Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: MikaMika    05/04/2013    5 recensioni
Una mia versione della quarta stagione che più va avanti più se ne discosta!
La ricerca della cura porterà ad alleanze particolari. Jeremy dovrà fare i conti con la sua natura di cacciatore. Riuscirà a non sterminare i suoi amici e sua sorella?
Una ragazza misteriosa arriva a Mystic Falls, ha qualcosa a che fare con Katherine e cerca notizie del suo passato.
A fare da sfondo a tutto Damon ed Elena che non fanno altro che battibeccare, incapaci di starsi lontani!
E Caroline... beh diciamo che sarà mento rompi***** che nella serie, e probabilmente dovrà fare i conti con qualche sentimento inaspettato!
Spero vi piacerà! Fatemi sapere ^__^
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Jeremy Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CHAPTER25- ONCE WE HAVE ALREADY DONE

POV KLAUS
Avevo raggiunto la mia casa portandola in braccio. Non avevo detto una parola. Kol e Melody mi avevano seguito.
Raggiunsi la mia camera stringendo il corpo esanime di Caroline. La adagiai sul mio letto e mi presi qualche secondo per guardarla. Era bellissima anche da morta, nonostante le vene scure apparse sul volto pallido. Non avrei più sentito la sua voce o la sua risata. Non avrei più avvertito il suo sguardo su di me, né mai più visto l’ormai familiare scintillio nei suoi occhi un attimo prima che cominciassimo a discutere. Era persa, per sempre.
Deglutii mentre mi si appannava la vista. Fui per un attimo sul punto di abbandonarmi, ma come sempre non me lo permisi. Riluttante lasciai la stanza chiudendomi la porta alle spalle. Non sapevo neanche cosa avrei fatto con il suo corpo, non sapevo nemmeno se dovessi comunicarlo ai suoi amici, in quel momento non m’interessava niente.
Discesi le scale e trovai mio fratello sul divano con Melody. Mi guardarono con compassione e pietà. Questo mi avrebbe infastidito enormemente, se non fosse che in quel momento niente avrebbe potuto toccarmi. Solo un pensiero assordante mi riempiva la testa, il cuore, la vita: Caroline era morta e con lei l’unico barlume di umanità che ancora risiedeva in me.
 
Raggiunsi lo studio dove si trovavano le mie tele dipinte. Mi guardai intorno, in silenzio, lentamente. Mi avvicinai al dipinto che lei stessa mi aveva ispirato e accarezzai la tela ruvida.
La calma svanì in un secondo. Come colto da una consapevolezza improvvisa cominciai ad urlare per sfogare la rabbia, avventandomi su tutto ciò che fosse intorno a me. Distrussi ogni quadro, ogni disegno, ogni foglio, colore o tela bianca. Non volevo più nulla. Niente doveva più esistere, avrei distrutto il mondo, avrei ucciso fino all’ultimo uomo, animale e creatura sovrannaturale e poi mi sarei tolto la vita io stesso. Il mondo doveva finire così come era finita Caroline.
Quando ebbi distrutto ogni cosa nello studio mi lasciai cadere in ginocchio, sul tappeto pregiato, al centro della stanza. Contemplai il disastro intorno a me. Niente avrebbe potuto darmi sollievo, niente di niente.
Sentii suonare il campanello della porta. Chiunque fosse non mi piaceva. Non volevo ricevere visite, non volevo vedere nessuno. Chiunque fosse sarebbe morto.
Lasciai lo studio per tornare nell’atrio e trovai mio fratello immobile davanti la porta aperta. Non diceva una parola ma la sua posa risultava abbastanza rigida.
-Non mi fai entrare?- chiese una voce che conoscevo ma non riuscivo a ricordare a chi appartenesse.
Feci ancora un passo avanti in modo da riuscir a vedere oltre Kol e rimasi senza parole.
-Buonasera Klaus, cercavo proprio te! Posso entrare?-  Kol si voltò a guardarmi mentre io fissavo ancora la persona oltre la porta.
-Professor Shane, sono stupito di vederti. L’ultima volta se non ricordo male eri morto!- dissi all’uomo oltre la soglia della porta non appena superai il primo momento di confusione.
Lui passò oltre mio fratello e mi raggiunse nell’atrio. –A cosa devo il piacere?- gli dissi non riuscendo a mascherare il fastidio.
-Scusami per l’intrusione, so che non è un buon momento- disse sorridendo beffardo.
-Come lo sai- assottigliai gli occhi.
-Ho ucciso io Caroline- confessò semplicemente allargando le braccia. Immediatamente lo sbattei addosso al muro. Non avevo idea di come quello stupido umano fosse ritornato in vita, né sapevo cosa pretendesse di fare. Ero certo solo del fatto che lo avrei ucciso. Quando sbattei forte la sua testa contro la parete, lui inaspettatamente iniziò a ridere. –Non puoi uccidermi Klaus, io non posso essere ucciso- mi spiegò in affanno dato che tenevo la presa salda sulla sua gola –Ma posso ridarti Caroline- aggiunse a fatica.
Preso di contropiede da quella dichiarazione allentai la presa.
-Uccidiamolo Klaus- aggiunse Kol che finalmente rianimatosi era giunto al mio fianco, ma io non lo ascoltai. Alle parole di Shane un barlume di speranza si era fatto spazio in me. Riportare indietro Caroline era qualcosa che non osavo nemmeno sperare, eppure quell’uomo mi stava dicendo che sarebbe stato possibile. Potevo ucciderlo subito, oppure stare a sentire cosa aveva da dirmi.
Mollai la presa dalla sua gola –Parla Shane- lo invitai –Prima che ci ripensi e ti strappi il cuore dal petto-
Lui sorrise soddisfatto e compiaciuto. Si massaggiò la gola e raggiunse il divano in salotto sedendosi elegantemente, dopo di che mi guardò, invitandomi ad accomodarmi nella mia stessa casa.
Trattenni la rabbia e l’indignazione, ricordandomi mentalmente che, qualora mi stesse mentendo, avrei avuto la possibilità di ucciderlo nel peggior modo possibile.
Pregustando quel momento lo raggiunsi e mi sedetti. Incrociai le mani tra loro e con un gesto esplicito lo invitai a parlare.
-Innanzitutto, gradirei che cominciassi a chiamarmi con il mio vero nome- sentenziò guardandomi dritto negli occhi. Ignorava completamente mio fratello che alle sue spalle guardava me come se fossi un folle a prestargli ascolto, mentre, notai, spesso posava lo sguardo su Melody, che in quel frangente continuava a rimanere immobile ed in silenzio.
-Io sono Silas- disse senza nascondere la soddisfazione. Rimasi esterrefatto. Non mi mossi nemmeno quando sia Melody che Kol trasalirono e lui la raggiunse sul divano parandosi davanti a lei.
-Cosa vuoi da me?- gli chiesi ostentando indifferenza alla sua rivelazione.
-Niente che non voglia anche tu!- spiegò allargando le braccia e mettendosi più comodo –è questa la cosa bella!- la sua risatina divertita mi stava dando ai nervi. Odiavo non essere io a condurre il gioco, cercai disperatamente di ricordare che se quello che mi stava dicendo era vero, comunque non avrei potuto ucciderlo.
-Spiegati meglio-
-Voglio abbattere il velo con l’altro lato-
-è da folli!- s’intromise Kol urlando ed alzandosi in piedi.
-è l’unico modo per portare indietro Caroline- continuò Silas senza prestargli la minima attenzione.
Tentennai. Non ero uno sciocco e per quanto fossi avventato dovevo ponderare sulle conseguenze delle mie azioni. Se avessi aiutato Silas ad abbattere il velo avrei avuto indietro Care, ma non sarebbe stata l’unica a tornare. Con lei sarebbero tornate indietro tutte le creature sovrannaturali che avevo fatto fuori, compresi mio padre e mia madre.
-Caroline non vorrebbe metterci tutti in pericolo..- tentò Kol attirando la mia attenzione. Ma Silas immediatamente scoppiò in una risata crudele.
-Ti sta mentendo Klaus, e lo sai anche tu!- mi voltai riluttante verso di lui e serrai la mascella per trattenere la rabbia –Caroline era piena di vita. Forte, solare, bellissima. Senza dubbio vorrebbe vivere, non era stata lei stessa a dirtelo già una volta? Amava essere un vampiro, amava la sua vita e soprattutto Klaus amava te. Quante altre persone credi di poter incontrare con la stessa debolezza?- Non gli risposi limitandomi ad abbassare lo sguardo. Ero consapevole che stesse sfruttando le mie emozioni, per questo per secoli mi ero impedito di provarle, ma ormai era tardi. Caroline era entrata in ogni fibra del mio essere, si era infiltrata in ogni crepa della mia corazza distruggendola completamente. Mi aveva annientato e fatto a pezzi. Sospirai.
-Cosa dovrei fare?- mi arresi alla fine.
-Serve un rito, e si da il caso che io abbia una strega- indicò la porta ed una donna mora oltrepassò la soglia come in trance. –Devo recuperare i miei poteri e come prima cosa farò sparire il velo-
-Perché ti serve il mio aiuto?-
-Mi serve il suo cuore- disse semplicemente indicando Melody.
-No!- urlò Kol parandosi completamente davanti a lei e sbarrandomi il passaggio. Mi alzai in piedi e proseguii verso di lui.
-Spostati Kol-
-Ragiona Klaus, non puoi farlo!-
-Invece posso e lo farò-
-Non riesci a capire cosa significa?-
-Tornerà va bene?- gli dissi come se fosse un’ovvietà –Serve per il rito, non appena il velo sarà caduto tornerà indietro!- come poteva non capire? Infondo cosa gli stavo chiedendo? Melody era una creatura sovrannaturale, non sarebbe trapassata. Non mi sembrava un sacrificio così grande.
-è egoista da parte tua Kol!- lo rimproverai serrando i pugni e fermandomi ad un passo da lui.
-Non capisci! – rimbeccò lui. –Non è solo per Melody!- urlò. –Nostra madre e nostro padre torneranno, con la loro ossessione di farci fuori tutti! Per non parlare di tutti quelli che abbiamo fatto fuori!-
-Se li abbiamo fatti fuori una volta potremo farlo ancora- dissi lapidario cercando di oltrepassarlo, mentre Melody cercava di allontanarsi.
Ingaggiammo l’ennesimo corpo a corpo. Ma questa volta ero determinato a vincerlo, nulla mi avrebbe fermato.
-Scappa Mel!- urlò lui, ma prima che la ragazza riuscisse ad abbandonare la casa morsi Kol e lo trafissi con un paletto di quercia bianca.
Non mi fermai a guardare il suo cadavere, lo avrei portato indietro. Raggiunsi Melody sulla porta e la bloccai.
un improvviso urlo di orrore proveniente dalla scalinata mi costrinse a voltarmi. Mia sorella era immobile, gli occhi fissi sul corpo senza vita di Kol. Probabilmente attirata dalle nostre grida voleva separarci, ma era arrivata troppo tardi.
Spezzai il collo a Melody per costringerla a stare calma e la lasciai cadere a terra cercando di avvicinare Rebecca che aveva raggiunto nostro fratello ed era piegata sul suo corpo carbonizzato.
-Nooo- strillò tra le lacrime. –Cosa hai fatto Klaus?-
-Non è come credi- provai ma già sapevo che non mi avrebbe lasciato parlare, che non avrebbe voluto ascoltare. Si alzò in piedi e guardò Shane confusa.
-Che ci fa lui qui? Dovrebbe essere morto!- stava uscendo di testa. Per  il dolore, per la paura, per l’esasperazione.
-Lo riporterò indietro Becca! Lo farò tornare- cercai di convincerla afferrandole le braccia. Lei mi strattonò forte per liberarsi da me.
-Era nostro fratello Klaus, come hai potuto?- urlò ancora.
-Posso portarlo indietro- le urlai, ma era troppo tardi. In meno di un attimo aveva lasciato la villa ed era scappata via.
-Ce ne occuperemo dopo! Ora iniziamo il rituale- sentenziò Silas ed io lo seguii.


PoV Elena
Quando rinvenni ero al pensionato, distesa sul divano. Aprii gli occhi e mi tirai su a sedere. Sentivo la testa vorticarmi e una voragine aprirsi nel petto. Immediatamente ricordai il perché.
Mi trattenni la testa tra le mani. Non sapevo né piangere, né urlare, né fare niente. Avrei voluto dormire, e dormire ancora e cessare di esistere. Ecco forse era quell la soluzione. Dovevo morire anche io.
Aprii gli occhi e vidi un bicchiere di bourbon ondeggiarmi sotto il naso.  Alzai appena lo sguardo e due familiari, meravigliosi ed angosciati occhi blu incrociarono i miei.
-Non ho sete- dissi semplicemente.
-Il bourbon non serve a dissetare, ma a farti stare meglio-
-Non c’è niente che possa farmi stare meglio- dissi secca. Lui sospirò, appoggiò il bicchiere ricolmo di liquore sul tavolino lì affianco e si sedette vicino a me. Non volevo tornare al mondo. Assunsi nuovamente la mia espressione catatonica e mi persi a fissare il vuoto.
Nella mia testa ripetevo solo il nome di mio fratello.
-Dov’è il suo corpo?- chiesi infine e Damon scosse la testa.
-Lo abbiamo portato in una stanza di sopra-
-Voglio vederlo-
-Non se ne parla-
-Voglio vederlo Damon!- gridai.
-Non ora!- urlò lui in risposta.
-Lasciala andare Damon, aspettare non cambierà le cose!- vidi Stefan poggiare una mano sulla spalla del fratello e scuoterlo. In tutta risposta Damon si alzò e mi fece strada. Ogni passo che facevo era più doloroso, ad ogni passo ero più consapevole.
Varcai la soglia della stanza e m’immobilizzai. Bonnie era sdraiata sul corpo di Jeremy e piangeva a dirotto senza smettere un attimo di accarezzargli il volto. Mi sentii mancare, probabilmente sarei rovinata a terra se Damon e Stefan non mi avessero sorretta.
Lentamente m’incamminai verso il letto, dalla parte opposta rispetto a quella dove si trovava Bonnie. Incrociai il suo sguardo umido per un solo momento e poi, facendomi forza mi costrinsi a fissare il volto morto di mio fratello. Mi gettai su di lui e finalmente riuscii a piangere. Piansi tutte le mie lacrime ed urlai e mi attaccai ai suoi vestiti ed alle lenzuola, fino a che esausta semplicemente smisi.
Mi limitai a guardarlo in silenzio a contemplarlo mentre ascoltavo le parole degli altri intorno a me.
-Dobbiamo uccidere Silas-
-Dobbiamo prima trovare mia figlia-
-Dobbiamo decidere cosa fare e farlo in fretta- le parole di Bonnie erano pacate e decise. Una calma che non le apparteneva, ma soprattutto erano vuote e prive di qualsiasi emozione. Si erano spostati in salotto a discutere per lasciarmi sola. Diedi un’ultima occhiata al corpo di Jeremy e lasciai la stanza. Appena uscii lo vidi. Era seduto a terra, al fianco della porta e mi stava aspettando. Alzò lo sguardo su di me e si tirò in piedi non appena mi vide.
Mi accarezzò una guancia senza dire niente, perché non c’era niente da dire.
-Dimmi qualcosa- gli chiesi con tono piatto. Volevo che riempisse il silenzio nella mia testa. Volevo sentire la voce di Damon ed aggrapparmi al fatto che fosse reale.
-Lo vendicherò, fosse l’ultima cosa che faccio!-  mi promise prendendomi il volto tra le mani. Annuii. Non volevo realmente che lo facesse. Non perché non bramassi la vendetta, ma perché non avrei potuto sopportare di perdere anche lui.
Mi prese per mano e scendemmo in salotto. Gli occhi di tutti si puntarono su di me, addirittura Katherine tacque. –Sto bene- mentii ed andai a sedermi al fianco di Bonnie. Lei mi guardò in viso e stava per dirmi qualcosa quando una furia impazzita irruppe in casa.
-Rebecca?- chiese Stefan andandole al fianco mentre lei spostava lo sguardo su tutti noi, sembrava sconvolta.
-Cosa è successo Barbie svampita?- le chiese Damon.
-Klaus-
-Non parlarmi di Klaus- tuonai alzandomi in piedi –Ha ucciso mio fratello- dissi con rabbia verso di lei. Avevo bisogno di sfogare il mio odio e lei era quanto di più vicino a Klaus avessi a disposizione.
-Anche il mio- disse nel panico sedendosi a terra. –Ha ucciso Kol! Con il paletto di quercia bianca- raccontò.
-Un attimo e mia figlia?-
-E Caroline?-
Bonnie e Katherine parlarono contemporaneamente.
Rebecca alzò lo sguardo sconvolto su di noi. –Caroline è morta, ho visto il corpo nella stanza di Klaus-
Io, Stefan e Bonnie trasalimmo increduli. Anche Caroline, non era possibile, non volevo crederci, nessuno di noi voleva crederci.
-Come è morta?- chiese Damon. Non se lo aspettava. Non che lasciasse trasparire pena o dolore per aver appreso quella notizia, ma si vedeva che in qualche modo lo aveva turbato, anche solo per il fatto che temesse non avrei saputo gestire una perdita ulteriore.
Il mio cervello lavorava freneticamente. Immagazzinare informazioni, elaborarle, capirle. Mi sembrava tutto troppo difficile.
-Cosa sta facendo Klaus?- chiese Stefan non appena ritrovò la parola. La morte di Caroline era un duro colpo anche per lui. Pensai che stesse rivivendo il momento in cui era stata Lexi a morire.
-Quando sono andata via era in salotto con Shane, parlavano di un rito- spiegò Rebecca ancora in stato confusionale.
-Sei fuori di testa? Il professor Shane è morto!- le ricordò Damon mentre camminava avanti ed indietro nella stanza.
-è Silas- disse improvvisamente Bonnie.
-Come?-  tutti gli occhi si spostarono all’istante su di lei
-Shane è Silas..- il suo tono era sconvolto e gli occhi sbarrati, come se avesse appena avuto una rivelazione. –è stato lui fin dall’inizio e Klaus gli sta ridando i suoi poteri- disse in preda al panico.
Katherine era balzata in piedi e camminava avanti ed indietro –Hanno Melody- continuava a ripetere.
-Il velo- dicemmo tutti guardandoci negli occhi. Era il momento di essere sinceri con noi stessi.
-Dobbiamo fermarli- tuonò Kathe mentre si dirigeva verso la porta, ma nessuno di noi la stava seguendo.
-Che fate lì impalati?- ci pungolò indicando l’uscita. Ognuno di noi guardava in direzioni diverse, il dubbio attanagliava tutti quanti.
Bonnie si fece forza, sembrava stesse cercando di soffocare il dubbio che si era fatto largo dentro di lei, fece un paio di passi incerti verso Katherine.
-Jeremy- dissi solamente guardando verso di lei –e Caroline e tutti gli altri- spiegai.
-Le conseguenze sarebbero terribili- non c’era traccia di comprensione nella voce di Bonnie. Evidentemente si stava impedendo di pensare. Sapevo che era una decisione difficile anche per lei, ma non riuscivo a non farle una colpa del suo atteggiamento fin troppo deciso.
-Uccideranno Melody per farlo- intervenne Katherine guardando sconvolta verso Damon e Stefan. Il fayto che fosse figlia di uno di loro due avrebbe dovuto essere una motivazione sufficiente per spingerli a catapultarsi da Klaus.
-Tornerebbe indietro con gli altri- dissi con cautela.
-Non sacrificheremo anche lei alla tua felicità Elena!- abbaiò verso di me.
-Tutti i mostri che abbiamo eliminato fino ad ora tornerebbero- intervenne di nuovo Bonnie. Questa volta mi parlò con più calma, come se stesse spiegando la matematica ad una bambina con difficoltà di apprendimento.
Differentemente Kathe la calma l’aveva persa da un pezzo. Come una furia si avventò su di me. Chiusi gli occhi in attesa dell’impatto che non arrivò. Sentii un rumore forte, di scontro, ma non avvertii niente altro.
Quando riaprii gli occhi la solida schiena di Damon era davanti a me e Katherine era stata scaraventata addosso ad una parete.
-Allora dovremmo ucciderli di nuovo- sentenziò guardando Bonnie –Una volta lo abbiamo già fatto-


ANGOLO DI MIKA:
Salve belle! Scusate il terribile ritardo, avrei voluto aggiornare prima ma sono stata in vacanza a Londra e quindi non ho avuto proprio tempo!
Che dirvi? Capitolo abbastanza risolutivo direi...giusto qualche anticipazione sul prossimo si rende necessaria...
Cosa decideranno di fare alla fine i nostri eroi??? Proveranno a fermare Klaus e Silas..
Katherine dirà finalmente chi è il padre di Melody??
Elaboreranno un piano?
La trama s'infittisce....ahahah(era una vita che desideravo dirlo!)
Cmq...spero che il capitolo vi sia piaciuto e che soprattutto non sia banale e scontato...Aspetto come sempre vostre notizie...
Aprestissimo!

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: MikaMika