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Autore: angelnight    05/04/2013    1 recensioni
Questa storia parla del profondo amore che lega Jace e Clary e che li unirà per sempre. Sarà una storia lunga e piena di colpi di scena. Il resto lo lascio giudicare a voi.
Buona lettura.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                     Castello di sabbia          

Tornarono sulla spiaggia a nuoto. Lei si sdraiò sul suo lettino sotto l’ombrellone; lui, intanto, si stava ancora avvicinando, con il petto ricoperto di gocce d’acqua, in una visione estremamente sexy. Poi si sdraiò sull’altra sdraio con un sospiro.                                                                       
– Sai che ci sono cinque ragazzi che si sono girati a guardarti ma visto che non tu non ci crederai, ora ti volterai.                                                          
– Sbagliato, ora tu li gelerai con un’occhiataccia e poi guarderai me con uno sguardo innamorato. Lui rise di gusto e cercò di fare quello che lei aveva detto, ma non ci riuscì e continuò a ridere. Lei sbuffò, dicendo:- Non sembri minimamente geloso.                                                                          
– Beh, invece lo sono, e anche un bel po’, ma lo nascondo, perché voglio farti capire che molti ti stano guardando.                                                  
– Ancora con questa storia?! – lui ricominciò a ridere e lei alzò le braccia al cielo, con un gesto teatrale. Poi, senza preavviso, si alzò e si accucciò sulla spiaggia. Prese dalla borsa un pennello e, con il retro, cominciò a fare dei segni sulla sabbia calda. Lui smise di ridere e la osservò, mentre lei disegnava, concentrata.                    
– Ho sempre pensato che tu debba fare dei disegni o dei quadri da vendere.- lei lo guardò e replico:- Io, però, non lo farei, perché disegno solo le cose a cui tengo o che mi piacciano. Ma sono tutte cose viste coi miei occhi, nella mia vita e sono parte di me.                                              
– Non mi abituerò mai al fatto che sei l’unica in grado di sorprendermi sempre coi tuoi ragionamenti e con le tue idee. – lei arrossì e lui le accarezzò la guancia.                                         
- Lo sai che ora quei cinque continuano a spiare verso la tua direzione, cercando di capire cosa stai combinando? – lei, noncurante, alzò le spalle, poi andò alla borsa e prese il suo album e una matita.                                                                                  
– Cosa vuoi disegnare, amore?                                       
- Dei bambini che costruiscono un castello di sabbia.- e fece scorrere la matita sul foglio.                                
– Ti stanno guardando tutti…- ma prima che potesse finire la frase, ricevette l’album da disegno della sua amata, in testa.                     
–Oh, finalmente hai smesso di parlare, razza di deficiente che non sei altro!                         
- Io non sono deficiente, sono il tuo deficiente. – lei sbuffò cercando di nascondere un sorriso, anche se non ci riuscì. Allora lui la circondò con le braccia e le disse:- Anche adesso ti stanno guardando tutti, anzi, no, stanno guardando il tuo bellissimo sorriso, i tuoi occhi smeraldo, i tuoi ricci furiosi e le tue labbra carnose, che ora bacerò.- e poggiò le labbra sulle sue con un bacio dolce, lento e profondo. Il cuore le impazzì nel petto e lo attirò più vicino. Poi si staccò con un sorriso:- Ho trovato un modo per farti tacere, di mio gradimento, ma tu non capisci, non mi interessa se c’è mezza spiaggia che mi sta guardando, cosa tra l’altro a cui non credo, a me interessa che sia tu a guardarmi, non gli altri. Ora stammi bene a sentire, può guardarmi anche tutto il mondo, ma io sarò sempre e solo tua. Di loro non mi importa, ti te mi importa. E ora baciami e stai zitto.                                     
– Hai tuoi ordini. – e la baciò con amore, con passione, dimenticandosi che non erano soli, ma in una spiaggia  piena di gente. Si staccarono con il respiro affannoso e restarono lì a guardarsi. Con il sorriso stampato sulle labbra lei riprese l’album per continuare il disegno.
-Non vuoi un modello?
- Non pensavo fossi un bambino.
- Per il castello, sciocchina. – Disse lui in tono ovvio.
- Non sei obbligato se non vuoi.
- Certo che lo voglio, se no perché te lo avrei chiesto?- Lei si limitò a sorridere, mentre lo vide alzarsi e prendere paletta e secchiello. La scena era così strana da farla scoppiare a ridere.
- Che hai da ridere? Guarda che ci sono qua io a farti il castello di sabbia, non tu!- disse con finto tono offeso. Lei gli andò vicino e gli fece una linguaccia.
- Ho solo riso perché sono felice, non ti ho mica preso in giro, sciocchino. E ora smetti di fare il finto offeso e finisci il tuo lavoro. Se no perché ti ho ingaggiato?
- Se mi hai ingaggiato devo avere anche una ricompensa.
- Oh, saprò come sdebitarmi, stanne certo. – Lui, rincuorato, cominciò il suo lavoro. Lei lo osservava e sorrideva, soddisfatta della sua geniale idea. Chissà se glielo avrebbe detto un giorno. Quella sera era decisa ancora a rinunciare a lui per finirgli il regalo, ma non sapeva se ci sarebbe riuscita. Poteva solo sperare che il fiore non lo avrebbe deluso. Ritornò al presente e cominciò a disegnare quello che poi sarebbe diventato un bellissimo castello, dando, di tanto in tanto, qualche occhiatina ai progressi di Jace. Era calma, tranquilla, rilassata, era uno di quei momenti perfetti nella vita, uno di quelli in cui vorresti che il tempo si fermasse, per poter vivere per sempre felice con le persone che si amano. Sorrise, da tempo non accadeva che si sentisse così, almeno, non da quando la sua vita era cambiata. Non tanto perché la trasformazione non gli piacesse, ma perché non aveva mai abbastanza tempo per concentrarsi e stare tranquilla, visti le emozioni, i demoni e tutto il resto. Forse era ora che si prendesse una pausa da tutti gli impegni della vita quotidiana.
- Si, Jace, ho proprio bisogno di questa vacanza con te. – sussurrò così piano da non farsi sentire da nessuno. Jace la guardò e sorrise. Si, ne aveva bisogno.
   
 
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