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Autore: lafilledeEris    05/04/2013    6 recensioni
ATTENZIONE: E' UNA KURTBASTIAN
“Mh…” No, non voleva alzarsi. In quel momento, con quei postumi da incubo, il letto gli sembrava l’unico posto al mondo in cui sarebbe voluto stare.
Finché Rachel non trovo opportuno sollevargli le coperte di scatto e scoprirlo.
“Rise and shine!”**
“Rachel, sappi che ti odio!”
La ragazza si lanciò a peso morto sull’amico, abbracciandolo forte.
In quell’ultimo periodo Hummel si era rivelato poco incline alle dimostrazioni d’affetto e in tutto quel casino di emozioni represse e rimosse, in qualche modo, vi era andato di mezzo anche il rapporto con la sua migliore amica. Lei ormai stava con Brody – Finn sembrava un ricordo abbastanza sbiadito a sentire i rumori che provenivano dalla camera da letto quando il ragazzo restava a dormire e Kurt era quasi sicuro che non si mettessero a spostare i mobili nel cuore della notte –, andava alla NYADA , aveva trovato il suo equilibrio newyorkese, insomma.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brody Weston, Burt Hummel, Kurt Hummel, Rachel Berry, Sebastian Smythe
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Attenzione: capitolo non betato

 

Happy b-day, Mads.

 

 

 

 

 

Capitolo 8

 

 

 

 

Track#9 Just give me a reason

Artist: P!nk feat. Nate Ruess

 

 

 

 

 

 

Sebastian in quel momento – quello in cui si trovava incastrato fra il materasso e Kurt- ebbe la perfetta percezione di tutto: della pelle sotto le sue dita, di quanto si stessero entrando a vicenda nelle carni: lui col suo membro, Sebastian con le unghie, senza perdere mai il contatto. Da quando si erano privati dei vestiti era come se tutto fosse scivolato via, fuori dalla finestra, fuori dal mondo. In quella terra senza nome o precisa collocazione fatta di lenzuola, baci, labbra morse a sangue, erano sudditi e sovrani.

Per una volta – la prima – Sebastian volle che fosse l'altro a fare tutto. Così Kurt stava sopra di lui e lo guidava negli ansiti.

Si guardavano negli occhi, Kurt si era imposto: non lo avrebbe mai voluto se non avesse potuto guardarlo in faccia mentre lo faceva suo.

Sebastian teneva le gambe sulle spalle di Kurt e gli stringeva i polsi per non sobbalzare ad ogni spinta.

Sebastian” sussurrò Kurt”Se vuoi possiamo cambiare cioè...” Aveva il fiatone, gli occhi lucidi resi più scuri dal piacere, le labbra rosse consumate dai baci.

Kurt, giuro che se ti fermi ora te lo rinfaccerò a vita”.

Cosa?Oh, no!” ridacchiò Kurt. Anche in un momento quello riuscivano a litigare?

Davvero, c'era qualcosa di sbagliato in loro.

Seb rafforzò la presa ad un spinta più profonda. I polsi dell'altro non sembravano poi tanto fini o delicati in quel momento.

Kurt non era né fragile, né insicuro mentre gli accarezzava possessivo le caviglie, senza mai perdere il contatto visivo. Era bello si disse Sebastian sentendolo dentro di sé, farsi spazio, esigendolo come se volesse impregnarlo delle immagini, delle sensazioni del ricordo di quel momento.

Sarebbe stato un crimine chiudere gli occhi in quel momento, anche con l'orgasmo che minacciava di arrivare prima del previsto.

Da quanto stavano lì?

Non sapevano quanto tempo fosse passato da quando erano tornati a casa.

Ad entrambi importava capire solo quanto ne avevano ancora a disposizione.

Tutto il tempo del mondo.

Kurt” sussurrò Sebastian mordendosi il labbro sino a sentire il gusto ferroso bagnargli la lingua.

Non ti azzardare a venire!” protestò Kurt, cercando la mani dell'altro e stringendole incastrando le dita fra loro. “Quando te lo dico io, ok? Voglio che veniamo insieme”.

Ti prego, Kurt!” si lamentò l'altro.

Quando lo dico io” scandì le parole con spinte sicure. Baciò le ossa sporgenti delle caviglie prima di aumentare nuovamente le spinte. “Adesso”.

E Sebastian non se lo fece ripetere due volte.

Inondò col proprio seme la pancia di Kurt, mentre sentiva il momento preciso in cui anche lui si lasciava andare.

I muscoli si rilassarono, la presa delle mani si allentò. Tutte le loro energie erano concentrate in un unico punto: quello in cui Kurt e Sebastian si incontravano. Non era una mera questione di bacini o di liquidi... dovevano capire, qualunque cosa fosse.

Quando tutto finì, Kurt abbassò le gambe di Sebastian lungo i propri fianchi, per poi stendersi addosso al ragazzo.

Per Sebastian era tutto così strano. E ci fu una cosa che lo spaventò: Kurt era abituato a tutto questo. Alle coccole dopo il sesso, allo stare abbracciati, al...

Kurt Elisabeth Hummel!”

Alle ispaniche pazze che entravano in camera senza bussare? Alle nane da giardino abbinate? Ai gatti in sovrappeso che si spanciavano sui letti, mentre una bionda gli correva dietro e finiva in mezzo a loro ancora nudi?

Santana!” squittì Kurt mentre si nascondeva completamente sotto le coperte.

Giuro che se non porti fuori da lì il tuo viso che checca isterica ti trascino di peso in salotto. Dobbiamo parlare”.

Kurt io ci ho provato” piagnucolò la Berry mentre si accasciava addosso a Santana, ma lei è ispanica” esclamò isterica “e io sono bianca, bianca!”

Barbra, qui ha ragione. Quindi adesso lei va a ficcare il suo enorme naso da qualche altra parte. Brit vai con lei”.

Ma San...”

Adesso”.

Così rimasero solo in tre.

Incinta?” sbraitò Santana “Vi prego ditemi che non ne sapevate nulla e che avete fatto tutto questo, solo per vederci di nuovo insieme. Solo per questo”.

San, noi...” tentò Kurt.

Voi non avete idea di cosa io abbia passato, voi...”alzò le mani in segno di resa. “Lasciamo perdere”.

Uscì dalla stanza in silenzio. Per la prima volta da quando Kurt conosceva Santana la vide tenere lo sguardo basso. Fece per alzarsi, ma Seb lo bloccò.

E' colpa mia, vado io”.

Si rivestì più velocemente che potè, senza indossare nemmeno le scarpe.

 

 

 

 

 

Sebastian corse dietro a Santana finché non riuscì a bloccarla nel bel mezzo della hole del palazzo. La trattenne per il polso, anche quando cercò di liberarsi strattonando forte.

Da stronzo a stronza, perché stai facendo questo a Brittany?”

Da stronza a stronzo, perché stai facendo tutto questo a Kurt?”

Silenzio da parte di entrambi. Possibile che Santana fosse il suo alter ego femminile? Gli teneva testa e rispondeva per le rime. Che avesse trovato pane per i suoi denti?

Non si parla di noi, adesso.”

Da quando esiste un voi?”
Cos'è un noi? Un tenersi la mano, un guardarsi e capirsi senza aprir bocca, finire a letto insieme dopo aver passato la serata in un locale gay?

Quest'ultimo magari era da rivalutare....

Senti non cambiare argomento. Si parla di te e Brittany. Perché stai scappando?”

Io non...”

Ho smosso mezzo mondo per trovarti. Hai ragione, te la stai solo dando a gambe”.

Magari alla fine lei non era davvero così coraggiosa e caparbia come dava a vedere.

Nemmeno tu lo sei, vero Sebastian?

Se qui c'è qualcuno che mi deve spiegazioni, quelli siete voi: sapevate del bambino e...”

E cosa? Te l'ha detto Brittany, era la cosa più logica. Kurt la pensa come me, persino Rachel è d'accordo con noi”.

Lascia che ti dica una cosa. Vuoi la verità? Vuoi sapere perché vorrei andarmene? Perché non ho dato a Brit quello che invece Sam senza sapere le ha dato. Perché sì, vorrei che quel bambino fosse nostro. Solo nostro”.

Lascia che ti dica una cosa: i figli sono di chi li cresce non necessariamente di chi li mette al mondo. Questo bambino sarà fortunatissimo”.

Verità. Da soppesare sulla bilancia della vita: un bambino che non è tuo. Ma che vorresti davvero che lo fosse.

Santana si tolse la felpa di Lousville che indossava e gliela porse. Sebastian non capì e lo guardò aggrottando le sopracciglia.

Ti prego, vestiti. Avrai pur detto una cosa molto saggia, ma sei comunque troppo nudo”.

Quando Sebastian abbassò lo sguardo si accorse di essere nel bel mezzo dell'ingresso del palazzo, con solo un paio di boxer addosso- oh, ecco spiegato il freddo!-, al che prese la felpa e la indossò.

Grazie”. Era stranamente facile sorriderle. Sebastian non sapeva se trovarlo inquietante o interessante. In entrambi i casi era strano. Quando Santana si sporse verso di lui e lo strinse a sé.

Sicuramente il calore che Bas sentì in quel momento era solo merito della felpa.

Bugiardo.

Non era certo per quell'abbraccio. Non era certo come quella mattina presto in cui si era svegliato e aveva trovato il viso di Kurt accanto al suo e aveva perso venti minuti buoni a fissarlo. Sebastian fece l'unica cosa che seppe essere giusta. L'abbracciò, accarezzandole i capelli corvini.

Non c'era malizia: lui non piaceva a lei e viceversa. Non in quel senso perlomeno. Ma magari sarebbe stato interessante capire quanto di se stesso ci fosse nell'ispanica.

Per che cos'era questo?”.

Per tutto”.

 

 

 

Santana e Sebastian tornarono al piano di sopra con un sorriso a trentadue denti.

C'era una cosa che la povera Santana non sapeva: quando uno Smythe si mette in testa una cosa, quella ottiene.

Kurt!” chiamò a gran voce “Dove sei?”

In camera con Brit!”

Un ghigno si disegnò sulle labbra di Sebastian.

Cara San, dovresti star attenta alle persone che prendono a cuore la tua situazione...

Un attimo, sto cercando una cosa che Lord Tubbington ha perso!”
“Può aiutarle Santana!” si girò verso la ragazza che acconsentì con un cenno del capo. “Vieni, devo chiederti una cosa” si fece più insistente Sebastian.

Arrivo, arrivo”.

E fu un attimo: quando Kurt uscì dalla camera, Santana vi entrò e...

E ora parlerete”.

Sebastian chiuse la porta con un colpo secco.

Smythe, sei una testa di cazzo!” urlò l'ispanica battendo i pugni contro il legno.

Anziché perdere tempo a urlare contro di me, dì a Brittany quello che hai detto a me”.

No!”.

Lopez, che problemi hai?”. Sebastian stava davvero perdendo la pazienza:a che era servito tutto il discorso di poco prima?

Io non ho problemi”.

Allora parla con Brittany e dille le stesse cose che hai detto a me” insistette Smythe, finchè ad un tratto non sentì un”San” sussurrato da parte di Brittany. Ok, forse qualcosa stava accadendo, almeno qualcuno in quella camera aveva capito che era arrivato il momento di agire. E ne fu stupito che fosse proprio la bionda quella persona.

Seb ma se loro stanno lì dentro, noi che facciamo?” domandò curioso Kurt, mentre con le braccia incrociate al petto e il capo piegato e fissare la porta cercare ancora di capire come avesse fatto.

Oh andiamo non ci vorrà troppo” spiegò l'altro.

Tu dici?” Hummel era perplesso, conosceva la gravità della situazione e sapeva che non sarebbero uscite troppo presto dalla camera.

Hai ragione...divano?” propose scherzosamente Seb “ Possiamo collaudarlo!”
“Sul divano? In mezzo al salotto? E vuoi stare di nuovo sotto?” lo prese in giro Kurt.

Stanotte ti farò cambiare idea!” protestò l'altro, andando ad abbracciarlo, mentre si buttava di peso, sul morbido dei cuscini, portando con sé il più basso.“Non importa dove, voglio solo far sparire quel sorriso idiota dal tuo viso da pinguino arrapato”.

I pinguini non hanno un'espressione del genere” lo rimbeccò Hummel andando a mordergli la guancia.

Allora dobbiamo cambiare animale” sentenziò serio Smythe, mentre gli accarezzava piano la schiena.

Sebastian, posso chiederti una cosa?” Kurt si era fatto più serio improvvisamente. Quella vicinanza aveva come innestato in lui una serie di dubbi. Come se da quel contatto nascessero problemi insormontabili.

Dimmi”.

Cosa siamo noi?”

Possiamo essere qualunque cosa tu voglia. Posso essere chiunque tu vuoi che io sia.[1] Perché siamo noi. Tu ed io”.

Sebastian gli prese il viso fra le mani. Perché lui da quel contatto voleva trarne solo giovamento: voleva infondergli tranquillità, fargli capire che non esisteva nulla che potesse mettersi fra loro. Anche se non sapevano bene ancora cosa fosse loro.

Ma...”

Kurt, tu pensi troppo”.

E' che voglio capire quello che è successo stanotte” precisò Kurt.

E io che credevo che fossi stato chiarissimo, perché per me lo sei stato” ghignò malizioso Seb. Kurt alzò gli occhi al cielo, poggiando il mento sul petto dell'altro che lo teneva fra le sue gambe.

Dai, lo sai cosa voglio dire. È stato sesso o...” tentò.

Vuoi la verità? Non lo so, ancora. Perché non mi era mai successo di svegliarmi la mattina nello stesso posto in cui mi ero addormentato durante la notte. Io non sono abituato a tutto questo. Io sono sempre stato quello che si rivestiva dopo il sesso, che scappava prima che facesse giorno”.

E si sentì improvvisamente sporco per Kurt, troppo poco, non all'altezza. Eccoli: i dubbi che tornavano, che lo tartassavano martellandogli le tempie per prendere il sopravvento e buttarlo giù come il vento che butta giù un castello di carte.

Ma con me lo hai fatto alla luce del giorno. E vuoi la verità? Eri bellissimo mentre ti facevo mio” gli rivelò Kurt, baciandogli leggero il mento.

Io non sono di nessuno”. Parole sbagliate?

Tu non appartieni nemmeno a te stesso” gli disse Kurt. Ma era sereno, non aveva un tormento interiore, sintomo di una bugia.

Ma sai, vorrei veramente essere di qualcuno. Il fatto di non appartenermi renderebbe tutto più facile nel donarmi” cercò di spiegarsi, misurando le parole.

Ma tu sei stato con altri ragazzi”.

Kurt, ho detto donarmi, non darmi”.

E stanotte...”

Credo di essermi donato. È che ho paura, Kurt. Sì, ho paura. Perché non sono abbastanza, non sono Blaine”. Rivelazioni che sono macigni. E che restano tali ma mutano dalla fredda pietra al leggero zucchero a velo.

Infatti, sei Sebastian. Non ti permetterò di farti abbattere da un fantasma. Lotti per gli altri, ma non per te stesso. Sebastian, guardami: non siamo più ragazzini. Siamo cresciuti, cambiati e sicuramente migliorati. Non torneremo indietro, quindi ora te lo chiedo: cosa siamo?”

 

 

[1] citazione da The O.C

 

 

 

I'm here

 

Aggiornamento lampo, lo so. È che ci tenevo a scrivere questo capitolo: è stato il più difficile e insieme il più bello. Perché in qualche modo c'è tanto di entrambi.

Pink e Nate rendevano l'idea con questa canzone e poi è stata scelta dalla mia piccolina. Luh, grazie davvero. Stavo in crisi. #LOL Tu dirai “Come sempre”, è che c'ho una certa età. XD

Rifaccio gli auguri a Mads. Happy b-day babe.

Ho detto tutto.

Alla prossima.

N.

   
 
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