
'Charlie ma questo non dipende da me. Se non fosse per il rispetto che nutro nei tuoi confronti, io ti avrei già baciata una e più volte!'
'Fallo.-sussurrai, ma lui non mi capì.-Fallo!-urlai-Baciami, ne ho bisogno.'
Non aspettò che finissi del tutto la frase, mi ritrovai le sue labbra sulle mie e il mio petto posato sul suo. Gli presi la guancia con una mano.
Mentre lo baciavo piangevo, ma non so ancora se per la felicità di riaverlo ancora con me o per altro. Piangevo e si sentivano i miei singhiozzi e i miei respiri che venivano spezzati da questi.
'Che fai piangi?'-mi chiese sorridendo e guardandomi stupito.
'Non voglio che tu sia il mio migliore amico d'ora in poi. Voglio che tu sia molto di più.'
'Va bene, amore della mia vita.'-le ultime parole che sentii prima di un lungo e dolce bacio.

- SPAZIO SCRITTRICE -
Buonsalve persone che hanno letto la mia OS su Malik. A dire la verità, mi sono emozionata a scriverla, soprattutto alla fine :') Se vi è piaciuta o se avete qualcosa da chiedermi o da commentare, lasciatemi una recensione e vi risponderò al più presto!

Un bacio,
Charlie.

  
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