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Autore: Axul    05/04/2013    1 recensioni
la Compagnia del Buco è una banda di matti da legare. Il tutto è ambientato nel 2056, quindi attendetevi cose fuori dal comune tipo le macchine volanti e il teletrasporto, ma... oddio, non dimentichiamoci di parlare dell'imperatore Nyrpex, colui che si è divertito ad acquistare miliardi di azioni e ha praticamente il controllo del globo: ricco sfondato e sempre pronto a rinfacciarlo a tutti.
Miliardi di avventure senza senso, in cui anche una semplice giornata in piscina si rivela un pretesto per lanciare qualche granata e travestirsi da Poison Ivy... no, aspetta... COSA???
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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London Bridge is Fallin’ Down
 



Non appena furono scesi dall’aereo, urlarono di gioia: Londra!
Nyrpex doveva partecipare di persona ad alcune riunioni e aveva deciso di portare tutta la compagnia con sé. Tanto era ricco!
Le ragazze si persero a Camden Town per tutta una giornata. Ne tornarono con buste piene di vestiti, scarpe e altri accessori.
I ragazzi, invece, camminarono tutto il tempo osservando le meraviglie della città.
Si ritrovarono la sera e decisero di andare all’Hollywood. Nyrpex prenotò il tavolo più bello e Axul e Leax decisero di ubriacarsi, tanto non dovevano guidare! Per riprendersi, fecero un giro e ammirarono Londra di notte, ancora più fantastica rispetto al giorno. Tornarono nel lussuoso hotel e, con enorme stupore, Axul riconobbe Exol alla reception. Immediatamente tornò sobria.
«Exol! Come mai a Londra?»
Il ragazzo si voltò altrettanto sorpreso. «Affari. Tu?»
«Vacanza.»
Iniziò a guardare il soffitto e lui subito capì che aveva bevuto. L’aveva vista troppe volte in quello stato per non accorgersene da ogni suo gesto. «Nyrpex, te la riporto domani mattina.»
«Non dovremmo fermarlo?» domandò ingenuamente Cykrix.
«Non credo che Axul ne sarebbe felice» rispose Leax ridendo e andando in camera.
 
Il giorno dopo trovarono Axul nell’atrio ad aspettarli con Exol accanto.
«Cosa facciamo oggi?»
Sorix prese una mappa, mise il dito su un punto casuale e lesse: «Piccadilly Circus!».
Girarono tutti i negozi con gli uomini ad aspettarle fuori. Improvvisamente, Axul trascinò dentro un tourist shop Leax e gli disse: «Dovresti prendere questo coso a Vaxel!».
Era una calamita a forma di Big Ben. Vaxel adorava le calamite e lui sorrise per la proposta di Axul e la comprò immediatamente. Uscirono e si accorsero che Exol era sparito. «Ma… dov’è?»
«Chi?» domandò Zaxzom riemergendo dal suo quasi monologo con Cykrix.
«Come chi? Exol!»
«E chi è?»
Axul sgranò gli occhi. «Che cavolo vuol dire “e chi è”?! Quello con cui vado a letto da anni!»
«Detto così è una frase bruttissima» commentò Raxas.
«Ne abbiamo sentite di peggiori, tanto» rispose l’altra scoppiando a ridere.
Zaxzom si guardò smarrito intorno. «Non lo so.»
Axul piegò la testa di lato, rimase immobile per alcuni secondi prima di prendere il cellulare e chiamare Exol. «Non risponde… sarà sparito come al solito.»
Continuarono a camminare per Londra, presero la metro, scesero a Monument e rimasero ad ammirare il London Bridge. Nyrpex si voltò dall’altra parte e affermò: «Osservate, quello l’ho comprato ieri» e indicò il 30 St Mary Axe, un monumentale grattacielo a forma di cetriolo.
«Che te ne fai?» gli chiese Leax perplesso.
«Non lo so, deciderò. Tanto sono ricco!»
Ovviamente doveva dire la sua frase. Axul tornò a fissare il London Bridge e… «Gente, ma non si sta inclinando?»
Panico.
Il London Bridge stava cadendo… che novità!
«London Bridge is fallin’ down, fallin’ down, fallin’ down. London Bridge is fallin’ down, my fair lady!»
«Ma ti sembra il momento di cantare quella canzone????» domandarono tutti in coro a Sorix.
«Ma è il momento perfetto!» sussurrò lei tentando di nascondersi dietro ad una panchina
«Perfetto sta cippa!» sbottò Axul sgranando gli occhi all’inverosimile.
Tornarono a guardare il ponte.
«Ragazzi, serve un piano! Qualcuno avverta le autorità, mettiamoci davanti al ponte per evitare che qualcuno ci salga» subito Zaxzom scattò.
Tutti rimasero sconvolti. Da quando Zaxzom dava ordini?
Iniziarono a bloccare il traffico, a lanciarsi letteralmente sulle macchine perché non prendessero il ponte e, dopo una decina di minuti, la strada era completamente deserta… e milioni di londinesi erano infuriati con loro.
«Ma qualcuno ha chiamato le autorità?» domandò Axul quando si rese conto che era impossibile che nessuno fosse ancora arrivato.
Silenzio di tomba.
Fissarono Nyrpex, che non stava facendo assolutamente nulla.
«Puoi usare il tuo cellulare per chiamare qualcuno?»
Nyrpex prese il telefono, digitò e lo portò all’orecchio con aria di sufficienza. «Amore, torno domani.»
«Sei un imbecille!» urlò Leax lanciandosi su di lui e buttandogli il telefono in acqua.
Nyrpex aprì la sua valigetta dorata, prese un altro cellulare affermando: «Ho sempre quello di riserva».
Leax lanciò nel Tamigi anche quello. «Brutto imbecille!»
«Qualcuno può chiamare?» domandò Raxas scappando da un cane che le si voleva lanciare addosso alla ricerca di coccole.
Leax andò ad una cabina telefonica e rimase immobile a guardare i tasti.
«Leax, ci sei?» domandò Xarf perplesso dal suo comportamento.
«Ma qual è il numero?»
Axul lo spinse via dalla cabina, chiamò la polizia e si sedette sulla panchina con il broncio. «Siete una manica di imbecilli, Exol è sparito e il ponte sta crollando. Che orribile giornata!»
Sorix si sedette accanto a lei con un gatto in mano.
«E quello cos’è?»
«Un gatto!»
«Grazie al cavolo, perché hai un gatto in braccio?»
«Perché è tenero!»
Videro un bambino correre verso di loro con le lacrime agli occhi e indicare disperato il micio.
«Ma hai rubato un gatto!» urlò scandalizzata Axul per poi ridare l’animale al suo proprietario.
«No, era lì vicino ad una macchina ed io l’ho preso!»
Axul respirò profondamente costringendosi a mantenere la calma. Provò a rifare il numero di Exol, ma lui non rispose. Perché doveva sparire senza neanche salutarla?
Le autorità arrivarono, guardarono il ponte e rimasero assolutamente immobili.
«Che stanno facendo?» chiese Cykrix perplesso.
Nyrpex andò dagli uomini, parlò con loro e si rivolse poi agli amici: «Non sanno che fare».
Leax e Axul sbarrarono gli occhi. «Che cazzo vuol dire? Ma sono scemi?!»
Nyrpex prese un altro cellulare dalla tasca, compose un numero, riattaccò e dopo una decina di secondi comparvero degli elicotteri nel cielo che subito iniziarono a tirare delle funi sul ponte per fissarlo. Dopo venti minuti se ne andarono. Tutto era tornato a posto.
«Nyrpex… ma non potevi chiamarli prima?» domandarono gli altri sull’orlo di una crisi di nervi.
«Non ne avevo voglia.»
«Brutto imbecille!» urlò Leax prima di tirargli un pugno alla spalla.
 
Andarono a Regent Street per prendere qualcosa da bere da Starbucks e vietarono all’imperatore di fissarli o di dire qualunque cosa.
Mangiarono in un ristorante casuale e tornarono in hotel per riposarsi.
Non appena fu in camera, Axul si rese conto che Exol era sdraiato sul suo letto e stava bellamente dormendo. Uno: come aveva fatto ad entrare? Due: ma la sua stanza? Tre: che cavolo ci faceva lì? Quattro: perché diavolo era lì?
Aprì la borsa e si rese conto che mancava la seconda chiave. Ok, una domanda era stata risolta.
Si tolse la giacca e le scarpe e si sdraiò accanto a lui. Perché doveva essere così maledettamente bello? Si rialzò, prese la sua giacca, guardò nelle varie tasche e capì che aveva perso la sua chiave, come al solito. E anche gli altri quesiti avevano trovato una soluzione.
 
Xarf si sdraiò sul grande letto bianco assaporando la freschezza delle lenzuola. Quella giornata era stata stressante e lui aveva assolutamente bisogno di riposarsi.
Cykrix entrò nella sua camera baldanzoso mostrando alcuni dvd di Sailor Moon. «Li guardiamo?»
E il suo piano era andato in fumo.
Guardarono quattro film. Quattro ore di Sailor Moon. Uscì dalla camera urlando: «Potere del cristallo di Luna, vieni a me!».
Axul e Exol rimasero interdetti a fissarlo.
«Ma che ci fate dietro la mia porta?»
«Volevamo chiamarti per la cena…» sussurrò ancora inebetita Axul.
Xarf si ricompose, cambiò il tono della voce e con aria grave annunciò: «Allora andiamo, no?».
Raxas e Sorix erano al buffet e guardavano incerte qualunque cosa ci fosse. Paxu guardò perplessa Exol e chiese: «Ma tu non eri sparito?».
«Mi ha chiamato il mio cliente e sono dovuto andare» affermò lui osservando attentamente le cibarie, poi fissò Axul. «Lo sai che quello che stai prendendo è pollo, vero?»
«Ma non c’è altro…»
«Ma sei allergica.»
Lo fissò socchiudendo gli occhi. «Io non mangio verdure» lo vide indicare del brodo «E neanche quella brodaglia».
«Va bene, ti porto fuori» annunciò lui esasperato. Le fece poggiare il piatto e uscirono dall’hotel.
Gli altri rimasero imbambolati a fissarli.
«Non ho mai capito perché dovessero avere un rapporto così incasinato» affermò infine Xarf.
Raxas assaggiò una zucchina. «Ma non è incasinato, semplicemente non stanno ufficialmente insieme.»
Sorix allontanò il piatto da sé. «Io non ho ancora capito perché.»
«Non hanno voglia di impegnarsi seriamente» rispose l’artista decidendosi a mangiare solo il pane.
Cykrix si alzò da tavola e uscì dal locale affermando che aveva dimenticato il telefono in camera.
Continuarono a “mangiare” finché non sentirono un urlo agghiacciante.
«Non ditemi che era Axul…» sussurrò Raxas evitando di incontrare gli sguardi degli altri.
Leax si alzò dal tavolo e corse fuori dall’hotel, svoltò un angolo e trovò Axul raggomitolata al petto di Exol.
«Che succede?»
«C’era una cosa con una gonna azzurra e i codini e… un fiocco rosso e…»
«Una bambina che faceva danza?» le chiese perplesso da quella descrizione.
Exol la prese in braccio e spiegò: «Era una specie di lupo mannaro travestito».
«Ragazzi, avete bevuto?»
«Non ancora» affermarono i due all’unisono.
Tornarono all’hotel e spiegarono agli altri che cosa era successo. Nel frattempo era tornato anche Cykrix. Andarono nella hall, si sedettero su delle comode poltrone bianche e scrissero su un foglio tutti i dettagli che i due si ricordavano.
Alla fine, quasi per scherzo, Xarf affermò: «Una Sailor mannara!».
Tutti sbarrarono gli occhi.
«Ommioddio!» urlò Raxas per poi scappare in camera.
«Qualcuno la recuperi, dobbiamo restare tutti uniti e risolvere questo mistero della Sailor mannara!» annunciò Leax dandosi una certa aria da figo mentre lo diceva.
«Sembriamo tanto la banda di Scooby-Doo…» commentò Axul appoggiando la testa sulla spalla di Exol. Se non altro quell’avventura dell’horror le dava la possibilità di stare di più con lui.
Xarf si affacciò alla finestra. «Ragazzi, oggi c’è la luna piena… quel mostro ci attaccherà ancora.»
Axul si strinse ad Exol. Quella situazione le piaceva sempre di più.
Zaxzom andò a recuperare Raxas, mentre Cykrix si diresse al bagno.
Un altro urlo.
Corsero per tutte le scale e trovarono Raxas davanti alla porta della sua stanza mentre la chiudeva disperata. «L’ho chiuso qui! Trovate qualcosa per ucciderlo! Fa davvero schifo!»
Leax prese una bombola antincendio attaccata al muro e la caricò dietro la testa. Raxas lasciò di scatto la porta e loro si gettarono nella stanza. Della Sailor mannara nessuna traccia.
«Perché questa vacanza a Londra deve essere così incasinata?»
Cykrix entrò nella stanza e chiese: «Perché siete tutti qui?».
«La Sailor mannara ha attaccato Raxas!»
Si rinchiusero in camera studiando un piano di attacco. Dovevano risolvere quel mistero quella sera stessa.
Dopo mezzora di difficili pensieri si addormentarono.
Paxu lanciò un urlo svegliando tutti.
Si guardarono intorno e immediatamente notarono che Cykrix era scomparso.
«Ha rapito Cykrix!»
«Beh… sarà felice, è una Sailor mannara!» commentò Axul sbadigliando.
«Ma non dire cavolate! Insomma, pensiamo ad un piano!»
 
Axul ed Exol uscirono dall’hotel per sedersi su una panchina. Dopo una decina di minuti la Sailor mannara arrivò davanti a loro lanciando un urlo al cielo.
Iniziarono a correre lungo la strada, svoltarono a destra e s’infilarono in un vicolo di qualche metro. La creatura arrivò davanti a loro, fece per allungare le pelose zampe ricoperte da guanti rossi, ma una fune calò sul suo corpo.
Axul sbarrò gli occhi. «Imbecille, non l’hai legato!»
«Ma nei cartoni funziona sempre!»
I due si fissarono. Scapparono dal vicolo urlando con tutte le loro forze e si rintanarono in hotel. Xarf, rimasto sul muretto del vicolo, sorrise alla Sailor mannara e imitò i due ragazzi eseguendo un atletico salto che non sapeva di essere in grado di eseguire.
Si incontrarono nella hall.
«Pensiamo ad un piano più intelligente…» affermò acida Axul riprendendo fiato.
Xarf arrivò dopo qualche istante tutto trafelato. «Comunque non credo che voglia farci del male… insomma… gli siamo corsi accanto e non ha mosso un dito!»
«Sì, ma ha rapito Cykrix!» obiettò Nyrpex scombussolato dal fallimento del piano.
 
Sorix si affacciò al balcone della sua stanza. La Sailor mannara arrivò immediatamente. Lei scappò dalla camera, percorse i vari corridoi pregando di non essere mangiata e s’infilò nella camera di Nyrpex. La creatura entrò e una gabbia le calò in testa.
«Evviva i miei ologrammi!» esultò l’imperatore.
«Ologrammi…?» balbettò Leax incredulo.
La Sailor mosse una zampa e si rese conto che era tutto una finzione. Urlò verso di loro.
«Amico, lavati i denti!» commentò Leax prima di scappare trascinando con sé Nyrpex e Sorix.
Andarono nella camera di Zaxzom e Axul lanciò un sasso in testa alla Sailor seguita a ruota da Exol. Quella svenne.
«Sempre detto io che i metodi più semplici sono i migliori!»
«I miei sassi!!» piagnucolò Zaxzom sconvolto.
«Sì, sì, tranquillo, poi te li ricompro» Nyrpex si avvicinò alla Sailor e la legò con delle corde in acciaio.
Raxas si piazzò davanti alla creatura, fece per tirare la faccia, ma non andò via nessuna maschera. «No! Non funziona come in Scooby-Doo!»
Paxu guardò attentamente la Sailor mannara. Ciuffo biondo, abbigliamento da Sailor Moon… «Ragazzi, ma non assomiglia un po’ a Cykrix?»
Tutti sbarrarono gli occhi. Paxu prese un secchio d’acqua e lo buttò addosso alla Sailor. Immediatamente quella aprì gli occhi e tornò Cykrix.
«E tu da quando sei una Sailor mannara?!» domandò scandalizzato Xarf.
«Da sempre! Non avete mai notato che non esco con la Luna piena?!»
Axul gli tirò una pallina in testa. «Perché ci volevi mangiare?»
«Vi stavo chiedendo aiuto, idioti!»
«Ah! E non potevi dircelo!»
«Poi c’ho preso gusto… ora mi liberate?»
«No!»
 
Riuscirono a tornare a casa sani e salvi e non vollero sentir parlare di Londra per molto, mooolto tempo.

Angolo autrice:
Vi scriverei tutta "London Bridge", ma è troppo lunga... però è bellissima *.*
Beh, dunque, vorrei davvero che qualcuno commentasse questo sfaso mentale e vi anticipo che... non avete ancora visto nulla! La vera demenza arriva fra poco!

  
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