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Autore: syontai    06/04/2013    7 recensioni
Per chi si ricordava un'altra presentazione: l'ho cambiata, mi faceva leggermente schifo
Allora, questa storia parla di Leon e Violetta (la mia coppia preferita :3). Si incontrano per caso in aereo e da lì comincia tutto. Non solo, ci sono anche dei nuovi personaggi (Stefan, Ricardo,Gabriella), ognuno con la sua personalità e il suo modo di essere. Poi ci sono Maxi, Francesca, Nata, Ludmilla, un pò tutti insomma. Bene, se vi ho ispirato con queste parole(in realtà anche se non l'ho fatto), leggete e fatemi sapere :D P.S: questa è la mia prima ff (indi per cui siate clementi xD)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 18
Il furto del ciondolo

“German, tesoro” urlò Jade sotto la pioggia per farsi sentire da quei due. German, sentendosi trascinato a forza nella realtà, distolse lo sguardo da Angie e andò incontro a Jade per spiegarle che non era successo niente. “Posso spiegarti tutto…” cominciò a dire German. Non era vero, non sapeva proprio cosa inventarsi per uscire fuori da quella situazione imbarazzante. “Ma caro, è tutto chiarissimo! La povera Angie si era bagnata e tu le hai offerto la giacca” disse molto tranquillamente Jade. ‘Maledetta schifosa!! Togliti quella giacca subito prima che ti stacchi la testa…piuttosto che ti venga una broncopolmonite! Ma non ti preoccupare, te la farò pagare ’ pensò la donna nascondendo il suo odio all’esterno. “Jade, tu che ci fai qui” chiese German curioso. “Amore, qui c’è la Spa e oggi ti avevo detto che ci avrei fatto un salto” rispose la donna stringendo i pugni ripensando al modo in cui aveva trovato quei due. In quel momento giunse Matias con la macchina (o meglio la sua abitazione) per venire a prendere la sorellina. “Ci vediamo a casa, allora” sorrise Jade, salutandoli ed entrando in macchina. Quando fu all’interno raccontò tutto al fratello, il quale ascoltò in silenzio con la massima attenzione. “Jade, ti avevo avvertito sulla pericolosità di quella donna. Per fortuna ho un piano” disse Matias dopo averci riflettuto un po’ su. “Ma Matias, ti sembra adesso il caso di suonare?! Ah, ho capito, vuoi far fuori Angie facendo cadere sopra di lei un pianoforte. Fratellino, è un’idea geniale!” disse Jade con estrema soddisfazione mentre nella sua mente immaginava la scena. “Certo, Jade, certo…Poi ti spiego meglio” disse Matias sospirando pazientemente. Il viaggio di ritorno di German e Angie passò in completo silenzio: nessuno dei due sapeva cosa dire per alleviare la tensione nell’aria. Angie sperava solo che Violetta e Leon avessero fatto in tempo…
Leon riaccompagnò Violetta fino a casa dopo quella bellissima giornata: erano completamente zuppi. La guardava mentre camminavano e le stringeva la mano, senza poter fare a meno di sorridere. “Cosa c’è da ridere?” chiese la ragazza un po’ perplessa e imbarazzata per l’audacia che aveva dimostrato in quell’appuntamento. “Niente di che…penso solo di essere stato davvero fortunato ad aver fatto il viaggio a Madrid quest’estate” disse Leon con fare enigmatico. “E perché?” continuò ad insistere lei pur intuendo la risposta. “Così ti ho potuto incontrare” rispose Leon con molta semplicità. “Sei il regalo più bello che il destino potesse farmi” sussurrò poi nell’orecchio della ragazza, che rabbrividì. Quindi la fece appoggiare su un muretto lì vicino e cominciò a baciarla con passione. La mano di Leon delicatamente le accarezzava la schiena sotto la maglietta. Violetta dal canto suo cominciò ad arrossire ancora di più ma gli fece capire che non voleva che smettesse di regalarle quelle sensazioni meravigliose. Poi però il pensiero di German, che sarebbe potuto arrivare da un momento all’altro, la riportò alla realtà. “Leon, qui no, non è proprio il caso” disse lei staccandosi di colpo. “Hai ragione, ti chiedo perdono, è solo che non ho saputo resistere” si scusò lui facendo una delle sue migliori facce da cucciolo. Violetta si intenerì e cominciò a ridere accarezzandogli la guancia. Poi si avviò verso casa, aprì la porta e si ritrovò di fronte Jade. “Ciao Vilu! Dove sei stata? Sei tutta bagnata…Non credo che German sarà felice di sapere che sei uscita senza il suo permesso” sorrise malignamente la fidanzata del padre. “Cosa vuoi da me, Jade?” chiese Violetta spaventata: non aveva idea che quella strega sarebbe tornata così presto. “Per ora nulla, tesorino, ma quando sarà il momento ti farò sapere…mi basta sapere di avere il tuo appoggio in ogni cosa” concluse soddisfatta la donna. Violetta, dopo essersi asciugata i capelli ed essersi cambiata, corse in camera sua e si buttò sul letto tristissima. Jade l’aveva in pugno e l’avrebbe potuta ricattare in ogni momento. La sua unica fortuna era che non sapeva che fosse uscita con Leon. Forse se la sarebbe potuta cavare con una punizione minima, ma poteva rischiare in questo modo? E se German fosse riuscito a far parlare lei e Angie? No lei non avrebbe parlato e nemmeno Angie: si fidava della sua amica. Si, perché ormai la considerava allo stesso modo di un’amica, era una confidente eccezionale, sentiva un legame tra di loro, un legame che non si sarebbe potuto spezzare facilmente. Quindi tirò fuori dal cassetto il ciondolo di sua madre: lo stringeva sempre al petto nei momenti di difficoltà, lo aiutava a calmarsi. Per quanto ne sapeva era uno dei pochi oggetti rimasti appartenuti a sua madre; ovviamente non poteva nemmeno lontanamente immaginare che in quella casa nella stanza sempre tenuta a chiave vi era una stanza dove si trovavano tutto ciò che era appartenuto a Maria. Un giorno Violetta incuriosita aveva chiesto al padre cosa ci fosse in quella stanza sempre chiusa: “Niente d’importante, solo dei documenti di lavoro” aveva risposto German frettolosamente cercando subito dopo di cambiare discorso; non voleva che la figlia sapesse che le aveva nascosto una parte di quel passato doloroso, anche se lo aveva fatto solo per il suo bene. Violetta stava ancora pensando a come comportarsi con Jade quando Olga la avvisò che la cena era pronta. La ragazza annuì e si preparò per scendere, lasciando il ciondolo sul letto; Matias, che si era intrufolato in casa con l’aiuto della sorella senza essere visto, entrò di nascosto nella camera di Violetta e cominciò a cercare qualcosa di valore…uno scintillio dorato attirò la sua attenzione. Si avvicinò alle coperte e trovò quel prezioso cimelio; con una faccia soddisfatta lo prese e sgattaiolò senza fare il minimo rumore.
La cena stava procedendo tranquillamente e in silenzio: ciascuno era perso nei propri pensieri. Violetta stava ancora cercando un modo per contrastare i piani di Jade. Angie si sentiva in imbarazzo per come la scrutava la fidanzata del suo datore di lavoro, mentre German ripensava alla scena sotto la pioggia: non si era mai sentito così emozionato dopo la morte di Maria e questo lo turbava profondamente. Jade dal canto suo era contenta: in quel momento esatto era partita l’operazione ‘Cacciamo Angie’; Matias aveva sicuramente fatto il suo dovere.
La mattina dopo Violetta mise a soqquadro tutta la stanza: perché non riusciva a trovare il ciondolo? Le veniva da piangere. Eppure era sicura di averlo lasciato sul letto; ora che ci pensava però ieri sera non se l’era ricordato; forse per andare a dormire, alzando le coperte, l’aveva fatto cadere. Controllò in ogni angolo possibile e immaginabile nelle vicinanze del luogo in cui l’aveva lasciato, ma niente di niente. Preoccupatissima uscì dalla sua camera e chiamò il padre per rivelargli l’accaduto. “Sono sicura che è stato rubato” si intromise Jade fingendosi apprensiva “e potrei mettere la mano sul fuoco che la ladra in questione è l’istitutrice!”. “Angie non farebbe mai una cosa simile, papà” disse con decisione Violetta: non poteva accettare che Angie venisse screditata in quel modo davanti al padre. “Io propongo di cercare in tutte le stanze a partire da quella dei dipendenti” continuò Jade facendo finta che Violetta non avesse detto nulla. “Se Olga, Roberto e Angie sono d’accordo, allora lo faremo” concluse German. I tre diedero il loro consenso, quindi German si recò prima nella stanza di Roberto, poi in quella di Olga; in nessuna delle due trovò nulla. Infine entrò nella stanza di Angie;  per prima cosa alzò il materasso e la sue espressione da tranquilla si fece furiosa, addolorata e tradita; lì, sulle toghe, con il suo scintillio dorato si trovava il ciondolo di Maria.
“Stefan ti devo parlare!” urlò Francesca dietro al ragazzo, che aveva deciso di evitarla tutto il giorno. Stefan non rispose e continuò a camminare. “Stefan! Perché?! Perché mi fai questo? Perché non mi parli?” continuò a gridare lei per farsi sentire. Quelle parole lo passarono da parte a parte; quindi si voltò e le andò incontro. Poi senza alcun preavviso si avvicinò a lei, le accarezzò la guancia che nel frattempo era diventata rossa al contatto. Non ci capiva niente: si sentiva così confuso, ma in quel momento era interessato solo agli occhi di Francesca, al contorno della sua bocca. Un calore indescrivibile lo avvolse; per la prima volta dopo tanto tempo i suoi occhi non trasmettevano più impassibilità, solo dolore. Un dolore fortissimo che cercava di tenere nascosto a tutti, che aveva rivelato solo a Violetta. Ma Francesca sembrava essere in grado di leggere ciò che sentiva dentro. Non riuscì più a rispondere delle sue azioni ; lui, che era sempre posato e freddo. Si avvicinò ancora e la baciò lentamente. In quel momento sembrava essergli tutto chiaro: era riuscito a capire cose fosse realmente l’amore? 

NOTA AUTORE: alora, rieccomi!!! Della serie potete cercare di liberarmi di me con tutte quell ff su Leon e Violetta, potete cercare di farmi prendere un infarto con le loro scene bellissime (Ary_6400 sai bene a cosa mi riferisco xD), ma io ritornerò sempre più forte e Leonetta-dipendente di prima! Ok ora basta parlare dei miei stati mentali folli e parliamo del capitolo: Leon e Violetta sono BELLISSIMI *piange* Io non so come mai faccio dire a Leon quelle frasi ad effetto smielate/dolcissime (che comunque sono da Leon) ma mi amo per questo. Ora non commento la stupidità di Jade (mi sembra inutile farlo, parla da sola) e po bla bla bla...si il furto del ciondolo...piano malvagio. Eccomi: la scena finale! Allora anche se breve è una scena intensa :D Stefan è in confusione e da bravo ragazzo confuso decide di baciare Francesca (ha una sua logica....). Detto ciò tutti i fan di Stefan e Francesca esulteranno, ma preparatevi perchè il titolo del prossimo capitolo ("Ripensamenti") non lascia ben sperare...comunque sia godiamoci la scena e bà. Ah, una cosa importante: questo capitolo lo dedico a una persona molto speciale ç.ç Si chiama Silvia (nickname:Nymphodora_Rainbow), è la mia migliore amica e ha cominciato a recensire i miei capitoli (nonostante odi le serie tv tipo Violetta), tra parentesi con delle recensioni bellissime e divertentissime. Sta scrivendo una storia fantasy molto particolare dal titolo "Il paese dellì'arcobaleno", e trovo che abbia uno stile davvero interessante; se vi ho icuriositi andate a darle un'occhiata :D Detto ciò buona lettura *ripensa alla scena Leonetta di questo capitolo e piange* e recensite in molti :D  P.S:domani non potrò pubblicare niente causa Romics (non sarò a casa tutto il giorno), quindi ci sentiremo con il nuovo capitolo o domani sera o direttamente lunedì ;)

  
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