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Autore: EarthquakeMG    05/04/2013    2 recensioni
Lo detestava. Provava una sorta di odio puro per quel ragazzo, era l’unica persona al mondo che faceva diventare lui –il ragazzo più pacifico del mondo- un aspirante omicida, ogni volta che se lo ritrovava davanti aveva voglia di prenderlo a pugni nonostante lui di pugni non ne avesse mai dati a nessuno; quel ragazzo, con il suo sorriso strafottente ed i suoi occhi troppo profondi, lo confondeva e lo rendeva vulnerabile. Lui odiava Zayn Malik, suo vicino di casa ed amico fidato.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I hate you like I love you



Lo detestava. Provava una sorta di odio puro per quel ragazzo, era l’unica persona al mondo che faceva diventare lui –il ragazzo più pacifico del mondo- un aspirante omicida, ogni volta che se lo ritrovava davanti aveva voglia di prenderlo a pugni nonostante lui di pugni non ne avesse mai dati a nessuno; quel ragazzo, con il suo sorriso strafottente ed i suoi occhi troppo profondi, lo confondeva e lo rendeva vulnerabile. Lui odiava Zayn Malik, suo vicino di casa ed amico fidato.
Si erano conosciuti alla tenera età di sette anni ed erano immediatamente diventati amici, Zayn era il tipico ragazzino timido e schivo, giocava con i propri modellini dei supereroi e snobbava ogni bambino che voleva condividere la propria merenda con lui, soltanto per Liam lui fece un’eccezione; Liam era il tipico bambino che dispensa sorrisi a destra e a manca, aveva molti amici e condivideva la propria merenda ed i propri giochi con chiunque, avrebbe potuto passare le sue giornate con qualsiasi bambino eppure aveva deciso di sedersi proprio al fianco di Zayn ed era stato uno dei pochi bambini che erano riusciti ad ammirare quel piccolo sorriso che rendeva quel moro dagli occhi profondi simile ad una stella lucente. Erano diventati migliori amici senza neanche accorgersene.
Gli anni erano passati in fretta ed i due erano rimasti amici; le loro prime esperienze, il loro primo bacio, il primo giorno delle superiori, la prima volta, la prima sigaretta, il primo sorso d’alcool, ogni più piccola esperienza, ogni più piccolo passo avanti lo avevano fatto insieme. Avevano fatto scelte diverse, Zayn frequentava il liceo artistico e Liam invece il liceo scientifico, Zayn fumava e beveva mentre Liam odiava il fumo ed era astemio, Zayn aveva assunto un’aria da cattivo ragazzo mentre Liam aveva l’aria del tipico ragazzo della porta accanto, erano diversi eppure bastava loro ritrovarsi in una camera insieme –nella loro camera- per diventare un’unica cosa, bastava loro prendere un modellino di un supereroe, leggere un fumetto o ascoltare qualche canzone, per smettere di essere diversi e somigliarsi ancora una volta, come da piccini.
Erano due anime affini, nonostante sembrassero diversi. Anche il loro aspetto fisico era diverso, Zayn aveva un fisico asciutto e longilineo, occhi neri come la pece e capelli dello stesso colore, Liam era robusto e con un fisico modellato, i suoi occhi erano color nocciola ed i suoi capelli erano castano chiaro; anche il colore della loro pelle, scura quella del moro e chiara quella del castano, era diverso e li portava ad apparire più diversi di quanto fossero in realtà.
Si volevano bene, nonostante tutto, ma Liam per la maggior parte del tempo detestava Zayn.
Zayn era un bravo ragazzo, non aveva mai fatto male ad una mosca e si comportava da buon amico, ma a volte era proprio insopportabile; era sarcastico ed aveva sempre la battuta pronta, non poteva fare a meno di correggere chiunque sbagliasse davanti a lui ed al suo migliore amico non gliene faceva passare mai una. Liam era molto timido ed a volte anche impacciato, gli capitava spesso di balbettare e di sbagliare a pronunciare qualche parola, e Zayn era sempre lì, con il suo sorriso strafottente sul viso a correggerlo e a fargli notare quanto si rendesse ridicolo ogni volta; Liam lo detestava perché nonostante sapesse che il moro gli voleva bene, non riusciva a non avvertire una terribile sensazione alla bocca dello stomaco ogni volta che veniva ripreso, non riusciva a non starci male quando veniva corretto e sminuito anche quando il suo migliore amico avrebbe potuto lasciar perdere. Liam lo odiava, aveva iniziato a farlo quando aveva capito che il modo di fare di Zayn avrebbe potuto influenzare anche chi li circondava; tutti i loro amici ridevano ogni qual volta il moro lo riprendeva per qualcosa che aveva sbagliato, i loro amici ridevano con Zayn ma –insieme a quest’ultimo- ridevano di lui e Liam si sentiva ancora peggio quando avvertiva quelle risate insinuarsi nelle sue orecchie. Zayn non se n’era mai accorto ma era lui, la persona che gli procurava più dolore; il moro l’aveva sempre protetto dai bulletti della scuola, passandogli un braccio attorno alle spalle e stringendolo a sé, fulminando con lo sguardo tutti coloro i quali volevano schernirlo per ciò che era, ma lo tradiva ogni qual volta rideva di lui e lo faceva sentire inutile e sbagliato.
Zayn era il suo migliore amico eppure Liam, a volte, avrebbe voluto non averlo mai conosciuto.
«Payne, quella camicia ti fa sembrare un boscaiolo. E’ orribile!» asserì Zayn, con il solito ghigno sul viso.
Liam arrossì ed abbassò la testa quando avvertì le risate di Louis ed Harry arrivargli dritte alle orecchie, si pentì di aver acquistato quella camicia a quadri, nonostante gli piacesse da matti.
«Non sei affatto simpatico, Zayn!» lo riprese Niall, passando un braccio attorno alle spalle del castano e stringendolo a sé. «A Liam sta molto bene questa camicia e tu sei solo invidioso.» continuò, facendo sì che sul volto di Liam si disegnasse un piccolo sorriso.
Zayn si aprì in una smorfia ed alzò il capo, borbottando, per poi osservare i due ragazzi che lo osservavano a loro volta: uno impacciato, con gli occhi tristi ed un piccolo sorriso sul viso, l’altro più spigliato ed infastidito, con le sopracciglia aggrottate e le labbra arricciate.
«Io invidioso di Liam? Ma andiamo!» ribatté secco, facendosi dominare dall’orgoglio.
Ed ancora una volta Liam si sentì tradito perché Zayn era il suo migliore amico, il suo compito era quello di farlo stare meglio, Zayn avrebbe dovuto tirarlo su e sorridergli, dargli dei consigli, aiutarlo nello scegliere i vestiti che più si adattavano a lui, fargli capire che non era poi così male come credeva, ed invece non faceva altro che buttarlo giù soltanto perché l’orgoglio lo dominava ogni volta.
Scosse la testa ed abbassò nuovamente lo sguardo, sentendo gli occhi pizzicare, poggiando la fronte sulla spalla di Niall e nascondendo il viso nella sua maglietta colorata; detestava farsi vedere vulnerabile da Zayn, sapeva che il moro l’avrebbe preso in giro, che non avrebbe avuto pietà.
«Sì, sei invidioso di Liam!» insistette Niall, mostrando un tono rabbioso che non gli apparteneva. «Sei invidioso di lui perché lui è migliore di te, perché nonostante sia insicuro e non creda in se stesso è capace di amare, perché lui è tutto ciò che tu vorresti essere e che non sarai mai.» continuò.
Liam alzò lo sguardo e vide il volto del suo migliore amico aprirsi in un’espressione sorpresa, si ritrovò a trattenere il respiro ed afferrò la maglietta di Niall con le mani, stringendola convulsamente, temendo una reazione esagerata di Zayn.
«Io non sono invidioso di lui.» asserì il moro, a denti stretti. «Io non sono come lui e ne vado fiero.» continuò, fulminando Niall con lo sguardo.
Il castano si ritrovò a sobbalzare, avvertendo il cuore perdere un battito, e si aprì in un’espressione rassegnata per poi inspirare ed espirare lentamente, trattenendo le lacrime che avrebbero solcato il suo viso a momenti. L’orgoglio aveva prevalso ancora una volta, Zayn l’aveva distrutto...ancora.
Aprì gli occhi e li ancorò a quelli, rabbiosi ed accecati dall’orgoglio, del suo migliore amico; si allontanò dal corpo di Niall e si passò una mano tra i capelli corti per poi sospirare.
«Ti odio.» sibilò, con voce rotta e triste.
Zayn sgranò gli occhi e rimase immobile, incapace di pronunciare alcuna parola. Liam non osservò nessuno, girò i tacchi e si recò verso casa, ignorando le urla dei suoi amici che lo chiamavano, con le lacrime che gli rigavano il viso ed una terribile sensazione all’altezza della bocca dello stomaco; non aveva mai pronunciato quelle parole, mai aveva detto a Zayn di odiarlo, ma per una volta fu lui a fargli male, per una volta fu lui a dire ciò che pensava, e nonostante avesse pronunciato delle parole che sapeva gli avrebbero fatto male non se ne pentì perché lui odiava Zayn…davvero.
Tornato a casa tolse quella camicia che gli piaceva tanto e la lanciò all’interno dell’armadio, sostituendola con una maglia bianca che lo rendeva più normale, e si lanciò sul letto per poi sospirare e chiudere gli occhi. Era come se il cuore gli facesse male, come se le parole di Zayn fossero state più lesive di una pugnalata, e non sapeva il perché; Zayn era il suo migliore amico, erano cresciuti insieme e gli voleva bene, e quelle cose non le pensava. Ma la verità era che Liam non lo sapeva, lui non sapeva se Zayn gli volesse bene, non era più sicuro che il suo migliore amico avesse una buona opinione di lui, non era più sicuro di niente perché Zayn aveva distrutto ogni sua certezza, nascondendosi dietro quella maschera d’orgoglio che lo rendeva irriconoscibile; quello con cui aveva parlato quel pomeriggio non era il ragazzo dal sorriso luminoso e dagli occhi profondi, era un ragazzo orgoglioso e pieno di sé che lo metteva in ridicolo ogni qual volta ne aveva l’opportunità, lui a quel ragazzo non voleva bene, lui lo odiava.
Perché Zayn lo trattava in quel modo? Perché lo sminuiva nonostante fosse consapevole di quanto in realtà lui fosse vulnerabile? Perché sembrava esser felice ogni volta che lo vedeva soffrire? Perché gli faceva del male? Continuava a ritenersi suo amico, eppure gli faceva soltanto del male.
Liam sprofondò il viso sul cuscino e lo abbracciò, lasciandosi andare alle lacrime, lacerato dalla consapevolezza che il suo migliore amico –la persona più importante della sua vita- non lo riteneva alla sua altezza, non lo riteneva passabile, non lo riteneva degno del suo affetto. Ricordava bene l’ultima volta in cui Zayn gli aveva fatto una carezza, era stata la settimana prima quando l’aveva riaccompagnato a casa, aveva insistito per accompagnarlo alla porta e poi l’aveva abbracciato, stringendolo a sé e facendolo sentire per una volta amato, per poi sorridergli e lasciargli un bacio casto sulle labbra.
«Ti voglio bene, Liam.» gli aveva sussurrato per poi sorridergli ed augurargli la buonanotte.
Liam aveva sorriso quella notte, avvertendo una sensazione piacevole nascere in lui, ed aveva dormito bene; si era sentito amato e per una volta non aveva pensato a quanto in realtà si sentisse sbagliato, era stato bene e soltanto grazie al suo migliore amico che però, quella sera, era ubriaco.
Zayn non lo abbracciava più da sobrio, non gli sussurrava più parole di conforto da sobrio, non rideva più con lui, non scherzava più con lui, lui scherzava con gli altri e rideva di lui da sobrio.
Il castano sapeva di aver perso il suo migliore amico, era consapevole di quanto il moro fosse cambiato, sapeva che lui si era fatto nuovi amici, che aveva trovato qualcuno migliore di lui, che aveva trovato quell’amico che lui non era riuscito ad essere, eppure non riusciva a lasciarlo andare perché gli voleva bene, perché Zayn era tutto ciò che aveva, era l’unica persona che gli faceva battere il cuore e che –anche se raramente- lo faceva sentire vivo.
Si svegliò nel tardo pomeriggio, quando avvertì il materasso abbassarsi ed un profumo conosciuto insinuarsi nelle sue narici, aprì gli occhi e si volse, stropicciandosi gli occhi e sgranandoli quando vide a poche spanne da sé il suo migliore amico che lo osservava con uno sguardo diverso dal solito; non era lo Zayn orgoglioso e rabbioso, quello era il suo Zayn.
«Zayn?» lo chiamò, con la voce impastata dal sonno.
Il moro annuì ed abbassò lo sguardo, mordendosi il labbro inferiore e rimanendo in silenzio.
«Che ci fai qui?» domandò il castano, tanto sorpreso quanto curioso.
«Volevo…» tentennò Zayn, giocherellando con il copriletto. «Io…» continuò ma si ritrovò a sospirare, incapace di dire altro.
Liam inclinò il capo e si mise a sedere, perdendosi ad osservarlo e cercando di decifrare quegli atteggiamenti che non appartenevano al ragazzo che da qualche settimana a quella parte si divertiva a prendersi gioco di lui. Chi era il ragazzo che aveva davanti? Era davvero il suo Zayn?
«Cosa ci fai qui, Zayn?» domandò ancora, con tono più serio.
Zayn sobbalzò ed alzò il viso verso il suo, riuscendo a reggere il suo sguardo soltanto per pochi attimi, per poi riabbassarlo e scuotere la testa.
«Liam…» iniziò, in un mezzo sussurro. «Tu…Mi odi?» gli chiese.
Questa volta fu Liam a sobbalzare, non aspettandosi quella domanda, ancor più confuso e sorpreso di prima; non seppe cosa fare né cosa dire, così si lasciò andare e lasciò che fosse l’istinto a parlare per lui.
«Sì.» rispose, in un flebile sussurro.
Zayn alzò lo sguardo verso di lui e lo osservò con sguardo ferito.
«Davvero?» domandò, incapace di alzare il tono di voce.
«Sì.» rispose ancora, Liam, con sincerità. «Ma ci tengo così tanto a te che non riuscirei mai a quantificare il bene che ti voglio.» continuò, sorprendendo il moro che non capì. «Io ci tengo a te, Zayn.» disse il castano, abbassando lo sguardo e giocando con i lembi della propria maglietta. «Sei il mio migliore amico, sei la persona più importante della mia vita. Ma ti odio, ti odio così tanto che a volte vorrei non averti mai conosciuto perché tu mi fai del male, perché mi ridicolizzi e ridi di me, perché lasci che il tuo orgoglio parli per te e non pensi mai a me, perché non ti rendi conto di quanto male mi facciano le tue parole. Io ti odio, Zayn.» concluse, avvertendo la voce incrinarsi.
Avvertì il peso sullo stomaco abbandonarlo e per la prima volta dopo settimane si sentì leggero, aveva finalmente rivelato a qualcuno quel segreto che teneva nascosto dentro sé, aveva detto a Zayn ciò che provava, ciò che pensava di lui; gli aveva finalmente detto tutto e si sentiva bene.
«Liam, io…»
Il castano alzò lo sguardo e vide Zayn osservarlo con un’espressione indecifrabile.
«Io ti voglio bene, Liam.» asserì, lasciando l’altro di stucco.
Zayn, allora, gli voleva davvero bene?
«E’ solo che…E’ che io sono fatto così, non riesco a controllarmi, è più forte di me. Io…Io non mi rendo conto di farti del male.» continuò, scuotendo la testa. «Io non voglio farti del male, Liam.»
Liam avvertì una piacevole sensazione risalirgli lungo lo stomaco ed un sorriso si aprì spontaneo sul suo viso, Zayn gli voleva bene e non voleva fargli del male, era solo…Zayn. Rimase per qualche attimo in silenzio, a contemplare la figura del suo migliore amico china su se stessa, indeciso sul da farsi; avrebbe dovuto credergli? E se Zayn dicesse il falso?
«E allora perché lo fai?» gli chiese. «Perché mi fai del male?»
Zayn alzò lo sguardo e si perse nei suoi occhi, lasciando che le sue sensazioni fluissero nel corpo del suo migliore amico, stordendolo e confondendolo ancora di più.
«Perché non posso farne a meno, perché è più forte di me.» rispose il moro, con sincerità.
Liam sospirò e scosse la testa.
Zayn non sarebbe mai cambiato, non avrebbe mai smesso di prenderlo in giro, non avrebbe mai smesso di deriderlo e di umiliarlo di fronte ai loro amici; Zayn non avrebbe mai smesso di fargli del male, eppure…
«Vieni qui.» sussurrò il castano, arrendendosi.
Gli occhi del moro si illuminarono ed in un attimo il suo corpo si ritrovò stretto a quello del suo migliore amico. Liam avvertì il respiro caldo di Zayn solleticargli il collo, le sue mani sottili e le sue dita lunghe gli accarezzarono la pelle, il suo corpo si strinse al proprio e soltanto in quel momento il castano si sentì bene, si sentì…completo.
«Ti voglio bene.» gli sussurrò il moro, sulla pelle.
Liam sorrise, socchiudendo gli occhi ed aumentando la stretta sul suo corpo.
«Ti voglio bene anche io.» ribatté, in un sussurro.
Zayn non sarebbe mai cambiato, Liam lo sapeva, eppure non avrebbe mai potuto rinunciare alla sua amicizia; il castano non avrebbe mai potuto stargli lontano, non ci sarebbe riuscito, perché nei rari momenti in cui erano da soli, in cui l’uno era tra le braccia dell’altro e nessun’altro li stava osservando, lui stava bene e si sentiva amato. Zayn avrebbe continuato a fargli del male, forse anche per sempre, ma Liam non l’avrebbe mai abbandonato perché a lui ci teneva; Liam non avrebbe mai lasciato andare il suo migliore amico, nonostante questo gli facesse soltanto del male, perché gli voleva bene, perché aveva bisogno di lui, aveva un assurdo ed anormale bisogno di lui.




Note dell'autrice.

Buon pomeriggio a tutti!
Vi chiederete cosa io ci faccia qui, soprattutto con una Ziam friendship invece che con il seguito delle mie precedentemente iniziate long-fic, la risposta è "Non lo so".
Ieri notte, precisamente alle tre e trenta del mattino ho avuto un lampo di ispirazione ed è venuta fuori quest'accozzaglia di parole quasi messe a caso che, però, per me hanno un significato abbastanza importante; soltanto una parte di questa OS è reale, c'è un piccola parte disseminata chissà dove che mi appartiene ma non credo ne parlerò perché è meglio lasciare a voi il compito di individuarla se ne avete voglia.
Liam e Zayn sono amici, migliori amici, eppure il moro non riesce a comportarsi da migliore amico quale è, sminuisce e ridicolizza Liam quasi senza accorgersene, lo ignora e non gli dimostra affetto, e lo fa soltanto perché si fa dominare dall'orgoglio; perché Zayn non è capace di amare, non come vorrebbe lui, non come sa fare Liam. E Liam soffre, soffre così tanto che inizia ad odiare il suo migliore amico perché vorrebbe supporto e frasi di conforto ed invece riceve soltanto pugnalate al cuore, ma non riesce ad allontanarsi da Zayn; Liam non riesce ad allontanarsi dal suo migliore amico perché, nonostate tutto, nonostante lui soffra ogni giorno e pianga sempre più spesso, ha bisogno di lui e probabilmente senza Zayn non riuscirebbe a vivere.
Lascio a voi il giudizio e mi dileguo, nella speranza di poter tornare presto con ciò che avrei dovuto continuare.
See you soon.
MG.
   
 
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