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Autore: clara_92    05/04/2013    1 recensioni
“Credevo di essermi disintossicata, di esserne uscita, di poter ricominciare...tutte balle!!! Ora più che mai posso dire di essere assolutamente, visceralmente drogata di lui...Fabio.
Non so se mai qualcuno riuscirà a capire la mia storia, a comprendere tutto quello che mi lega a questa persona, a sentire la carica elettrica che avvolge il mio corpo quando i nostri occhi si incrociano e le nostre dita si sfiorano... quando, anche solo per brevi istanti, non siamo io e lui ma NOI!”
Il rating potrebbe variare nel corso della storia!
Che dire???Se siete un minimo curiosi entrate e leggete, leggete, leggete:) aspetto i vostri pareri...
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Odiavo il lunedì, lo detestavo con tutta me stessa! Non ne capivo il motivo ma qualsiasi cosa di lunedì si trasformava in sciagura. L'autobus troppo pieno, l'interrogazione di greco e latino, la maionese del panino sui jeans, il cellulare che squillava durante la spiegazione, l'ora di educazione fisica che mi costringeva a muovere il mio culone dal banco. Ero sempre più convinta che il lunedì fosse un giorno da abolire. Peccato che frequentavo ancora il IV ginnasio ed avrei avuto molti, molti altri lunedì dinnanzi a me. Quel lunedì però avevo visto un posto libero proprio di fronte a me, non tutto era perduto, la giornata poteva ancora cominciare col piede giusto. Mi avvicinai a quella ragazza che non conoscevo e sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi le dissi:

  • Scusa...posso sedermi?- aspettai alcuni secondi che parvero interminabili poi lei si girò e mi rispose

  • Non vedi che è occupato?!- acida come un bicchiere di latte con l'aggiunta di succo di limone si voltò a guardarmi schifata.

Sara mantieni la calma continuavo a ripetere nella mia testa. Stringevo i pugni per evitare di procurarle un ematoma su quegli occhi a palla che si ritrovava. Ma dico...c'era bisogno di rispondere così? Restai in piedi di fianco al sedile fino a quando non la sentì strillare

  • Fabio sono qui... ti ho tenuto il posto!-

Non ci potevo credere, stava tenendo il posto a lui??? Era una persecuzione.

  • Guarda chi si vede- sentì una voce vicina al mio orecchio, mi voltai e senza rispondergli continuai a guardarlo, poi continuò

  • Anche tu sull'autobus? - ma che domanda era? Se cercava un modo per fare conversazione di lunedì mattina, alle sette e mezza per l'esattezza, mentre lui si stava accomodando sul suo morbido sedile ed io invece stavo in piedi come come se fossi in fila alla biglietteria del cinema, aveva toppato alla grande.

  • Grande intuizione- risposi acida, - non pensavo fossi così perspicace- continuai facendo un mezzo sorriso.

Non rispose, si voltò verso quella ragazza e non mi degnò di uno sguardo fino a quando non arrivammo alla fermata.

 

Adoravo i dieci minuti prima del suono della campana, prima che ognuno si dirigesse verso la propria scuola.

  • Ragazzi per favore andiamo al parco, se entro a scuola mi interrogheranno sicuramente!!- chiesi implorante ai miei amici

  • Sara sei sempre la solita, non possiamo saltare il lunedì a vita!- mi rispose Luisa sorridendo

  • Per te è facile... tu non hai scelto una scuola che sembra un carcere minorile!- dissi sconsolata

  • Carlo che facciamo?- chiese Luisa al nostro amico ed io già esultavo mentalmente perché sapevo che mi avrebbero accontentata

  • Oggi non so... non vorrei che la Lo Presti si imbestialisca per la mia ennesima assenza di lunedì-

  • Oggi la Lo Presti manca...mi ha appena avvisato Luca- disse una voce alle mie spalle.

Mi voltai sorpresa, sembrava che lo facesse di proposito a farsi trovare in ogni angolo.

  • Ma tu non frequenti il Geometra? Perché sei sceso alla fermata prima?- chiesi curiosa a Fabio

  • Bella deduzione...detective!- rispose ridendo rumorosamente

  • Antipatico- gli feci una pernacchia.

Io, Luisa, Carlo e Fabio passammo tutta la mattinata insieme a ridere a crepa pelle. Lo vedevo strano, sentivo un brivido ogni volta che per sbaglio mi sfiorava e non ero per nulla felice di tutto ciò. Avevo quattordici anni, non capivo nulla dell'amore, figuriamoci se riuscivo a riconoscere un tentativo d'approccio. Lui non era una persona di cui fidarsi, affezionarsi a lui non era la cosa giusta.

  • Devo andare a compare le sigarette, mi accompagni?- sorrise beffardo come se nella sua testa fossero passati mille altri pensieri

Non sapevo cosa rispondergli, ero in imbarazzo al solo pensiero di andare a comprare un pacchetto di sigarette insieme, che patetica. Così farfugliai la prima scusa che mi venne in testa

  • Non sono entrata a scuola, se mi vede qualcuno i miei saranno i primi a saperlo!- che pessima scusa

  • Il bello di andare a scuola in un paese che non è il tuo è proprio questo... sei libera di fare ciò che vuoi! Quindi non mi fare andare solo...dai!- disse quasi implorante

  • Va bene- mi arresi e lui mi paralizzò con un sorriso che mi sciolse.

Sara respira, ritorna in te, tutto questo è sbagliato mi ripeteva la mia coscienza... ma come al solito ho fatto finta di non sentire.


ANGOLO AUTRICE:
Saaalveee :) ecco qui il nuovo capitolo...vi prometto che piano piano entreremo nel vivo della storia! niente è come sembra...vorrei leggere cosa ne pensate per sapere se continuare o meno!un bacio
clara

  
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