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Autore: _Kazuha_Takumi_    05/04/2013    4 recensioni
"...Heiji finalmente aveva capito cosa provava per Kazuha: amore. Ma ancora non riusciva a capire cosa realmente fosse questo sentimento. Ci pensò tutto il pomeriggio, mentre preparava le valigie per il viaggio, tormentandosi di cosa sarebbe potuto accadere se la ragazza avesse scoperto i suoi sentimenti. Ma la cosa che lo spaventava di più era un’altra: e se Kazuha non lo ricambiava? Se fosse stato così, lui non avrebbe avuto più un motivo per vivere, perché la cosa a cui teneva di più al mondo non poteva essere sua per sempre..."
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Nuovo personaggio | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!!! Questa volta, la buona lettura ve la do all'inizio! ^^ In questo capitolo, FINALMENTE, ci sarà la svolta decisiva: che cosa succederà, ora che... Emh... Forse è meglio non anticipare... xD Lo scoprirete leggendo! Ancora una volta buona lettura! ^^


Erano tutti entrati nelle loro lussuose camere e la nave era salpata da 5 minuti. Dato che aveva già sfatto le valigie, Kazuha stava ammirando la vista del mare dalla sua camera, mentre aspettava l’annuncio dell’inizio del ricevimento. Ancora si doveva preparare, ma c’era tempo: la nave aveva appena lasciato il porto, e la festa non sarebbe iniziata subito. D'altronde, uno spettacolo del genere non sarebbe ricapitato un’altra volta. Si guardò un po’ intorno: dal suo balcone poteva vedere sia la camera di Heiji alla sua sinistra, sia quella di Aaron alla sua destra. Sì, avete capito bene. Alla fine Aaron era riuscito ad ottenere la stanza vicino a quella di Kazuha. In quel momento, lui stava ancora sistemando la sua roba nell’armadio, e, a differenza della ragazza, aveva già indossato il vestito da sera. Dall’altra parte, Heiji aveva già finito di fare tutto, e approfittava del tempo che avanzava sbirciando dal suo bancone la ragazza. Passarono altri 5 minuti, e Kazuha decise di rientrare per iniziare a prepararsi. In fondo, voleva apparire al meglio, quella sera. Allora anche Heiji rientrò e, nell’attesa che iniziasse il ricevimento, passò il tempo che restava a fare fantasticherie sulla ragazza, che a volte erano anche troppo perverse. Aaron, dal canto suo, stava ancora sistemando l’armadio, indeciso se mettere i calzini nel primo o nel secondo cassetto. Dopo due ore, alle 10.30 precise, finalmente arrivò l’annuncio: si sentì un forte “Din Don!” e, dopo un breve momento di pausa, una voce sconosciuta disse: “Signore e signori, il ricevimento ha inizio. Ripeto. Il ricevimento ha inizio”. Kazuha, che aveva appena finito di prepararsi, spalancò immediatamente la porta e iniziò a bussare insistentemente a quella della stanza di Heiji. Il ragazzo, che si era addormentato, si svegliò di colpo e, dopo essersi dato un’ulteriore sistemata, si diresse verso la porta, aprendola. Si stava sistemando ancora la cravatta quando vide Kazuha, che sfoggiava un sorriso a trentadue denti. Nel vederla, Heiji sentì il cuore saltare fuori dal petto e il viso accaldarsi, mentre l’anima lo stava lentamente abbandonando. A quanto pare, le sue fantasie perverse erano state accontentate, in qualche modo. Il vestito della ragazza era celeste, di un celeste molto sfarzoso, e senza spalline. L’aveva legato con una cinta dorata giusto un po’ più sotto del seno, e la gonna le scendeva morbida fin sopra le ginocchia. Indossava degli stivaletti corti neri, con un tacco che la alzava di almeno otto centimetri, e aveva un paio di braccialetti bianchi sul polso destro. Aveva deciso di lasciare i capelli sciolti, almeno quella sera, e tra qualche ciocca, si potevano intravedere degli orecchini piccoli, dello stesso colore del vestito. Kazuha fece una piroetta su se stessa, e la gonna le si alzò di molto, scoprendo quasi tutta la gamba. Sì fermò davanti Heiji e avvicinò il suo viso a quello del ragazzo.
-          Allora? Come sto?
Heiji era rimasto a bocca aperta, e quel vestito gli permise di dare nuovamente sfogo alle sue fantasie perverse. Non riusciva a dire nemmeno una parola, era rimasto veramente senza fiato. Provò a borbottare qualcosa, ma suonava incomprensibile. Kazuha, soddisfatta della reazione, iniziò a ridere.
-          Ahahah!!! Heiji, sei rimasto senza parole? Dai, voglio sapere che ne pensi!..
-          T… Ti sta bene...
-          Oh!.. Grazie!!!
Kazuha era evidentemente felice. Heiji ancora stava cercando di sistemare la cravatta, ma alla vista del sorriso dell’amica il corpo gli si irrigidì di nuovo. Lei, che notò il nodo fatto male, si avvicinò ancora di più a lui e glielo sciolse con delicatezza, ricominciando il lavoro tutto da capo.
-          Heiji… Sei proprio un bambino! Nemmeno sei capace di fare bene il nodo della cravatta?
Heiji era ancora più stupito di prima. Lei era così vicina a lui… Era così bella… Così profumata… Così dolce… Il ragazzo, non resistendo alla tentazione, cinse un braccio intorno alla vita della ragazza e l’altro lo portò sulla sua testa, spingendo la ragazza verso di lui, e accorciando così le distanze tra loro. La ragazza, molto arrossata, iniziò a balbettare.
-          C… Che… Che stai… Facendo..?
Heiji iniziò ad accarezzargli i capelli: erano così morbidi… Kazuha si sentiva mancare, ma era una sensazione piacevole. Restarono lì per molto tempo, fino a quando non suonò il secondo avviso e Aaron, che aveva appena finito di sistemare i calzini e gli altri capi nell’armadio, uscì dalla sua camera.
-          C… CHE DIAVOLO STATE FACENDOOO?!
-          Eh? EEHHH?!?!
Kazuha finalmente tornò in sé e si rese conto di cosa stava succedendo. In preda ad un imbarazzo indescrivibile, spinse Heiji verso la parete, liberandosi della stretta affettuosa dell’amico. Anche lui, grazie al colpo ricevuto, riuscì a svegliarsi da quella specie di sogno e divenne totalmente rosso in viso. Iniziò a balbettare qualcosa, e poi, dopo aver inventato una scusa che reggeva, cominciò a spiegare la situazione.
-          Ah, ah, AHAHAH!!! Scusa Kazuha, mi ero appisolato su di te!.. Sai, fino a poco fa dormivo… Non mi ero svegliato totalmente!!! Ah, ah, ah!!!
-          Ah! AHAHAH!!! Ecco perché prima eri così rimbambito!.. Ah, ah, ah!!!
Kazuha e Heiji erano rimasti lì a ridere come una coppia di rincretiniti, mentre Aaron li guardava con occhio storto. Erano evidentemente in imbarazzo, ma riuscirono a nasconderlo bene.
-          O… Ok. Almeno penso… Che ne dite se al posto di ridacchiare in questo modo iniziamo ad avviarci?
-          Ahahah! Certo!              
E finalmente, dopo che anche il terzo e ultimo avviso suonò, tutti gli ospiti erano nella sala del ricevimento. Le signore erano vestite tutte in modo molto elegante e tenevano in mano un bicchierino di spumante. Parlavano vivamente tra loro, mentre gli uomini, eleganti anche loro, erano sdraiati sulle poltrone a vedere e commentare una partita di baseball. I tre giovani, che erano rimasti su un angolino della sala, vennero invitati a partecipare alla conversazione di Celie Duval.
-          Oh, garçon, sei così bello!!! I tuoi lineamenti non sono né japonais né français… Da dove vieni?
-          Vengo dall’Australia…
-          Oh! L’Australie… C’est magnifique!!
La signora continuava a lusingare la bellezza di Aaron ignorando Heiji e Kazuha, che ancora erano rossi a causa dell’abbraccio di prima. Però, dopo un po’ di tempo il detective di Osaka, che non voleva più sentire tutte quelle adulazioni sull’australiano, approfittò della disattenzione della francese per allontanarsi e andare con gli altri uomini, non dimenticando però di portare Kazuha con lui. Mentre si recavano nell’ulteriore angolo della sala, improvvisamente la signora Hashimoto cadde a terra, facendo urlare tutte le donna nella stanza. Immediatamente Heiji si precipitò sul corpo della signora, che respirava malamente, e aiutato da Aaron portò il corpo di Sakura su un divano. Per fortuna, la signora si riprese poco dopo.
-          Oh… Ragazzi… Scusate, ma ultimamente ho dei cali di pressione…
-          Signora, ci ha fatto preoccupare molto…
-          Scusatemi ancora… Non vorrei rovinare la festa… Vi prego, voi continuate pure, io vado a sdraiarmi in camera mia.
-          Ma…
-          Non c’è alcun motivo di preoccuparsi. Prenderò una pasticca e me ne andrò a dormire.
La signora si alzò dal divano. Tutti fissavano il suo tremolante corpo allontanarsi da loro, in un silenzio tombale. L’unico rumore che si udiva era quello provocato dalle scarpe tacco dodici di Sakura che sbatteva contro il parquet, e in seguito quello della porta che si apriva e subito dopo si chiudeva. Nella stanza non c’era nessuno che osava parlare. Guardavano tutti quella porta con aria preoccupata, ma l’unico che la guardava con aria sospetta era Heiji. Qualcosa non quadrava… Ma non sapeva cosa. Qualcuno ricominciò a parlare e, lentamente, la festa riprese vita. Ormai era trascorsa un’ora e tutti si divertivano, ma Kazuha aveva ancora in testa la scena della signora che cadeva a terra. Anche lei aveva capito che c’era qualcosa… di strano. Ma non ci voleva pensare troppo: quella era la sera in cui doveva far innamorare Heiji di lei. Tornò dai ragazzi e ricominciò a chiacchierare allegramente. Era una bella festa. Almeno così pensavano. Ancora il peggio non era arrivato. E allora, quando arrivò questo peggio? A mezzanotte precisa, appena che l’orologio ebbe suonato l’ultimo rintocco. In quel momento, una voce misteriosa si sentì uscire dall’altoparlante.
-          Miei cari signori… Vi state godendo la festa?
Un brivido di terrore percorse tutta la stanza.
-          Non vi hanno insegnato che si risponde alle domande? Beh, non importa. In fondo, siete solo pedine del mio gioco.
In quel momento, un piccolo chiacchiericcio si elevò tra le persone. Alcune dicevano “Sarà uno scherzo?..” e altri “Ma che sta succedendo?..” e altri ancora “Ma chi è questo?..”, ma tutte le domande ebbero una risposta.
-          Non è uno scherzo. Dovete prestare attenzione. Non troverete più Sakura Hashimoto nella sua camera a riposare, perché lei è con me. E se volete salvarla, partecipate al mio gioco. E se non partecipate, morirete. Mi sono infiltrato sulla nave e ho piazzato delle bombe, e non vale la pena nemmeno che le cerchiate. Per proteggere voi e le persone che stanno su questa nave, dovrete risolvere tre misteri che io stesso ho creato. Il gioco può essere svolto a coppie, e avete un giorno di tempo per ogni enigma…
-          Aspetta!.. Chi ci dice che tu non faccia sul serio!?
-          Ok… Vi concedo una piccola dimostrazione.
*Boom!* Sarebbe stato bello se quel rumore fosse stato causato da Kazuha che, colpendo Heiji, aveva creato quel botto, ma purtroppo questa volta non era stata lei. Si sentì una violentissima esplosione provenire da fuori, e tutti i concorrenti si precipitarono sul luogo dell’incidente: la poppo era stata quasi completamente distrutta. Qualcuno, a quella vista, iniziò a tremare, e a chiudersi sempre di più in se stesso, ma altri come Heiji e Aaron non si fecero prendere dal panico, anche se erano evidentemente preoccupati.
-          Ora mi credete? Beh, credo di sì. Comunque il primo indizio della prima sfida è nella sala del ricevimento. Tornate là e capirete. Un’altra cosa: la regola è che non ci sono regole. E questo vale anche per me. Inoltre, questa nave non attraccherà in porto finché non lo decido io e finché non riuscirete a completare gli enigmi. Solo se ci riuscirete, io vi lascerò andare.
Kazuha tremava: la serata si era trasformata in una gara per la sopravvivenza, di nuovo. Una lacrima le solcò il viso silenziosa, e Heiji, preoccupato per cosa poteva succedere alla ragazza, la prese per mano e le asciugò la lacrima senza dire niente. Kazuha guardò il ragazzo, che si era nuovamente voltato ad ascoltare l’altoparlante, e una sensazione di serenità le invase il cuore. Strinse ancora di più la mano del detective e si avvicinò a lui. Aaron intanto osservava la scena.
-          Bene. Ora che vi ho spiegato un po’ tutto, possiamo essere pronti a iniziare la partita. Tre… Due… Uno… Che il gioco abbia inizio. 


Ciao a tutti! Scusate il ritardo, ma non ho avuto molto tempo per scrivere ultimamente... Volevo fare inizialmente un ringrazioamento speciale alla mia "fan numero uno", che se non commenta per prima questo post, la uccido. <3 Ahahah! Scherzo! Non potrei mai.... <3 Comunque, a parte questo, ci avviciniamo alla fine...
Heiji: Riuscirò a baciare Kazuha o a vederla in bikini?
Io: Heiji! Pensavo di aveti riportato indietro!...
Aaron: Ci sono anch'io!..
Kazuha: Non lasciatemi indietro!!!
Io: Eh!? EEEHHHHHH!?!?! Andate via, sto finendo di salutare chi mi segue!..
Heiji: E chi seguirebbe una come te?!
*Boom*
Kazuha: Heiji sii più gentile!
Heiji: Ok...
Aaron: Forse ora è meglio salutare chi legge... Al prossimo capitolo dal vostro Aaron!!! 
Io: Ehi! Non mi rubate la scena! >.<
Heiji, Aaron Kazuha: Alla prossimaaa! :D
  
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