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Autore: nuccetta    06/04/2013    9 recensioni
Elena, Damon e Stefan. Elena è bella, mora, con gli occhi del color del cioccolato. Damon ha due iridi di ghiaccio, un atteggiamento da bello e dannato e la battuta sempre pronta sulla punta della lingua. Stefan è ligio al dovere ed innamorato perdutamente della sua donna. sembrerebbero gli stessi protagonisti che abbiamo imparato ad amare in The vampire diaries, ma non è così.
Elena e Stefan si sono conosciuti e amati anni fa, la loro storia è ricca di passione, tenerezza e amore. Damon giunge all'improvviso tra di loro e legherà indissolubilmente la vita alle loro.
E' la storia di un amore travagliato, è una storia di tradimenti, di bugie, di sentimenti veri e di timori nascosti.
un triangolo un po' diverso dal solito....
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ascolto impigrita i discorsi finanziari di Damon, Tyler e Alaric.

Siamo finalmente tutti insieme per trascorrere una Domenica come una qualsiasi famiglia e loro ci ignorano completamente, estromettendoci addirittura dal discorso. Già, perchè io, questo gergo altolocato, proprio non lo capisco!

Caroline, invece, non sembra esserne particolarmente preoccupata. Con estrema pacatezza e disinibizione, si lacca le lunghe e curate unghie, riprendendo la fantasia marinaresca della maglietta.

Sbuffo un paio di volte per far capire a Damon che tutto questo mi annoia, ma, dal momento che il mio ragazzo non sembra volerne sapere di cogliere il riferimento, mi abbandona triste e disillusa al mio assopimento postprandiale.

Come una bambina capricciosa stringo le braccia contro il corpetto bianco del mio vestito e continuo a fissare assonnata i tre uomini che quasi alzano la voce.

Quando ormai la noia ha preso il sopravvento e i miei occhi stanno per cedere alle mie palpebre, un discorso nuovo e, decisamente più interessante, solletica il mio udito. Care deve pensarla allo stesso modo, perchè in un nano secondo smalto e acetone sono spariti dal tavolo e ora guarda Alaric con il suo solito sguardo da pettegola di quartiere. Sì, sembra una di quelle simpaticissime vecchine che vivono nelle campagne americane, quelle che si appostano davanti alle porte delle case e seguono con estremo interesse qualsiasi tuo benedettissimo movimento.

“Quindi ti sei fidanzato?”.

“Non mi sono fidanzato. Ti ho detto che sto frequentando una ragazza”.

Al solito, per Damon o è tutto bianco, o è tutto nero.

“Ed io cosa ho detto? Comunque, cosa sai di lei?”.

Mi volto allibita ad osservare il mio ragazzo, non esiste che risponda con questo tono a suo padre!

Alaric appare un po' intimidito, forse questo non è proprio il genere di discorso che ama trattare davanti a suo figlio. Soprattutto perchè, per quanto ne so io, dopo Isobel non ha mai presentato nessuno a casa. Fatto sta che Damon mi sembra un tantino cresciutello per indignarsi di fronte alle nuove conoscenze del padre.

“Non so moltissimo, usciamo insieme solo da un paio di mesi, più o meno da quando si è trasferita a New York. So che abita alla 55th strada, tra Brodway e l'8th Avenue e che si occupa della nipotina di sei anni, quando la madre non c'è. Ci siamo conosciuti all'università, è una ricercatrice”.

“Quante volte ti ho detto di non impelagarti in relazioni che prevedono anche donne colte”.

“Con questo cosa intendi dire?”.

Io e Caroline lo fulminiamo contemporaneamente con lo sguardo, ma, come potremmo aspettarci da Damon, lui non ne sembra particolarmente colpito, ci guarda con fare compassionevole e mi bacia dolcemente il dorso della mano.

“Amore, ovviamente tu rappresenti l'eccezione. Per te, Barbie, invece vale la teoria appena espressa ad Alaric”.

Beccandosi una linguaccia da parte della mia amica, Damon ritorna a suo padre, come se nulla fosse successo.

“E poi davvero vuoi ritrovarti a fare da padre ad una bambina che Dio solo sa chi è? Perchè io la storia della nipotina non me la bevo”.

“Smettila di fare il cretino. Secondo me, Jenna è una brava donna. Mi rifiuto che la prima donna che sembra far scattare qualcosa a Ric dopo Isobel sia una stronza patentata”.

E lo penso davvero. Alaric è un uomo che ha fatto molto bene nella sua vita, è impossibile che la vita non lo ripaghi in qualche modo.

“Grazie per la fiducia, Elena. E tu, smettila di essere catastrofico. Poi ci frequentiamo da qualche settimana, non ti ho detto che me la sposerò e starò con lei per il resto della mia vita. Poi, che ragione avrebbe a dirmi che la figlia non è sua?”.

“Non so, chiamalo sesto senso, ma una bambina così piccola non porterà a nulla di buono. Non pensare che crescere femmine sia come crescere noi. Quelle non te le compri con palle da football nuove o birre fredde così da illuderle di essere adulte”.

Scuoto la testa disperata, le teorie di Damon sono così terra terra ed insensate al tempo stesso, da provocarmi quasi la nausea.

“Spero per te che non avrai mai una bambina, figliolo”.

“Nah. Io non mi preoccupo, Elena sarà in grado di renderla una perfetta signorina anche con il mio scarso aiuto”.

Mi sento avvampare: davvero Damon sta parlando di una possibilità di una figlia insieme?

Beh, se proprio devo essere sincera, questo pensiero non mi disturba neanche un po'. Ok, che è presto, ma sognare non è reato. Soprattutto se il tuo sogno ti vede protagonista mentre pettini i lunghi capelli corvini, ad una bambina dagli occhi azzurri come il cielo in piena estate.

 

 

 

Mi unisco alle risate generali che vedono la faccia di Elena imporporarsi all'affermazione di Damon. E' rimasta perplessa, ma, se conosco un minimo la mia amica, posso dire che dopo tutto non deve dispiacerle troppo. Se non altro, Damon Kallaghan che parla di come sarebbe avere dei bambini è un evento da annotare sul calendario.

Già, a quanto pare l'amore cambia e, nel caso del mio migliore amico, riesce proprio a fare miracoli!

Sorrido felice. Siamo qui, tutti nella stessa casa, a trascorrere una normale giornata in famiglia, noi che di normale non abbiamo proprio niente.

Nelle ultime due settimane la mia vita è migliorata parecchio: posso trascorrere nuovamente del tempo con la mia migliore amica, il mio capo è sempre di ottimo umore (il merito va ad Elena e al fatto che si faccia trovare ogni mattina nel suo letto) e anche Tyler sembra essersi un po' tranquillizzato. Quest'ultimo periodo lo ha messo un po' alla prova, i fantasmi del passato sono venuti a bussare alla porta e questo ha fatto parecchio male. Ma con Damon, di nuovo al suo fianco, credo che riuscirà a superare anche questo. L'unica pecca è quella di doversi tenere tutto dentro, perchè insieme abbiamo deciso che sia meglio non rendere partecipe il nostro amico di ciò che sta succedendo in questo periodo tra le strade di New York. Vogliamo che si goda questo attimo di pace davvero in pace, senza il pensiero fisso di suo fratello che fa nuovamente comunella con i Mikaelson, né della sua ex ragazza che ritorna dopo sette anni di lunga assenza.

E' solo un mese che è tornato a sorridere, non voglio che niente comprometta la bolla di serenità che lui ed Elena si sono creati.

 

Oggi è una bella giornata, il mondo intorno a me sembra sorridere, le persone intorno a me sembrano sorridere e anche io sembro essermi svegliata con una voglia immensa di sorridere.

Certo i problemi sussistono e non posso fingere di ignorarli, ma al momento non voglio pensarci. Oggi il mio obiettivo è quello di trovare il vestito perfetto per Damon, dunque il resto non conta.

Con un sorriso che va da parte a parte, entro nell'atelier in cui il mio migliore amico è alle prese con i primi vestiti che Tyler li sottopone. Non ho nulla contro Ty, è un mio amico e gli voglio bene, ma in fatto di stile e di matrimoni, non può di certo sperare di eguagliarmi, tanto meno superarmi.

Fa a pugni con la tua carnagione”.

Damon si volta con uno sguardo scocciato, considerando l'orologio posso anche comprendere.

Oh, ma guarda chi ci degna della sua presenza. Signorina Forbes il suo giudizio è più che accettato, anche se quell'enorme vestito giallo mi fa sorgere qualche dubbio”.

Ignoro il suo commentino acido, anche perchè il mio vestito sarà anche un po' eccentrico, ma si abbina perfettamente a questa giornata serena. Con fare esperto gli annodo una cravatta chiara che potrebbe migliorare quel disastro.

Niente da fare, non va. Ty, ringrazia che la tua stilista sono io”.

Grazie Car. Dove hai lasciato la tua dolce metà oggi?”.

Non essere acido. Ti ricordo che fino a qualche mese fa eravate amici. Non fare la banderuola”.

Non sta facendo la banderuola, ha semplicemente preso la decisione giusta, quella che dovresti prendere tu, forse”.

Dovevo aspettarmi che Damon commentasse. La mia compassione non gli è mai andata particolarmente a genio, che fosse o non fosse mossa dall'amore.

Smettila di parlare e pensa a vestirti. Mi sorprende che proprio tu mi induca ad abbandonare le persone, tu normalmente sei colui che le salva”.

Alza gli occhi al cielo, per questa volta gli ho chiuso la bocca: odia sentirsi elogiato, o almeno odia che vengano messe in piazza le sue buone azioni.

Allora, agitato per il grande giorno?”.

Assolutamente no. Non vedo l'ora di arrivare all'altare. Lo sogno da troppo tempo”.

Tyler gli dedica uno sguardo schifato, d'altronde un bamboccio come lui non potrebbe mai fare pensieri così profondi su una donna, lui è il classico tipo che ci vede solo un buco da riempire, per essere particolarmente fini, insomma.

Wow. L'amore cambia, quasi non ti riconosco più. Quasi quasi mi dispiace non essere più innamorata di te”.

Ridi, ridi. Ma qualche tempo fa mi avresti pregato di portarti all'altare”.

Gli do una leggere spinta da dietro, mentre con degli spilli cerco di sistemare la giacca dl vestito che si è appena provato, per vedere come calzerebbe.

Forse. Dì un po', dov'è la nostra fortunatissima sposina, oggi?”.

Si incupisce un po', ma non abbastanza per nascondere la sua espressione da schiaffi.

Oh, è con Stefan. Oggi è la giornata che dedica a lui, pensavo lo sapessi”.

Alzo le spalle in modo spontaneo.

Non so tutto ciò che succede a Stefan”.

Penso che gli faccia bene trascorrere del tempo con lei, sembra che riesca ad arrivare, dove a noi è impossibile immaginare”.

Annuisco decisa, in effetti per me è diventato piuttosto difficile. Io e Stefan abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto, ma ultimamente non c'è più la stessa intesa di un tempo. Inizialmente davo la colpa alla sua nuova amicizia, poi ho capito che c'erano cose più grosse in mezzo ed io sono stata così stupida da non capire niente.

 

 

 

“Ahia, Damon mi fai male. Lasciami...”.

Rido a crepapelle mentre Damon si avvinghia a me e cerca di mordermi per non lasciarmi andare.

Sono quasi le nove ed io non sono ancora a lavoro, fortuna che il capo è lui.

Mi alzo decisa dal letto, mentre infilo gli stivali alti sopra i jeans scuri.

Ogni mattina funziona così, riesco ad alzarmi senza farmi sentire da lui, mi lavo, mi vesto, mi trucco e poi, quando arriva il momento di attraversare la camera per raggiungere la porta, due mani forti e ancora calde di notte mi afferrano bruscamente.

“Scusa, ma non vorrei mai che il mio capo mi licenziasse”.

“Ma se sono io il tuo capo”.

“Appunto. Avevamo detto nessun favoritismo, io non sono Caroline, voglio comportarmi come qualsiasi assistente normale”.

Sbuffa sonoramente, scompigliandosi ancor di più i capelli e mostrandosi nella sua estrema bellezza mattutina.

“Che senso ha portarsi l'assistente a casa, se non ci guadagni neanche una sveltina mattiniera?”.

Alzo gli occhi al cielo ed infilo la camicia a quadri viola sopra la canotta bianca.

“Sei davvero gentile a parlare così di noi. E poi mi sembra di essere stata già abbastanza accondiscendente questa notte”.

Per la seconda volta in mezz'ora, Damon mi afferra per la vita e mi fa cadere sul letto insieme a lui.

“Sì, infatti. Ecco perchè adesso richiedo sommessamente un altro round”.

“No, devo andare. Se arrivo tardi anche oggi, Caroline si prenderà il lusso di arrivare in ritardo ogni qual volta lo reputi necessario. E poi, se per una volta anche tu riuscissi ad alzarti dal letto prima, non cadrebbe mica il mondo!”.

In effetti non avevo ancora fatto caso a questo particolare, ma sono parecchi giorni che Damon non entra in ufficio prima delle dieci, dieci e mezza, cosa alquanto strana, visto che spesso riusciva ad arrivare anche molto prima di noi.

Però lo lascio stare, so che è un periodo delicato per lui. Stefan è partito per lavoro da più di dieci giorni e noi non siamo stati in grado di raccontargli la verità, dunque tutto questo silenzio non influisce positivamente sul suo umore.

“Dai, non fare la guasta feste. Prendiamoci la mattinata libera. Abbiamo ancora un paio di cosette lasciate in sospeso”.

Scuoto la testa, mentre i suoi occhi mi osservano maliziosi e anche parecchio desiderosi.

“Tesoro, non possiamo rinchiuderci nella nostra camera per sempre. Abbiamo degli impegni fuori di qui e sarebbe ora che li mantenessimo. Ti ricordo che, tra l'altro, uno di noi due ha un'azienda da mandare avanti e di sicuro non può farlo rotolandosi tra le lenzuola”.

“Sei diventata già una di quelle fidanzatine noiose. Ed io che pensavo fossi diversa”.

Mi lascia andare, per sedersi con la schiena contro la testiera del letto e le mani incrociate sotto il petto. Mi ricorda tanto un bambino a cui non è stato concesso di giocare e adesso si dimostra offeso perchè deve fare i compiti.

Quasi all'istante, però, il suo viso si apre in un sorriso stupendo, uno di quei sorrisi che mi fanno perdere di vista l'ordine delle cose e fanno affluire più sangue al mio cuore, facendolo pompare ad una velocità quasi dolorosa.

“Però, stasera, dopo il lavoro, ti aspetto immediatamente al “Gans and Roses” per una cenetta a lume di candela, solo tu ed io. Dopo di che, torneremo a casa e ci occuperemo di ciò che abbiamo lasciato in sospeso”.

Gli sorrido maliziosa, adoro queste idee che gli piombano in testa ogni tanto, uno perchè sono decisamente più fattibili di tante altre, due perchè almeno adesso posso andarmene via senza sentirmi in colpa.

“Mi piace, mi piace tantissimo. Ora, però lasciami andare, oppure il mio capo questa volta potrebbe seriamente arrabbiarsi”.

Gli lascio un bacio sulle labbra imbronciate e mi dirigo sorridente verso la porta di ingresso.

Sono felice, felice come non lo sono da tempo. Ho trovato qualcuno da amare, da venerare e desiderare ogni attimo della mia giornata e la mia felicità non può essere scalfita da niente e da nessuno. Neanche da Stefan che mi sputerà addosso tutto il suo odio, per non essere stata in grado di rendere onore alla mia promessa.

 

 

 

 

La giornata trascorre pigra, tra appuntamenti da fissare, appunti da segnare ed articoli da completare.

Io ed Elena abbiamo avuto pochissimo tempo per chiacchierare, passando sul fatto che lei sia arrivata con più di mezz'ora di ritardo, ma poi si è eclissata sull'articolo che deve produrre entro la prossima settimana.

Io mi rigiro annoiata sulla sedia della scrivania, osservandomi le scarpe argentate che risplendono sotto il mio abitino celeste. Devo rifarmi la pedicure!

Sbuffo, ho già fatto tutto ed ora non so cosa fare. Se almeno Damon ci avesse onorato della propria presenza, avrei potuto stuzzicare lui, Elena di sicuro non mi concederebbe di farlo con lei.

Allungo le mani dietro la testa, giocando con il fermacapelli che mi lega tutte le ciocche bionde sulla nuca.

“Ma il tuo fidanzato che fine ha fatto?”.

Senza alzare gli occhi dallo schermo, Elena alza le spalle. Ignorata, come sospettavo.

Indignata dall'atteggiamento dei miei migliori amici e del mio fidanzato che hanno deciso di non considerarmi, afferro il mio splendente i-phone rosa e chiamo il mio capo. Non risponde. Ok, forse è un segno del destino: devo tornare a lavorare.

Dopo quasi un'ora, che a me sono sembrati anni, il display del mio telefono inizia a lampeggiare.

“Chi non muore si rivede! In questo caso si risente”.

“Ciao, Care. Elena è lì con te?”.

Sento Damon parecchio trafelato e il suo tono di voce mi sembra anche preoccupato.

“Sì, è qui. Tutto ok?”.

Elena si volta sorridente, sentire il suo nome la rende già di buon umore.

“Sì, tutto bene. Sai se Elena ha intenzione di tornare a casa o se ci vediamo direttamente al ristorante?”.

Per evitare di dover fare da intermediario per tutta la conversazione, passo il telefono alla mia amica.

“Ehi amore”.

Dio mio come è diventata sdolcinata! Metto due dita in bocca, fingendo di aver voglia di vomitare, per risposta mi becco una pallina antistress in testa.

“No, non ho tempo. Voglio finire almeno la prima stesura dell'articolo”.

Elena ascolta Damon, strabuzzando gli occhi di tanto in tanto.

“No, ho portato un cambio. Non vedo la necessità di passare da casa”.

“Ti amo anche io”.

Chiude il telefono e me lo porge, guardandomi con aria stralunata.

“A te sembrava normale?”.

“Il tuo ragazzo non mi sembra mai troppo normale”.

Ala gli occhi al cielo, dimostrandomi ancora una volta il suo dissenso.

“Intendevo se ti sembrava il solito Damon”.

“Mi sembrava un po' indaffarato, forse stava tornando da una corsa o magari aveva appena finito di fare le scale”.

Continuo a dedicarmi al mio lavoro, senza dedicarle troppa attenzione, dopo tutto non vedo cosa dovrebbe fare Damon mentre parla al telefono con lei.

“Probabile”.

 

 

 

 

Non ho più sedici anni e non credo più nelle favole, non da tempo ormai.

Odio il fatto che le donne vengano paragonate a delle principesse, lo odio perchè non è così che va il mondo.

Nessun principe è disposto ad aspettarti tutta la vita, ad attraversare monti e solcare mari solo per metterti una scarpetta al piede, a vincere le intemperie solo per vederti sorridere.

L'amore non nasce così all'improvviso, non nasce perchè un uomo si innamora del tuo sguardo, delle tue labbra o della tua voce. L'amore si crea, forse ci vorranno mesi, forse addirittura anni, o forse potresti non riuscire mai. Ma la bellezza che esso porta con sé è qualcosa per cui vale la pena metterti in gioco. L'amore vale ogni tua lacrima, ogni singolo abbraccio donato pur sapendo che lui non ricambierà, non come vorresti tu almeno. L'amore è leggere un libro la sera e sperare che quando rincontrerai i suoi occhi saranno accesi di sentimenti come quelli del protagonista della tua storia, è guardare le stelle e pregare che il suo desiderio di te sia infinito come quel cielo, l'amore è piangere perchè credi che per lui non sia la stessa cosa, ma poi ridere di colpo quando leggi il suo nome sul display, è sognare una vita insieme pur sapendo che tu non sei la donna della sua vita, esattamente come lui non è l'uomo della tua.

L'amore è quello che sto facendo io in questo momento, aspettarlo per tre ore seduta in uno stupido bar di provincia sperando che si ricordi di venire da te. E' credere che nonostante le incomprensione, le litigate, i tormenti, lui riesca a dirti ancora una volta “ti amo”. E' convincersi che tutto tornerà come prima, che è solo un momento, ma poi passerà.

Poi, mentre sfogli per l'ennesima volta il menù, leggendolo dall'inizio alla fine, ti rendi conto che forse è tutto nella tua testa. Che forse hanno ragione quelle persone che ti dicono che lui non è la stessa persona che hai conosciuto, quella stessa persona di cui ti sei innamorata. Quel ragazzo che attraversava tutta New York solo per portarti il gelato ogni volta che tuo padre preparava una valigia non c'è più. Non c'è più la sua spontaneità, la sua dolcezza, il suo modo di farti sentire sempre una tra mille, non c'è più la voglia di stare con te, di vivere solo dei tuoi baci, di sognare agognante una vita insieme, non c'è più la delicatezza con cui facevate l'amore, perchè sì voi un tempo facevate l'amore, non c'è più quell'urgenza di saperti vicina qualunque fosse l'alternativa. Non c'è più lui e questo forse, tu, piccola bambina cocciuta, te lo dovresti mettere in testa.

Mentre rispondo velocemente ad un messaggio di Damon, prendo la mia decisione: questa volta sarò io a prendere la situazione in mano! Già perchè lui non lo farà mai, è troppo facile così, averti sempre lì a sua disposizione, non costa nulla, è pratico, non richiede particolar sforzi mentali. Il risultato? Che a soffrirci sarai solo tu.

Mi alzo dal tavolo, metto la giacca nera sul vestito fiorato e lascio qualche moneta sul tavolo. E' ora di riprendere in mano la mia vita.

Mi avvio verso l'uscita del locale, ma un Damon ansimante si presenta madido di sudore di fronte ai miei occhi. E' disperato, lo vedo dai suoi occhi, quegli splendidi occhi blu, ora lucidi per le lacrime.

Lo guardo interrogativa.

Avevi ragione tu, Care. Erano insieme, nel mio letto, nel nostro letto, avevano appena finito di fare l'amore”.

Lo stringo forte a me, un abbraccio fraterno, oramai solo frutto di un'amicizia, perchè sarebbe stato troppo chiedere di innamorarmi veramente di uno come Damon. Ed ora, mentre le nostre braccia si aggrovigliano per darci coraggio, rimpiango con tutto il cuore quell'amore di bambina.

Nel ristorante, solo il rumore di due cuori che si infrangono.

 

 

 

 

Entro in azienda con la mia solita sfacciataggine, adoro essere sempre al centro dell'attenzione e queste giovane segretarie che mi guardano sognanti, chiedendosi come sarebbe poter attingere un giorno al mio patrimonio, o a quello dei miei fratelli... beh, per me sono il paradiso.

Con saluti maliziosi e passo spedito raggiungo l'ufficio di mio fratello, sicuramente non sarà felice del mio ennesimo ritardo, ma dopo tutto dovrebbe esserci abituato.

“Buon pomeriggio, Nick. Come te la passi?”.

“Diciamo che me la passerei meglio se non dovessi sorbirmi da solo tutto il lavoro, mentre mio fratello se la gode tra palestre e locali facoltosi”.

Alzo gli occhi al cielo, chiedendomi quand'è che è diventato così petulante.

“Dai, non te la prendere. E' giusto che almeno uno di noi due si diverta, pensa che noia sarebbe la nostra famiglia”.

“Già, però sta di fatto che, se io non fossi così noioso, tu non ti divertiresti poi così tanto”.

“Occhio, Nicklaus, gli anni iniziano a farsi sentire! Sai, Caroline non ama particolarmente gli uomini vecchi dentro”.

“E da quando tu sai cosa vuole Caroline?. E poi smetti di parlare come se mi importasse. Mi piace giocare con lei, adoro vederla arrabbiata, nulla di più”.

Alzo insolente le spalle e faccio una smorfia che dice il contrario delle sue parole.

“Sarà. Ma in caso fosse come dico io, non preoccuparti, l'abbiamo passata tutti quella fase”.

“Quale fase?”.

“Quella in cui diventiamo degli zerbini piegati al suo volere”.

“Kol, hai intenzione di andare a lavorare per la prima volta in vita tua, o vuoi continuare a distrarmi con le tue futili chiacchierate?”.

Mi avvicino alla scrivania, per raggiungere Nick, poi gli passo un braccio intorno alle spalle e lo guardo con fare trionfante.

“Sta di fatto che il tuo fratellino qui presente, mentre non era a lavoro, stava ultimando gli ultimi dettagli del suo piano infallibile per distruggere Damon Kallaghan. Incredibile come quel babbeo mi renda tutto più semplice. Innamorarsi di Elena Gilbert... pessima mossa”.

Klaus mi osserva interrogativo, non l'ho tenuto così partecipe della situazione, sono un perfezionista, preferisco rivelare le cose solo quando le ho completate.

“Kol, se devi parlare chiaro fallo, altrimenti quella è la porta. Non ho tempo da perdere con te”.

Sorrido di un sorriso acido, figlio di anni di odio e di rancore verso l'uomo che mi ha portato via tutto.

“Devi sapere, fratello, che poco meno di un'ora fa, Damon Kallaghan è caduto nella mia trappola. Diciamo che ci è proprio finito dentro e, magari chissà, se l'è anche goduta”.

 

 

 

 

 

Cavolo, questa proprio non ci voleva. Sono le sei e trenta ed io sono imbottigliata nel maledetto traffico newyorchese. Senza pensare che tra poco più di un'ora dovrei essere in cammino per il mio appuntamento con Damon.

Ma dico io, gli assicuratori devono proprio piombarti in casa proprio alle sette di sera? E quando gli ho chiesto di raggiungermi in ufficio, non ne ha proprio voluto sentire ragione. Fortunatamente ha accettato di vederci a casa di Damon, andare a quest'ora a casa di Caroline, dove ho la residenza, non sarebbe davvero stato fattibile. Almeno, ha cercato di venirmi incontro, anzi, me l'ha proposto proprio lui.

Dopo quasi un quarto d'ora riesco a parcheggiare. Nell'atto di scendere dalla macchina, faccio un po' di casini. Prima rovescio la borsa con l'intero contenuto, poi rischio quasi di far cadere le chiavi in un tombino e per ultimo metto a repentaglio la mia vita, attraversando con il rosso pieno e rischiando seriamente di venire investita da un taxi in corsa.

Affannata, raggiungo l'ascensore e cerco di risistemare un po' i miei capelli che ormai hanno solo vagamente il ricordo di una piega liscia. Mi risollevo un po', scoprendo che non sono per niente in ritardo. Bene, perchè il mio assicuratore non mi sembra una delle persone più pazienti al mondo.

Entro in casa e dopo aver preparato un caffè, decido che ho tempo anche per cambiarmi e darmi una sistemata. Ne ho davvero bisogno!

Cavolo, cosa posso mettere? Il vestito nero è di sicuro troppo chic, quella bordeaux decisamente troppo casual, forse potrei mettere il tailleur blu mare, si abbina agli occhi del mio fidanzato.

Già, il mio fidanzato. Magari, mi converrebbe abbinare al vestito un intimo un po' diverso dal solito, oggi l'ho sentito un po' giù di tono, anche un po' più freddo di quando l'ho lasciato. Sorrido tra me, pensando alla sua faccia al ritorno dal ristorante.

Apro lentamente la porta, sperando che Damon non si sia concesso una sonnellino pomeridiano.

Ciò che mi trovo davanti è l'ultima cosa al mondo che mi sarei aspettata.

Sento il mio giovane cuore infrangersi come un'intera cristalleria dopo un terremoto. Momenti felici mi scorrono davanti agli occhi, attimi d'amore che si rincorrono derisori in un impeccabile rallenty.

Tra le lenzuola del letto di Damon, del nostro letto, quel letto che ci ha visti complici come non mai, che ci ha visti inebriati dalla stessa passione, divertiti da giochi proibiti tipici di due innamorati, che ci ha visti rilassati e sereni dopo aver fatto l'amore, ora dorme, nuda ed incurante di me che sono qui a fissarla, una donna.

Non l'ho mai vista prima in vita mia, non riesco a trovare niente che me la ricordi, sento solo un dolore al petto che sembra non essere in grado di reggere la delusione. La osserva con più attenzione, riesco a pensare solo al fatto che sia bella, molto più di me, molto più di tante donne che incontri per la strada. Ha i capelli rossi e corti, ma questo la rende solo più sexy ed intrigante, è magra, troppo magra, da sembrare quasi malata ed è assolutamente perfetta nelle sua imperfezione e, non so perchè, questo mi fa ancora più male.

Credevo davvero che Damon si sarebbe accontentato di me, una comune e semplice mortale?

Gli occhi mi si riempiono di lacrime, cerco di uscire dalla camera senza fare il minimo rumore, non voglio sentire parole, voglio solo correre il più lontano possibile da qui.

Mentre apro la porta, dall'altro lato, decisamente sorpreso di vedermi c'è lui, il mio Damon, o quello che rimane del mio Damon.

“Elena”.

“Chi è quella?”.

I suoi occhi si posano su quella donna, poi dice semplicemente: “Katherine”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao ragazze. E sì, questa volta sono stata super veloce.

Diciamo che il calo di lettrici, invece di abbattermi, ha contribuito a darmi la carica per scrivere un altro capitolo, cercando di pensare a cosa possa aver sbagliato negli scorsi.

Purtroppo, la storia aveva iniziato bene, ma ultimamente ha perso molto consenso, forse a causa di alcuni personaggi che non piacciono particolarmente.

Pazienza, come ho già detto in passato, continuerò a scrivere per quelle poche anime che ancora seguono ansiose la mia storia. La porterò a termine e cercherò di farla sembrare il più interessante possibile.

Dopo una prima parte in cui ho voluto mostrare piccoli attimi di quotidianità tra i due protagonisti principali, compresa la parte dei bambini in cui vi ho dato la speranza di un futuro felice, ho iniziato a trattare di tradimenti.

Già, mentre Caroline se ne sta seduta in un piccolo ristorante aspettando l'uomo che ama, pur sapendo che non arriverà mai, Damon fa la sua apparizione portando una sconvolgente notizia, la sua donna, o meglio Katherine (ormai non è più un mistero), lo ha appena tradito e lui lo ha scoperto. Mi è sembrato carino analizzare i peniseri di Caroline, perchè in futuro saranno molto importanti. Lei è una donna che ha sofferto per amore, un amore vero, non più quel genere di amore infantile che la legava a Damon e forse è proprio per questo che i due diventano sempre più complici, perchè entrambi sono stati feriti dalle persone che amano.

Elena, dopo aver rimuginato un po' sulla telefonata di Damon, deve correre a casa (scherzo del destino o complotto organizzato?) e si ritrova di fronte ad uno spiacevole scenario: Katherine nuda nel suo letto. Già, finalmente ho rivelato il nome. Molte di voi, se non tutte, ci erano già arrivate, non era importante, ma un po' di suspense in più non fa mai male (muahahahah, risata malefica)...

dunque il piano di Kol si è ultimato, proprio come ha predetto, Damon è caduto nella sua trappola. Cosa succederà adesso che tutti i giochi sono in tavola? La storia d'amore tra Damon ed Elena è davvero destinata a finire?

Grazie mille a chi legge silenziosamente (se qualcuno mi dicesse la sua opinione lo apprezzerei tantissimissimo), ma grazie soprattutto a chi riesce a recensire sempre o quasi sempre... siete davvero importanti....

un abbraccio a tutte

 

 

  
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