Capitolo
Secondo
-BlackIce
Alchemist-
E
così aveva varcato l’ultima porta, con sua sorella
che la seguiva, pronta ad
affrontare l’ultima prova. L’esame teorico e
psicologico era andato a
meraviglia, perciò perché quello pratico doveva
andare male? Sfregò le mani
l’una sull’altra, facendosi un po’ di
caldo, dato che le mani erano a dir poco
ghiacciate.
«Prego,
venga avanti, signorina Tranen.» Fay fece qualche passo
avanti, sospirando.
Aggrottò le sopracciglia, mentre tranquillamente univa le
mani. Prendeva una
boccata d’aria, faceva una piroetta su se stessa e poggiava
le mani sul
terreno, tranquilla ed elegante. Non accadde nulla, o almeno
così pareva.
Scomparve
il sudore dalla fronte dei militari, scivolando tutto verso il terreno,
formando una sfera d’acqua attorno a lei. Unì
nuovamente le mani, poggiandole a
terra e facendo evaporare la sfera, che scomparve in pochi istanti. Si
alzò in
piedi, schioccò le dita e si creò una nuvola nera
sopra le teste dei presenti.
Un altro schiocco di dita e cominciò a grandinare. No, ho
errato, quella non
era grandine: erano purissimi pezzi di ghiaccio nero che cadevano dalla
nuvola
al posto di pioggia. I presenti ne furono a dir poco allibiti, anche se
alcuni
di quelli si fecero male a causa di quegli stessi ghiaccioli. Fay
unì le mani e
le alzò sopra la testa, facendo sparire con un fulmine lilla
la nuvola e il
ghiaccio. Quando riaprì gli occhi, fissava due pozze nere
davanti a lei.
«Mi
avevano detto che qui c’era una ragazza in grado di fare
tutto questo..» disse
«..aspetta dunque i risultati dell’esami, Fay
Tranen.» si voltò, e se ne andò a
passo svelto in mezzo ai militari. Sospirò, voltandosi verso
la sorella, che le
corse addosso. Un attimo prima di riuscire ad abbracciarla, Fay pose
una mano
davanti a se, per impedirle d’abbracciarla.
«Sono
esausta.» disse «Torniamo a casa, per
favore.» sentenziò.
«E
questo sarebbe un ufficio generale?» chiese, disgustata.
L’uomo davanti a lei
ridacchiò: aveva corti capelli neri e occhi del medesimo
colore, senza contare
che era davvero un bel uomo. «Che schifo..»
sentenziò alla fine. L’uomo si
sedette al suo posto, invitando la ragazza a sedersi di fronte a lui.
Poi gli
porse una busta, contenente alcuni fogli: in tutto questo non stava
dicendo
nulla. Fay la prese, ma non l’aprì. «Si
degni almeno di dire qualcosa, no?»
«Non
ce n’è alcun bisogno, Alchimista.»
rispose quello. «E con questo ora sei
ufficialmente un cane dell’esercito.»
Fay alzò lo sguardo. «Quanti anni hai, ragazzina?
Sai cosa vuol dire essere un cane
dell’esercito?» le chiese,
sospirando.
«Diciassette.»
rispose, secca. «Essere un cane
dell’esercito vuol dire essere, come dico io, uno
degli schiavi personali
di questo paese. Ma essere Alchimisti di Stato è un qualcosa
di forte che non
vuol dire soltanto “servire”, ma anche
“proteggere”.» spiegò
«E se anche mi
manderete in guerra, servirò e proteggerò questo
paese con tutte le mie forze e
il mio potere alchemico che sono riuscita ad ottenere.»
Aprì la busta,
tirandone fuori il prio foglio. Inarcò un sopracciglio,
leggendo le prime righe
con gli occhi. «Con il potere da me
conferitomi, io, Colonnello Roy Mustang, nomino Fay Tranen alchimista
di stato,
con il nome di “BlackIce Alchemist”..»
lesse, poi, ad alta voce. Si bloccò,
alzando lo sguardo verso l’uomo «E’ lei
Roy Mustang?» chiese. Quello annuì,
sorridendole «Hm.. “BlackIce”,
eh?» e sorrise. «Grande. Non chiedevo di
meglio.»
«Lo
accetti così di buon grado?» chiese
l’uomo inarcando un sopracciglio.
«Certo.»
rispose «Mi rispecchia.» spiegò. E
sorrise, ma non dolcemente come si addice ad
una brava ragazzina.
«Cos’è
che ti ha spinta a fare questa scelta?» chiese il
Colonnello.. «E’ partita da
te?»
«Sì,
Taisa. E’ partita da me.» rispose
«L’unica cosa che desidero per il momento
è
fare qualcosa di buono per questo paese. Niente di
più.» rispose. Roy Mustang
la guardò scioccato.
«Non
lo fai per soldi? Vita sociale? Aspirazioni a diventare Comandante
Supremo?»
chiese, inarcando un sopracciglio.
«No.
Anche perché non mi interessa una vita sociale e no, non ho
aspirazioni a
diventare Comandante Supremo.» disse «E poi, i
soldi che riceverò non
rimarrebbero in mano mia a lungo. Li manderò a mia madre,
che ha bisogno
urgentemente di un ospedale decente.» spiegò. Poi
si alzò, fronteggiando l’uomo
che si era alzato a sua volta. «Adesso mi scusi, Taisa. Ma ho
un treno da
prendere.» il Colonnello le porse una scatola. Fay
l’aprì, uscendo da essa
l’orologio d’argento. Sorrise, mettendolo poi in
tasca e attaccandolo con la
cinghietta alla cintura nera che portava. Fece il saluto militare.
«Non
ce n’è bisogno, BlackIce.» disse
«Ho un treno da prendere anche io.»
Faycchan- *_* sono arrivati due commenti! Ooohh.. e io che pensavo che non ne sarebbero arrivati proprio! XD
Bhè, ho aggiornato in super fretta, ma aggiorno ancora solo fra due giorni, con altri due chap *_* alla prossima, gente! ^O^
Ringrazio Gra666 e WinryRockbellTheQueen per aver recensito!! *_* Oohh.. my Grà, non speravo che TU la commentassi!! XD ci si vede, eeehh? *_*
Faycchan <3