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Autore: HikariVava    05/04/2013    4 recensioni
"Infondo, cos'è un inutile goccia di acetone che ti scende sulle unghie per cancellare lo smalto?
Beh è semplice, è un modo per risolvere i problemi: ma non affrontandoli,
e ci si dovrebbe rendere conto che così si scappa solo,
esattamente come scappi da un passato turbolento a cui non sai dare una giusta soluzione."
Storia di un'adolescente complessata che vive la sua vita un un collegio, ha tanti amici, ma siamo sicuri che la sua vita è così facile?
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                             Capitolo 9 - Incubi In Spiaggia


 

Può risultare difficile a volte indossare quel sorriso ogni mattina, a volte te lo dimentichi sulla scrivania, e la giornata ti va di traverso.

Ma vai avanti: ehi, sei viva.

Non deprimerti in un angolo della stanza tutto il giorno, esci, corri, urla contro tutto e tutti, vivi.

Perchè andrà tutto bene.

Ask


 

La sabbia è soffice, la terra è accogliente ed il tempo che corre è friabile.

Penso che potrebbe ad un certo punto non bastare più per certe parole, e ci sdraiamo di schiena sulla spiaggia.

Sono le 23:00 di sera e osserviamo le stelle. Al rientro dovremo fare una riflessione ed elencare le costellazioni che abbiamo visto.

Io ne ho viste molte: quella di Orione, quella del sagittario, l'orsa maggiore, l'orsa minore , ma la costellazione che mi è piaciuta di più è stata quella dell'Ariete, il mio segno zodiacale.

La osservo bene, luminosa, pura splende nel cielo e rassicura i nostri animi.

Vicino a me c’è Simona, le trattengo il mignolo con il mio a uncino e le schiocco un bacio sulla guancia girandomi di lato. È un giochetto, questo del mignolo che facevamo da piccole.Luca e Marco non si parlano, si evitano. Ed, il bello è che non riesco neppure a capire il perchè!

Simona si gira e mentre vediamo una stella cadente, sorridendomi mi chiede « Esprimi un desiderio…» Allora… io... io… desidero di trovare prima o poi il mio principe azzurro. «Fatto ora esprimilo anche te» le dico abbozzando un sorriso mentre lei dopo cinque minuti mi fa cenno di aver finito «Ho finito anche io»

Oh, hanno messo in sottofondo la canzone di Lucio Dalla "4 Marzo 1943", questa è la malinconica prof di biologia...

Simona mi abbraccia e io mi giro per ricambiare l'abbraccio, ma al posto di lei trovo Marco «E tu che ci fai qui?» rido «Oh beh, canzone malinconica, noi due siamo da manicomio, ci sta no?» «Oh yeah Baby!» gli rispondo io con un occhiolino.

La prof, ci chiama per prendere un gelato, paga tutto il collegio.

Io prendo un Magnum menta, è il mio gelato preferito, mentre Marco prende un calippo, giusto per fare lo spiritoso con i soliti doppisensi, mentre Luca gli urla “Frocio!”

Appena finisce il gelato e la canzone di Lucio Dalla, mi viene un attimo di follia e con il mio cellulare, un Huawei Sonic U8650 metto la canzone Mr. Jack e comincio a ballarla insieme a Marco, tutti conoscono questa canzone a scuola e incominciano a ballarla anche i miei compagni di classe, si stanno unendo pure le prof!

Tra risa e balli ci divertiamo tutti, e a mezzanotte, dopo l'ultima nota della canzone, tutti insieme ci tuffiamo contemporaneamente in mare, il bagno di mezzanotte è bellissimo.

L'acqua è caldissima e ci schizziamo continuamente. Dopo circa 2 ore di divertimento però, le prof ci richiamano e andiamo tutti a dormire in spiaggia.

Io uso la pancia di Marco per cuscino, tanto lui è d'accordo e dopo il bacio della buonanotte sprofondiamo di sonno.

Sono in spiaggia da sola, sento la canzone dei modà “Se si potesse non morire” e mi guardo intorno, chi ha acceso la radio?

Nessuno.

Ci sono solo io in questo posto sinistro.

Guardo il mare, è una giornata nuvolosa ed è mosso. Entro in acqua, ma non mi bagno, l'acqua non mi tocca.

Cammino per circa altri cinquecento metri e sento che la presunta acqua diventa più densa, nera e bollente, mi brucia, urlo e mi accascio a terra facendomi divorare da quella specie di lava.

Mi copre il viso, me lo riduce in ossa, poi un nulla, e davanti a me si vaporizza uno specchio,dove vedo ciò che mi succede.

Un ragazzo è dietro di me, ma io non posso girarmi, non ho la forza.

È Marco, senza capelli e ricoperto di vermi in tutto il corpo, i suoi vermi strisciano pian piano anche sul mio corpo, continuo ad urlare e piango, piango senza lacrime perchè la lava me le ha completamente tolte.

Luca, mi sta davanti, lui con i capelli che gli arrivano fino ai piedi e gli occhi da cui escono cavallette, che saltano addosso anche su di me.

Simona e Francesca, sono alla mia destra, Simona è diventata uno scheletro e mi abbraccia, mentre Francesca, piange sangue.

Ma, chi mi ha colpita di più è stata Noemi, lei giaceva morta su una pila di scarafaggi che la mangiavano tutta.

Cambia la scena.

Vedo Serena, io non ci sono.

È nuda davanti a uno specchio, con la siringa e l'eroina.

Si sta infilzando l'ago della siringa nella vena con una forza brutale, aspira un po' di sangue e spara tutto dentro le vene il quartino.

Cade a terra.

È l'ultimo buco che farà Serena, è morta, non le batte il cuore, il suo corpo è ridotto a uno scheletro, è giallastro è piano di buchi e di cicatrici.

La siringa cade a terra e fuori dall'ago escono fuori piccoli ragni, mangiano il suo corpo e ogni pezzo lo vomitano, sembra lo facciano per dispetto, solo per non lasciare un solo pezzo composto delle sue membra.

Mi avvicino al lavandino, e noto un test di gravidanza positivo, di quelli usa e getta con un biglietto indirizzato a Andrea “Non lo volevi, lo so è stato uno sbaglio, ora ho rimediato. Contento? ” Si è uccisa perché era incinta di Andrea e lui non voleva il bambino? Che orrore, è un sogno, ti prego, dimmi che è un sogno.

Proprio in quel momento mi sveglio: era un sogno, solo un sogno, e stavo urlando di brutto.

Marco era accanto a me e mi tranquillizzava, Luca lo voleva far spostare per farmi svegliare e destarmi di miei incubi. Erano entrambi preoccupati, dovevo tranquillizzarli!

Apro gli occhi spaventata e con una crisi di pianto continua.

Le mie iridi sono nere come il carbone, ho lo sguardo spento.

Non riesco a controllarmi, il pianto scende e dopo che mi sono un po' calmata, racconto tutti e due i sogni ai miei migliori amici, che rimangono sbalorditi e mi spronano ad alzarmi e a rimettere a posto le cose, che tra un minuto dovevamo partire, feci tutto in poco tempo, e salii in pullman, stesso viaggio monotono di prima, solo che mi addormentai tra le braccia di Marco.

Bene Ragazzi, scusate il ritardo, 
ecco il nuovo aggiornamento, ormai mi sono un po' stufata di dirlo: 
chi vuole recensisca...
Baci, 
Vava.

   
 
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