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Autore: LuLu96    05/04/2013    3 recensioni
"Non sono forte come i lupi o il Kanima, non sono veloce come loro, non ho i sensi sviluppati come i loro, non so maneggiare archi, balestre o armi varie come i cacciatori. Sono un'impiccio, ecco tutto. Ma ormai ci sono dentro, e la cosa non mi dispiace affatto, questa è la cosa che mi preoccupa. Dovrei correre per le strade urlando, cercando una via di fuga da tutta questa storia, invece di sentirmi come se io fossi il mostro, quello anormale, invece che loro." (Dal primo capitolo)
"Quell'uomo mi metteva in soggezione. Tutto in lui ispirava paura e rispetto. Era senza dubbio bellissimo: quegli occhi stupendi erano capaci di gelare e bruciare al contempo, potevano sciogliere come potevano far rabbrividire. Mi strinsi nell'abbraccio di Zac, in cerca di un po' di protezione. Non ero abituata a sentirmi in quel modo." (Dal quinto capitolo)
Stiles è in crisi, non sa chi è, cosa vuole, se è di aiuto o di impiccio per i suoi amici, cosa fare della sua vita. La sua vita, però, sta per cambiare.
C'è un nuovo arrivo a Beacon che sconvolgerà gli eventi.
E' la mia primissima fic, spero vi piaccia!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Pov Stiles/

Non ci credo. Derek Hale... mi ha baciato. Era venuto da me, aveva 'detto' che provava qualcosa per me, aveva pianto sulla mia spalla, mi aveva baciato, aveva chiamato il mio nome.
Ommioddio. Ommioddio, ommioddio, ommioddio Derek Hale -e no, dico, Derek Hale!- mi aveva baciato! Ed era stato semplicemente stupendo. Non sapevo nemmeno da quando avevo iniziato a sentire certe cose per lui, ma era sicuro che provavo qualcosa, e qualcosa di più di una semplice cotta. Quando avevo guardato i suoi occhi tutto ciò che di sicuro avevo nella vita era crollato e una sola cosa ne aveva preso il posto e in qualche strano modo aveva dato le giuste priorità a tutto. Quella notte avevo dormito con un sorriso stampato in faccia, avevo rivissuto quei momenti milioni di volte e ognuna di queste osservavo particolari in più.
Mi svegliai con ancora quel sorriso ebete sulle labbra. Strinsi piano gli occhi voltandomi da un lato, consapevole che vi avrei trovato il petto del licantropo ad aspettarmi. Allungai una mano per saggiare il territorio prima di aprire definitivamente gli occhi. Non c'era nessuno, niente, il materasso era freddo, come se nessuno avesse dormito lì. Mi alzai di scatto aprendo gli occhi.
Niente.
Iniziai a disfare il letto, se aveva dovuto andare via magari aveva lasciato un biglietto o qualcosa del genere.
Niente.
Era come se Derek non fosse mai entrato in quella stanza e tutto quello che era successo la sera prima fosse solo frutto della mia immaginazione, un sogno. Molto vivido, certo, ma pur sempre un sogno. Eppure i suoi occhi, il suo odore, il suo sapore, quello che mi aveva fatto provare, sembrava tutto così vero! Scombussolato dalla confusione che avevo in testa, andai in bagno e mi infilai sotto la doccia, magari l'acqua fredda mi avrebbe fatto riprendere un po'. Il getto gelido, in effetti, mi svegliò, ma non riuscì in alcun modo a togliermi quel maledetto sogno dalla testa. Scorrendo le dita sulla pelle non potevo fare a meno di pensare alle sensazioni che Derek mi aveva fatto provare facendo quegli stessi semplici, leggeri, maledettamente piacevoli gesti.
Continuavo a maledirmi per quei pensieri, era stato solo un sogno, un sogno maledettamente realistico e stupendo, ma solo un sogno.
Derek Hale, tsé, come potevo anche solo immaginare o sperare che uno come Derek Hale potesse provare qualcosa, anche se mera attrazione fisica, per uno come me? Era impossibile. Ma poi a me che interessava? Era stato un sogno, a me non piaceva Derek Hale.
Risi e scossi la testa. Ma chi volevo prendere in giro? Avevo una tremenda, tremendissima cotta per Derek Hale. Anzi, forse molto più di una semplice tremendissima cotta per Derek Hale. E perchè continuavo a chiamarlo per nome e cognome? Maledettissimo Derek Hale.
Uscii dalla doccia più teso di prima. Rientrato in camera non riuscivo a non guardare il letto vedendo risuccedere quello che era accaduto nel mio sogno senza desiderare ardentemente che fosse stato vero, che potesse esistere una possibilità per me... Per noi.
Andai a prendere Scott, ma ancora Derek e il caos di sensazioni che il suo pensiero mi scatenava mi incendiava la testa.
Durante la scuola mi furono offerte molte occasione propizie per rimanere solo con i miei pensieri, l'ora di chimica per prima, ma tutto ciò che riuscivo a tirarne fuori era che, diavolo!, ero fottutamente innamorato di quel maledetto lupo depresso e asociale, aggressivo, violento, musone, bello da mozzare il fiato, bisognoso d'aiuto, di sicurezze, di qualcuno che lo ami, con quegli occhi che ti ipnotizzano e dentro ci potresti affogare e da quando sono diventato una dannata ragazzina piagnucolona?

"Ciao ragazzi" dissi con un sorriso sedendomi al tavolo della mensa all'ora di pranzo. Scott, Isaac, Jackson, Lydia, Jolene e Zac erano già seduti. Mi sedetti vicino alla neo-lupa, sfoggiando un sorriso. Ero arrivato ad una conclusione, quella era una cosa importante, e ci avevo messo tutta la mattina per capirlo e accettarla. Potevo ritenermi soddisfatto. Dopo poco arrivarono anche Allison, che si sedette vicino a Scott, Erika e Boyd. Formavamo un bel gruppo. Sorrisi compiaciuto. Anche Jolene rise dolce dopo aver allungato gli occhi sul cellulare appoggiato sul tavolo vicino al vassoio. Lo prese e iniziò a digitare una risposta.
"Che vuole lo psicopatico?" Chiesi scherzando. Lei mi guardò storto per un secondo poi sorrise ancora e mi allungò il cellulare.
'Pensi di poter saltare le due ore di quella mummia di Harris? Ho voglia di vederti' lessi sullo schermo. Non potei fare a meno di desiderare che un altro lupo avesse scritto a me quelle stesse parole. Sorrisi.
"Non avrei mai detto che un ex Alpha-killer-devo ammazzare gente e terrorizzare i miei Beta-psicopatico potesse concepire frasi tanto dolci" la presi in giro.
"Ti copriamo noi" disse poi Zac, che aveva letto il messaggio da sopra la mia spalla, battendo una mano sul mio petto. Le strizzai l'occhio.
"Fila via" confermai.
Ci sorrise riconoscente, raccolse la sua roba e dopo un breve saluto sparì oltre la porta.
Le ultime ore passarono più in fretta. Ero nella stessa classe con Lydia, con la quale avevo instaurato un bellissimo rapporto una volta capito che dovevo andare avanti, che non era davvero lei quella che volevo. Certo se quando avevo avuto quella brillante illuminazione avessi saputo che invece quello che volevo era un Alpha scorbutico ci avrei pensato due volte!
Passammo l'ora di letteratura tra chiacchiere e bigliettini, e poi finalmente fummo liberi. Incontrai Scott per i corridoi mentre mi recavo all'uscita. Stava andando dalla parte opposta.
"Ehi, amico, che fai? Non vieni?" Chiesi quando gli fui arrivato davanti.
"No, purtroppo."
"Harris ti ha messo in punizione"
"Harris mi ha messo in punizione" dicemmo all'unisono. Ci guardammo straniti per un secondo e poi ognuno andò per la sua strada con una pacca sulla spalla.
Uscii dall'edificio e mi avviai al parcheggio. Dovetti arrivare a pochi metri dalla jeep per accorgermi che c'era qualcuno appoggiato all'auto dalla parte del guidatore. Il mio cuore si rese conto di chi fosse prima degli occhi, infatti perse un battito per poi prendere altri cento.
"Derek" dissi avvicinandomi e cercando di non far battere il cuore così veloce. Allungai una mano verso lo sportello sperando che capisse che doveva spostarsi e lasciarmi entrare. Le immagini del sogno si fecero così pressanti nella mia mente!
"Scott è in punizione, gli altri sono là" dissi indicando il gruppo fermatosi a parlare davanti alla porche di Jackson.
"Non sono qui per loro, Stiles"
Ok, perchè mi ha chiamato per nome?
Lo guardai negli occhi cercando di impedirmi di guardarli veramente e affogarci. C'era qualcosa che non andava. Derek mi guardava e parlava come se stesse alludendo a qualcosa che avrei dovuto capire e sapere.
"Beh allora scusami..." Dissi provando ancora ad avvicinarmi allo sportello. Questa volta si fece da parte e mi fece salire, ma restò impalato acanto allo sportello chiuso.
"Vuoi..." Mi schiarii la voce "Ti serve un passaggio?" Si limitò ad annuire, aggirare l'auto e salire. Misi in moto e partii. Scese un silenzio imbarazzante.
"Davvero tu... Tu non hai niente da dirmi?" Chiese poi lui all'improvviso, quando ormai eravamo vicini a casa sua.
"Riguardo a cosa?" Chiesi senza capire. Che avesse sentito un cambio del mio odore o roba lupesca di quel genere dovuto alla mia nuova consapevolezza?
"Riguardo a... Per te non è significato niente?" Mi chiese cercando di trattenere la rabbia e... forse... sì, forse, la delusione, altro dolore.
"Non è significato niente cosa? Di che stai parlando Derek?" Chiesi voltandomi verso di lui dopo avere parcheggiato la jeep davanti alla casa degli Hale.
"Tu sei sincero... Tu davvero non sai di cosa sto parlando" un'affermazione, non una domanda.
Lo guardai con ancora più confusione in testa. Che diamine stava blaterando?
"Derek continuo a non capire di cosa tu stia parlando." Dissi esasperato. Che si spiegasse una buona volta!
"Ieri sera... Non ricordi niente?" Mi chiese. Ieri sera?
"Come fai a sapere del mio sogn-" bloccai la frase a metà. Stavo dicendo a Derek che avevo sognato di baciarlo? Davvero, Stiles, davvero sei così imbecille?
"Sogno? Quale sogno?"
Mi sentii avvampare. Dovevo essere rosso dalla testa ai piedi, ne ero sicuro. Sbirciai nei suoi occhi e vi vidi quel bagliore di quando ci si rende conto di aver capito. Durò meno di un istante. L'istante dopo, infatti, i suoi occhi erano chiusi e le sue labbra incollate alle mie. Rimasi basito. Stavolta era vero. Derek Hale mi stava baciando davvero! Risposi al bacio. Quel sapore era diventato così familiare dopo tutte le volte che lo avevo richiamato alla mente quella mattinata. Mi arpionai ai suoi capelli e lo tirai verso di me. Ne volevo ancora.
"Non era un sogno, vero? Ieri sera" dissi tra un bacio e l'altro senza permettere che si allontanasse troppo.
"No"
La sua lingua si insinuò nella mia bocca. Ansimai in estasi. Credevo che avrei dovuto sudare quelle attenzioni molto di più, ma evidentemente mi sbagliavo.
"Mi hai davvero baciato ieri sera?"
La sua bocca di staccò dalla mia e si spostò sul mio collo, negli stessi punti infuocati in cui era sceso nel 'sogno'.
"Sì"
Le sue mani si infiltrarono sotto la mia maglia. Avevo perso l'uso della ragione, ormai, ma dovevo cercare di restare lucido il minimo indispensabile.
"Pensi siano stati loro?"
Facevo fatica a parlare. Le mie parole erano interrotte da gemiti di piacere. Una mano del licantropo scese sulla cintura dei jeans, le dita ne grattavano leggere e provocanti il bottone. Gemetti e così anche lui.
"Sì" tornò sulle mie labbra "ma ora puoi chiudere quella dannata bocca?"
Lo presi in parola e strinsi le labbra sotto le sue. Rise senza staccarsi e continuò a baciarmi. Non resistetti due secondi e risposi al bacio. Diavolo era come una droga! E poi aveva riso. Lui non rideva mai. Memorizzai quel suono prezioso. Poi un dolore lancinante alla gola.

Nda:
Rieccomi qui con un nuovo capitolo! Spero di avervi lasciato un po' di suspense! Diciamo che mi è non era programmato proprio così, ma così è venuto fuori e il risultato non mi dispiaceva affato, ma aspetterò vostre opioni, che spero di ricevere numerose!
Grazie a Mimmimaminis per le sue recensioni, davvero mi fanno un grandissimo piacere!
Vi lascio, alla prossima!
Baci <3
   
 
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